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Autore: Yulin Fantasy    20/08/2020    1 recensioni
[Sofia la principessa]
Storia ambientata poco dopo il finale della serie.
Cedric sbaglia l'ultima magia durante uno spettacolo e Sofia cerca di confortarlo.
DAL TESTO:
I ricordi nella sua testa, però, continuavano a tormentarlo, come fantasmi dai quali non sarebbe mai riuscito a liberarsi, fino a quando, alle voci passate che sentiva, non si sovrappose una famigliare voce che a poco poco annullò tutte le altre.
- Mr. Cedric? Mr. Cedric, per favore, rispondi!-
Cedric riuscì, seppur a fatica, a riaprire gli occhi, che aveva tenuto chiusi fino a quel momento, e si accorse di essere in un corridoio deserto del castello. Abbassò lo sguardo e vide la principessa Sofia tenergli le mani e guardarlo preoccupata.
Non era difficile immaginarsi quello che era successo: la più giovane principessa di Enchancia, quando aveva visto il suo amico in difficoltà, era corsa in suo soccorso, portandolo via, salvandolo ancora una volta.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FIREWORKS

 

 


Rivoli di fuoco caddero lievemente a terra, spegnendosi una volta essere venuti a contatto con il pavimento. Gli ospiti guardarono la magia, che illuminava completamente la sala da ballo, con aria stupefatta e rapita, ma anche confusa.
- Pensavo che la magia finale sarebbero stati dei fuochi d'artificio al coperto...-
- Infatti lui aveva annunciato i fuochi d'artificio...-
- Allora perché ha deciso di fare questa magia?-
- Si sarà di sicuro sbagliato: in fondo, non è la prima volta che gli succede una cosa del genere...-
Questi mormorii si sparsero velocemente per la stanza, fino a che non sostituirono del tutto le esclamazioni di sorpresa. E mentre queste parole sussurrate saltavano da una bocca all'altra, coperte dai dorsi delle mani, tutti gli occhi erano puntati sulla persona che aveva lanciato la magia.
Il mago di corte di Enchancia, Cedric the Great, era paralizzato in mezzo alla sala, con la bacchetta stretta in entrambe le mani, come se fosse il suo unico appiglio. Aveva gli occhi spalancati, che seguivano le piccole fiammelle che erano nate dalla sua bacchetta, fino a che l'ultima di esse non si spense, e, quando questo accadde, abbassò immediatamente il viso.
Aveva sbagliato la magia. Non era questo quello che sarebbe dovuto accadere e tutti lo sapevano.
Sentiva gli sguardi di tutti i presenti su di sé ed era terrorizzato di incontrarne anche solo uno e leggere in esso il disappunto per la sua magia venuta male. Temeva di alzare la testa e trovarsi davanti suo padre, sua sorella o re Roland, pronti a dirgli che si erano sbagliati sul suo conto e che era ancora un pessimo mago.
Come hai potuto sbagliare una magia così semplice, Cedric?
Avrebbe potuto provare a parlare, a trovare una scusa per quell'inconveniente, come faceva non troppo tempo prima, ma aveva un nodo in gola che non voleva sciogliersi e le sue labbra era serrate.
Chiuse gli occhi, stringendoli più forte che poteva, mentre i sussurri attorno a lui diventavano sempre più forti, accelerando sempre di più il suo respiro e i battiti del suo cuore.
Voleva scappare da quella sala e tornare nella sua torre, ma i suoi piedi si rifiutavano di obbedire. Era bloccato lì dove tutti potevano vedere il suo errore.
Non importa quanto tu possa impegnarti: continuerai a sbagliare anche il più semplice degli incantesimi, perché non sei altro che una nullità.
I ricordi cominciarono a infestare la sua mente, vecchi bisbigli si mescolavano a quelli nuovi, fino a che non furono più bisbigli, ma urla, parole dette apposta per ferirlo, dalle quali non riusciva a difendersi, non riusciva ancora a scappare da tutto quello.
