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Autore: Lady_Riku    17/08/2009    2 recensioni
Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia^^ -In un giorno nella "Red High School" succederà un fatto che sconvolgerà i nostri protagnonisti...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Riku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il regalo che ho sempre aspettato

-.                                                                                                         

Era appena suonata la campanella del l’intervallo, presi la mia roba e la infilai nello zaino a tracolla che subito indossai, presi quel pacchetto da dentro lo zaino, e più velocemente che potevo, mi precipitai in cortile.
Ero sicura che stesse lì e perciò mi dovevo sbrigare a raggiungerlo.
Feci di corsa le scale, stranamente non ciampai, intanto stringevo forte a me quel pacchetto incartato con la carta argentata con sopra un piccolo e grazioso fiocco rosso.
Quello, era il mio regalo per lui, per tutte le volte che mi aveva aiutato e tutte le volte che mi era stato vicino, e perciò gli volevo regalare a tutti i costi quel segno di gratitudine, e poi era pur sempre il mio migliore amico, perciò mi sentivo come se fosse un dovere farglielo.
Intanto stavo per scendere l'ultimi gradini, ero quasi arrivata, intanto mentre facevo quei due piani a piedi, il vento mi stava alzando leggermente la gonna mostrando ancore di più le calze nere che indossavo, ciò nonostante, in quel momento non m’importava niente, in quel momento avevo solo un pensiero che mi girava in testa ed era di dargli quel regalo!
Ero molto decisa in quel momento, ma appena uscii dall'entrata e mi ritrovai nel cortile, non so per quale strano motivo ma mi rallentai.
Il mio cuore iniziò a battermi all'impazzita al solo pensiero.
Diedi una veloce occhiata in giro, ma di lui neanche l'ombra.

-"Dovrebbe stare qui in giro" dissi a me stessa a bassa voce mentre lo cercavo con lo sguardo di qua e di là.

Iniziai a demoralizzarmi quando a un certo punto sentii la sua voce, sì era lui, non c'era dubbio, potevo riconosce la sua voce fra mille.
 La sua voce proveniva da un angolo dietro la scuola in un piccolo corridoio deserto, presi in mano tutto il coraggio che mi ritrovai in quel momento e stringendo ancor più forte il pacchetto a me, come se lo volessi soffocare, iniziai ad avvicinarmi, dove stava lui.
 Mi fermai a un certo punto sentendo la voce di qualcun altro insieme con la sua, stando all'angolo, mi affacciai un attimo per dare una sbirciatina, allora lo vidi, era come di solito, la sua aria un po’ misteriosa e oscura ma allo stesso tempo ti faceva stare ad agio e ti faceva sentire al sicuro, era così bello, con i suoi capelli albini e i suoi occhi azzurri in cui ci si poteva perdere solo a guardarli, la frangetta che li copriva un poco, il suo atteggiamento, la sua voce che non mi stancherò mai da sentire, era così bello nella sua perfezione, continuavo a guardarlo, mentre lo guardai, un pensiero mi volò in mente:

-"Quanto è bello! *ç*"

Lo continuai a guardare ammaliata per un paio di minuti, senza accorgermene che il mio viso stava diventando rosso...
Mi affacciai ancora un altro po’ per vedere chi stava parlando con Riku, e vidi un ragazzo un po’ più basso di me dai capelli alla Goku castani, non mi meravigliai, come al solito era Sora, uno dei migliori amici mia e di Riku, Anche se non c'era molto da stupirsi perché Riku stava sempre con me e con Sora e Kairi, anche se lei oggi mancava.
Pensai che fosse tutto apposto allora iniziai ad avvicinarmi a loro, feci un passo quando qualcosa mi sembrava che non quadrava...
Sembrava che stavano discutendo, anche se non sapevo il motivo, ma sembrava qualcosa di serio, iniziai a preoccuparmi, perciò mi fermai dopo il primo passo, aspettando il momento buono per dare il mio regalo.
Sora sembrava un poco agitato, mentre Riku, era sempre calmo e con i nervi saldi come al solito, rimasi a vedere la scena, a un certo punto vidi Sora che all'improvviso si mise in punta di piedi per arrivare al altezza del’amico e si avvicinò alla sua bocca.
 Come me, anche Riku rimase molto sorpreso, e mentre l'amico gli diede quel bacio rimase a occhi spalancati.
Vedendo la scena, anch'io rimasi con gli occhi spalancati, mi sentii crollare tutto il mondo addosso, mi scese una lacrima e continuò il suo percorso sulla guancia, come lei, la seguirono un’altra lacrima e poi un’altra ancora.
Ormai iniziarono a scendermi interrotte sulle guance, zuppandomi gli occhi senza avere la minima intenzione di fermarsi.
 Ero ancora incredula, non volevo che fosse vero quello era successo, non era vero, non poteva essere vero!
Indietreggiai pian piano, facendo ancora segno con la testa che non poteva, era impossibile quella scena, si trattava solo di un incubo, ma se era così, perché non riuscivo a svegliarmi!
Riku appena ripreso da quella sorpresa, spinse Sora lontano da lui, intanto il castano guardava per terra con un’aria di quello che sapeva che aveva fatto una cavolata...
Intanto io continuai a consolarmi ripetendomi che era solo un brutto sogno, e che non era tutto reale, ma per mio rammarico era tutto vero, il mio dolore, le mie lacrime e quel bacio...
 Indietreggiai ancora, ma stavolta dicendomi:

