Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ladypink88    28/08/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Fuori dall’ateneo di Largo Gemelli il piazzale pullulava di studenti delle varie facoltà : chi si dirigeva correndo verso la lezione successiva alla vicina sede di Sant’Agnese, chi con passo accelerato guardava l’orologio per calcolare il tempo necessario per raggiungere la stazione per arrivare a casa, chi si prendeva un momento di pausa al bar in compagnia in uno dei vari locali vicino all’università.

Proprio in uno di questi locali, sedute in uno dei caratteristici tavolini alti, c’erano due ragazze che chiacchieravano allegramente gustandosi una piadina.

“ Allora? Che ne pensi? Ti piace la piadina che hai scelto?” chiese Laura guardando avidamente la sua piadina preferita che era appena stata servita : gamberetti, rucola e maionese.

“Ehm dunque, diciamo che è un posto alquanto insolito…. “ rispose Serena  con tono non molto convincente guardando lo strano piatto che aveva scelto, oltretutto il medesimo che aveva scelto la puffa.
Non era molto avvezza a quel tipo di posti, guardò Laura e farfugliò quasi intimidita : “ Laura, ma qui le posate non ci sono?” 

In quel preciso istante quest’ultima la fissò con sguardo ironico e scoppiò a ridere, una di quelle risate esilaranti che durarono almeno 5 minuti.
Serena rimase a fissarla con aria accigliata “Ebbene, quando hai finito di ridere di me, e avrai il garbo di rispondermi, te ne sarò grata!” sbuffò.

La puffa sorrise e si scusò “ Perdonami, non sono stata per niente educata, però giuro che ai miei occhi sei veramente buffa, si vede lontano un miglio che non sei a tuo agio in questi posti e sei voluta comunque venire ugualmente! Vedi, la piadina non ha bisogno di posate, di solito si usano… “le mani”! Magari è poco fine, ma ti assicuro che ne vale la pena!” assicurò con sguardo convincente.

La biondina aveva lo sguardo che letteralmente diceva “Oh mio Dio! Chi me l’ha fatto fare!”.

Ma decise di non demordere. Fece un sorrisetto di circostanza e aprii la borsa. Tirò fuori una confezione di amuchina. Si rivolse a Laura : “Vuoi?” “Ehm, no grazie!”
In realtà ho sempre ritenuto totalmente inutile l’amuchina. Preferisco di gran lunga lavarmi le mani, lo ritengo più efficace.
Questo era il pensiero della puffa, ma preferì tenerlo per sé, non le sembrava proprio il caso. Il suo obiettivo era trascorrere un momento piacevole con Serena, non certo farla sentire a disagio.

Tuttavia osservarla mentre si apprestava a mangiare la piadina con le mani fu esilarante per  Laura : all’inizio sembrava quasi scandalizzata all’idea di non dover usare coltello e forchetta, ma si fece coraggio e la biondina diede il primo morso con estrema decisione, senza però dimenticare l’eleganza.
Il primo boccone infatti fu piccolo e discreto, il secondo un po’ meno. Dal terzo in poi finalmente Serena iniziò a gustarsi la sua prima piadina.
Gradualmente la sua espressione si tramutò da accigliata a sorridente e questo rese la puffa estremamente contenta. C’era silenzio tra di loro, ma l’atmosfera che si respirava tra le due era di estrema complicità.
“Forse il fatto che anche Serena sappia essere amica del silenzio è di buon auspicio” pensò Laura fra sè e sè, che intanto aveva divorato la sua piadina in men che non si dica e si era messa a sorseggiare distrattamente la coca light.
Finalmente anche la biondina aveva finito il suo pasto. La sua aria era soddisfatta, ma non appena vide le sue mani sporche di maionese si affrettò a pulirle un’altra volta con l’amuchina!

“Ebbene? “ chiese l’amica sorridendo. Serena abbassò lo sguardo e bisbigliò “Ad essere sincera non è esattamente il tipo di cibo a cui sono abituata, ma devo dire che …. è gustosissima! Il binomio rucola, gamberetti e maionese è veramente azzeccato! Mi devo ricredere, anche se un po’ plebeo è veramente un bel posto!”
“Ti ringrazio tantissimo per essere venuta con me in questo posto plebeo!” ridacchio la mora irriverente.
“Perdonami! Non era mia intenzione essere scortese, è così che mio padre chiama i luoghi dove va la gente comune, ma non era mia intenzione essere offensiva!”

Laura si accorse che la sua espressione era tornata nuovamente triste . Non appena citava suo padre gli occhi di Serena si adombravano. Era successo due volte in meno di un’ora. Il suo malessere doveva essere necessariamente legato a lui.

“ Non ti preoccupare, sono sicura che non volevi esserlo, però sappi che potresti risultarlo! Non tutti nasciamo plebei per scelta, se avessi potuto scegliere probabilmente sarei nata in una famiglia ricca come la tua!” affermò ironicamente.
Serena assunse un’aria pensierosa. In effetti non ci aveva mai pensato. Non aveva mai pensato all’eventualità che avrebbe potuto risultare offensiva o poco gradevole nei confronti di qualcuno.
Si portò una mano al mento, dubbiosa e chiese “ Perché se avessi potuto scegliere avresti scelto una famiglia ricca? E soprattutto ricca di cosa? “ chiese la biondina.