Pregava che smettessero di guardarlo, di scomparire in una nuvola di fumo, di riuscire a fare qualsiasi altra cosa che non fosse restare congelato in quel modo, alla mercé delle critiche e dei suoi fantasmi.
Perso in quel ciclo continuo di pensieri, a malapena sentì un paio di piccole mani prenderlo per un polso e tirarlo via. Lui si lasciò condurre, il suo corpo paralizzato che non rispondeva ai suoi comandi era ormai diventato un burattino e non aveva nessun motivo per cui opporsi.
Venne portato lontano dagli sguardi e dai sussurri, ritrovandosi pochi attimi dopo circondato dal silenzio, con le mani che lo avevano salvato che tenevano le sue.
I ricordi nella sua testa, però, continuavano a tormentarlo, come fantasmi dai quali non sarebbe mai riuscito a liberarsi, fino a quando, alle voci passate che sentiva, non si sovrappose una famigliare voce che a poco poco annullò tutte le altre.
- Mr. Cedric? Mr. Cedric, per favore, rispondi!-
Cedric riuscì, seppur a fatica, a riaprire gli occhi, che aveva tenuto chiusi fino a quel momento, e si accorse di essere in un corridoio deserto del castello. Abbassò lo sguardo e vide la principessa Sofia tenergli le mani e guardarlo preoccupata.
Non era difficile immaginarsi quello che era successo: la più giovane principessa di Enchancia, quando aveva visto il suo amico in difficoltà, era corsa in suo soccorso, portandolo via, salvandolo ancora una volta.
- S... Sofia...- Riuscì a dire, quasi sussurrando, sentendo che il nodo in gola si stava allentando.
La bambina gli sorrise dolcemente, ma il velo di preoccupazione nei suoi occhi era rimasto.
- Mr. Cedric, come ti senti? Che cosa è successo?-
Mentre tornava a poco a poco alla realtà, il mago si accorse di quello che era appena accaduto: non solo aveva sbagliato la sua ultima magia per lo spettacolo che aveva tenuto durante la festa, ma era anche rimasto bloccato in piedi per quello che doveva essere stato un minuto intero, anche se a lui era sembrata un'eternità.
Sentì la sua faccia avvampare e con uno scatto improvviso si liberò dalla presa di Sofia, portandosi le mani fra i capelli e allontanandosi dall'amica.
- Oh Sofia, è stato terribile! Ho sbagliato l'ultima magia e tutti se ne sono accorti!- Esclamò, con la voce più acuta del normale.
- Quella che hai fatto era comunque una bella magia!- Si affrettò ad aggiungere la principessa.
- Ma non era quella giusta!- Cedric si sedette sulla panca che si trovava lì vicino e si lasciò andare a un grosso sospiro, nascondendosi il viso con le mani. - Ho fatto un errore... ancora una volta.-
Sofia si sedette al suo fianco e gli appoggiò una mano sul braccio per confortarlo.
- Tutti facciamo errori, mr. Cedric... sei pur sempre un essere umano, anche se hai dentro di te la magia... è una caratteristica degli esseri umani, quella di non essere infallibili.-
- Un errore ha distrutto la mia vita, se non te lo ricordi.- Mormorò Cedric. - Non voglio rivivere tutto quello, non ora che sono riuscito a riconquistare la fiducia della mia famiglia e dei reali, io non posso...- Le sue parole cominciarono ad essere più veloci, così come il suo respiro, e la principessa capì che il mago stava per ricadere nell'ansia. Ancora una volta, allora, gli prese le mani e le strinse leggermente, facendolo voltare verso di lei, anche se i suoi occhi cercavano di evitare quelli azzurri della bambina.
