Era
appena suonata la campanella del l’intervallo, presi la mia
roba e la infilai
nello zaino a tracolla che subito indossai, presi quel pacchetto da
dentro lo
zaino, e più velocemente che potevo, mi precipitai in
cortile.
Ero
sicura che stesse lì e perciò mi dovevo sbrigare
a raggiungerlo.
Feci
di corsa le scale, stranamente non ciampai, intanto stringevo forte a
me quel
pacchetto incartato con la carta argentata con sopra un piccolo e
grazioso
fiocco rosso.
Quello,
era il mio regalo per lui, per tutte le volte che mi aveva aiutato e
tutte le
volte che mi era stato vicino, e perciò gli volevo regalare
a tutti i costi
quel segno di gratitudine, e poi era pur sempre il mio migliore amico,
perciò
mi sentivo come se fosse un dovere farglielo.
Intanto
stavo per scendere l'ultimi gradini, ero quasi arrivata, intanto mentre
facevo
quei due piani a piedi, il vento mi stava alzando leggermente la gonna
mostrando ancore di più le calze nere che indossavo,
ciò nonostante, in quel
momento non m’importava niente, in quel momento avevo solo un
pensiero che mi
girava in testa ed era di dargli quel regalo!
Ero
molto decisa in quel momento, ma appena uscii dall'entrata e mi
ritrovai nel
cortile, non so per quale strano motivo ma mi rallentai.
Il
mio cuore iniziò a battermi all'impazzita al solo pensiero.
Diedi
una veloce occhiata in giro, ma di lui neanche l'ombra.
-"Dovrebbe
stare qui in giro" dissi a me stessa a bassa voce mentre
lo cercavo con lo
sguardo di qua e di là.
Iniziai
a demoralizzarmi quando a un certo punto sentii la sua voce,
sì era lui, non
c'era dubbio, potevo riconosce la sua voce fra mille.
La sua voce
proveniva da un angolo dietro la
scuola in un piccolo corridoio deserto, presi in mano tutto il coraggio
che mi
ritrovai in quel momento e stringendo ancor più forte il
pacchetto a me, come
se lo volessi soffocare, iniziai ad avvicinarmi, dove stava lui.
Mi fermai a un certo
punto sentendo la voce di
qualcun altro insieme con la sua, stando all'angolo, mi affacciai un
attimo per
dare una sbirciatina, allora lo vidi, era come di solito, la sua aria
un po’
misteriosa e oscura ma allo stesso tempo ti faceva stare ad agio e ti
faceva
sentire al sicuro, era così bello, con i suoi capelli albini
e i suoi occhi
azzurri in cui ci si poteva perdere solo a guardarli, la frangetta che
li
copriva un poco, il suo atteggiamento, la sua voce che non mi
stancherò mai da
sentire, era così bello nella sua perfezione, continuavo a
guardarlo, mentre lo
guardai, un pensiero mi volò in mente:
-"Quanto
è bello! *ç*"
Lo
continuai a guardare ammaliata per un paio di minuti, senza
accorgermene che il
mio viso stava diventando rosso...
Mi
affacciai ancora un altro po’ per vedere chi stava parlando
con Riku, e vidi un
ragazzo un po’ più basso di me dai capelli alla
Goku castani, non mi
meravigliai, come al solito era Sora, uno dei migliori amici mia e di
Riku,
Anche se non c'era molto da stupirsi perché Riku stava
sempre con me e con Sora
e Kairi, anche se lei oggi mancava.
Pensai
che fosse tutto apposto allora iniziai ad avvicinarmi a loro, feci un
passo
quando qualcosa mi sembrava che non quadrava...
Sembrava
che stavano discutendo, anche se non sapevo il motivo, ma sembrava
qualcosa di
serio, iniziai a preoccuparmi, perciò mi fermai dopo il
primo passo, aspettando
il momento buono per dare il mio regalo.
Sora
sembrava un poco agitato, mentre Riku, era sempre calmo e con i nervi
saldi
come al solito, rimasi a vedere la scena, a un certo punto vidi Sora
che
all'improvviso si mise in punta di piedi per arrivare al altezza
del’amico e
si avvicinò alla sua bocca.
Come me, anche Riku rimase molto sorpreso, e
mentre l'amico gli diede quel bacio rimase a occhi spalancati.
Vedendo
la scena, anch'io rimasi con gli occhi spalancati, mi sentii crollare
tutto il
mondo addosso, mi scese una lacrima e continuò il suo
percorso sulla guancia, come
lei, la seguirono un’altra lacrima e poi un’altra
ancora.
Ormai
iniziarono a scendermi interrotte sulle guance, zuppandomi gli occhi
senza
avere la minima intenzione di fermarsi.
Ero ancora incredula, non volevo che fosse
vero quello era successo, non era vero, non poteva essere vero!
