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Autore: Spensieratezza    15/08/2020    1 recensioni
Questa è una raccolta di capitoli per la maggior parte ispirati da me per merito delle puntate che sono andate in onda..reazioni o conseguenze che non abbiamo mai visto a quello che è successo nel telefilm.
-alcuni capitoli sono stati revisionati.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Missing moment di Supernatural'
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Sam si trovava sul letto di un vecchio motel, mentre Dean gli medicava le ferite e gli passava un panno umido sulla fronte.

“Dove..credi di essere? Negli anni 50? O 70?” lo prese in giro Sam.

“Non parlare o potresti vomitare e siccome ti sono vicino, non sarebbe piacevole.” Disse Dean.

“Mpf..”

“Vuoi dell’altra pastina?”

“Dean, ti ricordo che sono un uomo ormai!”
Pausa.
“Scusa..è che..mi piace prendermi cura di te.”
 
Altra pausa.

"Va..va bene.." acconsentì stranamente Sam. Dean più contento lo imboccò con il cucchiaio. Sam si sentì sollevato di sentire la pastina calda scendergli in gola, ma dopo alcuni sorsi disse basta. Era imbarazzante a trent'anni suonati, farsi imboccare dal fratello.

“E poi…quello che ti è successo, è colpa mia. Mi sento responsabile.” riprese Dean.

“Ancora? Abbiamo stabilito che era stato lo Shinsi.” Disse Sam, alludendo al mostro che si cibava della disperazione della gente, trasformandola in depressione.

“Lo shinsi, già! Se vuoi il mio parere, fratellino, ogni volta che lo sento nominare non posso fare a meno di pensare ai dissennatori di Harry Potter. È proprio vero che in ogni leggenda esiste un po’ di realtà.”

“Mpf.”

“Comunque mi sento in colpa sì, tu puoi dire che non era colpa mia, che è stato lo Shinsi a farti diventare quell’ombra di uomo apatico che eri, ma, era sempre per me che stavi male, no? Perché ero scomparso, quindi io c’entro in ogni caso. Lo shinsi non poteva attingere dove non c’era niente a cui attaccarsi.”

“Dean, non puoi sentirti in colpa per essere scomparso!”

“Invece mi ci sento. Non ho prestato l’attenzione che avrei dovuto prestare. In più, quando sono tornato, ti ho condannato a morte praticamente, per non avermi cercato. Avrei dovuto cercare di capirti, ma ho preferito combattere con te. Non ho saputo capire quello che ti stava succedendo.”
 
Sam cercò di alzarsi, ma emise un “AHI.” E Dean lo spinse di nuovo  a sdraiarsi con una smorfia.

“Dean, nessuno avrebbe potuto capirlo. Come potevi immaginare una cosa del genere?”

“Non potevo. E questo mi fa male, Sam.”
“Dean..”

“Quante milioni di persone al mondo, esistono, a questo mondo, e sono esistite, che hanno smesso di vivere, ma respiravano ancora, sembravano normali e quindi i loro cari pensavano che continuavano a vivere, quando invece questi mostri hanno succhiato via la loro felicità, la loro gioia di vivere? Io stesso, se Crowley non ci avesse svelato l’esistenza di questo mostro, non avrei mai saputo la verità. Non so ancora perché l’ha fatto, forse dopotutto cerca anche lui una qualche forma di redenzione. Forse si sente in colpa per aver permesso che io e Cas finissimo in Purgatorio, non lo so. Ma ha voluto fare ammenda e gli sarò per sempre grato per questo, anche se, avrebbe dovuto avvisarci o meglio AVVISARTI un po’ prima. Ad ogni modo adesso abbiamo sconfitto finalmente quel mostro e tu starai meglio. È quello che conta.”

Sam gemette a quelle parole.

“Se dovrei stare meglio, perché mi sento così di merda, Dean?” chiese. In effetti era tutto sudato e sembrava disidratato.

Dean sospirò.

“Il veleno con cui quel bastardo ha intossicato il tuo organismo e la tua mente, sta lasciando il tuo corpo. Il sudore e la febbre è il modo che il tuo corpo ha per espellere quella sostanza velenosa e soprannaturale.”