- Mr. Cedric, non rivivrai tutto quello. È stato solo un piccolo errore che non ha causato nessun danno! Nessuna persona con un minimo di buon senso potrebbe mai tormentarti per questo.-
- Mi hanno tormentato per molto meno...-
- Mr. Cedric.- Lo chiamò Sofia in modo fermo. - Guardami, per favore.-
Cedric si lasciò scappare un altro sospiro prima di lasciare che i suoi occhi incontrassero quelli dell'amica: alla preoccupazione, comunque presente, si era aggiunta la determinazione che caratterizzava la giovane principessa.
- Tu sei un grande mago e non sono l'unica a pensarlo: mio padre, la mia famiglia e la tua famiglia non penseranno meno di te solo perché hai fatto questo piccolo errore. Hai fatto cose ben più grandi e importanti di semplice spettacolo di magia. Loro non lo hanno dimenticato e sai bene che io farò in modo che nessuno lo faccia, nemmeno tu.-
Un altro dolce e comprensivo sorriso apparse sulle sue labbra.
- So che è difficile non ripensare al passato, ma ti prometto che non lascerò che ti accada di nuovo una cosa del genere. Lo sai che io non sarei qui se
non fosse per te.-

Cedric cominciò a sentire la sua ansia svanire lentamente ad ogni parola della principessa. Lei aveva il potere di riuscire a calmarlo semplicemente parlandogli.
Provò a ricambiare il sorriso della principessa, sperando che il suo non risultasse troppo forzato.
- Grazie Sofia... di questo e di avermi soccorso prima.-
- Non c'è di che, mr. Cedric. E ora dimmi la verità: perché non sei riuscito a fare quella magia? Ti sei preparato duramente per questa sera... so che c'è un motivo per cui non hai sbagliato. E non è stato perché tu non ne sei capace, perché ti ho già visto fare questa magia perfettamente, in passato.-
Cedric lasciò le mani della bambina e si mise con la schiena contro il muro, lasciandosi andare in un altro, grande sospiro.
- Io... io ho avuto paura. Paura che qualcosa andasse storto e che i fuochi artificiali avrebbero causato qualche danno... non avrei mai voluto che qualcuno finisse ferito per causa di una mia magia.-
Era quasi un sollievo lasciare uscire un pensiero che si era tenuto dentro di lui per tutta la settimana, da quando re Roland gli aveva chiesto di fare dei fuochi artificiali da interno come finale del suo piccolo spettacolo di magia. Non aveva smesso di pensare che fosse una magia troppo rischiosa, troppe cose sarebbero potute andare male e lui ne sarebbe stato ovviamente incolpato. Aveva tenuto però quel pensiero dentro di lui, non volendo criticare un ordine del re apertamente o davanti a Sofia. Ma all'ultimo momento le sue preoccupazioni avevano preso il sopravvento, facendogli sbagliare la sua ultima magia davanti a tutti.
- E la cosa peggiore è che... sono rimasto bloccato lì, davanti agli occhi di tutti. Non sono riuscito a muovermi, mi sentivo paralizzato dalla paura. Se tu non fossi venuta a prendermi, credo che sarei rimasto bloccato per il resto della sera.- L'ennesimo sospiro scappò dalle sue labbra e Cedric tornò con lo sguardo a terra, con il viso nascosto dalle mani.
Sofia rimase ad osservarlo in silenzio: era da tempo che Cedric non era così afflitto e la faceva stare male vederlo in quella condizione, soprattutto dopo che era riuscito ad ottenere il rispetto e l'ammirazione che agognava da tutta la sua vita. Sperava di non dover rivedere più nel suo viso quell'espressione sconsolata che aveva quando lo aveva conosciuto e che lei aveva fatto di tutto per cancellare.
Voleva convincerlo a tornare dentro la sala da ballo e a finire il suo spettacolo, assicurargli che nessuno lo pensava un fallito, ma l'ultima cosa che voleva fare era obbligarlo a fare una cosa che lo facesse sentire a disagio, con il rischio che si bloccasse ancora una volta. Allo stesso tempo, però, non voleva che la sua serata finisse così, non voleva che tornasse nella sua torre continuando a rimuginare su quell'errore.