Indietreggiai
pian piano, facendo ancora segno con la testa che non poteva, era
impossibile
quella scena, si trattava solo di un incubo, ma se era così,
perché non
riuscivo a svegliarmi!
Riku
appena ripreso da quella sorpresa, spinse Sora lontano da lui, intanto
il
castano guardava per terra con un’aria di quello che sapeva
che aveva fatto una
cavolata...
Intanto
io continuai a consolarmi ripetendomi che era solo un brutto sogno, e
che non
era tutto reale, ma per mio rammarico era tutto vero, il mio dolore, le
mie lacrime
e quel bacio...
Indietreggiai ancora, ma stavolta dicendomi:
-"NO,
NON PUO' ESSERE, NON E' VERO!" cercando di consolarmi, ma
che consolarmi,
aggravai solo la situazione, infatti, non mi ero accorta che mi ero
messa a
urlare quella frase,
Infatti,
Sora e Riku si accorsero della mia presenza e si girarono verso di me,
Riku
sbalordito di vedermi, ma anche frustato per via della scena che avevo
visto,
l'unica cosa che mi disse in quel momento fu solo stato il mio nome,
anche se
era solo una parola, adoravo come lo diceva, ma ormai avevo il mondo
che mi era
crollato sulle spalle, e in quella circostanza non volevo
più sentirlo, né il
mio nome, né altre parole, non lo volevo più
sentire e ne vedere.
Intanto
ero ancora scioccata, impulsivamente scappai via, intanto le lacrime mi
stavano
bagnando sempre di più la faccia, mentre correvo, risentii
la sua voce nella
mia testa e la sua ultima parola prima che scappai da lui "YUMI, NO,
ASPETTA!!!!".
Il
pacchetto che avevo ancora in braccio mi cadde per terra quando avevo
iniziato
a correre, ma ormai non m’importava più nulla di
quel regalo, né di lui né di
nessuno, in quel momento volevo solo correre e correre, scappando da
quello che
avevo visto e dal mondo intero.
Non
so neanche io dove stavo correndo, l'unica cosa che sapevo è
che dovevo
correre.
Corsi
per un po’, non so per quanto, poteva esse mezz'ora, dieci
minuti o un'ora, ma
ormai, non m’importava più neanche la cognizione
del tempo, dopo un po’ mi
fermai.
Riconobbi
subito il luogo, dove i miei piedi mi portarono involontariamente, era
un luogo
più che familiare per me, un luogo pieno di ricordi e di
emozioni.
Il
luogo dove iniziò la mia avventura, in altre parole sulla
spiaggia dell'isola.
Come
di solito mi misi seduta, accovacciandomi le gambe alle braccia e
rimasi lì a
guardare il tramonto, chiusi gli occhi cercando di scordare tutto
quello che
era successo, in quel momento avevo desiderato di morire, non mi sentii
più il
cuore battermi in petto per quanto era ridotto a pezzi.
Appena
chiuso gli occhi, senza volerlo rivedi quella terribile scena, rivedere
quel
terribile bacio e rivivere di nuovo quelle terribili emozioni, al
pensiero di
tutte quelle cose, mi riscese un'altra lacrima.
Cerando
di dimenticare tutto, mi soffermai sulla sensazione del vento che mi
accarezzava
dolcemente i capelli, il suono delle onde che andavano calme sulla
spiaggia a
farmi compagnia.
Mi
stufai da stare seduta come una sciocca, allora mi sdraiai del tutto
sulla
spiaggia, non volevo riaprire per nulla al mondo gli occhi, volevo
tenerli
chiusi per sempre, almeno mi sarei risparmiata di vedere un'altra scena
simile,
in quel momento avrei tanto voluto che le onde mi prendessero e la
corrente mi
avrebbe portata in un’isoletta deserta chissà dove
o in un’altra dimensione o
mondo, qualsiasi luogo andava bene basta che mi portava via di
lì.
Con
disappunto riaprii gli occhi quando sentii un po’ freddo,
guardai il cielo,
ormai era tramonto, minimo dovrei essere stata un paio d'ore sdraiata
sulla
spiaggia.
Mi
alzai lentamente e dando una piccola scrollata alla divisa per togliere
alcuni
granelli di sabbia incastrata fra le pieghe della gonna, controvoglia
presi la
mia borsa e mi
diressi verso la casa,
dove ero ospitata.
Non
volevo ritornare, se tornai, sicuramente, lo avrei incontrato
poiché ero
ospitata proprio da lui, che fortuna è? Mi dissi
ironicamente, senza accorgermi
mi ero incastrata proprio in un bel pasticcio!
Mentre
mi dirigevo verso l'uscita della spiaggia dove a un certo punto mentre
mi
sentii qualcosa vibrare in tasca, misi la mano nella tasca e mi accorsi
che
qualcuno mi stava chiamando al cellulare, non volevo vedere chi era a
chiamarmi,
avevo paura che fosse lui, ma la continua vibrazione mi fece dare
un’occhiata
di chi era a chiamarmi a quell'ora.