-"NO, NON PUO' ESSERE, NON E' VERO!" cercando di consolarmi, ma che consolarmi, aggravai solo la situazione, infatti, non mi ero accorta che mi ero messa a urlare quella frase,

Infatti, Sora e Riku si accorsero della mia presenza e si girarono verso di me, Riku sbalordito di vedermi, ma anche frustato per via della scena che avevo visto, l'unica cosa che mi disse in quel momento fu solo stato il mio nome, anche se era solo una parola, adoravo come lo diceva, ma ormai avevo il mondo che mi era crollato sulle spalle, e in quella circostanza non volevo più sentirlo, né il mio nome, né altre parole, non lo volevo più sentire e ne vedere.
Intanto ero ancora scioccata, impulsivamente scappai via, intanto le lacrime mi stavano bagnando sempre di più la faccia, mentre correvo, risentii la sua voce nella mia testa e la sua ultima parola prima che scappai da lui "YUMI, NO, ASPETTA!!!!".

Il pacchetto che avevo ancora in braccio mi cadde per terra quando avevo iniziato a correre, ma ormai non m’importava più nulla di quel regalo, né di lui né di nessuno, in quel momento volevo solo correre e correre, scappando da quello che avevo visto e dal mondo intero.
Non so neanche io dove stavo correndo, l'unica cosa che sapevo è che dovevo correre.
Corsi per un po’, non so per quanto, poteva esse mezz'ora, dieci minuti o un'ora, ma ormai, non m’importava più neanche la cognizione del tempo, dopo un po’ mi fermai.
Riconobbi subito il luogo, dove i miei piedi mi portarono involontariamente, era un luogo più che familiare per me, un luogo pieno di ricordi e di emozioni.
Il luogo dove iniziò la mia avventura, in altre parole sulla spiaggia dell'isola.
Come di solito mi misi seduta, accovacciandomi le gambe alle braccia e rimasi lì a guardare il tramonto, chiusi gli occhi cercando di scordare tutto quello che era successo, in quel momento avevo desiderato di morire, non mi sentii più il cuore battermi in petto per quanto era ridotto a pezzi.
Appena chiuso gli occhi, senza volerlo rivedi quella terribile scena, rivedere quel terribile bacio e rivivere di nuovo quelle terribili emozioni, al pensiero di tutte quelle cose, mi riscese un'altra lacrima.
Cerando di dimenticare tutto, mi soffermai sulla sensazione del vento che mi accarezzava dolcemente i capelli, il suono delle onde che andavano calme sulla spiaggia a farmi compagnia.
Mi stufai da stare seduta come una sciocca, allora mi sdraiai del tutto sulla spiaggia, non volevo riaprire per nulla al mondo gli occhi, volevo tenerli chiusi per sempre, almeno mi sarei risparmiata di vedere un'altra scena simile, in quel momento avrei tanto voluto che le onde mi prendessero e la corrente mi avrebbe portata in un’isoletta deserta chissà dove o in un’altra dimensione o mondo, qualsiasi luogo andava bene basta che mi portava via di lì.
Con disappunto riaprii gli occhi quando sentii un po’ freddo, guardai il cielo, ormai era tramonto, minimo dovrei essere stata un paio d'ore sdraiata sulla spiaggia.
Mi alzai lentamente e dando una piccola scrollata alla divisa per togliere alcuni granelli di sabbia incastrata fra le pieghe della gonna, controvoglia presi la mia  borsa e mi diressi verso la casa, dove ero ospitata.
Non volevo ritornare, se tornai, sicuramente, lo avrei incontrato poiché ero ospitata proprio da lui, che fortuna è? Mi dissi ironicamente, senza accorgermi mi ero incastrata proprio in un bel pasticcio!
Mentre mi dirigevo verso l'uscita della spiaggia dove a un certo punto mentre mi sentii qualcosa vibrare in tasca, misi la mano nella tasca e mi accorsi che qualcuno mi stava chiamando al cellulare, non volevo vedere chi era a chiamarmi, avevo paura che fosse lui, ma la continua vibrazione mi fece dare un’occhiata di chi era a chiamarmi a quell'ora.
Aprii il cellulare e sul display apparse il numero con il nome allegato, appena letto il nome tirai un filo di sollievo, menomale, era solo Kairi a chiamarmi, spinsi il tasto di accettare la chiamata e avvicinai l'apparecchiatura all'orecchio...

