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Autore: Spensieratezza    15/08/2020    1 recensioni
Questa è una raccolta di capitoli per la maggior parte ispirati da me per merito delle puntate che sono andate in onda..reazioni o conseguenze che non abbiamo mai visto a quello che è successo nel telefilm.
-alcuni capitoli sono stati revisionati.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Missing moment di Supernatural'
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Storia ispirata alla 13 x 2



Sam non aveva mai avuto un fratello minore. Si era ritrovato ad avere quasi questa possibilità, quando conobbero Adam e per la prima volta stava quasi cominciando a comprendere Dean, nel suo ruolo e istinto di protezione tipico di un fratello maggiore. Sfortunatamente, quell’esperienza e quel sentimento di protezione, non durò a lungo, perché Adam sparì ben presto dalla loro vita e Sam era tornato ad essere di nuovo solo un fratello minore.

Quando conobbero Charlie e Kevin, fu ancora diverso. Charlie era tenera, ma era anche una donna adulta, indipendente, non aveva bisogno di essere protetta e poi c’era già Dean a trattarla come una sorella. Kevin era un po’ come il loro fratellino minore, ma era troppo indipendente e ribelle, trascorreva con loro poco tempo e con tutta quella storia della tavoletta dei demoni e lo stress che comportava, non avevano avuto tempo e modo per coltivare il loro rapporto e proprio quando stava per crescere in questo senso, Kevin venne ucciso. Proprio da lui. Certo, era posseduto, ma quello, Sam non se l’era comunque mai perdonato.
 
Ora, con il figlio di Lucifero, la questione era complessa. Sam non sapeva se si trattava di rimediare a un qualche senso di colpa non del tutto svanito, che continuava a serpeggiare dentro di lui, per la morte di Kevin. Non sapeva se era un disperato tentativo inconscio di redimersi, non sapeva se il fatto di attaccarsi o legarsi proprio al figlio di colui che l’aveva tormentato e torturato in tutti questi anni, avesse in realtà un qualcosa di perverso e di patologico, quello che sapeva è che sentiva di voler davvero bene a questo strano ragazzo.

Ora, per uno strano scherzo del destino, si ritrovava a fare di nuovo il fratello maggiore, con l’ultima persona al mondo di cui si sarebbe mai aspettato, ma , se Dean poteva legare con vampiri e perfino con il re dell’inferno, perché bisognava sindacare sul fatto che lui trattase il figlio del diavolo, come il suo fratellino minore?
 
 
 
 
“Sei sicuro che il fatto che ce l’hai così tanto con Jack, non sia perché ti ricorda il nostro amico?”

Dean, l’aveva guardato scioccato. “Di che cosa stai parlando? Chi?”

“Andiamo, non fare finta di non sapere di chi sto parlando. Cas. Non trovi che gli assomigli un sacco quando ti guarda in quel modo e stringe gli occhi confuso? Non è perché ti ricorda lui, forse?”

“Non è lui che mi ricorda..” disse Dean, guardandolo, distogliendo poi lo sguardo.

E lì Sam capì.

Dean non ce l’aveva con Jack perché gli ricordava Castiel, ma Sam stesso.
 
 
 
 
 



*

In tutti quegli anni in cui Sam e Dean erano cresciuti insieme, il minore aveva provato più volte a cercare di salvare persone che riteneva si potessero ancora salvare, Dean gli aveva dimostrato tutte le volte, che aveva torto.

Dean sapeva anche che Sam lo riteneva un buon cacciatore, lucido, da avere bene in mente che cosa doveva andar fatto, Dean sapeva che comportandosi così, dava l’impressione di essere un mostro, ma non gli andava davvero, di dire, che ogni volta che era costretto a disilludere Sam, a dargli una delusione, su tutte le persone che in realtà non potevano essere salvate, a lui gli si spezzava il cuore. Non lo diceva mai a Sam, ma era doloroso ogni volta. Non era perché non ne parlava, che non lo pensava. Lui doveva essere quello forte, Sam quello emotivo, il suo fratellino non aveva bisogno di sobbarcarsi di altri pensieri tristi, oltre ai suoi.

Con il passare degli anni, Dean realizzò che le cose non erano solo bianche o nere, non erano neanche solo grigie, ma esistevano anche gli arcobaleni o altri colori variegati, anche in più miscele. Realizzò che persone come Benny, Crowley, potevano non essere del tutto cattive, per non parlare del loro amico Garth, divenuto un lupo mannaro.

Ciònonostante, Dean, memore delle troppe scottature, non riusciva più a fidarsi, o meglio, trovava doloroso fidarsi. Come mille aghi che ti penetrano nel cervello.
 
Dean era sicuro che Sam non riuscisse a comprendere perché si ostinava così tanto a non fidarsi di Jack. Probabilmente Sam pensava che era perché era il figlio di Lucifero. Un’altra volta Dean doveva fare la parte del cattivo, quindi, ma le cose non stavano del tutto così.

Sì, da una parte, Dean non riusciva a fidarsi, perché, come aveva detto lui stesso, quand’è che ci va bene qualcosa? Se c’è una possibilità che una persona possa essere davvero cattiva come si pensa, o in fondo brava, succedeva che era sempre cattiva.

Sì…ma Benny… oh al diavolo anche la voce nel suo cervello , al diavolo tutti. Compreso Lucifero stesso.
 
La verità, che non si sentiva di rivelare a Sam, non si sentiva di rivelare neanche a Jack stesso, era che lui guardando Jack, gli sembrava di rivedere Sam.

E anche ora che Jack era di fronte a lui, con quell’aria da cucciolo bastonato, rivelandogli che aveva paura di fare del male alle persone, Dean doveva tenere la parte. Fingere di non essere rimasto colpito quando Jack si tirò indietro e si ribellò ad Asmodeus per salvarli.

Non poteva dire a Jack che gli ricordava terribilmente il suo fratellino Sammy, quando molti anni prima, pensava di essere un mostro, incapace di controllare i suoi poteri e gli diceva continuamente che doveva ucciderlo perché non voleva che nessun altro rimanesse ferito o ammazzato.

Quanto dolore nel sentire certe parole, da lui, da suo padre, da tutti! Quanta pena, quanta lotta per salvarlo. Lui contro tutti, nemmeno Sam gli dava una mano ed era collaborativo in questo.

Ora Jack gli ricordava Sam com’era una volta e questo gli fa male, perché potrebbe affezionarsi a lui e se come pensa, alla fine Jack cederà al male, dovrà ucciderlo e sarebbe meno doloroso quindi se non si affezionasse al ragazzo.
 
Dean potrebbe dire tutte queste cose a Jack, ma preferisce dirgli che se dovesse succedere che perderà il controllo e farà del male a qualcuno, lo ucciderà.
 
Procedere come da copione, talvolta bisogna farlo, insistendo sulla finzione,comunque ci si senta. 























Note dell'autrice: ragazzi, spero davvero che questo capitolo pieno di introspezione non vi abbia annoiato! Io è da quando ho visto la 13 x 2, che mi è rimasto il magone perchè vedendo Dean guardare Jack, mi è sembrato come se gli ricordasse il Sam delle prime stagioni..mi sarebbe tanto piaciuto che fosse stato così o comunque l'avesse detto ^_^

ps l'ultima frase è una citazione del libro "L'acchiappasogni" il mio libro preferito *_*
   
 
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