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Autore: Dreamer47    30/08/2020    0 recensioni
Seguito di Heartbeat: ambientato all'inizio della sesta stagione.
Dal testo:
"Un po’ stordito aprì gli occhi trovandosi disteso su di un divano a lui sconosciuto: mise a fuoco la stanza intorno a se, non riconoscendola, finché una figura comparve e si diresse nella sua direzione.
“Sei sveglio finalmente, raggio di sole!” Scherzò una voce femminile a lui davvero familiare, sedendosi.
“Hailey?” Biascicò il ragazzo ancora molto confuso, passandosi una mano sul viso e sedendosi. “Dove mi trovo?”.
“Al sicuro” disse una voce ancora più familiare di quella della ragazza davanti a se. “Ciao Dean”.
Il ragazzo alzò lo sguardo, chiedendosi se fosse solo un sogno o se fosse la realtà, ma quando incrociò il suo sguardo, si riprese del tutto e sgranò gli occhi.
“Sam..?!” Chiese scosso, alternando lo sguardo incredulo fra i due.
[...]
Dean sentí gli occhi pizzicare ed il suo cuore esplodere di felicità.
Fece un balzo in avanti e si avvicinò velocemente al fratello, stringendolo tra le braccia. Come poteva essere tornato? Quando era uscito dalla gabbia?
Lasciò le domande per dopo, si strinse al suo fratellino godendosi il momento, mentre la felicità si impossessò di lui e si lasciò invadere da un senso di pace.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione, Più stagioni
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Family don't end with blood'
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Capitolo 34.
Still far from the fallout.

 
 
"Noo!".
Un urlo spezzò il silenzio all'interno della casa di campagna in cui i due cacciatori si trovavano insieme al Re dell'Inferno e subito il maggiore si voltò a cercarla con lo sguardo, ma Caino lo strattonò dal braccio, chiarendo con lo sguardo che non gradisse essere interrotto.
Dean sentì un forte bruciore e formicolio al suo braccio destro quando una strana luce rossa si fece strada dall'avambraccio di Caino fino al suo, fin quando il Marchio si instaurò permanentemente su di lui. Respirò affannosamente e si guardò attorno, sentendo dentro di sè che la situazione sarebbe peggiorata da un momento all'altro e che tutti quei demoni mandati da Abbadon che avessero accerchiato la casa per prendere Katherine e Crowley sarebbero da lì a poco entrati.
Scambiò uno sguardo con Caino, che gli sorrise vittorioso e con un semplice gesto della mano fece si che i suoi tre visitatori fossero trasportati all'esterno della proprietà per mettersi in salvo, mentre permise a decine di demoni di entrare nella sua casa per sfidare il suo potere.
Katherine sgranò gli occhi e si rese conto solo dopo pochi secondi di trovarsi vicino all'Impala ed osservò una moltitudine di demoni affannarsi per correre all'interno della casa di Caino con la speranza di trovarli lì; scosse la testa e guardò i due uomini davanti a sè, per poi fissare il suo sguardo sul maggiore.
Gli diede una forte pacca sul petto spingendolo via, guardandolo con aria di dissenso mista a rabbia, perchè aveva preso qualcosa che voleva lei: il Marchio.
Dopo la mattina di ormai un mese e mezzo prima, quando Katherine e Dean passarono la notte insieme dopo il suo incubo, e dopo che lei avesse fatto una ciaccherata con Abbadon, la donna iniziò a capire come avrebbe potuto raggiungere ciò che volesse realmente: una volta tornati al bunker si recò da Crowley, con cui strinse un patto. Lui le avrebbe raccontato tutta la verità su chi fosse lei davvero, su chi fosse suo padre e cosa fosse successo, e Katherine lo avrebbe liberato, facendola passare per una fuga.
Dopo che ebbe scoperto dei poteri che le fossero stati tolti e del motivo per cui Abbadon la volesse morta, capì che avrebbe dovuto agire in fretta: rimase al bunker ed iniziò a distruggere dall'interno quella che avrebbe dovuto essere la sua famiglia.
Katherine si mise in contatto con Metatron quando Crowley la mise al corrente di ciò che stesse accadendo in Paradiso e gli rivelò chi stesse realmente occupando abusivamente il corpo di Sam, ed in pochi giorni i cacciatori assistettero alla presa di possesso di Gadreal, che sfortunatamente uccise Kevin proprio sotto i loro occhi inermi. 
Per questo gesto, Metatron e l'angelo furono inseriti nella black list di Katherine, perchè non avrebbe mai voluto che un ragazzino innocente come lui venisse ucciso in quella maniera. E soprattutto non pensò di aver mai visto Judith disperata in quella maniera, sofferente e con la tristezza nel cuore per aver dovuto vedere morire il suo migliore amico.
La donna continuò a pianificare la sua vendetta verso la sua famiglia, ma non diede loro alcun motivo di dubitare di lei: si comportò secondo il suo copione, continuando a stare con Dean dopo quella lunga notte di passione in cui fosse riuscito ad abbattere gli alti e robusti muri che avesse costruito in anni attorno al suo cuore per proteggersi.
Quando Sam accusò suo fratello ed Hailey di averlo controllato e di aver preso per lui una decisione delicata come quella, Katherine cercò di giustificarli e difenderli, recitando al meglio la sua parte e rimanendo a prendersi cura ed a consolare sua sorella e Dean dopo la partenza di Sam. 
