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Autore: MeroSP    17/08/2009    5 recensioni
{Vuoi fermarti?}
No.
Rispose la parte di Nate ancora cosciente.
Vincerò io anche questa volta, Mello.
L’immagine di Mihael tacque per un istante, sapeva di poter perdere anche questa volta.
{Da quando reagisci alle provocazioni, Nate?}
Sei solo un fantasma. Mello non conosce il mio nome.
«Don't try to fix me, I'm not broken.»
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Edit: è possibile che vediate sfasate le prime righe del testo. Non so perché ma nell'anteprima me le da giuste, mentre una volta che ho pubblicato la storia sono venute così ò_ò Buona lettura!

Hello, Near.

Chissà come deve essere bruciare mentre nevica.
Il ragazzo guardava fuori dalla finestra del quartier generale, con queste stupide domande in testa.
Stupide domande, per tenere la mente occupata
Stupide domande, perché almeno ora, non voglio pensare a te.


- Near.. non ti viene neanche un po’ da piangere?-
Disse la donna bionda guardando Near di sfuggita, con gli occhi semi accecati dalle lacrime e dall’odio che sembrava provare nei confronti dell’indifferenza del ragazzo.
- Piangere? E per cosa?-
{Lo sai benissimo per cosa.}

«Has no one told you he's not breathing?»

-È.. è morto, Near.. Mello è morto, non ti viene da piangere?-
Ripeté Halle.
{Nauseante.}
- Ah. No. -
{Bugia.}
Fece uno sforzo immenso, incredibile, per trattenere quella lacrima, indecisa se scendere o no sulla sua guancia.
{Sforzati quanto vuoi, alla fine cedi anche tu, stupido bambino.}
Il volto di Mello gli affiorava nella mente e gli diceva queste parole. Ci vedeva l’odio, in quel volto, tutto l’odio nei suoi confronti, tutto l’odio che anche Near provava verso sé stesso.
Sono una persona orribile, Mello, non ho neanche il coraggio di piangere.
Tutto l’odio che riusciva a nascondere dietro all’indifferenza che attirava altro odio.
Near era sempre stato questo: oppresso dall’odio che l’unica persona che contava qualcosa per lui gli imponeva, tutto l’odio che lui non provava e non avrebbe mai provato. Mello non c’era più. Mello era solo un altro problema in meno, uno come tanti, sepolto da dei blocchi di pietra e bruciato dalle fiamme forse troppo presto, forse no. Ma Near non piangeva. C’era solo quella lacrima, solo lei, che si era finalmente decisa a scendere.
Non lo faceva per cattiveria e nemmeno per indifferenza.. lo faceva per Mello, per le promesse che si erano fatti circa sei anni prima.

- Prometti che starai sempre con me, fino a quando non morirò.-
- Promesso. ..E tu, prometti che non piangerai.-
 - ..promesso.-

Aveva mentito anche Mello alla fine. Glielo aveva detto, “fino a quando non morirò”.. ma era morto prima lui. Per una volta sola era arrivato primo, Mello. Ma Near era superiore. Lui non avrebbe mai infranto la promessa con Mello.

Una sola lacrima, non l’ha vista nessuno, nemmeno tu, Mello. E poi, questa lacrima non è per te, è per Mihael, è lui quello che è morto. Mello non conta niente.

«Hallo, I am the lie, living for you so you can hide, oh, don’t cry.»

-Portami da lui, Halle.-
-Che te ne faresti?-
Nessuna risposta.
-Dimmi, Near, lo umilieresti anche ora che è sepolto sotto alle macerie di quella chiesa, ora che é stato divorato dalle fiamme?
{“Per colpa tua, Near”, aggiungici.}
-No. Voglio solo vederlo.
Portami da lui.-
-..Va bene. Scusami.-

«Hello, I'm your mind giving you someone to talk to, hello.»

