Angolino dell'autrice
Saaaaalve gente! ^^Quest'oggi torniamo con una storia che rientra - anche se per un pelo - tra le flash-fic... il che ultimamente è una specie di record xD
Si tratta inoltre della prima fem-slash (più o meno esplicita) ricambiata della raccolta, e siccome è un genere a cui non sono affatto abituata (diciamo che in tutta la vita avrò scritto sì e no una decina in croce di fem-slash, forse) incrocio le dita e spero che vi piaccia comunque... nonostante oltretutto la coppia sia a dir poco inusuale ^^"
Disclaimer: i personaggi e la storia di Star Wars non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.
[Progetto “Un anno di Star Wars”, settimana 11/52]
[Partecipa alla challenge Slot Machine! indetta da Juriaka sul forum di EFP.]
Buona lettura a tutti! ^_^
Nome autore: rhys89
Titolo storia: Galeotto fu il vinile
Prompt: 17- Primo incontro tra Padmé e un personaggio a vostra scelta: in un negozio di dischi, entrambi afferrano nello stesso istante l’ultimo vinile di un determinato gruppo\cantante\musicista.
Personaggi/pairing: Padmé Amidala, Rey, Padmé/Rey
POV: Padmé
Rating: verde
Generi: romantico, commedia, introspettivo
Avvertimenti: fem-slash
Localizzazione: modern!AU
Note: in questa storia Rey è poco più giovane di Padmé (diciamo che ha la stessa età di Anakin).
Conteggio parole (word): 498
Galeotto fu il vinile
Sono ormai parecchi minuti che Padmé sta girando in lungo e in largo per quel piccolo negozio di dischi scovato quasi per caso, ma la ricerca sembra destinata a rivelarsi infruttuosa come tutte le altre.
Probabilmente dovrebbe arrendersi all’evidenza e smettere di perderci così tanto tempo.
Prima di rinunciare controlla – giusto per scrupolo – anche nello scaffale delle offerte speciali, e lì…
Non ci credo!
Sorride e allunga la mano verso quello che ha tutta l’aria di essere proprio il disco che ha cercato per mesi… ma non appena lo afferra si accorge di non essere stata la sola.
Ma cosa…
«Accidenti, e io che pensavo che nessuno se li filasse più!»
Si volta sorpresa verso quella voce e incrocia lo sguardo divertito di una ragazza che non ha mai visto prima. Sorride d’istinto anche lei.
«Sì, in effetti credo che della nostra età siamo solo noi a conoscerli» ribatte, ritirando la mano.
La vede fare un sorriso quasi colpevole.
«In realtà io lo cercavo per regalarlo a un amico… ammetto che non li ho mai ascoltati» le rivela. Poi sorride di nuovo, prende il disco che Padmé aveva lasciato e glielo porge. «Ecco, prendilo tu… io gli comprerò qualcos’altro.»
Sorride anche Padmé.
«Sicura?»
Lei annuisce.
«Sicurissima.»
Soltanto allora Padmé afferra la custodia, lasciandosi pervadere per un momento dall’esaltazione di averla finalmente tra le mani dopo averla cercata così a lungo.
«Allora, grazie…?» la guarda interrogativa in una muta richiesta.
«Rey» si presenta lei, tendendole una mano che Padmé stringe senza esitare.
«Padmé. Vuoi che ti aiuti a cercare qualcos’altro di loro?»
La vede scuotere la testa.
«No, non ho idea di quali altri dischi gli manchino… ci tornerò dopo aver indagato.»
Si avviano insieme alla cassa, continuando a chiacchierare.
«Allora dimmi, tu come li hai scoperti?» le chiede Rey quando ormai ha pagato. «Non sono precisamente il tipo di gruppo che passa alla radio…»
«No, infatti non li avevo nemmeno mai sentiti nominare prima che me ne parlasse il mio ex.»
Negli occhi di Rey passa quello che sembra proprio un lampo di delusione, ma Padmé non può dirlo con certezza perché l’istante dopo sorride di nuovo.
«Beh, comunque dovrò decidermi ad ascoltarli anch’io una volta o l’altra… almeno per capire come mai c’è chi è disposto a setacciare ogni angolo del mondo per trovare un loro vinile» conclude guardandola di sottecchi, sulle labbra un sorrisetto che intriga Padmé abbastanza da spingerla a buttarsi come mai si era arrischiata a fare prima d’ora.
«Senti, che ne dici se ti offro un caffè per ringraziarti di avermi lasciato il disco?» le propone, accennando col capo al bar dall’altra parte della strada. È una mossa azzardata basata sull’impeto del momento e un’intuizione di cui ora comincia seriamente a dubitare, ma prima che possa dire qualcosa per rimangiarsi l’invito e cercare di salvare la faccia Rey sorride di nuovo e annuisce.
«Solo se la prossima volta posso offrire io» ribatte, nella voce una sfumatura maliziosa che stavolta è impossibile da equivocare.