Nonostante cercasse di rimanere sempre il più distaccata possibile dalla sua nuova famiglia, qualcosa era cambiato dentro Katherine lei e, nonostante si stesse sforzando di non provare nulla per Dean, ogni giorno diventava sempre più faticoso mentire, proprio come in quel momento: lo aveva ingannato insieme a Crowley per aiutarli a lavorarsi Caino per ottenere il Marchio e la Prima Lama, e adesso osservava quella cicatrice rossastra sul suo avambraccio con orrore e profonda paura.
Doveva avere lei il Marchio, doveva avere lei tutto quel potere: lei era già discendente di un Principe Infernale, doveva avere tutta la forza derivante da quella cicatrice sul braccio per riuscire ad uccidere Abbadon da sola!
Sentì la furia montare dentro di lei quando le sue mani si scontrarono con il petto del ragazzo, facendolo indietreggiare di qualche passo, perchè non poteva pensare di essersi lasciata sfuggire un'occasione come quella.
Ma poi i suoi occhi azzurri si scontrarono con quelli verdi dell'uomo e sentì lo stomaco chiudersi, perchè capì che non avere il potere dentro di sè non fosse la sua unica causa della sua rabbia: sentì anche una profonda tristezza e preoccupazione, perchè non voleva che Dean dovesse pagarne il prezzo. Perchè si, Katherine conosceva bene il peso del Marchio e sarebbe stata felice di portarlo pur di sconfiggere Abbadon e sottrarle il trono.
"Che cos'hai fatto?!" gridò la donna avanzando di qualche passo per colpirlo ancora, sentendo il suo cuore accelerare per la preoccupazione. "Avevamo deciso che fosse più sicuro che lo portassi io: dovevo averlo io! Perchè ti sei esposto così tanto al pericolo?".
"No, tu hai parlato ed io ho ascoltato: c'è una differenza!" esclamò Dean bloccandola con le mani e fermandola per i polsi con forza, impedendole di urtarlo ancora. "Credevi davvero che avrei lasciato che portassi tu qualcosa di cui non sappiamo niente e che potrebbe essere molto pericolosa?!".
Katherine aprì la bocca per ribattere, ma poi sentì gli occhi pizzicare e continuò a guardarlo negli occhi con paura, perchè voleva si che soffrisse per averle mentito sui suoi poteri e sul fatto che nell'incidente avessero perso un figlio, ma non voleva che morisse. O peggio.
Voleva solamente ferirlo, prendere ciò che le spettasse e fuggire via da lui.
Crowley si schiarì la voce ed avanzò di qualche passo verso di loro, distraendosi appena per il baglio di luce rossa che uscì dalle finestre della casa di Caino, segno che la battaglia fosse iniziata, e li guardò con ilarità. "Mentre voi due teenagers litigate istericamente, io andrò a prendere la Lama che Caino ha nascosto nell'oceano per uccidere quella figlia di puttana! Mi farò sentire io".
Prima di scomparire il Re dell'Inferno guardò per pochi lunghi secondi la donna negli occhi, chiedendosi se quella che avesse messo su fosse soltanto una scena ben recitata o se davvero provasse qualcosa per Dean che avrebbe potuto rovinare i loro piani.
Katherine sospirò e si liberò dalla presa del ragazzo su di sè quando il demone andò via, e neanche lo guardò negli occhi, arrabbiata per come fosse; lo superò e si diresse a grandi passi verso l'Impala ed entrò al suo interno, chiedendosi come avrebbe fatto a rimediare a quel pasticcio, mentre Dean scosse la testa e si toccò distrattamente con le dita quel Marchio che avrebbe fatto parte di lui per sempre, sentendolo reagire e pulsare mentre una strana sensazione si fece in largo in lui.


 

 
Sam si schiarì la voce e sospirò rumorosamente, chiudendo di scatto tutte le pagine che avesse aperto sul suo pc nel tentativo di scoprire qualcosa di più sullo strano simbolo che suo fratello maggiore si fosse fatto passare da Caino in persona; nonostante fosse ancora parecchio arrabbiato con Dean e con Hailey per averlo fatto possedere da un angelo contro la sua volontà, decise di mettere da parte la sua rabbia e di tornare al bunker per cooperare con loro.
Ormai da quattro settimane Sam aveva disfatto il suo borsone e aveva riposto tutte le sue cose nuovamente nella stanza che condividesse con Hailey, e con fatica cominciò a capire il motivo per cui si fossero comportati in quel modo.
Volevano salvarlo perchè vivere la loro vita senza di lui risultava troppo doloroso. Oltretutto Sam sapeva che suo fratello ed Hailey avevano paura di perdere anche Katherine quella notte, quindi riucì lentamente a coprire con una pezza ciò che avessero fatto, per concentrarsi sul nuovo guaio in cui si fosse lasciato coinvolgere Dean: nell'ultimo mese avevano tutti assistito a ciò che fosse in grado di fare quando tenesse fra le mani la Prima Lama e la maniera in cui si trasformasse.
Aveva ucciso un paio di volte senza neanche rendersene conto, guidato dalla sensazione di potenza e di invincibilità che la Lama gli infondesse ogni qualvolta disseminasse sangue lungo la sua strada. Come quando Claire si fosse cacciata nei guai con dei strani tipi, sfuggendo al controllo di Jody, e Castiel li pregò di aiutarla, ma Dean perse il controllo e fece una carneficina. Un massacro. Sotto i loro stessi occhi scioccati.
Scosse la testa seduto nella sala di lettura e fu impossibile per lui passare a setaccio la stanza senza posare lo sguardo sul punto esatto in cui avesse ucciso Kevin con le sue stesse mani.
Erano guidate da Gadreal, ma erano pur sempre le sue.