La puffa fu presa in contropiede. Non si aspettava una domanda così impegnativa. Decise di abbandonare la sua irriverenza e la sua espressione si fece più seria :

“Ecco vedi, pur scherzando nella mia ironia c’era in realtà del sarcasmo : sai, la mia famiglia è composta solo da me e mia madre. Siamo ricche, anzi oserei dire ricchissime, c’è tantissimo affetto e complicità tra di noi. Tuttavia non mi sarebbe dispiaciuto avere un po’ di soldi in più per potermi togliere qualche capriccio, come molte studentesse qua in Cattolica fanno. “
La puffa abbassò lo sguardo : “ In realtà vi ho sempre invidiate per questo” sussurrò in un soffio.
Questa volta fu Serena che rimase spiazzata . Non aveva mai conosciuto qualcuno che parlasse in modo così autentico, eppur rispettoso, senza voler necessariamente apparire ciò che non è.
Anzi, forse si sbagliava. Lo aveva conosciuto . E anche desiderato.
 
Due occhi azzurro cielo e dei capelli ribelli le vennero in mente.
E capii che in quel momento Manuel aveva avuto ragione.
Non avrebbe mai dovuto permettersi di giudicare male Laura senza aver mai parlato con lei.
E probabilmente si era anche meritata quel due di picche che il giovane le aveva dato giusto il giorno prima.
 
“ Sai Laura, in realtà tu sei molto più ricca di me. L’amore di una madre credo che non abbia prezzo.”
Estrasse il suo portafoglio e tirò fuori una foto. Gliela mostrò.
Raffigurava una splendida donna con in bracciò una bimba che era davvero uguale in tutto e per tutto a Serena.
Laura sgranò gli occhi : “ Sere, ma è… “
La biondina la anticipò : “ Lei è mia madre. Ma purtroppo è mancata per malattia quando avevo 5 anni. A quanto pare assomiglio talmente tanto a lei che mio padre non mi ha mai dato troppe attenzioni. Forse ….”

Riabbassò lo sguardo.

Laura cercò di mostrarle un punto di vista diverso : “ Sai, ho capito che c’è un’altra cosa che invidio di te. Tu per rivedere tua madre, basta che ti guardi allo specchio. Sei esattamente splendida come lei. Ti confesso che io non ho neanche idea di come sia mio padre, non l’ho mai visto né conosciuto, non ho nessun ricordo di lui. Perciò,in qualche modo, sei ricca anche tu! ”

Una lacrima non voluta.
Una lacrima piena di imbarazzo solcò il volto di Serena.
E dopo quella ne seguirono altre.

La biondina si limitò a passarle un fazzoletto di carta.
“Credo che tu ne abbia bisogno!” sorrise.
“ Credo che da oggi sono ancora più ricca!” esclamò Miss Perfezione sfoggiando uno dei sorrisi più belli e luminosi che la puffa avesse mai visto.
“ Bè, allora brindiamo alla nostra ricchezza!” esclamò Laura contraccambiando l’entusiamo!

Brindarono con le loro cocacole ridendo come due matte, quando Serena disse tutto d’un soffio :
“ Laura, domani ci sarai al mio compleanno vero?” il suo tono era diventato quasi una supplica.
“ Certo! Come potrei mancare? C’è solo una cosa che volevo chiederti,ti prego non prendermi in giro : che cosa sarebbe il dress code?”

Serena si rese conto di quanto fosse stata altezzosa e “offensiva” in certi momenti nei confronti di Laura.
Si vergognò di sè stessa.

“ Non è nulla di particolare, per me è importante  che tu ci sia, e se ti facessero problemi chiamami al cellulare, verrò fuori dal locale a prenderti!” la rassicurò con tono di deciso.
“ Va bene Sere, cercherò comunque di vestirmi in modo elegante, anche se non sono molto avvezza!”

La puffa guardò l’orologio. Era quasi ora di salutarsi.

“ Ora devo proprio scappare, devo seguire le lezioni del pomeriggio e poi scappare a casa! Mia madre mi ha mandato un messaggio dicendomi che ha un po’ di emicrania e voglio sincerarmi che stia bene. E poi… “
Pensò a Manuel . Ma si interruppe. Non sapeva neanche lei cosa avrebbe voluto dire.

In quel preciso istante, neanche le avesse letto nella mente Miss Perfezione le sussurrò con voce timorosa :
“ Laura, se per caso domani vuoi venire con Manuel per me è solo un piacere, per sicurezza farò mettere anche lui in lista. Ti ringrazio tantissimo per oggi! Ci vediamo domani!”
Le sorrise ancora.
Laura ricambiò . Le due ragazze si separarono con la consapevolezza che quel pranzo insieme aveva in qualche modo cambiato in qualche modo il loro modo di percepire le cose.
Ora erano veramente entrambe più ricche.
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ladypink88