Aprii
il cellulare e sul display apparse il numero con il nome allegato,
appena letto
il nome tirai un filo di sollievo, menomale, era solo Kairi a
chiamarmi, spinsi
il tasto di accettare la chiamata e avvicinai l'apparecchiatura
all'orecchio...
---
-"Pronto
Kairi?!"
-"Ciao
Yumi, è da dieci minuti che ti chiamo, perché non
mi rispondevi?"
-"Ehm...Ecco...
Io... Vabbè, perché mi hai chiamato?" cercai
disperatamente di cambiare
discorso
-"Ehm...Ah
sì, me lo stavo per scordare, ti volevo chiedere se per
stanotte volevi dormire
da me, che ne pensi?"
-"Ma
che fortu... Ehm Sì, certo, sarò più
che felice venire a dormire da te, passo
un attimo a casa e mi prendo il pigiama e l'altra roba e sono subito da
te"
-"Ok,
allora ci sentiamo dopo, ciao"
-"Perfetto,
a dopo ciao"
---
La
conversazione finì per il momento lì, in quel
momento mi considerai piuttosto
fortunata, mo mi toccava solo andare a prendere la roba a casa cercando
di non
incontrarlo, sperando di riuscirci,
Non
mi accorsi del tempo in cui avevo impiegato nella telefonata mi
ritrovassi
davanti a casa, guardai fuori, la luce della sua camera era spenta,
forse
ancora non era tornato, non avevo niente da preoccuparmi speravo,
Entrai
e accesi la luce, i genitori di Riku ormai non c'erano quasi una
settimana per un
viaggio d'affari, aveva detto che
ritornavano dopo un mese o due, perciò in quel
momento ero sola, e oggi poiché andrò a
dormire da Kairi, Riku starà da solo per stanotte,
sinceramente un po’ mi
dispiaceva,
-"Ma
cosa sto pensando!" mi dissi
mentre
stavo salendo le scale dirigendo nella mia camera,
-"ORMAI
NON MI DEVE IMPORTARE PIÙ' NULLA DI LUI!!!,
è inutile che mi faccia tutti
questi dilemmi!" mi urlai a me stessa per quello che avevo pensato,
dandomi delle botticine sulle guance nell'intenzione di svegliarmi.
-"E
poi, se si sentirà solo, può sempre chiamare
Sora!" dissi un po’ offesa,
mentre stavo preparando lo zaino, anche se era solo un pretesto per
nascondere
quella lacrima che mi stava colando sulla guancia,
Sospirai,
e mi passò un pensiero per la mente:
-"Chissà
che cosa starà facendo e che cosa ha fatto appena me ne sono
andata,
chissà"lo dissi con un tono un po’
malinconico, e mentre prendevo l'ultimi
panni, continuai a sospirare,
Scesi,
senza volerlo mi scappai un altro sospiro e un'altra frase
-"Non
mi deve più importare niente di lui, ma allora
perché lo penso ancora" in
quel momento mi colpì un momento di tristezza guardando la
foto al salotto, quella
foto ritraeva me e lui nel nostro primo giorno di scuola alla scuola
superiore
“Red XIII High School”, quanto mi mancavano quei
bei momenti.
Presi
la foto, me la strinsi forte al petto pensando hai bei vecchi momenti...
-"Oh
Riku, sei uno sciocco, perché non capisci che mi manchi
tanto..." non
dissi altro, intanto al pensiero, mi scese ancora un'altra lacrima,ma
stavolta,
cadde sul vetro del portafoto in cui c'era quella foto, la posai
asciugandomi
l'occhio mettendola senza volerlo capovolta in modo da non vedere la
foto,
l'impronta della lacrima e i ricordi felici di un tempo.
Prima
di andare via lasciai un biglietto sul tavolo per lui:
"Dormo
fuori, non ti preoccupare per me";
Non
aggiunsi altro, lo misi in bella vista sul tavolo piegandolo, mi
riscappò un’altra
lacrima, ma stavolta cadde sul bigliettino sporcando le lettere "E"
dell'ultima parola e facendo un po’ colare l'inchiostro.
Spensi
le luci e uscii chiudendo la porta, guardai a destra e a sinistra, non
si sa
mai se me lo becco davanti, ed era l'ultima cosa che volevo in quel
momento,
perciò stavo molto attenta.
La
strada era deserta, non c'era nessuno, allora iniziai ad andare verso
la casa
di Kairi, meno male che non stava lontano, arrivai mi diedi una veloce
sistemata per non farli vedere che avevo pianto e bussai alla porta,
dopo neanche
un minuto mi aprii direttamente Kairi, mi salutò con un
bacio sulla guancia e
con un sorriso dipinto sul volto, mi fece entrare, mi portò
subito in camera
sua a posare lo zaino, non so perché ma qualcosa non mi
convinceva.