“Dean..chissà quanti miliardi di persone sono finite sotto il mirino di quel mostro. Persone che si sottopongono inutilmente a cure contro la depressione, non avendo idea minimamente di quello che gli è capitato. Non posso smettere di pensarci.”

“Neanch’io.” Ammise Dean. “Ma adesso mi preme di più la tua salute. Fallen ci ha consegnato questi amuleti protettivi che dovremo tenere fino a quando l’indomani non andremo da un tatuatore di fiducia che ci farà dei tatuaggi contro dei possibili agguati futuri da parte dello stesso tipo di mostro che ti ha attaccato. Con quei tatuaggi non potranno più influenzare la tua mente o la mia.”

“Fallen ci ha rivelato che se lotti duramente, la mente può sconfiggere il veleno. Il contrario di quello che ha detto Crowley.” Obiettò Sam.

“Non proprio. L’impronta di uno Shinsi non può mai venire debellata definitivamente semplicemente con la forza di volontà. È come un fungo. Una piaga velenosa…un..un cancro. Con il tempo possono ridursi i sintomi, puoi credere di essere guarito, perfino, ma qualcosa di quel veleno rimane sempre, se non intervieni uccidendo il mostro e compiendo quel rituale di purificazione che abbiamo attuato.” Disse Dean.
 
“Va bene, adesso dimmi la verità,Dean. L’anno scorso..durante il periodo dei leviatani..tu eri..depresso..vero? Vero??”

Dean lo guardò e non disse una parola.

“Dean!”
“Io..io non lo so. Forse.”

“Ricordo molto bene il tuo sguardo. Come facevi finta di sorridere, in macchina. Dean, ti rendi conto che potresti essere stato infettato anche tu?”

“Anche se fosse io sto bene.”
 
CRASH.



Sam aveva rotto il bicchiere che era sul comodino, buttandolo a terra.

“Maledizione, Sam. Non è il momento di pensare a me, adesso. Guardami, sto bene. Tu invece..”

“Anche io credevo di stare bene, dopo che tu eri tornato.”

“Ascoltami..ti prometto che penseremo anche a me, dopo. Ti ricordo che noi abbiamo sconfitto il mostro, eh? Ma ora è più importante che tu ti rimetti.”

“Sì, ma Dean…se non fosse lo stesso mostro che ha attaccato me…come faremo..a trovarlo?”

“Troveremo un modo. Lo troviamo sempre no?” disse Dean sorridendo,accarezzandogli la testa.

Sam sospirò.

Dean non disse niente e lo abbracciò dolcemente.
 
 
 
 
 
 
 
*

Il giorno dopo, dopo una notte insonne, Sam sembrava essersi rimesso completamente. Era pieno di energie, stranamente, dopo una notte passata insonne e questa era la riprova che aveva funzionato.

Dean invece sembrava uno zombie, dopo una notte passata senza dormire.

“Vestiti e lavati, così andiamo a fare i tatuaggi.” Disse Dean.

“No. Prima dobbiamo fare il rituale anche su di te, per stabilire se era lo stesso mostro.”

“Oddio, Sam…”

“Non sospirare in quel modo. Me l’hai promesso!”
 
 
 
Il rituale consisteva nel cospargersi di sale, olio e altre erbe ritenute magiche e procurarsi dei tagli non profondi per poi passare delle foglie su quei tagli.

Se il soggetto cominciava ad avvertire dei pruriti e anche dolori misti a crampi dolorosissimi in alcune parti del corpo, era il segnale che era stato infettato dal mostro.

Se il mostro che aveva infettato il soggetto, era morto, il soggetto dopo i dolori, avrebbe cominciato a vomitare copiosamente, strane sostanze, polverine e liquidi gialli. Era il segnale che il soggetto si era liberato dall’infezione.

Il soggetto non poteva liberarsi del’infezione solo con il rituale. Il mostro doveva essere prima ucciso. In mancanza di questo, non c’era liberazione dall’infezione.
 
 
Dean pochi secondi dopo che aveva fatto il rituale, cominciò a sentirsi male. Dopo un’altra decina di secondi, proprio come Sam, cominciò a vomitare. Per una mezz’oretta il suo corpo sembrò rilassarsi, poi cominciò anche a lui la febbre.

