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Autore: X_98    04/09/2020    0 recensioni
Una storia completamente diversa su uno dei migliori villains creato dalla DreamWorks: Lord Shen.
“La discriminazione più è radicata, meno è visibile. È la paura del diverso, l’incomprensione che essere diversi non è una cosa brutta, ma solo il coraggio di essere se stessi!
L’unicità è il dono più prezioso che abbiamo, ma i malvagi possono vederla come un tesoro di cui potersi appropriare. Bisogna credere nell’impossibile perché la felicità è un percorso non una destinazione”.
E se Lord Shen invece di essere bandito fosse stato fatto prigioniero dagli umani? E se scoprisse di non essere solo in questo viaggio? Una storia alternativa di uno dei migliori cattivi della DreamWorks.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lord Shen, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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“I tunnel del lato sud sono stati distrutti, Ning, Bao e Kun stanno ripiegando, e da parte di Shu e Mei neanche una notizia!” Disse Chong segnando con un pastello i punti del loro nascondiglio, oramai resi inagibili dagli umani.

Guo, Chong, Hai e Tai-Yang erano rimasti vicino alla barca a guardia dei ragazzi stipati all’interno, ma anche per tenere sotto controllo la situazione. Inoltre era fondamentale proteggere sia le munizioni che le scorte di cibo. Gli umani avrebbero potuto tentare di distruggerle ed è sempre meglio prevenire che curare!

Kang e Tai erano scomparsi in un tunnel per un motivo oscuro. Forse erano andati a controllare le rispettive compagne, oppure non volevano restare senza fare niente. Poco importava!

Shen fece una smorfia. Fino ad adesso si era scontrato solo con piccoli gruppi di umani, come se lei li stesse studiando o mettendo alla prova! Ma ora aveva compreso le sue reali intenzioni!

Li stavano chiudendo dentro! Se lo aspettava, all’inizio era sua intenzione fare la medesima cosa, ora doveva seguire il piano di riserva, ma senza un rapporto da parte della lupa non poteva decidere come muoversi!

Doveva assolutamente conoscere la situazione esterna, per evitare di mandare tutti nelle fauci del drago.

“Resta qui in caso arrivasse qualcuno!” Disse Shen prendendo la sua spada del sole e della luna. “Aspetta! E se fossero umani?” Chiese il fratello intimorito.

“Allora nascondetevi e pregate che non vi trovino!” Disse Shen prima di sparire in un cunicolo buio.

Quel labirinto di caverne stava facendo un ottimo lavoro. Dato che era molto esteso aveva costretto gli umani a separarsi e ci avrebbero messo del tempo per trovare la barca.

 Si, nonostante le settimane passate per ultimare la costruzione, Shen sapeva bene che sarebbe andata distrutta! 

Anche il lavoro fatto sulla grotta per permetterle di passare attraverso la stretta uscita sarebbe andato perso. Avevano allargato l’entrata senza usare esplosivi per evitare di attirare attenzioni indesiderate, impiegando molte energie e fatica.....

ma ora Shen era certo di una cosa: la barca poteva essere ricostruita se distrutta, le loro vite no!

Quella non era più una semplice imbarcazione! Carmela, uccidendo Derek, gli aveva dato l’idea perfetta per avere un vantaggio nello scontro!

Al suo segnale avrebbero spostato i ragazzi da un altra parte e allora si, che le cose sarebbero diventate serie. Per ora i due avversari si stavano solo studiando a vicenda!

Shen non fece nemmeno in tempo a rendersi conto della presenza di qualcuno di fronte a lui che venne travolto. Il peso che l’aveva ancorato a terra sparì quasi subito. Nel buio sentì Zhan ringhiare ed un altro ringhio familiare gli rispose. “Sei proprio un minorato mentale! Siamo noi, cane!” Mei era tornata.

 

Bo si rintanò in un grosso buco presente troppo in alto perché gli umani potessero vederlo o avere anche la minima voglia di controllarlo. Nonostante quello che rischiavano non sembrava che i bipedi fossero pienamente concentrati sul loro lavoro. Li volevano morti, ma davano l’idea che lo stessero facendo solo per dovere. Oltretutto o credi in qualcosa o no!