Salimmo
le scale, e ci trovammo davanti alle porte della sua stanza, la luce
era
accesa, non so perché ma qualcosa continuava a non
convincermi, la rossa
spalancò la porta e mi fece entrare.
Appena
entrata vidi una delle persone che non volevo più vedere,
Sora, stava seduto
per terra sulle le ginocchia su un cuscino, continuava a guardare con
lo
sguardo vuoto per terra, ma appena entrai nella stanza distolse il suo
sguardo
e lo puntò su di me, io rimasi impallata all'entrata della
stanza, Kairi mi chiese
se mi sentivo bene, io impulsivamente gli diedi una botta intesta senza
fargli
troppo male e dissi un po’ arrabbiata:
-"ME
LO POTEVI ANCHE DIRE CHE C'ERA ANCHE LUI!" inclinando
leggermente le
sopracciglia in segno di disappunto per quella persona che per me non
era
abbastanza gradita,
-"Scusa,
pensavo che fosse una bella idea quella di fare un pigiama-party tutti
e quattro,
c'è qualcosa che non va?"dato la sua risposta
cretti proprio che lei fosse
all'oscuro dello spiacevole accaduto
-"CERTO
CHE CE' QUALCOSA CHE NON... ASPE', COME TUTTI E QUATTRO??!!!CHI ALTRO
DEVE
VENIRE ORA?!!!"dissi con un tono molto agitato, mentre
scuotevo la rossa
per le spalle, sperando che la risposta non fosse quella che pensavo
-"SECONDO
TE CHI PURO' ESSERE IL QUARTO? ME SEMBRA OVVIO, NO?"
-"TI
PREGO, NON DIMMI CHE E'... CHE E' LUI...RI..." non ci
riuscii a terminare la
frase che Kairi mi rispose
-"SI,
E' RIKU,DOVREBBE ESSERE QUI' TRA POCO, PASSAVA A CASA SUA E VENIVA, MA
CHE HAI AVUTO PER CASO QUALCHE DISCUSSIONE CON
LUI?" appena sentito quel nome, impallidii...
-"EHM...
IO DEVO ANDARE, MI DISPIACE MA NON POSSO PIÙ'
RIMANERE...CIAO, MI
DISPIACE!!!" corsi subito fuori dalla stanza,tutto d'un
fiato e mi affettai
ad andare dove stava l'uscita,
a
quanto pare non ero l'unica, anche la persona che ci sono andata
addosso cadde per
terra...
Non
potei non pronunciare un "Ahi!"
massaggiandomi il sedere dove avevo
sbattuto nell'intento di farmi passere almeno lievemente il dolore.
"Ehm,
scusa, non volevo andarti adoss…" aprii gli
occhi mentre stavo chiedendo
scusa e lo vidi, i suoi bellissimi occhi marini erano rivolti verso di
me, io
lo guardai un po’ impallata, scossi la testa per svegliarmi e
mi s’iniziarono
di nuovo a cadere le lacrime, una iniziò subito a
percorrermi di nuovo un
percorso sulla mia guancia, lui mi si avvicinò, e con il
dito mi asciugò quella
prima lacrima, io diventai più rossa di un peperone e
rialzai di nuovo lo
sguardo verso lui, i nostri occhi s’incrociarono.
M’iniziarono
a scendere altre lacrime, decisi di alzarmi, e chiedendo un altro
"SCUSA"
corsi via, era la
scena simile a quella di oggi, ma, con sorpresa, stavolta
anche
lui si alzò, prese la borsa che mi era caduta e
m’inseguii.
-"NO,
YUMI ASPETTA! TI DEVO PARLARE!"
-"NO,
NON VOGLIO, NON VOGLIO PIÙ' SAPERE NIENTE DI TE E DI
QUELL'ALTRO!!!"
-"MA...VOGLIO
SOLO CHIARIRE CON TE SU QUELLO CHE E' SUCCESSO OGGI!"
-"NO,
NON SERVE CHE MI SPIEGHI NIENTE, HO GIÀ' CAPITO TUTTO!!!"
-"MA
NON E' QUELLO CHE PENSI, TI PREGO, YUMI, ASCOLTAMI, TI PREGO!"
-"HO
DETTO DÌ NO, ORMAI NON TI VOGLIO PIÙ' VEDERE,
BASTA!!!"
-"MA...YUMI!!!IO..."
-"NO,
NON VOGLIO PIÙ' SENTIRTI NE VEDERTI!!!"
-"NO
YUMI..."
Avevo
paura che fosse di nuovo lui perciò aprii gli occhi e
iniziai a liberarmi da
quella morsa, ma stavolta, però non era lui.
Riuscii
a guardare solo con un occhio, l'altro lo tenei chiuso per il dolore,
chi
pensavo che mi avesse salvato dalla caduta iniziò a
stringermi forte il polso facendomi male.
-"AHI!,
LASCIAMI MI STAI FACENDO MALE!!!AHI!!!"