Piegò la testa verso il basso e si passò le mani fra i capelli, cercando di scacciare quelle immagini della sua mente e che lo avessero costretto a cercare l'angelo insieme a Castiel, ma con scarsi risultati.
Sapeva che Gadreal si fosse unito a Metatron e che stesse generando una fazione di angeli in Paradiso, mentre Cas guidava la sua cercando di farli ragione ed evitare un'altra guerra.
Ma adesso tutte le sue forze e quelle della sua famiglia si concentrarono sul Marchio; passarono giornate intere a cercare fra i migliaia di libri presenti nel bunker, ma trovarono troppe poche risposte.
"Caffè?" chiese Katherine avanzando nella sua direzione e catturando la sua attenzione, portando fra le mani due tazze fumanti.
La donna gliene porse una e Sam l'afferrò sorridendole calorosamente, osservandola con aria curiosa sedersi davanti a lui ed iniziare a sfogliare uno dei libri posati sulla scrivania; in quelle settimane passò molto tempo insieme a lei, quando ancora evitava suo fratello ed Hailey, e Sam iniziò a rispondere sempre più frequentemente alle sue domande: le raccontò della storia che ebbero in passato e di tutto ciò che avessero passato e Katherine gli riservò un sorriso dolce, rispondendogli di aver trovato online dei libri che parlassero proprio di loro, in cui fosse stato decritta ogni sensazione ed emozione che avesse provato da quando la sua vita si fosse intrecciata con quella dei Winchester.
Sam ricordò di aver maledetto mentalmente Chuck per non essersi limitato alle copie cartacee di Supernatural, ammettendo a se stesso con rammarico che qualunque cosa finisse su internet, sarebbe sempre rimasta lì.
Si portò la tazza alle labbra e sgranò gli occhi per la sorpresa quando riconobbe il sapore dello Scotch mischiato a quello amaro del caffè, per poi ridere di gusto e guardare la donna davanti a sè con aria fintamente accusatoria. "Caffè corretto, Kath? Sul serio?".
La cacciatrice rise di gusto e si sistemò meglio sulla sedia, appoggiando la schiena ed i gomiti mentre piegava la testa di lato con aria divertita. "Dovremo pur sopportare tutta questa tensione in qualche modo, no? Ci sono fin troppi drammi in questo bunker".
Sam sorrise amaramente ed annuì, pensando alle migliaia di liti che avesse avuto in quell'ultimo periodo con suo fratello e con Hailey, alle carte false che avesse fatto per trovare Gadreal, alle volte che avesse provato a dissuadere Judith dall'aiutarlo a trovare l'angelo per mettere in atto la sua vendetta ed infine alle forti e sonore litigate che Katherine e Dean avesero nell'ultimo periodo.
Il cacciatore posò posò la sua tazza sulla scrivania e cercò il suo sguardo, che catturò e con un debole sorriso la osservò. "Come va fra te e mio fratello?".
Katherine roteò gli occhi e si morse il labbro, portando nuovamente il suo sguardo sul libro alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto trasferire il Marchio su di sè, contrariamente a ciò che tutti cercassero; sospirò e strinse la mascella, perchè sapeva quale fosse la risposta alla domanda del ragazzo. "Non va".
Sam si mise più dritto e osservò il modo della donna di giocare con l'angolo della pagina che stesse fingendo di leggere, notando il suo nervosismo ed anche un pò di dispiacere, sapendo che da lì a poco avrebbe aggiunto qualche altra parola, ed infatti se lo aspettò quando Katherine sollevò nuovamente lo sguardo scocciato su di lui.
"Non so che devo fare, Sam: questo Marchio lo sta cambiando e sono settimane che si comporta in modo strano.." continuò la donna sospirando e fissando nuovamente lo sguardo su di lui. "Quando usa quella Lama, lui.. cambia. L'hai visto anche tu come diventa".
Il cacciatore chiuse appena gli occhi mentre i flash di suo fratello completamente zuppo del sangue di uomini innocenti lo investirono come uno tzunami, e sentì il peso gravare sulle sue spalle, perchè tutte le volte che si fosse spinto oltre la linea dell'umanità, Dean aveva sempre trovato il modo di riportarlo indietro, ed adesso che Sam avrebbe dovuto fare la stessa cosa con lui, non trovava il modo. L'unica idea che gli fosse balenata in mente fu proprio quella di consegnare la Lama a Crowley e di far si che la nascondesse fin quando non sarebbe arrivato il momento giusto per usarla su Abbadon, e dopo non poche proteste Dean accettò di separarsene, conscio di non riuscire più a gestire la grande influenza che quell'arma fatta di ossa avesse su di sè.
"Lo so, sono preoccupato anche io e non riuscire a trovare nessuna informazione non è un dato positivo.." sussurrò Sam sospirando e scuotendo la testa, facendo vagare lo sguardo per la stanza. "Avremmo bisogno di qualcuno più forte di lui che potesse portare il Marchio mentre cerchiamo una soluzione".
Katherine sollevò lo sguardo verso di lui con sorpresa e cercò di nascondere il suo sorrisetto compiaciuto, perchè era riuscita a condurre la conversazione proprio verso il punto esatto in cui volesse andare a parare; mise su un'aria preoccupata e si schiarì la voce, attirando l'attenzione del cacciatore. Chiuse il libro e si guardò attorno quel tanto che bastasse per notare se ci fosse qualche orecchio indiscreto, per poi fissare lo sguardo in quello dell'uomo davanti a sè. "Senti Sam, voglio che tu sappia che so tutto e ..".
"Ma di che parli?".