A quanto pare pensavano solo alla ricompensa offerta da...lei, per coloro che l’avrebbero aiutata. I soldi sono facili per reclutare uomini, ma non la lealtà o la devozione.

Nonostante l’assenza di luce il piccolo pipistrello si muoveva con destrezza. Era nato per luoghi come quello quindi poteva dirsi avvantaggiato. Anche i felini avevano un ottima vista notturna, ma nessuno avrebbe potuto eguagliarlo!

Il nascondiglio era decisamente affollato visto che erano presenti tutti i volatili della riserva. Non i pavoni. Sia chiaro, i pavoni non volano, sono nati solo per “cadere” con stile!

“Il segnale?” Chiese Hua nervosa “Ancora niente!” Rispose calmo Bo.

“Non abbiamo molto tempo!” Disse Meng vedendo delle luci provenire da uno dei cunicoli, prima di sparire all’interno di esso. Fortunatamente gli umani avevano cambiato direzione.

“Arriveranno tranquillo!” Rispose il pipistrello sedendosi in terra mostrando un autocontrollo incredibile. Insomma, era impossibile che non fosse preoccupato!

Un rumore di passi li allertò all’istante, ma non negativamente, se il buio rimaneva significava che erano amici. “Ragazzi....” infatti era Zhong “....state pronti! Gli umani hanno fatto crollare due tunnel, sembra che vogliano darci una mano!” Disse sarcastico. 

“Appena si accorgeranno dell’errore sarà troppo tardi!” Disse Hua sorridendo alla buona sorte che sembrava volesse favorirli!

Il piano di Shen poteva essere definito sia geniale che suicida: intrappolare quanti più umani possibili ed affrontare apertamente gli altri! ........Forse bastava solo l’ultimo aggettivo!

Hua sospirò. Se qualcuno le avesse detto che nel giro di cinque anni si sarebbe ritrovata coinvolta in una guerra all’ultimo sangue contro delle leggende, probabilmente gli avrebbe dato del pazzo. Si era parlato molto di destino in quegli ultimi mesi. Quando i lupi che si erano aggiunti a loro, aveva iniziato a crederci.

Era il loro destino sconfiggere gli umani! Salvare il loro mondo da questa terribile minaccia!

L’attesa si prolungò talmente tanto che Hua sprofondò in un sonno profondo.

Il gufo sorrise, adorava quando lo sognava o forse....ricordava?

*

Un bastone di legno stretto fra gli artigli ed un altro nella sua ala. La polvere che si sollevava dal fantoccio quando lo colpiva e gli sguardi divertiti ed orgogliosi dei suoi genitori. Ah, e come poteva mancare un dispetto del fratello?

Da piccola il suo desiderio più grande era di diventare una valorosa guerriera, di battersi per poter aiutare le persone. 

Ora capiva che lo desiderava solo nella speranza di potersi integrare. 

La sua famiglia era semplice. Suo padre era un commerciante e non faceva mai mancare niente ai suoi cari. Ma la sua nascita aveva complicato le cose. Senza parlare dei suoi desideri. Hua si era sentita ripetere per tutta l’infanzia le regole del galateo da seguire e che le donne non fossero adatte al combattimento. Ma non per questo i suoi le avevano “tarpato le ali” in senso metaforico visto che quando era stata catturata non era ancora in grado di volare.

Si erano rifugiati in una casa in riva al mare sufficientemente isolata per permetterle di stare tutto il giorno all’aperto senza doversi preoccupare di essere osservata o giudicata.

Sembrava tutto così semplice allora. Suo fratello maggiore Zi era abbastanza grande per prendere parte ad alcuni viaggi del padre, mentre lei, con i suoi cinque anni, poteva godersi il tempo libero a parte quando doveva occuparsi della sorella minore Yan che allora aveva appena un anno. 

Crescendo, il più grande ed importante obbiettivo della sua vita diventò trovare un compagno. Suo fratello si era fidanzato e lei non voleva essere da meno, anche se questo avrebbe voluto dire riporre la spada. Eppure sembrava essere nata proprio per quello! A dieci anni si trasformò completamente abbandonandosi a caldi the pomeridiani e passeggiate in città alla ricerca del cosiddetto partito perfetto.

I suoi l’avevano appoggiata pure in quella decisione anche se erano consapevoli che fosse ancora troppo presto.

