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Autore: Lita_85    17/08/2020    5 recensioni
Elena Gilbert è all'ultimo anno di liceo, e non ha ancora ben chiaro cosa vuole dalla vita. La sua vita gira in torno ai suoi due vicini di casa Damon e Stefan. Uno l'amore di sempre l'altro il rompiscatole. Riuscirà a capire cosa vuole e non bruciarsi in mezzo a questi due fuochi?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Era il giorno di Natale e tutta la famiglia Gilbert al completo mi aspettava giù per pranzare. Era qui per l'occasione anche mia nonna  Emily venuta da Stars Hollow.
Mi salutò calorosamente, e mi toccò il pancione.

- Sai cosa ti dico? Questa è una bella femminuccia! Per questo ancora non si è vista all'ecografia! - disse accarezzandomi il volto

- Sarebbe bellissimo! - rispose la mamma mentre prendeva i piatti dalla credenza

Eravamo così convinti che fosse maschio che l'idea di una femminuccia incominciò a piacermi. 
Mi avvicinai al lavandino per lavare alcuni bicchieri quando vidi Damon che metteva in macchina un borsone. Dove stava andando?!. I giorni dopo il nostro ultimo scontro erano passati tra occhiatine di disprezzo e parolacce ogni volta che ci incrociamo per casa. E ora questo. Strinsi forte il canovaccio che avevo in mano quasi a volerlo distruggere. Continuando a guardarlo. Jeans, maglioncino grigio, sciarpa grigio scuro, cappottino blu scuro occhiali da sole e sigaretta alla mano. Caricò l'utimo borsone, e girò lo sguardo su di me, come se avesse sentito il mio su di lui. Mi mancò il respiro. Diete un tiro alla sigaretta e si allontanò.
Mi girai su me stessa, avevo una rabbia inaspettata. Dove stava andando? Quindi non avremo passato il Natale insieme e si supponeva neanche il capodanno... All'improvviso il bambino scalcio, facendomi sobalzzare.

- Non ti ci mettere anche tu! - dissi accarezzando la zona interessata.

La mia attenzione fu catturata dagli scambi di auguri che si facevano Stefan e la mia famiglia. Mentre salutava i miei mi guardava come se mi volesse mangiare con gli occhi. Era bellissimo: camicia viola scuro con risvoltino sulle maniche, gilet nero e pantaloni neri. Mia madre aveva insistito che indossassi un vestitino di lana blu scuro con scollo ampio che cadeva sulle spalle. Capelli morbidi e la collana che mi aveva regalato Stefan.
Venne verso di me e mi baciò dolcemente sulle labbra, ormai il livido sull'occhio era quasi sparito.

- Stefan ma dove sta andando Damon? - 

Esordì mia madre con nonchalance guardando dalla finestra

- Sta partendo per l'Inghilterra, ha deciso all'ultimo influenzato da Enzo. 

- Bene, magari conoscerà qualche bella ragazza! - rispose mia madre guardandomi
 
- Certo...gli farebbe proprio bene!  - risposi a mia madre con sguardo duro

Invece no, non va affatto bene! Perché doveva partire proprio adesso? Damon sei il solito idiota! 

(Damon) 
Adesso possiamo andare?! O dobbiamo restare qui fino a quando Elena non si affaccia dinuovo dalla finestra?! -

Mi disse Enzo interrompendo i miei pensieri.
Volevo vederla un'ultima volta prima di partire, volevo che mi guardasse andare via.

- Altri due minuti e andiamo - dissi buttando il fumo che avevo in bocca

- Certo che questa ragazzina ti ha conciato proprio per le feste, non ti riconosco più! 
Dov'è finito il Damon da una botta e via?! Mi piacevi di più quando eri uno stronzo menefreghista! - buttando anche lui il fumo che aveva in bocca

- Non saprei dirtelo anche volendo... - dissi buttando la cicca dal finestrino

- Ok i due minuti sono passati - ingranò la marcia e si avviò verso l'areoporto.
Guardai l'ultima volta verso casa sua, nella speranza di incrociare il suo sguardo, ma non la vidi.
Accesi la radio, passava Human Rag 'n' Bone Man e appoggiai la schiena allo schienale, avvicinai le dita alle labbra e mi persi nei pensieri. 
Come potevo aver perso completamente la ragione? Non ero più io, aveva ragione Enzo. Ma lei, mi aveva stravolto la vita, aveva creduto in me, a quell'idiota  egocentrico menefreghista. Mi aveva dato una possibilità per essere uomo diverso, l'uomo che lei avrebbe potuto amare...se avesse voluto. Avevo sentito il suo corpo sul mio, i suoi occhi mentre ero dentro di lei, la sua voce che mi chiamava... quell' ricordo mi torturava notte e giorno. E il bambino?! Anche se fosse stato di mio fratello l' avrei amato lo stesso, perché è parte di lei. Invece se fosse mio cercherei in tutti modi di conquistarla, in tutti modi. Al diavolo mio Fratello.

