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Autore: Niusk    17/08/2009    2 recensioni
Una bambina dopo aver conosciuto Martino e la sua famiglia inizia ad indagare sui loro strani comportamenti...
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella strana famiglia

Quando ero ancora una bambina, vennero ad abitare vicino casa mia una famiglia molto strana. Era composta dal signore Giovanni, la signora Laura, Camilla e Martino.
L’ultimo veniva a scuola con me e aveva la mia stessa età.
Ricordo che si vestiva sempre con indumenti sintetici, di quelli impermeabili; ne aveva di tutti i tipi, usava gomma, vestiti plastificati, guanti da cucina. Pensavo che magari fosse allergico alla stoffa… Comunque sia d’ Estate era la stessa cosa, e questo bizzarro modo di vestire era usato dall’ intera famiglia. In Autunno quando pioveva non uscivano quasi mai e nelle vacanze estive non si vedevano mai in piscina.
Mia madre mi diceva di non farci caso, e che non dovevo pensarci, ma io ero troppo curiosa, e più mi sforzavo di non pensarci, più immaginavo cose di tutti i tipi su quella famiglia.
Più volte a scuola avevo provato a parlare con Martino, ma lui era sempre riservato e non parlava con nessuno.
Camilla era la sorellina di quattro anni quindi sarebbe stato difficile “interrogarla”, e naturalmente non mi sarei mai permessa di chiedere ai loro genitori!
Un giorno però successe qualcosa. Era inverno e da giorni pioveva incessantemente. Il fiume della nostra cittadina si era alzato di molto. In televisione i telegiornali parlavano di possibili alluvioni e molte persone pensarono bene di andarsene.
Le scuole erano tutte chiuse e io ero proprio contenta!
Quel giorno dato che mi annoiavo avevo chiesto alla mamma se potevo andare a casa di Martino per giocare. Le nostre case erano vicine. Vivevamo in villini a schiera ad un piano e alcune avevano anche la piscina, ma naturalmente non quella di Martino…
Comunque se fossi andata da lui magari sarei riuscita a parlargli. I genitori erano usciti a fare delle commissioni insieme a Camilla e a breve sarebbero tornati. Martino aprì la porta e con sorpresa vide che ero io. Gli chiesi con la mia solita faccia tosta se potevamo giocare insieme. Lui balbettando e guardando sul pavimento rispose di sì. A quel punto ci ritrovammo a giocare a carte. Martino non spiccicava quasi una parola.
Mentre provavamo a fare amicizia la pioggia aumentava sempre più.
Dopo qualche minuto dai tombini già usciva acqua e le strade incominciavano ad allagarsi.
Io e Martino incominciammo a preoccuparci e io avevo un brutto presentimento.
Senza che nemmeno me ne rendessi conto l’acqua era entrata dalle fessure delle porte e poco a poco ricopriva tutto il pavimento della casa; Martino era saltato su un divano e piangeva come un lattante. Certo anch’io ero preoccupata, ma l’acqua non arrivava che alle caviglie!
Lentamente l’acqua si alzava e Martino urlava sempre di più.
Io provavo a calmarlo, a dirgli che presto sarebbero venuti i nostri genitori , ma lui non mi ascoltava.
All’improvviso sentii bussare alla porta. Con fatica cercavo di andare alla porta, ma era difficile perché l’acqua mi rallentava e mi spingeva dalla parte opposta, finalmente riuscii ad aprirla e vidi che era mia madre e mio padre che rincuorati mi abbracciarono e baciarono.
Nel frattempo Martino cercava di arrampicarsi sulla spalliera del divano con gli occhi più terrorizzati che avessi mai visto.
Martino restava in equilibrio, ma era impossibile resistere tanto.
Quando era a casa non portava guanti e altri abiti strani, così quando cadde nell’acqua io e i miei genitori non avemmo problemi a vedere che le sue mani cominciavano a gonfiarsi, come fosse un’ enorme spugna! Letteralmente tutto il suo corpo cominciò a gonfiarsi a tal punto che riuscivo a vedere i pori della sua pelle allargarsi e riempirsi d’acqua! Era un’immagine disgustosa che ci fece restare a bocca aperta!
Proprio in quel momento entrarono i genitori di Martino. A mio padre venne il panico e siccome l’acqua aumentava ancora gli venne la geniale idea di prendere l’intera famiglia di spugna e usarla per assorbire l’acqua e non morire affogati!
Si gonfiarono tutti e tre come Martino, anche la piccola Camilla che era la spugna più piccolina. L’acqua scese di molto. Io e la mia famiglia riuscimmo così ad uscire, mentre quella di Martino si disperava. Forse mio padre era diventato pazzo!
Gonfiatissimi riuscirono infine ad uscire anche loro e quando le “acque si calmarono” mio padre per scusarsi iniziò pazientemente ad asciugare con il phon la famiglia ed io e mia madre facemmo lo stesso.
Decidemmo di non parlare con nessuno di questa particolare avventura per non danneggiare la famiglia di spugna e loro dopo pochi giorni si trasferirono in un’altra città e io non li vidi mai più.
  
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