"Azazel, i poteri e .." iniziò Katherine con aria sicura di sè, ma inevitabilmente la voce le si spezzò quando realizzò ciò che stesse per dire. Con o senza memoria, quella sarebbe stata sempre una ferita senza guarigione, che non si sarebbe mai chiusa del tutto, ed il pensiero che in quel preciso momento avrebbe potuto aspettare un bambino la ferì come un coltello in pieno petto, spingendola ad odiare Abbadon sempre di più. ".. il bambino".
"Ma come.. chi te l'ha detto?!" chiese Sam deglutendo a fatica, sentendosi però sollevato di non dover più mentire a proprosito delle questioni più importanti della sua vita.
"Non ha importanza" rispose la donna sospirando e facendo spallucce, cercando di mettere su un'espressione un po' meno seria e sofferente con scarsi risultati. "So che i poteri sono confinati in un diamante di contenimento e se io lo avessi potrei aiutare Dean togliendogli il Marchio e dando a voi più tempo per trovare una soluzione".
"No, non se ne parla" rispose seccamente l'uomo scuotendo la testa e guardandola con aria arrabbiata, aggrottando le sopracciglia. 
"Ma Sam ..".
"No, ci abbiamo messo tanto a renderti permanentemente umana: non posso fare scoppiare un casino dietro l'altro!" esclamò il cacciatore scuotendo la testa con aria perentoria, indicandola con l'indice destro. "Dean sta impazzendo e fa un massacro dopo l'altro ed è un umano, cosa succederebbe se proprio tu portassi il Marchio ed avessi i tuoi poteri?".
"Posso reggere questo peso Sam, posso farcela! E se tu fossi più obiettivo, ammetteresti che ho ragione e che questa è l'unico modo per salvare tuo fratello: ti sto indicando l'uscita di emergenza mentre l'edificio va a fuoco!".
Il cacciatore riconobbe per un momento lo sguardo viziato e sprezzante che la cacciatrice avesse messo su dopo essersi risvegliata, e per un istante gli passò per la mente che avesse potuto mentire per tutto quel tempo, fingendo di ambientarsi, di interessarsi alla sua famiglia e persino di amare Dean, ma poi si disse che fosse un atteggiamento impossibile ed insostenibile per quel lungo lasso di tempo e che, prima o poi si sarebbe fatta scoprire.
Sam sospirò e scosse la testa, mettendosi in piedi e passandosi una mano sul viso nel tentativo di scacciare la stanchezza; fissò lo sguardo sulla donna e si avvicinò di poco al tavolo per guardarla meglio.
"La risposta non cambia, Kath.." sussurrò il cacciatore facendo spalluce con l'aria più seria che avesse ed indicando il libro al quale la donna fosse ancora appoggiata con le braccia. "Continua a cercare e non perdere la speranza: troveremo il modo di uscirne tutti salvi anche questa volta!".
Katherine lo vide allontanarsi dalla sala lettura di corsa ed inclinò il collo a destra osservando le sue grosse spalle fino a sparire dentro al corridoio, e le sue labbra si incurvarono in un grande e luminoso sorriso compiaciuto, conscia del fatto che entro la fine della giornata avrebbe avuto tutto ciò che voleva.
 




 
"Ok, ripetimi di nuovo perchè siamo qui".
Bela ruppe il silenzio e scese con agilità dall'Impala, stirando appena la schiena per via di quelle lunghe ore in auto per raggiungere Cleveland e si richiuse lo sportello alle spalle, guardando le sue sorelle ed i Winchester sondare con lo sguardo il luogo in cui si trovassero.
"Crowley ha chiamato, dice che lì dentro si dovrebbe trovare Abbadon: entriamo, la uccido, fine della storia!" esclamò Dean con voce seccata e senza neanche guardarla, mentre si avvicinava al suo portabagli per cercare la Lama appena recuperata per poi infilarsela nella giacca, avendo cura che nessuno lo vedesse.
Bela guardò le sorelle con aria preoccupata, notando come Hailey fosse tesa e continuasse a guardare l'hotel dentro cui sarebbero dovuti entrare con la paura che solamente una trappola, mentre Katherine accennò un leggero sorriso, quasi come se stesse assaporando la vittoria; la minore deglutì a fatica quando riconobbe un'espressione piuttosto ambigua sul viso della sorella ritrovata da poco e si morse un labbro, avendo tutt'altro che buone sensazioni.
Sam si schiarì la voce e fece qualche passo verso il fratello, guardandolo in uno dei loro modi complici ed annuì dandogli una leggera pacca sulla spalla che Dean lesse come una sorta di incoraggiamento, accennando un piccolo sorriso amaro. "Ok: tu, Hailey e Bela andate al primo piano, io e Katherine partiremo dal seminterrato ed uccideremo ogni demone che incontreremo".
Dean annuì e fece segno alle due donne di seguirlo e di attraersare la strada per accedere all'hotel, ma prima di compiere un altro passo il suo sguardo si posò su quello di Katherine, che lo guardò con aria quasi sorpresa. Si avvicinò alla donna e le sfiorò lo zigomo con un movimento delicato, sorridendole per qualche secondo limitandosi a guardarla senza parlare, beandosi di quel contatto ancora un po'.
"Voglio che tu sappia che..".
"Non dirmi addio, Dean" rispose la donna accigliandosi un po' e scuotendo la testa come per cacciare un brutto pensiero, sollevando le mani fino ad intrecciarla con quella libera del ragazzo.
".. che mi dispiace per  aver perso la testa ultimamente e per i litigi. Ma devo proteggerti, sempre, e mi preoccupo per te e se lo faccio è perchè il Marchio non è riuscito a cambiare l'unica cosa che ho di bello nella mia vita e perchè ti amo".