---

-"Pronto Kairi?!"

-"Ciao Yumi, è da dieci minuti che ti chiamo, perché non mi rispondevi?"

-"Ehm...Ecco... Io... Vabbè, perché mi hai chiamato?" cercai disperatamente di cambiare discorso

-"Ehm...Ah sì, me lo stavo per scordare, ti volevo chiedere se per stanotte volevi dormire da me, che ne pensi?"

-"Ma che fortu... Ehm Sì, certo, sarò più che felice venire a dormire da te, passo un attimo a casa e mi prendo il pigiama e l'altra roba e sono subito da te"

-"Ok, allora ci sentiamo dopo, ciao"

-"Perfetto, a dopo ciao"

---

La conversazione finì per il momento lì, in quel momento mi considerai piuttosto fortunata, mo mi toccava solo andare a prendere la roba a casa cercando di non incontrarlo, sperando di riuscirci,
Non mi accorsi del tempo in cui avevo impiegato nella telefonata mi ritrovassi davanti a casa, guardai fuori, la luce della sua camera era spenta, forse ancora non era tornato, non avevo niente da preoccuparmi speravo,
Entrai e accesi la luce, i genitori di Riku ormai non c'erano quasi una settimana  per un viaggio d'affari, aveva detto che ritornavano dopo un mese o due, perciò in  quel momento ero sola, e oggi poiché andrò a dormire da Kairi, Riku starà da solo per stanotte, sinceramente un po’ mi dispiaceva,

-"Ma cosa sto pensando!" mi dissi  mentre stavo salendo le scale dirigendo nella mia camera,

-"ORMAI NON MI DEVE IMPORTARE PIÙ' NULLA DI LUI!!!, è inutile che mi faccia tutti questi dilemmi!" mi urlai a me stessa per quello che avevo pensato, dandomi delle botticine sulle guance nell'intenzione di svegliarmi.

-"E poi, se si sentirà solo, può sempre chiamare Sora!" dissi un po’ offesa, mentre stavo preparando lo zaino, anche se era solo un pretesto per nascondere quella lacrima che mi stava colando sulla guancia,

Sospirai, e mi passò un pensiero per la mente:

-"Chissà che cosa starà facendo e che cosa ha fatto appena me ne sono andata, chissà"lo dissi con un tono un po’ malinconico, e mentre prendevo l'ultimi panni, continuai a sospirare,

Scesi, senza volerlo mi scappai un altro sospiro e un'altra frase

-"Non mi deve più importare niente di lui, ma allora perché lo penso ancora" in quel momento mi colpì un momento di tristezza guardando la foto al salotto, quella foto ritraeva me e lui nel nostro primo giorno di scuola alla scuola superiore “Red XIII High School”, quanto mi mancavano quei bei momenti.

Presi la foto, me la strinsi forte al petto pensando hai bei vecchi momenti...

-"Oh Riku, sei uno sciocco, perché non capisci che mi manchi tanto..." non dissi altro, intanto al pensiero, mi scese ancora un'altra lacrima,ma stavolta, cadde sul vetro del portafoto in cui c'era quella foto, la posai asciugandomi l'occhio mettendola senza volerlo capovolta in modo da non vedere la foto, l'impronta della lacrima e i ricordi felici di un tempo.

Prima di andare via lasciai un biglietto sul tavolo per lui:

"Dormo fuori, non ti preoccupare per me";

Non aggiunsi altro, lo misi in bella vista sul tavolo piegandolo, mi riscappò un’altra lacrima, ma stavolta cadde sul bigliettino sporcando le lettere "E" dell'ultima parola e facendo un po’ colare l'inchiostro.
Spensi le luci e uscii chiudendo la porta, guardai a destra e a sinistra, non si sa mai se me lo becco davanti, ed era l'ultima cosa che volevo in quel momento, perciò stavo molto attenta.
La strada era deserta, non c'era nessuno, allora iniziai ad andare verso la casa di Kairi, meno male che non stava lontano, arrivai mi diedi una veloce sistemata per non farli vedere che avevo pianto e bussai alla porta, dopo neanche un minuto mi aprii direttamente Kairi, mi salutò con un bacio sulla guancia e con un sorriso dipinto sul volto, mi fece entrare, mi portò subito in camera sua a posare lo zaino, non so perché ma qualcosa non mi convinceva.
Salimmo le scale, e ci trovammo davanti alle porte della sua stanza, la luce era accesa, non so perché ma qualcosa continuava a non convincermi, la rossa spalancò la porta e mi fece entrare.
Appena entrata vidi una delle persone che non volevo più vedere, Sora, stava seduto per terra sulle le ginocchia su un cuscino, continuava a guardare con lo sguardo vuoto per terra, ma appena entrai nella stanza distolse il suo sguardo e lo puntò su di me, io rimasi impallata all'entrata della stanza, Kairi mi chiese se mi sentivo bene, io impulsivamente gli diedi una botta intesta senza fargli troppo male e dissi un po’ arrabbiata: 