L'uomo
mi continuò a squadrare con lo sguardo dalla testa ai piedi,
anche io lo
guardai, era un uomo suppergiù sulla ventina di anni, aveva
i capelli corti
biondi, con una barba corta bionda intorno alla bocca, gli occhi erano
azzurri,
notai subito il suo orecchino su un orecchio, sembrava d'argento, dopo
avermi
squadrato, prendendomi per il polso mi fece avvicinare a sé,
io non volevo e cercavo
in tutti i modi da liberarmi ma senza successo.
"Sei
piuttosto deliziosa, sai?" mi disse l'uomo leccandosi i
baffi, allora capì
subito che ero andata a cacciarmi in un altro guaio, e stavolta
sembrava
piuttosto grave.
-"Lasciami,
mi fai male LASCIAMI!" Continuai a dirlo una,
due, centomila volte cercando
sempre di liberarmi, ma era come se l'uomo non mi sentisse, provai di
tutto per
liberarmi, pure provando a dargli un calcio, ma mi bloccò,
l'odore del suo
dopobarba mi stava dando fastidio, pian piano l'uomo si
avvicinò sempre di più
al mio viso, non volevo, allora chiusi stringendo gli occhi, non volevo
vedere,
in quel momento pensai solo a una persona...
"...
Riku... " sussurrai
spontaneamente,
come se fosse l'unico che volevo in quel momento, cm se fosse l'unico
che
volevo che mi salvasse.
Sentii
la presenza delle labbra dell'uomo che si stavano poggiando sulle mie,
intanto,
continuai a invocare il suo nome, mi cadde un’altra lacrima
vagabonda, ma
stavolta, essa era piena di desiderio di rivederlo...
-"Riku...
ti prego... aiutami."sussurrai a bassa voce sperando che
mi sentisse,
anche se era impossibile.
Intanto
l'uomo stava per baciarmi, strinsi ancora di più gli occhi,
non so il motivo ma
sentì finalmente il mio polso libero, udì che
l'uomo parlò con qualcuno:
-"AHI!
Che cosa vuoi, non vedi che sono impegnato ragazzo!?"
-"NON
OSARE PIÙ' TOCCARE LA MIA RAGAZZA!!!"
Riconoscessi
subito quella voce, aprii subito gli occhi e lo vidi.
Mi
stava davanti come per proteggermi, mi sentii al sicuro dietro di lui,
anche se
arrossii quando aveva detto quella parola all'uomo biondo, quando disse
"La mia ragazza", diventai
rossa come un peperone.
Mi
accorsi anche che l'uomo stava a terra, rosso in una guancia, credo che
sia
stato Riku a dargli un pugno per farlo allontanare da me, intanto Riku
si
accorse che avevo aperto gli occhi e girò col viso verso di
me e mi disse con
la sua voce così protettiva e confortevole:
Appena
sentii quelle parole, ridiventai ancor più rossa di prima,
Riku, si rigirò
verso il biondo con un’aria furiosa, l'uomo allora aggiunse:
-"Rilassati,
non mi voglio stancare per un’insulsa ragazza, se vuoi,
tenitela pure"
-"Comunque
non è una "Insulsa ragazza", è la ragazza
più dolce e carina del
mondo, ed io non la ho trattata come dovevo, e per questo mi dispiace,
anche se
abbiamo avuto dei malintesi" si girò verso di
me mentre diceva queste
parole
-"Oh...
Riku" dissi arrossendo
-"Ok, io devo andare, ciao" l'uomo se ne andò sotto la luce fiocca di un lampione, in quel momento non sembrava cattivo.
-"Ormai
è tardi per andare al pigiama-party di Kairi, che ne pensi
se, allora ne facciamo
uno noi due? Così potremmo anche parlare"
Mi disse
affettuosamente Riku facendomi tirare su da terra.
-"Mm...
Ok " risposi, dopo la mia risposta ci incamminando verso
casa,
Mentre
stavamo quasi a metà del tragitto, Riku ruppe quell'attimo
di silenzio che
cadde;
-"Beh...
ehm… Posso?" Riku sembrò piuttosto
imbarazzato quando mi prese la mano,
cercando da non farsi vedere che era rosso in volto girando la testa
dalla
parte opposta,
-"Beh...ehm...Sì XD" Accettai l'offerta arrossita nuovamente, anche se per scherzare, lo avevo un po’ copiato prima di dare la risposta, arrivammo a casa, entrammo, posai la mia roba al suo posto, mentre Riku prendeva qualcosa da stuzzicare dal frigo, appena finito, andammo entrambi in camera sua.
Ero
ancora imbarazzata ogni volta che andavo in camera sua, anche se stavo
di più
nella sua che nella mia.
Prendemmo
due cuscini e ci mettemmo seduti su di essi.
