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Autore: Giandra    20/08/2020    0 recensioni
Raccolta di storie incentrate ognuna su una shipping del mondo Pokémon, scritte tutte su vostra richiesta.
Scrivo su:
- anime principale (tutte le stagioni);
- Pokémon Horizons;
- videogiochi (trovate le specifiche nel prologo).
☆ #7. Mizuhiki: Seconda classificata e vincitrice dei premi Sara, miglior stile, miglior grammatica e miglior personaggio al contest "Ho letto un libro, una volta (si chiamava...)" indetto da zbor liber sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Salve a tutti. Non aggiorno questa raccolta da circa due anni e oggi ritorno a caso con una simpatica modern!AU Satoshi/Kasumi, scritta per il "«4 DAYS - t e m a: what if?&AU - IV Edizione»" sul prompt «C’è della musica in sottofondo, mentre il loro litigio attira gli sguardi delle persone presenti». Questo perché nell'ultimo periodo ho rewatchato la prima stagione di Pokémon in lingua originale e mi sono innamorata per l'ennesima volta di questi due ragazzini.
Ho pensato di scrivere la storia dal punto di vista di Takeshi, che in fondo deve fare da candela a questi due per tutto il tempo e quindi merita un po' di riconoscimento. 
Ho eliminato tantissimi capitoli della raccolta in quanto non riuscivo più a tenerli sul mio profilo: troppo distanti dal mio stile di scrittura attuale. Non che ora io sia la bella Afrodite, ma almeno sono capace di scrivere una storia che non sia sgrammaticata o completamente OOC almeno spero
È dedicata, perciò, andando a ritroso, a Hime610, nonostante ai tempi gliene scrissi già una, che però ho prontamente eliminato. È probabile che molti profili che anni fa mi recensirono adesso non siano nemmeno più attivi, ma non importa; in fondo io non mi sono mai data scadenze e ho cercato — forse esagerando — di non mettermi pressione per concludere questa raccolta.
Detto questo, quindi, mi auguro che la storia vi piaccia. Sono più che aperta a critiche di qualsiasi tipo. Commenti positivi o negativi sono i benvenuti. Spero che il fandom non sia ormai completamente morto.



Takeshi non ricordava cosa lo avesse convinto a fare una passeggiata con suo fratello quel pomeriggio, tuttavia era certo di essersene già pentito. Era consapevole di destare l'attenzione della gente per strada quando si dichiarava indiscriminatamente a ogni bella ragazza in vista, prima di incassare con stoicismo il consueto rifiuto; tuttavia niente attirava gli sguardi delle folle come i litigi infiniti tra Satoshi, il suo fratellino, e Kasumi, una sua “amica”, che Takeshi però vedeva come una cognata già da parecchio tempo. I due battibeccavano accanitamente su qualsiasi argomento, quasi provassero piacere a essere in disaccordo. Ciò che più di ogni cosa stupiva Takeshi era l'enorme facilità con la quale tutto tornava a posto nel giro di qualche minuto: non c'era astio, non c'era rancore, non intravedeva mai nemmeno l'ombra di un risentimento sui loro volti per la discussione appena conclusa. Era come se niente fosse successo.

Per quanto a volte si dispiaceva del fatto che lui, alla veneranda età di diciassette anni, non fosse ancora mai riuscito a trovare una fidanzata, mentre quei due, dodici anni a testa, erano già praticamente accasati, non poteva evitare di sentirsi felice per loro. Avvertiva un piacevole calore all'altezza del cuore ogni qual volta li vedeva assieme.

«Su, su, smettetela di litigare. Guardate là! Vendono dei palloncini.» Spesso li distraeva con frasi di quel tipo, non perché temesse che le cose potessero degenerare — per l'appunto, nonostante bisticciare fosse il loro hobby preferito, era davvero rarissimo che facessero sul serio —, ma poiché le sue orecchie chiedevano letteralmente pietà dopo ore di schiamazzi e motteggi.

«Oh! Che belli!»

«Sì, sono stupendi!»

Suo fratello, capelli corvini e scompigliati sotto un vivace berretto bianco e rosso, e Kasumi, pel di carota tutto pepe e iridi verde smeraldo, si guardarono negli occhi e si scambiarono un sorriso a trentadue denti, tipico della spensieratezza infantile che fa volare via qualsiasi preoccupazione. Si catapultarono verso i palloncini: Satoshi ne comprò uno a forma di topo giallo, Kasumi uno che ricordava le forme di qualche specie marina, tutto blu.

«Che dovrebbe essere quel coso

«Come sarebbe? Non ci vedi? È chiaramente un guppy! Un adorabile pesciolino d'acqua dolce.»

«Sarà. Sei molto strana.»

Ecco spuntare una venuzza pulsante sulla fronte della ragazzina; per Takeshi non fu difficile prevedere la sfuriata che ne conseguì: «E tu piuttosto! Ti sei preso un topo! Bleah! Un animale più carino ti faceva schifo? O forse non ti si addiceva?»

«No, stupida, non vedi che è giallo? L'ho preso perché mi ha fatto pensare a te!»

Kasumi ammutolì per qualche secondo e Satoshi parve vagamente imbarazzato. Sulle guance di entrambi comparve un leggero rossore.

Takeshi sorrise: solo suo fratello era capace di nascondere una dichiarazione dietro un insulto.

   
 
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