(Elena)
E questo?! L'hai messo tu qui? - indicando il vischio sopra le nostre teste

- Come ogni Natale che si rispetti...- avvicinandomi a lui - il Natale è anche questo, che tutti noi ci ricordassimo delle tradizioni e che le cose che valgono di più nella vita sono le persone che amiamo! Ed io Elena ti amo da impazzire! - 

Mi prese delicatamente la guancia proseguendo per il collo, si avvicinò dolcemente alle mie labbra che lo stavano aspettando. Finalmente si incontrarono, erano morbide,  dolci come il cioccolato caldo, la sua lingua scivolò dentro la mia bocca cercando la mia. Incominciai ad accarezzargli i capelli, baciandolo con foga. Lo tirai più a me, continuando ad accarezzarlo - 

- Elena...se continui così io non risponderò più di me stesso... - mi sussurò appoggiando la sua fronte alla mia

- Hai ragione... - aggrappandomi al suo colletto - ma è passato così tanto tempo, e gli ormoni della gravidanza viaggiano a mille amplificando tutto.

- Vieni apriamo i regali - mi prese per mano e mi condusse vicino al grande albero di natale che c'era in salotto.

Erano tutti lì a scambiarsi i regali, erano anche arrivati i coniugi Salvatore  nell'aria risuonava Micheal Buble' - Santa Claus Is Coming To Town

- Ma quanto sei bella! - esordì Lillian guardandomi

- Grazie - risposi mettendo una ciocca di capelli dietro l'orecchio

- Questo è da parte mia e di Giuseppe - indicandolo seduto sulla poltrona
Aprì la busta e dentro c'era l'immagine di una carrozzina equipaggiata di tutto

- Deve ancora arrivare - mi rassicurò con lo sguardo  - ma spero che ti piaccia! -

- Oh certo, certo è bellissima grazie! - abbracciandola affettuosamente.

- Tesoro questo è il nostro! - disse mia madre porgendomi un'altra busta.

Aprì la busta e dentro c'era un'altra immagine con completini e giocattoli 

- Questi però sono già sul posto! -  disse mia madre con un sorriso

- Sul posto? - risposi stupita

- Vieni con me - rispose Stefan porgendomi la mano
La strinsi forte e ci incamminammo verso l'uscita di casa. Mi aiutò a mettere il cappotto e ritrovammo fuori.
 
- Ma dove mi porti? - guardandolo con sguardo interrogativo
 - lo vedrai presto - Sorridendomi

Arrivati davanti casa Salvatore salimmo le scale fino ad arrivare in mansarda.

- Adesso chiudi gli occhi - lo feci, sentii il rumore della maniglia che girava
Mi accompagnò da dietro prendendomi per i fianchi

- Adesso puoi aprirli - esclamò felice

Davanti ai miei occhi una nursery con tutto quello che serviva al bambino.
Tutto l'arredamento era bianco e tortora con coniglietti e orsetti dappertutto.
Iniziai a piangere come era prevedibile e mi girai verso di lui.

- È bellissimo - abbracciandolo forte

- Mi hanno aiutato un po' i miei ma.. -

- Shhh non dire niente, devi solo baciarmi...-

(Damon) 
- Ma chi cazzo c'è l'ha fatto fare?! 12 ore di volo per ritrovarci in una città di merda dove piove sempre?! -

- Hey, sei voluto venire tu! Non rompere sempre le palle! - 

Eravamo arrivati all'aeroporto da qualche minuto e già maledicevo il momento in cui avevo preso questa decisione idiota. 
Aspettammo le valige ed uscimmo fuori.
Ad attenderci il cugino stronzo di Enzo, Kai. Il Damon inglese per intenderci. 
Dopo i soliti convenevoli, ci portò in hotel. 

- Cazzo vi trattate bene - esclamò entrando dentro la nostra stanza. Si guardò un po' a torno e si sedette su uno dei due letti posizionati al centro della stanza. 
Poggiai a terra il borsone, presi le sigarette, ed aprì la porta finestra.

- Allora, Cazzone - accendendo la sigaretta - che progetti hai per questa vacanza del cazzo? - dissi aspirando il fumo.

- Ma che problemi ha? - voltandosi verso Enzo

- Ma niente, si è scopato una ragazzina ed ora sta fuori come un balcone! - disse Enzo ridendo  mettendosi la sigaretta in bocca.

-  Beh, nel posto dove vi porterò stasera ci saranno un bell po' di ragazze, vedrai che ti scorderai pure come ti chiami! - disse Kai alzandosi in piedi

- Allora cosa stiamo aspettando?! - disse impaziente Enzo

Ma che branco di idioti, pensai. Ma ormai la frittata era fatta. Mi preparai per quella fantastica serata. Camicia grigia, pantalone nero con cintura e scarpe stringate. 
Il nostro caro amico Kai ci portò in un locale chiamato il " frutto proibito" che era già un programma.
Entrammo dentro, e ci ritrovammo su una ringhiera che dava giù sulla pista da ballo, a tutto volume "Corona - The rhythm of the night. 

