Nemo ante mortem beatus
“Anche nel dolore v'è un certo decoro,
e lo deve serbare chi è saggio.”
Seneca
«Non temete, Sansa. Non vi costringerò a fare nulla che non vogliate fare e cercherò di tenervi al sicuro».
Aveva mantenuto la promessa, il Folletto. Suo marito. Le lacrime non tardarono, come ogniqualvolta pensasse al suo legame con i Lannister. Avevano ucciso suo padre, e ora sua madre e suo fratello Robb erano morti per permettere ad altre famiglie di guadagnare la fiducia del re, di quel ragazzino spregevole che sedeva sul trono di spade. Vorrei che mi uccidessero, così potrei abbracciare padre, madre e Robb e giocare con Lady.
All’improvviso, qualcuno le toccò le spalle e Sansa trasalì. Accanto a lei, Tyrion Lannister cercava di sistemare un mantello con pelliccia di lupo sulle sue spalle. Le sorrise leggermente.
«Mio signore, mi spiace non essere presentabile», si scusò la ragazza, asciugandosi le lacrime e abbassando lo sguardo.
«Avete appena perso vostra madre e vostro fratello maggiore, avete tutto il diritto di piangere», rispose il mezzuomo. «Sono io a scusarmi per avervi spaventata. Vi ho portato questo mantello nella speranza vi faccia sentire un poco più vicina a Winterfell e vi consoli, anche se dubito del pelo di lupo abbia tutto questo potere. Vi raccomando di non girare per il palazzo sfoggiandolo, perché dubito fortemente che qualche mio adorato famigliare ne sarebbe felice», disse, sistemandole nuovamente il mantello sulle spalle. Il colore della pelliccia era lo stesso di quello indossato da suo padre.
«Vi ringrazio, è bellissimo. Lo terrò al sicuro», disse sinceramente, mentre Tyrion Lannister lasciava la camera.
Quella notte, mentre dormiva avvolta in quel mantello, Sansa si sentì al sicuro e quasi le sembrò di sentire lupi ululare, come quando a Winterfell Lady e gli altri metalupi si aggiravano tra gli Alberi-Diga. È quasi casa.
NdR: il titolo significa “Nessuno può dirsi felice finché vive.”