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Autore: Crystal25396    29/08/2020    5 recensioni
Ambientata ipoteticamente tra la decima e l'undicesima stagione.
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Quello stupido pupazzo.
Un regalo non voluto, non richiesto, e a dirla tutta anche un po' bruttino, da cui però non riusciva a staccarsi, perché per quanto si sforzasse a non pensarci, alla fine era stato lui a regalarglielo.
[...]
«Ti prego… Mi manchi, papà»

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Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Abbracci indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp
Prompt 26: Stringere tra le braccia un peluche
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Claire Novak
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia partecipa alla Fast Challenge: Abbracci indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp
Prompt 26: Stringere tra le braccia un peluche


Quella persona che mi manca






 Entrò nella sua stanza furente, sbattendosi la porta alle spalle, mentre la voce di Alex che le gridava dietro qualcosa riguardo l'iniettarle un calmante direttamente per endovena, le arrivava ovattata alle orecchie.

 Con gli occhi pieni di rabbia, afferrò le lenzuola del letto e le strattonò via con violenza. I cuscini caddero pesantemente a terra e i vestiti che vi aveva poggiato sopra poche ore prima, assieme a quel libro sulla mitologia enochiana che stava leggendo, fecero presto la stessa fine, sparpagliandosi sul pavimento.

 In quel momento, Claire Novak era furiosa. Aveva voglia di distruggere qualsiasi cosa avesse davanti. A dirla tutta, avrebbe volentieri preso a pugni qualche mostro, magari tagliato la testa a una famiglia di vampiri, sarebbe stato molto più soddisfacente e produttivo che mettere a soqquadro la sua stanza; ma di sentire nuovamente Alex farle il discorsetto da finta sorella maggiore o Jodie riempirla di stronzate sul fatto che non deve cacciare, non ne aveva proprio voglia.

 Iniziò a guardarsi attorno, esasperata, afferrando qualsiasi cosa le capitasse sotto mano per scaraventarla contro il muro. Aveva un disperato bisogno di sfogarsi.
 Penne, matite, libri, il bicchiere ancora pieno d'acqua della sera prima, poco importava di cosa si trattasse; fino a quando in mezzo a tutta quella confusione a finire contro la parete non fu un buffo peluche. L’unico che aveva, un gattino dal muso imbronciato. 
 Improvvisamente, la sua rabbia si bloccò, congelata alla vista di quel pupazzo che era caduto a terra con morbidezza.

 Quello stupido pupazzo.

 Un regalo non voluto, non richiesto, e a dirla tutta anche un po' bruttino, da cui però non riusciva a staccarsi, perché per quanto si sforzasse a non pensarci, alla fine era stato lui a regalarglielo. 

 Lo prese tra le mani, sentendo la rabbia scemare e trasformarsi in una tristezza malinconica.

 Si lasciò cadere sul letto ormai completamente sfatto, stringendo quel peluche tra le braccia.

 E di nuovo, con quel volto a riempirle la mente.

 Si vergognava ad ammetterlo, ma era specialmente in quei momenti che gli mancava. Voleva indietro quell'uomo che quando era piccola le scoccava un bacio sulla guancia prima di lasciarla correre verso la scuola; quell'uomo che con tanta pazienza e un grande sorriso sulle labbra le aveva insegnato ad andare in bici; quell'uomo che quando era triste le accarezzava semplicemente la testa e non le chiedeva nulla, perché sapeva che in quei momenti non era in vena di parlare. Le bastava sapere che lui era lì.

 Claire voleva Jimmy. Rivoleva indietro il suo papà. Di riflesso strinse a sé ancora più forte quel buffo pupazzo.

 Sapeva che non era stato Jimmy a regalarglielo, ma gli occhi che l’avevano guardata mentre lo scartava, timidi ma speranzosi, erano comunque i suoi.

 «Ti prego… Mi manchi, papà»

 Si addormentò così, nel buio della sua stanza, pregando quell'angelo che le aveva distrutto la vita, ma che non riusciva ad odiare come avrebbe voluto.

 Una calda e silenziosa lacrima a solcarle il viso, e quel buffo gattino di peluche stretto al petto.








* * *
NOTE DELL'AUTORE

Torno finalmente a pubblicare dopo non so neanche io quanto tempo, facendo il mio esordio nella sezione di Supernatural. Era un sacco che volevo scrivere qualcosa qui, ma non avevo mai trovato né l’ispirazione, né tantomeno il tempo. Se la mia mente è riuscita a partorire qualcosa, è solo grazie alla challenge organizzata da Il Giardino di EFP.

Avrei in mente un’altra storia legata a questa, un’altra piccola Flashfic che vorrei pubblicare nei prossimi giorni, ma visto l’andazzo degli ultimi anni, non garantisco nulla.

Per me è già un miracolo essere tornata a pubblicare qualcosa (ed è una bellissima sensazione).

Detto ciò, spero che questa piccola storia vi sia piaciuta.

Alla prossima (che spero davvero sia prossima sul serio)

-Crystal-
   
 
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