Katherine rimase immobile ad ascoltare le parole che uscirono dalla bocca del ragazzo e si ritrovò a sorridere sinceramente, mentre il cuore prese a battere fin troppo velocemente dentro il suo petto, tanto da farle pensare che sarebbe uscito dal petto. Strinse più forte la presa sulle sue mani ed istintivamente si sollevò sulle punte per dargli un delicato bacio sulle labbra per soffocare le parole che tanto volevano uscire, per fargli sapere che anche lei lo ricambiasse.
Riaprirono gli occhi e si guardarono ancora, e Dean finalmente le fece un grande sorriso, dopo chissà quanto tempo, e fece qualche passo indietro per mettere maggiore distanza fra loro due, senza però lasciare la presa sulle sue mani. 
"Ritorna da me tutto intero, sono stata chiara?".
Le parole le uscirono senza che se ne rendesse conto e Dean mimò un sissignore con una mano, sorridendole prima di voltarsi per raggiungere le due donne ed entrare all'interno della hall; lo guardò chiudersi la porta alle spalle e scomparire dentro l'hotel e si chiese perchè avesse detto una frase come quella, quando il suo stesso piano stabiliva che se ne sarebbe andata quella stessa notte, abbandondo la sua famiglia per recarsi all'Inferno insieme a Crowley dopo la morte di Abbadon.
Nessuno la costringeva, lo aveva stabilito lei e messo in chiaro con il demone sin da subito, ma allora perchè l'unica cosa che le venne in mente fu proprio quella?
Si passò una mano sul viso e scosse la testa, voltandosi per cercare Sam con lo sguardo che intanto si stava avvicinando, afferrandole un braccio con delicatezza per portarla con lui all'interno dell'edificio, scendendo nel seminterrato per dare un'occhiata ai possibili rinforzi di Abbadon.
Katherine si lasciò condurre, ma divenne estremamente tesa, cominciando a desiderare che fosse solamente un'informazione sbagliata e che lì non ci fosse nessuna Regina dell'Inferno da uccidere solamente per prolungare il tempo insieme a loro; iniziò a pensare che sarebbe potuta rimanere nel bunker anche dopo la morte di Abbadon, perchè in fondo era quella la sua casa, e avrebbe potuto lasciare l'Inferno a Crowley.
Ma non poteva: quella non era casa sua, quella non era la sua famiglia.  Lei non voleva più avere alcun tipo di legame con nessuno, non voleva soffrire così come aveva fatto per la morte di suo padre. Non poteva.
"Non essere così tesa, vedrai che andrà tutto bene.." sussurrò Sam camminando a tentoni fin quando non accese la luce del grande seminterrato, guardandosi attorno e brandendo a mezz'aria la sua lama angelica, trovando il luogo completamente sgombero.
"Stai cercando di convincere me o te stesso?" chiese Katherine sollevando un sopracciglio ed avanzando di qualche passo, trovando il posto decisamente vuoto e spoglio, iniziando a pensare che non fosse affatto una trappola, ma un suicidio.
Sam sospirò sonoramente e ripose la lama al suo posto nella sua giacca, guardando la donna per qualche secondo, scorgendo tutta la sua tensione, preoccupazione e paura che qualcosa potesse andare e storto e che qualcuno si sarebbe potuto fare male. Che Dean si sarebbe potuto far male.
Ancora indeciso si toccò la tasca della sua grande giacca scura, non volendo più perdere altro tempo e chiedendosi se davvero quella fosse la cosa giusta da fare; estrasse l'anello di fidanzamento che Dean avesse regalato a Katherine qualche mese prima ed il cui diamante contenesse i suoi grandi poteri, ed immediatamente la donna lo riconobbe.
Katherine si irrigidì e sgranò gli occhi, sentendo dentro il suo cuore la maledetta voglia di ricordare il momento esatto in cui Dean glielo avesse dato e tutto ciò che avesse detto, non riuscendo a vedere il ragazzo sotto una luce così romantica.
Sam non disse nulla quando la donna allungò una mano incerta e toccò l'anello quasi con paura, pensando a quanto dovesse essere disperato per arrivare a compiere un'azione del genere; il cacciatore sapeva che Dean si sarebbe infuriato con lui per aver frugato fra le sue cose ed aver rubato l'anello, ma a mali estremi, estremi rimedi.
"Io spero di non dovermene mai pentire" disse Sam con aria estremamente seria e perentoria, guardandola negli occhi e stringendo con lei una tacita promessa silenziosa. "Indossalo solamente in caso di necessità, promettimelo".
Katherine lo prese sul palmo della sua mano ed accennò un sorriso quando tornò ad osservare l'uomo negli occhi, annuendo con convinzione e riponendo l'anella nella tasca anteriore dei suoi jeans.  "Te lo prometto, Sam".


 
 
 
I grugniti tipici di chi stesse faticando per svolgere il proprio compio. 
Il suono della lama che attraversava la carne, ancora e ancora. 
Il sangue sparso per la stanza che continuava a schizzare sul pavimento, sul divano e sulle pareti.
Ai cacciatori sembrò per un attimo di trovarsi all'interno di un mattatoio proprio durante la macellazione del bestiame.
Ma non si trovavano in un mattatoio e non c'era alcuna bestia da macellare.
I loro occhi videro Dean senza controllo, seduto a cavalcioni sul corpo di Abbadon senza vita intento a colpirla ancora e ancora dopo averle aperto il ventre come se si trattasse di un cocomero.