- Allora non è spettacolare?! - Disse Kai muovendo la testa a tempo di musica

- Ho bisogno di bere! - dissi dirigendomi verso il bar

Ordinai della vodka con gin, e iniziai a bere uno dopo l'altro. Nel frattempo i due cugini si erano dati già da fare sulla pista da ballo con due ragazze.
Ma il mio pensiero era sempre a lei, a quest'ora starà già dormendo, e sicuramente con vicino Stefan...ne ordinai ancora e ancora, fino a quando finalmente riuscì a trovare pace nella mia mente. Ad un certo punto si avvicinò a me una bionda tutta curve, e si posizionò con il suo davanzale in bella vista davanti a me.

- Ciao occhi di ghiaccio, ti va di ballare?!
- Ok Jessica Rabbit! - dissi sorridendogli e la seguìi in pista
Iniziai a muovermi a passi di musica e lei mi seguì.
Non so come, ma mi ritrovai il suo fondoschiena attaccato al mio pene, si strusciava così forte a me, che l'erezione fu istantanea. Si aggrappò con un braccio sul mio collo e con l'altra mano mi portò sul suo seno.
Persi la testa, iniziai a stringerla a me desiderandola, la girai ed iniziai a baciarla con passione e lei subito ricambiò.
Era la disinibizione fatta a persona, era matematico che da lì a poco l'avrei scopata sicuramente.
Infilai la mia mano sotto la sua gonna ed iniziai ad entrare dentro le mutandine con le dita massagiandola a ritmo. Mentre lei mi leccava i lobi delle orecchie.
Quando all'improvviso nella sala risuonò " What Is love degli Haddwey" e mi bloccai di colpo. L'ultima volta che l'avevo ascoltata era stato con Elena, la notte che avevamo fatto l'amore. 
Salutai la cara signorina, e andai in bagno.
Mi guardai allo specchio, mi facevo schifo da solo, rinfrescai i bollenti spiriti buttandomi l'acqua in faccia e sul collo.
Dieti un forte pugno al muro adiacente e imprecai

- Hey amico ma che succede?! - entro enzo di colpo in bagno

- Cosa succede?! Cosa succede mi chiedi?!  - lo presi per le braccia - succede che io sono innamorato di Elena! Lo capisci?! Io non vivo più senza di lei cazzo! - 

- Amico, non ti riconosco più...sei messo proprio male...

- E la cosa divertente sai qualè?  è che lei non mi vuole!! - cominciai a ridere istericamente 

- Ok....- disse Enzo - adesso ti chiamo un taxi e te ritorni in hotel ok? - 

- Signor sì capitano! - dissi facendo il saluto militare cadendo a terra e continuando a ridere

Salì sul taxi con l'aiuto di Enzo, e arrivai a destinazione. Mi tolsi solo la camicia e mi buttai sul letto sprofondando in un sonno profondo.

(Elena)
Fummo colti in fragrante dalle consuocere mentre stavamo per farlo sul mobiletto sotto il fasciatoio. Ci guardarono allibite, io mi nascosi sul petto di Stefan, e lui senza camicia e con i pantaloni abbassati le salutò cordialmente.
Si rivestì velocemente e con grande imbarazzo andammo via. 
Mi accompagnò a casa, durate il tragitto non potevamo fare almeno di ridere alla situazione appena vissuta.
Mi baciò castamente e andò via, appena entrata fui attirata dalle luci dell'albero di Natale e mi avvicinai. Lo guardai come quando ero bambina, e mi accorsi di una busta nascosta dietro. Non l'avevo notata prima. Era di Damon. Il mio cuore si fermò.
La strinsi forte al petto ed iniziai a leggerla.

"Cara Elena, quando starai leggendo questa lettera starò per fare un'altra cazzata alla Damon o l'avrò già fatta. So che ho deluso le tue aspettative di avere tutti e due i fratelli Salvatore per Natale, ma non potevo restare. Vederti con Stefan mi fa stare male, e benché sia mio fratello lo odio con tutte le mie forze. Scusami ma ho bisogno di schiarirmi le idee. Ho messo nella busta un piccolo pensiero per te, so che non posso competere con la neursery di Stefan, ma spero di riuscire a strapparti almeno un sorriso. Sempre tuo Damon "

Guardai meglio nella busta e trovai il bracciale che avevo da bambina, quello nella foto insieme a Damon e Stefan.
Dov'è l'aveva trovato?! Il mio cuore cominciò a battere forte, a anche il bambino iniziò a scalciare.

- Anche a te fa questo effetto eh?! - 
Accarezzai il pancione, e in quel momento capii che provavo qualcosa di forte anche per Damon.



Note: Sedicesimo Capitolo. Siamo ancora nel vivo delle feste Natalizie, e Damon e andato via lasciando Elena delusa. Momento romantico invece per i Stelena che sembrano aver ritrovato un po' di serenità dopo il turbolento scontro tra i fratelli nel capitolo precedente. Cosa sta combinando Damon a Londra? E cosa succederà quando tornerà? Il prossimo capitolo sarà molto forte, quindi preparatevi al peggio! \(◎o◎)/ PS spero abbiate passato un buon Ferragosto! Grazie sempre a chi mi segue! Alla prossima! 




   
 
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