-"Ehm...
comunque mi dispiace molto per quello che avevi visto oggi"
iniziò lui a parlare,
anche se era molto evidente che era molto dispiaciuto
-"Quand...
Ah, mo mi ricordo, intendi il bacio?"
-"Sì,
comunque non sono stato io a volerlo, mi sono accorto che ci stavi
vedendo
mentre stavamo a discute, Bhè, il motivo era proprio che a
Sora gli piaccio, ma
sai come, non dà mai tempo di parlare, e mi baciò
prima che gli dicessi che a
me mi piaceva un'altra, mi dispiace, me ne dovevo accorge prima, almeno
così
non vedevi quella scena" lo
vidi
davvero dispiaciuto per l'accaduto
-"Ok,
ti credo e ti perdono, però che non succeda mai
più" mentre scherzavo, gli
feci la linguaccia, lui si mise a ride, era così bello il
suo sorriso
-"Mm...
però ti posso fare una domanda Riku?"
-"Dimmi
tutto piccola!"
-"Beh...
posso sapere chi è quella che ti piace?"
-"Mm...
sei proprio sicura di non saperlo?" me lo disse caldamente con un
sorrisetto sulla faccia.
Lui
si alzò, e mi tese la mano, chiaro segno che voleva che mi
alzassi, accettai la
sua richiesta ponendo
la mia mano sulla
sua, mi fece alzare dai cuscini facendomi sdraiare sul letto
appoggiando la mia
testa su un altro di essi, si mise sopra di me e si avvicinò
pian piano al mio
viso e mi sussurrò dolcemente nel'’orecchio:
-"Sei
tu l'unica che voglio!" quelle parole mi fecero un
po’ rabbrividire, il
suo tono caldo e protettivo, diventai più rossa che mai, mi
piaceva troppo
quando mi parlava con quel tono, intanto m’iniziò
a battere fortissimo il
cuore,
non
si voleva fermare più, sopratutto quando il viso di Riku si
avvicinò sempre di
più al mio, riuscivo a sentire il suo
respiro sulla mia pelle, qualche secondo dopo, mi
risussurrasti:
-"...Ti
amo..."
Arrossì
nuovamente, appena detto quelle parole, le nostre labbra si unirono, io
rimasi
a occhi spalancati, anche se dopo, li chiusi subito per assaporare al
meglio
quel bacio, avevo le braccia intorno al tuo collo e le mie dita tra le
tue
ciocche argentee, te invece avevi una mano che mi sfiorava
delicatamente la
guancia, mentre l'altra stava giocando con le mie ciocche castane
dietro la
nuca.
Dopo
quel bacio, le nostre labbra si staccarono, poi tu appoggiasti la tua
fronte
sulla mia e ci guardammo dritto negli occhi, i tuoi occhi cristallini
erano
così belli che mi perdevo dentro ogni volta che li guardavo,
rimasi per qualche
secondo incantata che la mia attenzione fu attratta dal bacio che mi
desti
sulla fronte mentre mi spostavi dietro l'orecchio la frangetta che mi
copriva
un occhio, in modo da avere tutto il mio viso libero, poi ci
riguardammo in
tutte e due gli occhi, mentre ci guardammo, dolcemente mi dissi:
-"Sei
Bellissima sai!"
-"...
Ehm, Grazie... " abbassai lo sguardo quando me lo dissi,
naturalmente ero
arrossita come al solito per quello che stava succedendo, vedendomi, ti
scappò
una risatina argentina,
-"Ehi!
Ma che ti ridi?!" ti risposi un po’ offesa
-"Niente,
stavo solo pensando che ti dovevo chiede scusa perché ti ho
rimesso in
imbarazzo, e poi stavo pensando che sei ancora più carina,
quando sei imbarazzata"
me lo dissi ancora ridendo con quella tua risata argentina,
Io
riarrossii, poi girai la testa da un'altra parte facendo il broncio,
non
sapendo neanche io il motivo, tu mi vidi, stavolta trattenendo quella
risata,
mi sorrise dolcemente, credo che lo sapeva già che avrei
reagito così.
-"Che
c'è, ora mi fai il broncio Yumi?" mi dissi
ironicamente
"...
... ... " non dissi niente, aspettai quello che mi avresti
detto per rispondere.
-"Me
lo immaginavo, sei troppo prevedibile" continuavi a
sorridermi sopprimendo
quella risatina argentina che voleva uscire dalla tua bocca, comunque
non ero
l'unica prevedibile, me la aspettavo questa risposta che mi dissi.
-"Ormai
sono come un libro aperto per te, vero?" dissi chiudendo
un occhio, con
un’aria di superiorità, aspettando il momento
buono, appena ti distrassi mi
avvicinai velocemente al tuo viso per strappandoti un bacio a fior di
labbra
per vendetta, quel bacio ti lasciò a occhi sgranati dalla
sorpresa, vedendo la
faccia che avevi dipinta in volto, incominciai a ridere, appena riuscii
a
parlare, ti dissi:
-"Ih,
Ih, questo non te lo eri immaginato, vero?!, non poi capì
che espressione hai
sul volto, è stupenda AH,AH!!!" dissi con aria
di superiorità, continuando
a ride, poi quando ti sei ripreso, mi guardasti mentre continuavo a
ridere.