Il sangue era schizzato anche su di lui e gli ricopriva buona parte del viso, delle mani, della maglietta, della giacca e dei pantaloni. I suoi occhi erano quelli di una bestia assetata di sangue, che stesse facendo a pezzi la sua preda prima di mangiarla.
Ma Dean non era una bestia e Abbadon non era di certo una preda. 
Sam fu il primo a lanciarsi verso di lui dopo essere rimasto per qualche secondo immobile sulla soglia come tutti loro, inorriditi e spaventati da quella vista; intimò al fratello di gettare la Lama e che ormai era tutto finito, ma Dean parve non sentire e continuò a massacrare il corpo senza vita, affondando sempre più a fondo la sua arma.
Le tre sorelle si scambiarono uno sguardo di terrore che condivisero: terrore che quello fosse il vero effetto della Lama e del Marchio, terrore che Dean non sarebbe più tornato indietro sano e salvo da quel vortice di oscurità in cui era appena stato risucchiato.
Quella vista la colpì come un forte pugno nello stomaco e Katherine fu costretta a distogliere lo sguardo dal ragazzo, mentre la voce di Sam giunse alle sue orecchie in maniera ovattata.
Non pensava che vedere Dean toccare il fondo le avrebbe fatto così male, ma lei aveva cercato di avvertirlo sulle conseguenze del Marchio, aveva cercato di avvertire tutti e di convincerli a lasciare che fosse lei a portarlo.
In fondo non era una semplice umana, ma metà Cavaliere infernale e metà Cacciatrice.
Abbadon era finalmente morta, Dean aveva fatto giustizia per tutti e due a aveva vendicato la vita spezzata precocemente del loro bambino mai nato, Katherine avrebbe potuto finalmente avere ciò che le spettasse di diritto e ciò per cui Abbadon le avesse lanciato quell'incantesimo. Eppure Katherine non riuscì a provare neanche un  briciolo di felicità davanti a quella vista.
Spinse giù con forza quel nodo che si era formato nella sua gola e che le impediva di respirare, ed inserì una mano in tasca senza farsi vedere dagli altri, approfittando della momentanea distrazione delle sue sorelle che corsero nella direzione di Dean, non azzardandosi però a toccarlo.
Katherine chiuse gli occhi e cercò di lasciare che l'odore pungente del sangue e quel suono di carna lacerata si allontanassero dalla sua mente, mentre respingeva quei sentimenti che tutto d'un tratto avevano preso ad affollare il suo cuore ed il suo petto: dispiace, tristezza, pentimento e .. amore.
Quando riaprì gli occhi trovò lo sguardo indagatore di Crowley su di lei e solo in quel momento si rese conto che lui avesse assistito a tutta la scena: stava sdraiato sulla poltrona, tenendosi un braccio e scavando dentro una piccola ferita sulla sua spalla, intento quasi a giudicarla con quella lunga occhiata e Katherine capì subito che Abbadon gli avesse sparato contro una pallottola con inscisa una trappola del Diavolo per impedirgli di scappare.
Si apprestò a grandi passi verso i ragazzi, distogliendo lo sguardo da quello del demone, e superò i cacciatori fino a giungere più vicina a Dean, scuotendolo con forza dalle spalle con la profonda convinzione che non le avrebbe fatto del male.
"Dean ascoltami, sono io, Katherine. Lo so che ci sei lì dentro, quindi ascolta la mia voce, concentrati su quella.." sussurrò la donna chinandosi fino ad inginocchiarsi vicina a lui, scuotendolo ancora ed osservando il viso girarsi verso il suo.
La sensazione di terrore tornò quando Katherine lesse nei suoi occhi aggressività, rabbia e odio, e il suo sguardo le suggeriva di scappare perchè la sua nuova preda sarebbe potuta essere lei;  ma la donna gli sorrise e gli carezzò il viso con dolcezza, guardando oltre la brutalità e cercando il vero Dean.
"Va tutto bene, sono qui con te. Dammi la Lama..".
L'uomo fece scivolare lo sguardo fino alle sue mani e alla Lama, e notò solo in quel momento come fosse interamente ricoperto del sangue di Abbaodon e di come l'avesse ridotta senza neanche rendersene conto. Rialzò gli occhi mortificati e dispiaciuti, oltre che terrorizzati verso di lei, e Katherine strinse più forte la presa su di lui, sorridendo gentilmente e cercando di non fargli pesare l'atrocità del gesto che avesse appena commesso.
Dean aprì la bocca come per dire qualcosa, ma nessuna parola si fece largo dalla sua bocca, e l'unico gesto che riuscì a compiere fu quello di passare la Lama nella mano libera della donna davanti a sè; Katherine non perse tempo e la mise subito a cavallo fra i suoi pantaloni e la cintura, prma di osservare l'uomo gettarsi contro di lei quasi senza forze, affondando il suo viso nel collo della donna e bagnandolo con calde lacrime miste a sangue.
 
 
 
Ancora con le mani tremanti per ciò a cui avesse assistito qualche ora prima, Bela versò un altro giro di bicchieri di Whiskey ai ragazzi, bevendone più della metà tutto d'un sorso.
Lei e Sam avevano optato per ripulire il posto da ogni traccia di sangue mentre le due sorelle maggiori si liberarono del corpo di Abbadon, e quando rientrarono in stanza nessuno dei due ebbe il coraggio di chieder loro cosa ne avessero fatto.