-"ME LO POTEVI ANCHE DIRE CHE C'ERA ANCHE LUI!" inclinando leggermente le sopracciglia in segno di disappunto per quella persona che per me non era abbastanza gradita,

-"Scusa, pensavo che fosse una bella idea quella di fare un pigiama-party tutti e quattro, c'è qualcosa che non va?"dato la sua risposta cretti proprio che lei fosse all'oscuro dello spiacevole accaduto

-"CERTO CHE CE' QUALCOSA CHE NON... ASPE', COME TUTTI E QUATTRO??!!!CHI ALTRO DEVE VENIRE ORA?!!!"dissi con un tono molto agitato, mentre scuotevo la rossa per le spalle, sperando che la risposta non fosse quella che pensavo

-"SECONDO TE CHI PURO' ESSERE IL QUARTO? ME SEMBRA OVVIO, NO?"

-"TI PREGO, NON DIMMI CHE E'... CHE E' LUI...RI..." non ci riuscii a terminare la frase che Kairi mi rispose

-"SI, E' RIKU,DOVREBBE ESSERE QUI' TRA POCO, PASSAVA A CASA SUA E VENIVA, MA CHE  HAI AVUTO PER CASO QUALCHE DISCUSSIONE CON LUI?" appena sentito quel nome, impallidii...

-"EHM... IO DEVO ANDARE, MI DISPIACE MA NON POSSO PIÙ' RIMANERE...CIAO, MI DISPIACE!!!" corsi subito fuori dalla stanza,tutto d'un fiato e mi affettai ad andare dove stava l'uscita,

 Kairi era ancora stupita e non stava capendo più nulla, mi affrettai a uscire subito dalla porta, uscii subito, ma sbatté contro qualcosa o qualcuno e caddi a terra dall'impatto, come me, anche la mia borsa cadde al suolo,
a quanto pare non ero l'unica, anche la persona che ci sono andata addosso cadde per terra...
Non potei non pronunciare un "Ahi!" massaggiandomi il sedere dove avevo sbattuto nell'intento di farmi passere almeno lievemente il dolore.

"Ehm, scusa, non volevo andarti adoss…" aprii gli occhi mentre stavo chiedendo scusa e lo vidi, i suoi bellissimi occhi marini erano rivolti verso di me, io lo guardai un po’ impallata, scossi la testa per svegliarmi e mi s’iniziarono di nuovo a cadere le lacrime, una iniziò subito a percorrermi di nuovo un percorso sulla mia guancia, lui mi si avvicinò, e con il dito mi asciugò quella prima lacrima, io diventai più rossa di un peperone e rialzai di nuovo lo sguardo verso lui, i nostri occhi s’incrociarono.

M’iniziarono a scendere altre lacrime, decisi di alzarmi, e chiedendo un altro "SCUSA" corsi via, era la scena simile a quella di oggi, ma, con sorpresa,  stavolta anche lui si alzò, prese la borsa che mi era caduta e m’inseguii. 
-"NO, YUMI ASPETTA! TI DEVO PARLARE!"

-"NO, NON VOGLIO, NON VOGLIO PIÙ' SAPERE NIENTE DI TE E DI QUELL'ALTRO!!!"

-"MA...VOGLIO SOLO CHIARIRE CON TE SU QUELLO CHE E' SUCCESSO OGGI!"

-"NO, NON SERVE CHE MI SPIEGHI NIENTE, HO GIÀ' CAPITO TUTTO!!!"

-"MA NON E' QUELLO CHE PENSI, TI PREGO, YUMI, ASCOLTAMI, TI PREGO!"

-"HO DETTO DÌ NO, ORMAI NON TI VOGLIO PIÙ' VEDERE, BASTA!!!"

-"MA...YUMI!!!IO..."

-"NO, NON VOGLIO PIÙ' SENTIRTI NE VEDERTI!!!"

-"NO YUMI..."

 Non gli dissi più niente, mi limitai ad  aumentare solo il passo, mi aveva quasi del tutto raggiunto, perciò cercai di perderlo facendo varie svolte in vari isolati, a un certo punto credei di avercela fatta, mi girai indietro a vedere, lui non c'era, allora rallentai, ma come al solito sbattei contro qualcun altro, stavolta non cadendo perché la persona cui ero andata addosso mi avesse al polso della mano.
Avevo paura che fosse di nuovo lui perciò aprii gli occhi e iniziai a liberarmi da quella morsa, ma stavolta, però non era lui.
Riuscii a guardare solo con un occhio, l'altro lo tenei chiuso per il dolore, chi pensavo che mi avesse salvato dalla caduta iniziò a stringermi forte il polso facendomi male.