Ed erano lì, loro due. La donna in macchina, il ragazzo dai capelli bianchi che invece scendeva piano piano dal sedile, un po’ impacciato, non sicuro di cosa fare. Strano, lui che aveva sempre saputo tutto, questa volta no.
Si avvicinava, poi tornava indietro. Si avvicinava, socchiudeva le labbra ed emetteva un sussurro, un “Uhn”, come per iniziare una frase. Ma non ci riusciva, quindi ritornava all’auto, e poi lì. E intanto Halle lo guardava con gli occhi di chi guarda un fantasma ma sa che c’è e quindi non ne è spaventato.
Non so cosa dirti, Mello.
Finalmente si decise. Si avvicinò alle macerie definitivamente e si mise a guardare quei blocchi di pietra che non gli dicevano niente,  senza darsi tregua.
È colpa mia. Non avrei dovuto mai lasciarti andare. È colpa tua. Non avresti dovuto infrangere la promessa. È colpa mia. Non avrei dovuto infrangere la promessa. È colpa tua. Non ti ha chiesto nessuno di salvarmi la vita. È colpa mia. Non ti ho mai detto di non sacrificarti per me. È colpa tua, anche se te lo avessi detto, lo avresti fatto comunque.
Tante frasi staccate, pensate come fossero litanie, tremavano nella testa dell’albino. Non trovava la colpa. Nè in lui, né in Mello.
Io non ho fatto niente. Tu hai fatto qualcosa per me e per Elle. Kira ha fatto quello che ha sempre fatto. Di chi è la colpa?
{Tua. Come sempre. Tu non hai fatto niente, e questo è bastato a uccidermi}
Stai zitto.
{Che fai? Scappi? Hai paura della verità? Ah, giusto.. tu hai sempre avuto paura di tutto.. scommetto che non hai il coraggio nemmeno di avvicinarti...}
ZITTO!
La voce di Mello, nella sua testa, iniziò a ridere amaramente. Una risata forzata.
{Lo ho sempre saputo che sei un codardo Nate River.. continua a fuggire, cosa aspetti?!}
Un brivido scosse il ragazzo che fece un passo in avanti verso le macerie che avevano seppellito inesorabilmente il corpo di Mihael. Il suo Mihael.
{Non ti permetterò di vincere. Sarai tu ad arrivare secondo questa volta.. Near. Fermati qui. Lo sai benissimo, che non saprai andare avanti. Ti concedo due passi, prima di fuggire.}
Il volto immaginario di Mello ora mostrava un ghigno divertito. L’odio di Near verso sé stesso si rifletteva attraverso quell’immagine.
Ormai mancava poco, una decina di passi e avrebbe attraversato il deserto di sassi dove era custodito Mihael Keehl.
{Vuoi fermarti?}
No.
Rispose la parte di Nate ancora cosciente.
Vincerò io anche questa volta, Mello.
L’immagine di Mihael tacque per un istante, sapeva di poter perdere anche questa volta.
{Da quando reagisci alle provocazioni, Nate?}
Sei solo un fantasma. Mello non conosce il mio nome.

«Don't try to fix me, I'm not broken.»

Mosse un altro passo e scavalcò goffamente un macigno posato a terra. Da lì in avanti non c’era più niente. Niente di importante.

Desolazione.
Odio.
Disperazione.
Fine.
Nulla.
Deserto.
Vuoto.

Ma l’unica cosa che cercava non c’era.
Dove sei Mihael?!
Le lacrime presero a rigargli il viso e non ne volevano sapere di smettere, per alcuna ragione.
{Piangi?}

{…hai vinto anche questa volta..}
Il ragazzo si asciugò in fretta le lacrime con la manica del pigiama che indossava. Cadde in ginocchio e appoggiò la testa sulla terra bagnata dalla pioggia e dalle lacrime. Il resto avvenne nel giro di pochi istanti. Iniziò a scavare, accecato per via delle gocce che gli velavano gli occhi. Scavava con rabbia e forza, non curante delle ferite che si stava procurando ai palmi. Nate River che provava qualcosa. Rabbia, tristezza. Sentimenti neri, in completo contrasto con il suo modo di essere. Ma non gli importava nemmeno di questo. Solo Mello, solo lui. Alzò le mani dalla terra, sporche e insanguinate. Tra di esse stringeva il rosario che un tempo apparteneva a Mihael, coperto di terra bagnata e rovinato. Lo sfregò sulla seta dei pantaloni del pigiama, cercando di pulirlo, poi lo fissò per qualche istante con le lacrime che ancora gli rigavano il viso.
Scosse debolmente la testa.
Ti sbagli. Abbiamo vinto.

«Suddenly I know I'm not sleeping,
Hello, I'm still here,
All that's left of yesterday.»



Neim’s Space: Avevo in mente questa one shot da tanto tempo, infatti è anche da tanto tempo che la sto scrivendo. So bene che la morte di Mello è un argomento che è stato trattato un’infinità di volte, ma volevo dare anche io una mia versione che si basa soprattutto sulla guerra tra la parte inconscia di Near che gli mostra il fantasma di Mello e quella conscia che cerca di rispondere e “vincere”, come è classico fare di Near. Spero vi sia piaciuta <3 Se non è stato così, per favore, ditemelo! Cercherò di migliorarmi il più possibile seguendo i vostri suggerementi :3 A parere mio, sono abbastanza soddisfatta di questa fic ma miro a moooolto di più :°DDD Grazie a chi legge, favorisce e recensisce siete fantastici! E grazie anche ai meravigliosi gruppi che ispirano le mie storie [In questo caso, gli Evanescence, le frasi in inglese sono prese dalla loro canzone “Hello”]

   
 
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