Hailey avanzò con aria seriamente preoccupata fino ad arrivata alla porta del bagno in cui fosse entrato Dean per darsi una ripulita e fare una doccia, e bussò energeticamente per passargli dei vestiti che lei e Katherine avessero comprato pochi minuti prima in uno dei negozi in strada; l'uomo sporse la mano dalla porta e li afferrò con velocità per poi richiuersi la porta alle spalle.
Dopo aver dato un tocco di normalità alla stanza, i quattro cacciatori si scambiarono una breve occhiata ed iniziarono a discutere a tono estremamente basso di come si sarebbero dovuti comportare da adesso in poi con Dean e dove avrebbero nascosto la Lama. 
Ma nessuno osò fare ad alta voce la domanda che ronzava a tutti per la mente: l'effetto del Marchio è permanente? E se si, come avrebbero fatto a rimuoverlo dal suo braccio?
La porta si aprì poco dopo e la conversazione sarebbe sicuramente continuata al bunker, una volta che Dean fosse andato a letto, ed i presenti si sforzarono di sorridere nonostante non ci fosse alcuna traccia di lui su quel viso: teneva gli occhi bassi ed i vestiti sporchi di sangue completamente avvolti all'interno del sacco in cui si trovavano quelli appena comprati, che indossava correttamente.
Katherine non si rese conto di essergli andata incontro, fin quando non gli prese il viso pulito fra le mani e lo sollevò di poco, facendo si che i suoi occhi si scontrassero con quelli del ragazzo. Ciò che la donna lesse però le fece chiudere e rivoltare lo stomaco: Dean era tremendamente spaventato da questa parte di lui, aveva paura di fare del male a qualcuno che amava. Di fare male a lei.
Si sollevò sulle punte e lo strinse forte dalle spalle, mentre sentiva il suo viso nascondersi nuovamente fra i suoi capelli, come se potesse nascondersi dal giudizio della sua famiglia o di chiunque venisse a sapere in che razza di mostro si fosse trasformato Dean Winchester.
Tentò di rassicurarlo sussurrandogli all'orecchio parole di conforto, ripetendogli che non era colpa sua e che ne sarebbero usciti insieme, ed il ragazzo parve crederle, tant'è che si tranquillizzò almeno un po.
Sciolse l'abbraccio e rivolse lo sguardo verso il resto della sua famiglia, che lo incoraggiò con un'occhiata e gli sorrisero con amore. Perchè è questo che fa una famiglia: ti sostiene sempre e c'è in qualsiasi situazione, bella o brutta. La famiglia c'è, sempre.
Iniziarono a radunare le loro cose per lasciare quel postoe  tornare al bunker, e Dean iniziò a chiedersi cosa ci facesse Crowley ancora lì, libero dalla trappola ma appollaiato sulla poltrona come se fosse in attesa di qualcosa, ma venne distratto dalla mano calda che gli si posò sulle spalle e si voltò, trovando Katherine vicino a lui con un sorriso appena accennato sul volto.
La donna cercò le parole giuste per dire loro che non sarebbe tornata al bunker e che avrebbe pensato più a se stessa da quel momento in poi, ma Dean le sorrise e qualche altra barriera dentro di lei si sciolse ed iniziò ad annaspare dentro di lei, sentendosi per la prima volta nella sua vita divisa in due: Dean aveva ucciso  Abbadon, ma lei si sarebbe vendicata solamente quando l'ultimo demone si sarebbe inchinato in sua presenza e l'avrebbe chiamata Regina. Dall'altro lato, non voleva per niente lasciare le sua famiglia, Dean, Judith e persino Phil, nonostante non avesse ancora mai parlato con lui.
Valeva la pena sacrificare tutto ciò che avesse trovato fino a quel momento, per la vendetta?
"Volevo ringraziarti, Kath: senza di te, non sarei riuscito a fermarmi.." sussurrò l'uomo facendo un altro passo verso di lei, adagiandole le mani sui fianchi ed accennando un sorriso amaro. "La tua voce. Tu, sei riuscita a superare le barriere del Marchio e mi hai tirato fuori, quindi grazie".
Katherine si sentì presa in contropiede e posò le mani su quelle dell'uomo senza neanche accorgersene, e piegò leggermente la testa all'indietro quando capì che Dean stesse annullando le  distanze per poggiare la fronte contro la sua. "E' stato un piacere tirarti fuori dai guai".
Dean sorrise e chiuse gli occhi quando le stampò un lungo ma casto bacio sulle labbra, stringendola sempre più vicina a sè, e successivamente lo approfondì, dando vita ad un lento vortice di emozioni che li costrinse a riprendere fiato dopo alcuni secondi, tenendo ancora gli occhi serrati e lasciando che chiunque nella stanza accanto scomparisse.
"Ti amo" disse di getto l'uomo, stringendola sempre più forte, fissando i suoi occhi sicuri su quelli incerti di lei. "Ti amo e non lo dico tanto per dirlo, ma perchè è vero. Ti amavo dal primo giorno di più di dieci anni fa quando ti ho incontrata, ti amavo quando hai accettato di passare il resto dei nostri giorni a New Orleans, e ti amo adesso, che mi hai salvato un'altra volta".
La donna sentì gli occhi pizzicare udendo quelle parole e il viso le si sciolse in un grande sorriso sincero, e per la prima volta Dean la riconobbe davvero: nessuna traccia del sorriso altezzoso e sfrontato di qualche mese prima, quando si era svegliata. Nessun doppio gioco, nessun imprevisto, a parte il Marchio.
Katherine continuò a sorridere, sentendo il cuore battere sempre più velocemente, ed ammise a se stessa che Dean aveva ragione a dirle che si sono sempre sentiti legati l'uno a l'altra, perchè si appartenevano e si amavano. E la donna sentì quel grande sentimento travolgerla come un fiume in piena, distruggendo ogni cattiva intenzione che ci fosse dentro di lei.