-"AHI!, LASCIAMI MI STAI FACENDO MALE!!!AHI!!!"

L'uomo mi continuò a squadrare con lo sguardo dalla testa ai piedi, anche io lo guardai, era un uomo suppergiù sulla ventina di anni, aveva i capelli corti biondi, con una barba corta bionda intorno alla bocca, gli occhi erano azzurri, notai subito il suo orecchino su un orecchio, sembrava d'argento, dopo avermi squadrato, prendendomi per il polso mi fece avvicinare a sé, io non volevo e cercavo in tutti i modi da liberarmi ma senza successo.

"Sei piuttosto deliziosa, sai?" mi disse l'uomo leccandosi i baffi, allora capì subito che ero andata a cacciarmi in un altro guaio, e stavolta sembrava piuttosto grave.

-"Lasciami, mi fai male LASCIAMI!"  Continuai a dirlo una, due, centomila volte cercando sempre di liberarmi, ma era come se l'uomo non mi sentisse, provai di tutto per liberarmi, pure provando a dargli un calcio, ma mi bloccò, l'odore del suo dopobarba mi stava dando fastidio, pian piano l'uomo si avvicinò sempre di più al mio viso, non volevo, allora chiusi stringendo gli occhi, non volevo vedere, in quel momento pensai solo a una persona...

"... Riku... "  sussurrai spontaneamente, come se fosse l'unico che volevo in quel momento, cm se fosse l'unico che volevo che mi salvasse.

Sentii la presenza delle labbra dell'uomo che si stavano poggiando sulle mie, intanto, continuai a invocare il suo nome, mi cadde un’altra lacrima vagabonda, ma stavolta, essa era piena di desiderio di rivederlo...

-"Riku... ti prego... aiutami."sussurrai a bassa voce sperando che mi sentisse, anche se era impossibile.

Intanto l'uomo stava per baciarmi, strinsi ancora di più gli occhi, non so il motivo ma sentì finalmente il mio polso libero, udì che l'uomo parlò con qualcuno:
 

-"AHI! Che cosa vuoi, non vedi che sono impegnato ragazzo!?"

-"NON OSARE PIÙ' TOCCARE LA MIA RAGAZZA!!!"

 
Riconoscessi subito quella voce, aprii subito gli occhi e lo vidi.
Mi stava davanti come per proteggermi, mi sentii al sicuro dietro di lui, anche se arrossii quando aveva detto quella parola all'uomo biondo, quando disse "La mia ragazza", diventai  rossa come un peperone.
Mi accorsi anche che l'uomo stava a terra, rosso in una guancia, credo che sia stato Riku a dargli un pugno per farlo allontanare da me, intanto Riku si accorse che avevo aperto gli occhi e girò col viso verso di me e mi disse con la sua voce così protettiva e confortevole:

  -"Non ti preoccupare, ci sono io a proteggerti!"

Appena sentii quelle parole, ridiventai ancor più rossa di prima, Riku, si rigirò verso il biondo con un’aria furiosa, l'uomo allora aggiunse:

 
-"Rilassati, non mi voglio stancare per un’insulsa ragazza, se vuoi, tenitela pure"

-"Comunque non è una "Insulsa ragazza", è la ragazza più dolce e carina del mondo, ed io non la ho trattata come dovevo, e per questo mi dispiace, anche se abbiamo avuto dei malintesi" si girò verso di me mentre diceva queste parole

-"Oh... Riku" dissi arrossendo

-"Ok, io devo andare, ciao" l'uomo se ne andò sotto la luce fiocca di un lampione, in quel momento non sembrava cattivo.

-"Ormai è tardi per andare al pigiama-party di Kairi, che ne pensi se, allora ne facciamo uno noi due? Così potremmo anche  parlare" Mi disse affettuosamente Riku facendomi tirare su da terra.

-"Mm... Ok " risposi, dopo la mia risposta ci incamminando verso casa,

Mentre stavamo quasi a metà del tragitto, Riku ruppe quell'attimo di silenzio che cadde;

-"Beh... ehm… Posso?" Riku sembrò piuttosto imbarazzato quando mi prese la mano, cercando da non farsi vedere che era rosso in volto girando la testa dalla parte opposta,

-"Beh...ehm...Sì XD" Accettai l'offerta arrossita nuovamente, anche se per scherzare, lo avevo un po’ copiato prima di dare la risposta, arrivammo a casa, entrammo, posai la mia roba al suo posto, mentre Riku prendeva qualcosa da stuzzicare dal frigo, appena finito, andammo entrambi in camera sua.