E fu poco dopo questo cambiamento che suo fratello decise di sposarsi. Il giorno prima della cerimonia si erano riuniti a casa, per salutare Zi..........

Ricordava bene quel giorno. Accadde ciò che l’avrebbe perseguitata per tutta la vita!

Il rombo di un tuono e l’odore di bruciato. Le urla dei suoi genitori, il pianto della piccola Yan. Zi era entrato nella loro stanza e dopo aver preso in braccio il pulcino le aveva detto di correre nel bosco. Lei aveva obbedito. Aveva paura. Non aveva mai visto suo fratello così strano......? 

Ora sapeva bene cos’aveva visto: Zi era terrorizzato!

Si era appena nascosta in un cespuglio che l’urlo di sua madre l’aveva fatta voltare. 

Non l’avesse mai fatto!

Il fuoco aveva avvolto la casa......e dentro........c’erano i suoi fratelli!

La madre urlava. Disperata. Chiamava aiuto. Tentava di avvicinarsi ma il fuoco la costringeva a retrocedere. 

Era troppo grande, troppo forte, troppo caldo, per poterlo fermare. Sua madre chiamava anche lei. Credeva fosse rimasta dentro!

Le grida rimasero inascoltate. Loro.....vivevano lontano dalla città, nessuno avrebbe potuto sentirli o aiutarli. E tutto per colpa sua!

Le urla di dolore dei suoi fratelli! Impresse in modo indelebile nella sua memoria. Quelle grida terrificanti che fecero perdere la ragione a sua madre che seguì l’istinto e si gettò tra le fiamme nel tentativo di salvare almeno uno dei suoi figli................... condannandosi a morte!

Solo quando la casa collassò su se stessa lei trovò la forza di scappare da quell’incubo........per essere inghiottita in un altro. 

Nella boscaglia un animale immenso le si era parato davanti. Un mantello bianco, occhi azzurri, freddi e vuoti: Ning!

Era stato lui a portarla da Derek. Ed era stato quell’umano a cambiarle la vita!

*

“Ma come puoi dormire in un momento del genere!” A quanto pare Heng non condivideva l’idea del sonno di bellezza visto il modo sgarbato con il quale la svegliò.

“Sono sicura che vinceremo!” Rispose assonnata Hua. 

Dovevano! O in futuro, altri innocenti avrebbero trovato la morte!

 

*

 

Shu correva veloce. Il rumore di una piccola frana la fece fermare e tornare indietro. Le trappole avevano funzionato alla grande. Mentre i suoi lupi finivano i bipedi che erano stati così fortunati da sopravvivere lei si accingeva ad aggiornare la mappa.

Ne avevano uccisi tanti, eppure non abbastanza!

Gli umani erano troppi! Non si sentiva più tanto sicura, ma sapeva che se non avesse tenuto duro li avrebbe lasciati vincere facilmente! 

Si fidava di Shen. Aveva fallito solo una volta, poteva farlo ancora, ma era certa che una lezione gli bastasse.

Quel pavone era straordinario. Li aveva liberati dalle mura in pietra della riserva e puntava alla libertà. Certo, non ci si potrebbe aspettare nient’altro da un futuro sovrano, ma la lupa sentiva che lui aveva qualcos’altro. 

Qualcosa di innato, che non aveva imparato da suo padre, anzi, che nessun mentore poteva insegnargli: era ostinato!

Avrebbe potuto benissimo definirlo pervicace per certi versi. Ma anche se in alcuni casi poteva essere visto come un difetto, nella loro situazione era un pregio ed un vantaggio da sfruttare. 

Shu afferrò un ramo che sporgeva da una roccia. Poteva sembrare un comunissimo pezzo di legno, ma Shen era il Maestro dell’inganno e la sua mente geniale gli permetteva di fare cose incredibili. La lupa abbassò la leva e come per magia un passaggio segreto si aprì nella parete. “Ricordate, contenimento, non annientamento. Dovete darci tempo per procedere con l’offensiva finale!” Disse ai suoi uomini prima di sparire all’interno del cunicolo seguita da altri due lupi.

Ovviamente non tutto è rosa e fiori come sembra. C’era troppo silenzio, anzi, una quiete tesa, se poteva essere definita così.