Lo guardò ancora e gli portò le mani al viso, carezzandolo e stringendosi sempre di più a lui, con la tremenda voglia che tutti sparissero da quella stanza lasciandoli da soli ad amarsi sempre di più.
Un colpo di tosse li fece girare immediatamente in quella direzione e come loro, anche le due sorelle e Sam si voltarono a dosservare, fermandosi dal sistemare in una scatola tutto ciò che avessero portato in stanza per eliminare le tracce di sangue.
Katherine incrociò lo sguardo di Crowley e sciolse piano l'abbraccio di Dean, facendo qualche passo indietro lasciando definitivamente le sue mani per pararsi al fianco del demone. 
Si, si rispose mentalmente, perdere tutto quell'amore per la vendetta ne valeva la pena.
Sospirò ed il suo viso divenne serio, estremamente, chiudendo gli occhi per non guardare l'unico briciolo di felicità del cacciatore sgretolarsi davanti a sè.
Inserì la sua mano sinistra all'interno della tasca della sua giacca e strinse l'anello nel pugno; lo estrasse e lo adagiò su palmo dell'altra mano, aprendo gli occhi e guardandolo brillare. Iniziò a pronunciare a bassa voce l'incantesimo di rilascio dei poteri che aveva imparato a memoria ed in quel momento notò tutti i presenti fare uno scatto verso di lei, avendo appena capito ciò che sarebbe accaduto da lì e ciò che avesse tramato Katherine alle loro spalle per tutto quel tempo.
Qualcosa dentro lei cambiò, spingendo via dal suo cuore ogni sentimento e liberandolo completamente, e non dovette faticare molto per ricostruire quelle alte barriere attorno al suo cuore che l'avevano protetta dal dolore dopo la morte di suo padre.
Aprì gli occhi e la luce proveniente dall'anello cessò, e con un gesto della mano allontanò i presenti determinati a catturarla, facendoli indietreggiare di molti passi con un sorriso.
Rise di gusto e piegò il collo di lato, guardandoli con aria divertita e per un momento si chiese come avesse fatto anche solo a pensare di rinunciare a tutto quel potere per loro.
"Sapete, ero a un passo così dal cominciare a credere a tutte le vostre stronzate sull'amore e sulla famiglia" disse la donna continuando a ridere, avanzando di qualche passo mentre osservava ad uno ad uno i loro volti sorpresi e delusi da ciò che avesse appena compiuto. "Ma rinunciare a questi poteri? Al mio Regno? Nah, non ne valete la pena!".
"Che stai facendo, Katherine?!" esclamò Sam sgranando gli occhi e cercando di raggiungerla, ma prontamente sbattè contro una barriera invisibile che la donna avesse appena eretto con la mente per non lasciarli avvicinare. "Mi fidavo di te!".
"Dovresti rivedere i tuoi canoni di criterio, Sammy: insomma, è stato troppo falice conquistare la vostra fiducia.." sussurrò la donna sorridendo soddisfatta, giocando con una ciocca mossa e ramata e facendo spallucce. ".. soprattutto quella dell'uomo troppo innamorato per accorgersi della maniera in cui lo manipolavo!".
Dean fece una smorfia e distolse lo sguardo, serrando la mandibola e sentendo un forte nodo allo stomaco pesare come un macigno; strinse i pugni per la rabbia e sentì nuovamente il Marchio pulsare sul suo braccio, e lo sguado vagò per la stanza alla ricerca della Lama.
"Cerchi questa?" chiese Katherine ridendo di gusto, rigirandosi fra le mani l'arma di ossa, per poi guardarlo nuovamente negli occhi con aria divertita. "E' stato un gioco da ragazzi fregarvi: è bastato farvi gli occhi da cucciola indifesa in qualche occasione e ci siete cascati! Però mia sorella ci ha provato a mettervi in guardia, Bela ve lo ha detto sin dall'inizio, ma non le avete creduto!".
"Non commetteremo più lo stesso errore due volte, Kath" rispose Hailey assottigliando lo sguardo per fulminarla con lo sguardo, iniziando a guardarla come una minaccia.
Katherine sorrise amaramente e fece spallucce, rimettendo la Lama fra i Jeans e la sua cintura, incrociando le braccia al petto. "Ormai è troppo tardi, ragazzi: ho i miei poteri, ho la Lama ed ho il mio Regno! Ho tutto quello che voglio, non mi manca niente!".
La donna fece cenno a Crowley di seguirla ed insieme si diressero verso la porta con un sorrisino di vittoria sul volto; il demone uscì per primo e prima che Katherine potesse mettere un piedi fuori dalla stanza, una frase la investì in pieno. L'unico punto dolente rimasto.
"E non pensi a Judith? E' tua figlia: ha perso suo padre, ha bisogno di te!" esclamò Dean alzando il tono della voce e stringendo i pugni per la rabbia fino a far diventare le nocche bianche. "Come puoi farle questo?!".
Katherine si voltò a guardarlo con amarezza e sospirò facenso spallucce, voltandosi nuovamente verso la porta dove Crowley la attendeva con impazienza.
"Avrei dovuto liberarmi di lei molto tempo fa: lasciando che venisse allevata da cacciatori come noi l'ho già rovinata!".
Uscì con un sospiro e si richiuse la porta alle spalle, lasciando i quattro cacciatori completamente delusi e sorpresi per ciò che fosse appena accaduto, a domandarsi come avrebbero fatto a sistemare anche quest'altro problema.
  
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