Ero ancora imbarazzata ogni volta che andavo in camera sua, anche se stavo di più nella sua che nella mia.
Prendemmo due cuscini e ci mettemmo seduti su di essi.

-"Ehm... comunque mi dispiace molto per quello che avevi visto oggi" iniziò lui a parlare, anche se era molto evidente che era molto dispiaciuto

-"Quand... Ah, mo mi ricordo, intendi il bacio?"

-"Sì, comunque non sono stato io a volerlo, mi sono accorto che ci stavi vedendo mentre stavamo a discute, Bhè, il motivo era proprio che a Sora gli piaccio, ma sai come, non dà mai tempo di parlare, e mi baciò prima che gli dicessi che a me mi piaceva un'altra, mi dispiace, me ne dovevo accorge prima, almeno così non vedevi quella scena"  lo vidi davvero dispiaciuto per l'accaduto

-"Ok, ti credo e ti perdono, però che non succeda mai più" mentre scherzavo, gli feci la linguaccia, lui si mise a ride, era così bello il suo sorriso

-"Mm... però ti posso fare una domanda Riku?"

-"Dimmi tutto piccola!"

-"Beh... posso sapere chi è quella che ti piace?"

-"Mm... sei proprio sicura di non saperlo?" me lo disse caldamente con un sorrisetto sulla faccia.

Lui si alzò, e mi tese la mano, chiaro segno che voleva che mi alzassi, accettai la sua richiesta  ponendo la mia mano sulla sua, mi fece alzare dai cuscini facendomi sdraiare sul letto appoggiando la mia testa su un altro di essi, si mise sopra di me e si avvicinò pian piano al mio viso e mi sussurrò dolcemente nel'’orecchio:

-"Sei tu l'unica che voglio!" quelle parole mi fecero un po’ rabbrividire, il suo tono caldo e protettivo, diventai più rossa che mai, mi piaceva troppo quando mi parlava con quel tono, intanto m’iniziò a battere fortissimo il cuore,
non si voleva fermare più, sopratutto quando il viso di Riku si avvicinò sempre di più al mio, riuscivo a sentire il suo  respiro sulla mia pelle, qualche secondo dopo, mi risussurrasti:

-"...Ti amo..."

Arrossì nuovamente, appena detto quelle parole, le nostre labbra si unirono, io rimasi a occhi spalancati, anche se dopo, li chiusi subito per assaporare al meglio quel bacio, avevo le braccia intorno al tuo collo e le mie dita tra le tue ciocche argentee, te invece avevi una mano che mi sfiorava delicatamente la guancia, mentre l'altra stava giocando con le mie ciocche castane dietro la nuca.
Dopo quel bacio, le nostre labbra si staccarono, poi tu appoggiasti la tua fronte sulla mia e ci guardammo dritto negli occhi, i tuoi occhi cristallini erano così belli che mi perdevo dentro ogni volta che li guardavo, rimasi per qualche secondo incantata che la mia attenzione fu attratta dal bacio che mi desti sulla fronte mentre mi spostavi dietro l'orecchio la frangetta che mi copriva un occhio, in modo da avere tutto il mio viso libero, poi ci riguardammo in tutte e due gli occhi, mentre ci guardammo, dolcemente mi dissi:

-"Sei Bellissima sai!"

-"... Ehm, Grazie... " abbassai lo sguardo quando me lo dissi, naturalmente ero arrossita come al solito per quello che stava succedendo, vedendomi, ti scappò una risatina argentina,

-"Ehi! Ma che ti ridi?!" ti risposi un po’ offesa

-"Niente, stavo solo pensando che ti dovevo chiede scusa perché ti ho rimesso in imbarazzo, e poi stavo pensando che sei ancora più carina, quando sei imbarazzata" me lo dissi ancora ridendo con quella tua risata argentina,

Io riarrossii, poi girai la testa da un'altra parte facendo il broncio, non sapendo neanche io il motivo, tu mi vidi, stavolta trattenendo quella risata, mi sorrise dolcemente, credo che lo sapeva già che avrei reagito così.

-"Che c'è, ora mi fai il broncio Yumi?" mi dissi ironicamente

"... ... ... " non dissi niente, aspettai quello che mi avresti detto per rispondere.

-"Me lo immaginavo, sei troppo prevedibile" continuavi a sorridermi sopprimendo quella risatina argentina che voleva uscire dalla tua bocca, comunque non ero l'unica prevedibile, me la aspettavo questa risposta che mi dissi.