“Bene. Meno male che sono pieno d’energia stavolta.” Disse Sam sorridendo, pronto ad assistere il fratello.
 
Fu un’altra giornata dura. Dean reagiva in maniera diversa da Sam. Sam aveva reagito all’agonia, con la rabbia e cercando di restare lucido, parlando con il fratello, Dean invece, sembrava mezzo morto e di tanto in tanto biascicava frasi senza senso, come se fosse preda del delirium tremens.

“Devono essere tutti quegli hamburger che ti confondono la mente.” Disse Sam.

Dean lo mandò a quel paese, o almeno ci provò. Ma non riusciva a parlare.

“Credo che tu abbia cercato di insultarmi, o meglio, l’avresti fatto, se non ti si fosse attorcigliata la lingua.” Disse Sam. “Dai, fratellone, rimettiti in forze presto, più presto ti rimetti, più presto possiamo andare a farci i tatuaggi!” disse allegro.

Dean lo mandò di nuovo a quel paese.
 
 
 
*
Durante la notte, mentre Dean era ancora a letto, chiamò Sam che si era alzato per andare a bere un bicchiere di latte.

“Cosa? Che c’è Dean?” gli chiedeva, ma lui continuava a dirgli a gesti di avvicinarsi.

Sam rimase completamente spiazzato, quando, chinandosi per vedere cosa voleva, invece di parlargli all’orecchio, Dean lo avvicinò a lui con una mano attorno al collo, per abbracciarlo.

Fu un momento che sciolse molto Sam.
 
 
 
 
*

Sam era contento che Dean si fosse rimesso anche lui e la mattina stessa fecero un’abbondante colazione.

“Non esagerare o potresti vomitare di nuovo.” Lo avvisò Sam.

Dean lo guardò male.

“Guarda che non era una battuta.” Disse Sam.
 
 

*

In macchina, Dean e Sam affrontarono di nuovo quel discorso.

Sam riteneva che quella scoperta fosse troppo grave e importante per passarci su e fare finta di niente. Insomma, la maggior parte delle depressione delle persone era opera dei mostri. Loro sapevano e se non facevano qualcosa, erano anch’essi dei mostri.

“Come quel bastardo di Crowley che sapeva e..”

“Ehi, aspetta un attimo, non è per difendere quel figlio di puttana, ma lui non sapeva. L’ha scoperto in merito ad alcune sue spie.” Disse Dean, mentre addentava un hamburger. e lasciava una volta tanto, che fosse Sam a guidare.

“Guardalo come difende il suo amore. E va bene, in ogni caso noi dobbiamo..insomma..fare qualcosa. Dopo aver scoperto questa cosa, non riesco più a pensare ai mostri normali.”

“Fratellino, sono d’accordo con te. D’ora in poi daremo la caccia anche e soprattutto a queste schifezze e dopo aver salvato il mondo dall’apocalisse, lo salveremo dalla depressione!”

Sam rise guardandolo.

“Detta con questo tono e addentando un hamburger non sei molto convincente.”

“Ma è bello crederci no? E poi siamo o no i fottutissimi Winchester?”

“Sì..e ti giuro che ti resterò accanto per sempre.” Disse Sam, regalandogli uno sguardo languido.
 
Dean rimase un attimo ipnotizzato, prima di dire:

“Ehi, non rubarmi le battute!”
 
Prossima tappa: fare i tatuaggi per difendersi da quei dannati mostri.
 
 
 






















mi RACCOMANDO CHIUNQUE LEGGA capite che questa è una storia di fantasia. Non fate niente di strano di quello che ho scritto qui. La depressione è una malattia SERIA e va seguita con l'aiuto di SPECIALISTI

per il resto, sono sicura che ormai vi eravate dimenticati o non ci speravate più che io facessi il seguito di questo capitolo:

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3720520&i=1

scusate se non metto il numero ma esendo che devo continuamente spostarli nella storia, è meglio di no xd

ps ho già scritto anche una versione wincest della cosa! :pp

pps mentre scrivevo "il soggetto" ho avuto flashback di 50 sfumature con quel contratto ahha xd

ppss la frase "ti giuro che ti starò accanto per sempre" se non ricordo male, è della 1 x 1 e lo dice Dean a Sam, ecco perchè qui gli dice di non rubargli le battute <3
   
 
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