Doveva trovare un modo per fargli fare quella magia finale senza che lui venisse assalito dall'ansia.
E fu in quel momento che l'idea si formò nella sua testa, facendole tornare il sorriso.
- Mr. Cedric.- Lo chiamò dolcemente, appoggiandogli una mano sul braccio. - Potresti fare quella magia per me?-
Il mago si voltò verso di lei, perplesso.
- Cosa?-
- La magia dei fuochi d'artificio: possiamo andare fuori, così non dovrai preoccuparti di ferire qualcuno, e ci sarei solo io, così non ti sentirai in ansia.-Sofia inclinò di poco la testa, per guardare Cedric negli occhi. - Per favore? Sai che adoro le tue magie.-
- Tu dovresti tornare alla festa adesso... la tua famiglia e i tuoi amici si staranno chiedendo dove sei finita...-
- Adesso l'unico amico con cui voglio stare è con te.- La principessa tornò in piedi e si mise davanti all'uomo, prendendogli le mani. - E poi non ci metteremo tanto. Ti prometto che dopo potrai tornare subito alla tua torre.-
Cedric sospirò: non sarebbe mai riuscito a dire di no a Sofia. E non gli dispiaceva l'idea di finire quella magia solo per la sua piccola amica. Allora anche lui si alzò in piedi e ricambiò il sorriso della principessa.
- Va bene, andiamo!-
- Benissimo! Tu vai avanti, io vado a prendere una sciarpa: fuori fa freddo e questo vestito è troppo leggero. Arrivo subito!-
Prima che Cedric potesse dire qualcosa, Sofia era già corsa via nel corridoio.
Strano.” Pensava lui, mentre andava nei giardini reali. “Ero sicuro che la sua stanza fosse dalla parte opposta del corridoio...”.

- Sono qui!- Sofia era corsa fuori dal castello, con le spalle avvolte in una sciarpa viola. Cedric, che la stava aspettando nel giardino reale, le sorrise affettuosamente.
- Mi stavo chiedendo quando saresti arrivata. Troppe sciarpe tra cui scegliere?-
Sofia fece una piccola risata.
- Ti ho dato un po' di tempo per prepararti. Allora, sei pronto per il tuo gran finale?-
- Certamente!-
Cedric prese la sua bacchetta e la guardò nella sua mano per un secondo. Cominciò a sentire di nuovo quelle vecchie voci prendersi gioco di lui, ma questa volta fu più facile scacciarle via.
C'è solo Sofia qui con me.” Questo pensiero lo rassicurava. “Lei non mi prenderebbe mai in giro, non lo ha mai fatto. Con lei posso stare tranquillo.” Tranquillizzato da ciò, strinse con forza la bacchetta e la puntò verso il cielo.
- Firecrackerus Explodo!- Esclamò, con voce ferma.
Dalla bacchetta cominciarono ad apparire diverse scintille, che andarono in cielo ed esplosero in meravigliosi fuochi d'artificio. Sofia rimase incantata da quelle luci colorate che cadevano dal cielo, mentre Cedric non riuscì a contenere la gioia.
- Ha funzionato! Questa volta ha funzionato!-
- Ero sicura che c'è l'avresti fatta, mr. Cedric!- Esclamò la bambina, voltandosi verso l'amico e abbracciandolo alla vita.
E mentre Cedric si era aspettato un abbraccio da parte della principessa, di sicuro non si era aspettato il rumore di applausi da dietro di lui. Sorpreso, si girò di scatto, trovandosi di fronte alla famiglia reale e agli invitati della festa. Roland, con un grosso sorriso sul volto, andò dal mago, ancora attonito, e gli appoggiò una mano sulla spalla.