-"Ormai sono come un libro aperto per te, vero?" dissi chiudendo un occhio, con un’aria di superiorità, aspettando il momento buono, appena ti distrassi mi avvicinai velocemente al tuo viso per strappandoti un bacio a fior di labbra per vendetta, quel bacio ti lasciò a occhi sgranati dalla sorpresa, vedendo la faccia che avevi dipinta in volto, incominciai a ridere, appena riuscii a parlare, ti dissi:

-"Ih, Ih, questo non te lo eri immaginato, vero?!, non poi capì che espressione hai sul volto, è stupenda AH,AH!!!" dissi con aria di superiorità, continuando a ride, poi quando ti sei ripreso, mi guardasti mentre continuavo a ridere.

-"Brava, ti sei vendicata alla fine è?!" mi dissi, io stavo per risponderti quando tu aggiunsi

-"Comunque, questa vendetta mi piace tantissimo!" me lo dissi con un sorrisetto malizioso mentre ti leccavi le labbra, i quali avevano ancora il mio sapore, poi dalle labbra ti avvicinasti nuovamente il tuo viso al mio e mi leccassi la guancia, quel gesto mi fece rabbrividire, ma allo stesso tempo mi piaceva un mondo.

-"Ti è piaciuto vero?" mi dissi maliziosamente, io feci segno di si con la testa, contagiata da quel tuo sorriso malizioso, aggiunsi

-"Molto, però te lo aspettavi vero?!" ripresi il discorso di prima

-"Ancora con questa storia?"ti lamentasti

-"Sì, lo sai che mi diverto a stuzzicarti!"

-"Ti diverti molto?"

-"Sì, moltissimo"

-"Allora, continua se vuoi"

-"Ok, però me lo hai concesso tu ti ricordo"

-"Riuscirò ad andarci avanti, comunque, che vogliamo fare stasera, continuiamo a stuzzicarci o cerchiamo di finire qualcosa?"
ormai era come se quel tuo sorrisetto non si potesse più togliere sul tuo volto, e neanche sul mio, ormai mi avevi contagiato, dopo risposi alla tua domanda

-"Io voto per stuzzicarci!" mi misi a ridere, però tu mi risposi velocemente

-"Io invece avevo pensato a qualcos'altro" mi sussurrasti, io allora, ormai che stavo sotto di te, presi il cuscino e te lo tirai

-"Anche io avevo pensato altro, un bel CUSCINO-PARTY!" dissi ridendo, mi alzai e mi misi in piedi sul letto in posizione di attacco armata di cuscino,

-"Allora, accetti la sfida? A chi perde tocca la penitenza!" dissi, intanto sapevo già che mi avevi capito, infatti, come pensai, ti alzasti anche tu, presi il cuscino e aggiunsi:

-"Avevo pensato ad altro io, però alquanto pare mi tocca anche la battagli di cuscini adesso, anche se si sa già chi vincerà, comunque accetto la tua sfida, sei pronta?"

-"Prontissima. SI INIZIA!" Iniziai attaccando io, mi stavo per sferrando su di te, quando tu lo parasti, eri più veloce di me, sicuramente le mosse normali non avrebbero funzionato, dovevo fare subito una strategia, ossenò c'era rischio che perdo.

-"E' tutto qui quello che sai fare, ti faccio vedere io!" appena dette le parole, ti avvicinasti velocemente addosso a me, e con un colpo veloce, ma non troppo forte per non farmi male, mi feci avanzare all'indietro, i colpi erano sempre più veloci e consecutivi.

In un momento di tregua, me ne approfittai per colpirti, riuscii miracolosamente a prenderti la testa, ma non bastò, tu te ne approfittasti per darmi il contraccolpo, ma io riuscii a schivarlo iniziando a saltare sul letto, poi con un colpo che non ti aspettassi, riuscii a farti cadere sul letto, io per la felicità mi misi a urlare, era la prima volta che ti battei.

-"E YUMI CON UN COLPO STRAORDINARIO VINCE, YUMI E' LA NUOVA CAMPIONESSA!" tu, dopo la mia sceneggiata ti misi a ridere, io ti sentii fin lassù, poi, mi feci cadere dolcemente su di te, sedendomi sopra il tuo petto,

Mi avvicinai lentamente al tuo orecchio, per sussurrarti maliziosamente.

-"Ho vinto, mo ti tocca fare la penitenza, lo sai?!"