Il loro istinto da predatori li fece allertare e si aprirono a ventaglio nella grotta dove il passaggio segreto li aveva condotti. Un rumore metallico precedette una violenta esplosione ed un lupo cadde a terra privo di vita. Shu si avvicinò al corpo e notò che una piccola parte di terra sopra alla quale aveva camminato il lupo sembrava essere smossa, come se qualcuno avesse scavato di recente, troppo di recente!

“Via!” Il sussurrò del suo compagno, la spinta seguente ed il rumore degli spari la costrinsero a scappare il più velocemente possibile. Erano in evidente inferiorità numerica ed inoltre doveva informare Shen sulla situazione in superficie.

Si fermò appena vide la luce artificiale degli umani e decise di valutare la situazione.

Con sua grande sorpresa non c’era nessuno accanto all’oggetto che faceva si che fosse giorno in uno dei tanti tunnel presenti. Avrebbe chiesto spiegazioni dopo. Shu riniziò a correre e dovette ammettere che il suo nemico le aveva fatto un favore: poteva individuare gli umani grazie alle loro ombre proiettate sulle pareti, ancor prima di riuscire ad annusarli!

Questo le permise di passare inosservata incrociando cinque gruppi di umani che stavano battendo palmo a palmo quella zona. 

No! Si dirigevano verso le uscite! Perché?

 

*

 

“Come sarebbe a dire che gli umani si sono ritirati?” Chiese Bao sconvolto.

“Perché dovrebbero farlo?” Domandò Manchu

 “Se vogliono ucciderci dovrebbero attaccare!” Fece notare Cheung.

Molte domande e proteste si levarono da tutti coloro che si erano ritirati una volta compreso che gli umani non fossero più all’interno dei tunnel, ritrovandosi accanto alla barca.

Molti lupi combattendo all’esterno erano periti, mentre gli altri, grazie alle grotte, ne erano usciti più o meno indenni. Fortunatamente il numero di feriti era estremamente basso, a parte Xu, che era il più grave. Un lupo del branco di Shu era un bravo medico e la prognosi per la pantera non era buona.

La spalla sinistra presentava una brutta ustione. Mentre numerosi tagli ricoprivano il corpo del felino, ma era il suo viso ad essere messo peggio. Sembrava come se una mazza ferrata l’avesse colpito in faccia visto i numerosi tagli sul lato sinistro del viso, causati dall’impatto con la parete.

Come se non bastasse, il fuoco gli aveva ferito la pelle, ma anche gli occhi! C’erano buone probabilità che perdesse completamente la vista.....

Gli umani avrebbero pagato anche per questo!

Shen osservava dall’alto di una sporgenza. Mei, Kang e Tai si trovavano accanto a lui.

“Ci hanno battuto!” Disse Mei che da un po’ continuava a sentire uno strano senso di allerta, preoccupazione......temeva che i bipedi stessero progettando qualcosa!

“Avranno compreso che questo è un territorio sul quale ci muoviamo bene. Forse vogliono farci uscire!” Azzardò Tai.

“No, hanno in mente qualcosa! Se rimaniamo tutti qui siamo vulnerabili. Dobbiamo ritirarci nella foresta!” Disse Kang nervoso. “Intendi attraverso il passaggio segreto che abbiamo costruito?” Chiese Mei che nonostante sapesse la risposta, voleva comunque sentirla da Kang. “Esatto!” Rispose il pavone.

“No!” La voce potente di Shen si propagò per la stanza “Non faremo il loro gioco! Dobbiamo essere astuti!” Disse rivolgendosi a tutti i presenti.

“Cos’hai in mente?” Domandò Shu impaziente di scoprire il piano del pavone.

“Shu, vai a chiamare Hua e gli altri! Bao, porta il tuo gruppo all’uscita est, Kun voi andate a ovest. Cercate un uscita sicura e nascondetevi nella boscaia.

Mei tu occupati dei feriti. Zhan e tutti gli altri......e ora di salpare!” Disse Shen dirigendosi a grandi passi verso la barca.

 

*

 

Duecento.

Questo era il numero delle vittime di un attacco durato mezza giornata. 

Gli animali erano più che pericolosi, erano letali.