- Questi fuochi d'artificio sono splendidi, Cedric! Non avrei potuto immaginare finale migliore per la serata!-
- La... la ringrazio, maestà, ma che cosa ci fate tutti voi qua fuori?-
- Sofia ci ha chiamato, dicendoci che avresti finito lo spettacolo fuori dal palazzo. In effetti, devo ammettere che l'idea di fare uno spettacolo di fuochi d'artificio dentro al castello sarebbe stato pericoloso, avete avuto una bella idea a farlo qua fuori invece!- Dopo aver detto questo, tornò assieme agli altri invitati a godersi lo spettacolo.
Cedric si voltò verso Sofia, che aveva interrotto l'abbraccio e lo stava guardando con gli occhi pieni di felicità.
- Hai organizzato tutto tu?-
- Mi dispiace averti ingannato, mr. Cedric, ma sapevo che questo era l'unico modo per farti finire lo spettacolo. Volevo che tutti quanti vedessero quanto tu fossi bravo, ma so anche quanto fare magia davanti agli altri ti renda nervoso... quindi ho immaginato che se avessi pensato che li stavi facendo solo per me, ti saresti sentito più tranquillo. Non volevo che tu tornassi nella tua torre, credendo erroneamente di essere una nullità.-
Il mago era sbalordito, ma questa volta non per l'inatteso pubblico o per i complimenti del re, ma per Sofia: ancora una volta, quella piccola principessa aveva fatto tutto quello che era in suo potere per renderlo felice. Il suo cuore si scaldò sempre di più, pensando a quanto fosse fortunato ad avere un'amica come lei, e sulle labbra nacque uno dei sorrisi più genuini che avesse mai fatto.
Si abbassò, appoggiandosi con un ginocchio a terra, per essere alla sua altezza.
- Grazie Sofia... di nuovo.-
- Te lo ho detto, mr. Cedric: io farò in modo che nessuno possa di nuovo farti sentire una nullità, non permetterò che tu riviva quello che hai passato.-
Sofia lo abbracciò di nuovo, circondandogli il collo con le esili braccia. Cedric ricambiò con gioia il suo abbracciò, appoggiandole una mano sulla testa.
- È quello che hai sempre fatto, alla fine... e io non smetterò mai di ringraziarti per questo.-
- Questo è quello che fanno i buoni amici, mr. Cedric: si aiutano l'un l'altro. E noi siamo diventati molto bravi in questo, non pensi?-
Cedric annuì e Sofia lo lasciò andare, nei suoi occhi la stessa felicità di prima.
Quando il mago tornò in piedi, la principessa lo prese per la mano, tirandolo verso gli invitati, che stavano ancora guardando i fuochi d'artificio con aria rapita.
- Credo che vorranno il bis. Sei pronto?-
- Sapendo che se vado nel panico tu mi verrai a salvare? Certo!- La bambina rise un'altra volta, scuotendo la testa.
- Questo non accadrà, ma non preoccuparti: io sarò qui, accanto a te.-
Cedric le lasciò la mano, ma, prima che lui andasse dagli altri, si scambiarono un altro sguardo pieno di affetto.
Cedric non sapeva cosa avesse fatto per meritarsi l'amicizia di Sofia, ma sapeva che, con lei al suo fianco, sarebbe stato capace di fare qualsiasi cosa, che fosse combattere contro un nemico o finire uno spettacolo di magia.
E, con il cuore più leggero e felice, si preparò a fare dei nuovi fuochi artificiali.


NOTE D'AUTRICE

Finalmente sono riuscita a pubblicare qualcosa su “Sofia the First”, ossia “Sofia la principessa”! Amo questo cartone, ma non ho trovato nemmeno una fanfiction in italiano su di esso, quindi ho deciso di pensarci io e non potevo non scrivere della mia amicizia preferita di tutto lo show, ovvero Sofia e Cedric: il loro legame è la cosa che più amo di questa serie.
Spero che questa storia vi sia piaciuta!
Sayõnara,
Yulin Fantasy

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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