-"Lo so, non ti preoccupare"

-"Di certo io non mi preoccupo"

-"A proposito, Yumi, grazie per il regalo"dopo quelle parole, mi regalassi un dolce bacio sulla guancia, io rimasi un po’ sorpresa

-"M... M... Ma... come fai a sapere del regalo?"  Risposi un po’ balbettando, tu, mi feci vedere il tu polso e vidi che indossavi il bracciale che ti avevo comprato, quel piccolo bracciale bianco con al centro due piccole ali nere tendenti al blu scuro simili a quelli di un pipistrello, il quale tra esse c'era un piccolo cuoricino rosso, appena lo vidi ti dissi:

-"Dove l'hai preso?"ti chiesi stupita

-"Dopo quella scena, avevo visto che ti era caduto qualcosa tra le mani, e allora la raccolsi, poi vedendo che era per me lo aprii"

-"Ah...." non aggiunsi altro, tu vedendomi che mi avevi messo un poco a disagio continuassi

-"Comunque mi è piaciuto tantissimo, grazie" mi sorrisi e mi ridetti un altro dolce bacio sulla guancia, io mi sbloccai dopo quel bacio e ti dissi

-"Sono contenta che ti sia piaciuto, ehm... Riku"

-"Dimmi"

-"Ti... Ti posso abbracciare?" tu dopo queste parole eri un po’ sorpreso da quella mia domanda,

-"Come mai me lo chiedi piccola?"me lo dissi con un tono un po’ preoccupato

-"Non lo so" dissi un po’ malinconicamente, tu ti preoccupasti un po’ del mio cambio di comportamento, e con un segno di mano mi feci levare su di te e mi feci sdraiare accanto a te, dalla parte del muro, non so neanche io il motivo ma mi sentii un po’ triste, forse perché avevo ripensato a quella scena e avevo paura da perderti, tu, come se mi avessi letto nel pensiero, mi abbracciasti forte a te appoggiando la testa sulla mia, intanto io, senza volerlo, m’iniziarono a scendere qualche lacrima, allora, vedendomi il tuo istinto ti disse che la situazione era quella e per consolarmi mi dissi:

-"Non ti preoccupare, non mi perderai, resterò per sempre accanto a te, come adesso!" intanto che mi parlavi, mi accarezzavi lentamente i capelli dandomi di tanto in tanto qualche bacio sulla testa, io intanto continuai a sfogarmi con quelle lacrime, dopo qualche minuto, mi sollevasti la testa con le mani, e con una di esse, mi asciugasti dolcemente le guance ormai zuppe per via di quelle amare lacrime,
grazie al tuo aiuto, dopo qualche secondo mi sentii un po’ meglio, per non farti preoccupare ulteriormente, appena potei, ti parlai dicendoti:

-"R... Ri... Riku, mi sono calmata... grazie" intanto che ti dissi quelle parole, stringevo forte tra le dita un pezzo della tua maglietta.

Capendo che non mi ero calmata del tutto, mi azzittisti con un dolce e cordiale gesto di un dito che si posò sulle mie labbra accompagnato da un dolce "Shhh... ", io ubbidì senza parlare e feci silenzio, intanto mi continuasti a stringere forte a tè accarezzandomi la testa, come prima, io mi sentii a mio agio e sicura, stavo bene fra le tue braccia, mi sentivo protetta, allora per godere al meglio quella situazione, mi avvicinai ancora di più a te se era possibile, appoggiando la testa sul tuo petto, cercando di non piangere più.
I minuti passarono, ormai avevamo perso la ricognizione del tempo da quando mi feci accoccolare a te, dopo una mezz’oretta mi sollevasti nuovamente il viso, regalandomi un bacio sulla fronte augurandomi la buona notte;

-"Buona notte amore"

-"Buona notte Riku... e grazie di tutto"

-"Grazie di cosa? Non mi devi chiedere grazie, ansi, lo dovrei chiedere io a te per i deliziosi regali”

-“I?... ma io te ne ho fatto solo uno”

-“E invece no, perché mi hai anche fatto un altro regalo che ho sempre aspettato”

-“E qual è l’altro regalo che hai sempre aspettato?”

-“Bhè, il regalo che ho sempre aspettato è…”

-“E’…” dissi facendoti capire di continuare la frase, intanto il tuo viso si avvicinò maliziosamente al mio, mentre si avvicinarono nuovamente, mi dissi:

-“Bhè… sei tu”

Mi limitai ad arrossire come un peperone, intanto pian piano ti avvicinasti avido al mio viso, io ti lasciai fare senza impedire nulla, poi finalmente dopo qualche secondo, le nostre labbra si riunirono come se fossero incollate, dopo qualche minuto, ci staccammo per prendere aria, anche se era per pochi minuti, quel passionale momento sembrava che non finiva mai, dopo nuovamente mi riabbracciasti a te, riappoggiando la testa sul tuo petto, tu con una mano mi chiusi gli occhi, per farmi riposare dopo il casino successo il pomeriggio, mi addormentai così, abbracciata a te, in mezzo alle tue braccia, il posto, dove mi sentivo più sicura al mondo.
L'ultima cosa che vidi prima di addormentarmi era quel tuo splendido sorriso che mi regalasti mentre mi dicevi una parola che non mi stancherò mai da sentire:

-“…Ti Amo…”.

 

                                                                                        

                                                                                                                                                          
   
 
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