Ma li aveva indeboliti. Da ciò che avevano raccontato i sopravvissuti molti animali erano stati uccisi. Questo grazie alla loro moderna tecnologia che era riuscita a creare delle armi contro le quali spade e lance potevano fare ben poco.

Era arrivato il momento di procedere con la vera parte del piano: contenimento ed annientamento!

Bloccarli nel posto che reputano migliore ed ucciderli attraverso gas velenosi.

Semplice, veloce e senza il sacrificio altre inutili vite.....umane!

Allora perché esitava nel dare il comando?

Non importava che fosse un animale. Il leader che guidava gli animali era intelligente, astuto........unico! 

Come poteva lasciare che fosse ucciso. Era un esemplare raro! Avrebbe potuto far progredire le loro ricerche fatte su altri animali antropomorfi effettuate con il solo scopo di capire come potessero essere progrediti così tanto. Derek era stato così ingenuo da permetterle di catturare più animali del previsto! Ma lo faceva solo per il bene dell’umanità!

Un giorno avrebbero fatto il loro stesso progresso tecnologico? Sarebbero stati un vero pericolo? 

Carmela sapeva bene che il varco magico tra i due mondi restava aperto solo se i tre grossi massi lunari restavano in una posizione tale da formare un triangolo. Sarebbe stato sufficiente distruggerli!

Cosa che avrebbe potuto permettere loro di fermarli ancora prima che raggiungessero le loro coste, ma che non abbassava del tutto la percentuale di pericolo!

Ma l’obbiettivo che cercava costantemente e con un ossessione ai limiti della normalità era un modo per farli tornare allo stato brado! Oppure, in caso fosse impossibile....un modo per addomesticarli!

Se non puoi annientare qualcosa o meglio qualcuno, è saggio controllarlo, averlo dalla tua parte!

È così che aveva fatto con la sua cara sorellina. Ma i suoi genitori non gradivano quel bellissimo legame che si era formato fra di loro. Che male c’era se Isabelle le ubbidiva anche se le ordinava di lanciarsi dalla scogliera, o di dare fuoco al suo letto........

Lei aveva appena otto anni, mentre sua sorella tre di meno quando vennero divise.

Lei venne mandata in una casa di cura e fu disconosciuta dai suoi genitori ed Isabelle...si dimenticò della sua esistenza!

Passarono gli anni e nel frattempo venne dimessa, con un falso nome. Il suo gli era stato strappato via!

Oh, quanto era stata felice nel venire a conoscenza del matrimonio combinato, la sua infelicità....talmente entusiasta che si fece assumere da Derek come segretaria per poterla spiare meglio.

Alla notizia della fuga l’ira era l’unica compagna che aveva. Come poteva essere? Doveva pagare per quello che le aveva fatto! Doveva soffrire il doppio di quanto avesse sofferto lei. Fu da questo che nacque la sua organizzazione! In pochi mesi ebbe abbastanza uomini da controllare un vasto territorio e da trovarla.

Purtroppo le cose non andarono come previsto dato che prima che potesse finirla Derek lo scoprì e corse a riprendersela.

Con la sua morte sarebbe dovuto finire tutto, ma Carmela sentiva un odio crescerle dentro al pensiero che sua figlia vivesse. 

E fortunatamente fu proprio lei a condannarsi a morte una volta deciso di schierarsi dalla parte degli animali!

“Signora!” Problemi in arrivo. Era quello che presagiva quel tono di voce “Gli animali stanno fuggendo su di una barca!”. 

No! Questo no! Li avrebbe sterminati piuttosto che vederli andarsene comodamente!

Non c’era tempo per distruggere le pietre lunari, figuriamoci pensare di spostarle.

Doveva decidersi! In fretta!

 

*

 

Un enorme dirigibile raggiunse il galeone che con le vele spiegate, andava sempre più a largo. Grazie a delle funi molti umani atterrarono sul ponte principale.

“Ricordate! L’alfa va catturato vivo!” Disse l’ultimo che era sceso. 

Gli uomini iniziarono subito a setacciare l’intera nave. Dalla prua fin alla poppa e nelle cabine. Ma fu sul ponte sottocoperta che scoprirono un grosso carico a loro estraneo. “Aprite questi barili!” Ordinò il capo.

“Signore!” Un giovane corse incontro al suo superiore con fare concitato “Che succede? Li avete trovati?” Chiese lui raggelando tutti coloro che lo guardarono con scetticismo. 