-"Brava,
ti sei vendicata alla fine è?!" mi dissi, io
stavo per risponderti quando tu
aggiunsi
-"Comunque,
questa vendetta mi piace tantissimo!" me lo dissi con un
sorrisetto
malizioso mentre ti leccavi le labbra, i quali avevano ancora il mio
sapore,
poi dalle labbra ti avvicinasti nuovamente il tuo viso al mio e mi
leccassi la
guancia, quel gesto mi fece rabbrividire, ma allo stesso tempo mi
piaceva un
mondo.
-"Ti
è piaciuto vero?" mi dissi maliziosamente, io
feci segno di si con la
testa, contagiata da quel tuo sorriso malizioso, aggiunsi
-"Molto,
però te lo aspettavi vero?!" ripresi il
discorso di prima
-"Ancora
con questa storia?"ti lamentasti
-"Sì,
lo sai che mi diverto a stuzzicarti!"
-"Ti
diverti molto?"
-"Sì,
moltissimo"
-"Allora,
continua se vuoi"
-"Ok,
però me lo hai concesso tu ti ricordo"
-"Riuscirò
ad andarci avanti, comunque, che vogliamo fare stasera, continuiamo a
stuzzicarci o cerchiamo di finire qualcosa?"
ormai era come se quel tuo
sorrisetto non si potesse più togliere sul tuo volto, e
neanche sul mio, ormai
mi avevi contagiato, dopo risposi alla tua domanda
-"Io
voto per stuzzicarci!" mi misi a ridere, però
tu mi risposi velocemente
-"Io
invece avevo pensato a qualcos'altro" mi sussurrasti, io
allora, ormai che
stavo sotto di te, presi il cuscino e te lo tirai
-"Anche io
avevo pensato altro, un bel CUSCINO-PARTY!" dissi ridendo,
mi alzai e mi
misi in piedi sul letto in posizione di attacco armata di cuscino,
-"Allora,
accetti la sfida? A chi perde tocca la penitenza!" dissi,
intanto sapevo
già che mi avevi capito, infatti, come pensai, ti alzasti
anche tu, presi il cuscino
e aggiunsi:
-"Avevo
pensato ad altro io, però alquanto pare mi tocca anche la
battagli di cuscini
adesso, anche se si sa già chi vincerà, comunque
accetto la tua sfida, sei
pronta?"
-"Prontissima.
SI INIZIA!" Iniziai attaccando io, mi stavo per sferrando
su di te, quando
tu lo parasti, eri più veloce di me, sicuramente le mosse
normali non avrebbero
funzionato, dovevo fare subito una strategia, ossenò c'era
rischio che perdo.
-"E'
tutto qui quello che sai fare, ti faccio vedere io!" appena
dette le parole,
ti avvicinasti velocemente addosso a me, e con un colpo veloce, ma non
troppo
forte per non farmi male, mi feci avanzare all'indietro, i colpi erano
sempre
più veloci e consecutivi.
In
un momento di tregua, me ne approfittai per colpirti, riuscii
miracolosamente a
prenderti la testa, ma non bastò, tu te ne approfittasti per
darmi il
contraccolpo, ma io riuscii a schivarlo iniziando a saltare sul letto,
poi con
un colpo che non ti aspettassi, riuscii a farti cadere sul letto, io
per la
felicità mi misi a urlare, era la prima volta che ti battei.
-"E
YUMI CON UN COLPO STRAORDINARIO VINCE, YUMI E' LA NUOVA CAMPIONESSA!"
tu,
dopo la mia sceneggiata ti misi a ridere, io ti sentii fin
lassù, poi, mi feci
cadere dolcemente su di te, sedendomi sopra il tuo petto,
Mi
avvicinai lentamente al tuo orecchio, per sussurrarti maliziosamente.
-"Ho
vinto, mo ti tocca fare la penitenza, lo sai?!"
-"Lo
so, non ti preoccupare"
-"Di
certo io non mi preoccupo"
-"A
proposito, Yumi, grazie per il regalo"dopo quelle parole,
mi regalassi un
dolce bacio sulla guancia, io rimasi un po’ sorpresa
-"M...
M... Ma... come fai a sapere del regalo?" Risposi
un po’ balbettando, tu, mi
feci vedere il tu polso e vidi che indossavi il bracciale che ti avevo
comprato, quel piccolo bracciale bianco con al centro due piccole ali
nere
tendenti al blu scuro simili a quelli di un pipistrello, il quale tra
esse
c'era un piccolo cuoricino rosso, appena lo vidi ti dissi:
-"Dove
l'hai preso?"ti chiesi stupita
-"Dopo
quella scena, avevo visto che ti era caduto qualcosa tra le mani, e
allora la
raccolsi, poi vedendo che era per me lo aprii"
-"Ah...."
non aggiunsi altro, tu vedendomi che mi avevi messo un poco a disagio
continuassi
-"Comunque
mi è piaciuto tantissimo, grazie" mi sorrisi e
mi ridetti un altro dolce
bacio sulla guancia, io mi sbloccai dopo quel bacio e ti dissi
-"Sono
contenta che ti sia piaciuto, ehm... Riku"
-"Dimmi"
-"Ti...
Ti posso abbracciare?" tu dopo queste parole eri un
po’ sorpreso da quella
mia domanda,
-"Come
mai me lo chiedi piccola?"me lo dissi con un tono un
po’ preoccupato
-"Non
lo so" dissi un po’ malinconicamente, tu ti
preoccupasti un po’ del mio
cambio di comportamento, e con un segno di mano mi feci levare su di te
e mi
feci sdraiare accanto a te, dalla parte del muro, non so neanche io il
motivo
ma mi sentii un po’ triste, forse perché avevo
ripensato a quella scena e avevo
paura da perderti, tu, come se mi avessi letto nel pensiero, mi
abbracciasti
forte a te appoggiando la testa sulla mia, intanto io, senza volerlo,
m’iniziarono a scendere qualche lacrima, allora, vedendomi il
tuo istinto ti
disse che la situazione era quella e per consolarmi mi dissi:
-"Non
ti preoccupare, non mi perderai, resterò per sempre accanto
a te, come
adesso!" intanto che mi parlavi, mi accarezzavi
lentamente i capelli
dandomi di tanto in tanto qualche bacio sulla testa, io intanto
continuai a
sfogarmi con quelle lacrime, dopo qualche minuto, mi sollevasti la
testa con le
mani, e con una di esse, mi asciugasti dolcemente le guance ormai zuppe
per
via di quelle amare lacrime,
grazie
al tuo aiuto, dopo qualche secondo mi sentii un po’ meglio,
per non farti preoccupare
ulteriormente, appena potei, ti parlai dicendoti:
-"R...
Ri... Riku, mi sono calmata... grazie" intanto che ti
dissi quelle parole,
stringevo forte tra le dita un pezzo della tua maglietta.
Capendo
che non mi ero calmata del tutto, mi azzittisti con un dolce e cordiale
gesto di
un dito che si posò sulle mie labbra accompagnato da un
dolce "Shhh...
", io ubbidì senza parlare e feci silenzio, intanto mi
continuasti a
stringere forte a tè accarezzandomi la testa, come prima, io
mi sentii a mio
agio e sicura, stavo bene fra le tue braccia, mi sentivo protetta,
allora per
godere al meglio quella situazione, mi avvicinai ancora di
più a te se era
possibile, appoggiando la testa sul tuo petto, cercando di non piangere
più.
I
minuti passarono, ormai avevamo perso la ricognizione del tempo da
quando mi
feci accoccolare a te, dopo una mezz’oretta mi sollevasti
nuovamente il viso,
regalandomi un bacio sulla fronte augurandomi la buona notte;
-"Buona
notte amore"
-"Buona
notte Riku... e grazie di tutto"
-"Grazie
di cosa? Non mi devi chiedere grazie, ansi, lo dovrei chiedere io a te
per i
deliziosi regali”
-“I?...
ma io te ne ho fatto solo uno”
-“E
invece no, perché mi hai anche fatto un altro regalo che ho
sempre aspettato”
-“E
qual è l’altro regalo che hai sempre
aspettato?”
-“Bhè,
il regalo che ho sempre aspettato è…”
-“E’…”
dissi
facendoti capire di continuare la frase, intanto il tuo viso si
avvicinò
maliziosamente al mio, mentre si avvicinarono nuovamente, mi dissi:
-“Bhè…
sei tu”
Mi
limitai ad arrossire come un peperone, intanto pian piano ti
avvicinasti avido
al mio viso, io ti lasciai fare senza impedire nulla, poi finalmente
dopo
qualche secondo, le nostre labbra si riunirono come se fossero
incollate, dopo
qualche minuto, ci staccammo per prendere aria, anche se era per pochi
minuti, quel
passionale momento sembrava che non finiva mai, dopo nuovamente mi
riabbracciasti a te, riappoggiando la testa sul tuo petto, tu con una
mano mi
chiusi gli occhi, per farmi riposare dopo il casino successo il
pomeriggio, mi
addormentai così, abbracciata a te, in mezzo alle tue
braccia, il posto, dove
mi sentivo più sicura al mondo.
L'ultima
cosa che vidi prima di addormentarmi era quel tuo splendido sorriso che
mi
regalasti mentre mi dicevi una parola che non mi stancherò
mai da sentire:
-“…Ti
Amo…”.