Avevano controllato ogni parte della nave e degli animali neanche l’ombra!

“C’è una botola nascosta. Ma è chiusa! Chiedo il permesso di poterla fare saltare per verificarne il contenuto!” Chiese il giovane.

“Permesso accordato!” Rispose il capo, ma appena l’altro si girò lo bloccò per un braccio “Aspetta! Voglio assicurarmi che l’alfa venga catturato vivo! Vengo con te!” Disse prima di farsi guidare verso il nascondiglio di quei sacchi di pulci.

L’accesso allo scomparto segreto era ampio e l’uomo fremeva di gioia, sollevato di essere riuscito nella missione. Quella botola era stata ben costruita quindi l’uso della dinamite era più che giustificato.

“Cariche sistemate!” Disse l’artificiere. Si misero tutti a distanza di sicurezza ed il detonatore venne fatto scattare.

Carmela si girò di scatto al suono di una grande esplosione. Si trovava sulla scogliera mentre organizzava il recupero degli animali da imbalsamare.

La nave si disintegrò in un enorme palla di fuoco e come se non bastasse dei fuochi d’artificio schizzarono verso il cielo. Sulla loro traiettoria c’era il dirigibile ed essendo tanti, troppi per poterli schivare, colpirono uno scomparto pieno di elio a prua che inevitabilmente prese fuoco.

La grande macchina si inclinò pericolosamente in avanti e man mano che l’elio bruciava lasciava intatta solo lo scheletro del dirigibile.

La poppa stentava a restare in aria ed il peso della prua, ormai priva di sostegno, divenne insostenibile per la struttura che si spezzò. 

Una piccola sezione di prua si staccò dal resto del dirigibile, cadendo addosso a quello che rimaneva dell’imbarcazione. La parte restante rimase una manciata di secondi sospesa in aria prima che anche l’ultimo scomparto di elio fosse inghiottito dal fuoco per, alla fine, precipitare anch’essa.

 

*

 

Shen si era goduto lo spettacolo dalla cima di un albero. Alcuni lupi bianchi avevano avvistato il dirigibile e gliel’avevano comunicato appena in tempo per poter aggiungere i fuochi d’artificio nell’imbarcazione, posizionandoli in modo tale che puntassero verso l’alto ed in direzioni diverse. Rose aveva svelato quanto fosse vulnerabile quella macchina volante e Shen era soddisfatto di aver potuto sfruttare quell’unico punto debole. Il risultato finale era: più umani annientati del previsto!

Aveva contato che qualcuno avrebbe cercato di fermare la barca, ma vederli così numerosi era stata una gioia!

Carmela aveva fatto intendere che non voleva ucciderli, non tutti! Altrimenti, stando a quanto detto da Rose, le sarebbe bastato distruggere la barca! Il rischio, di perdere tutte quelle munizioni, era stato corso, e con risultati eccezionali!

Il pavone bianco paupulò il più forte possibile prima di planare giù dall’albero e correre verso l’accampamento degli umani. 

Era l’ora della resa dei conti. 

I bipedi avevano portato con loro distruzione e desolazione in quella parte di bosco, adiacente al loro nascondiglio, che avevano occupato. Per questo gli animali si fermarono dove la vegetazione permetteva ancora loro, di nascondersi.

Con un cenno della testa Shen diede l’inizio alla fine.

Tai-Yang, Mao, Fu ed Hai diedero fuoco alle micce facendo partire i primi razzi. Grazie alla loro velocità e potenza, ferirono ed uccisero molti umani. Coloro che erano stati allertati fecero appena in tempo ad impugnare le armi che gli animali erano già su di loro.

Pei, Ning, Dishi e Wing sfruttavano la loro mole immensa per sbaragliare quanti più umani possibili, permettendo ad altri di finirli con facilità una volta spiaccicati in terra.

Shen tirò uno dei suoi micidiali coltelli verso un nemico che si era ritrovato alle spalle di Lu-Chu. Lei si accorse del pericolo quando ormai era passato, fissando sbalordita l’uomo privo di vita. Il suo sguardo passò verso lama che l’aveva salvata, fino al suo salvatore. Il sorriso che fece nella sua direzione, fece accapponare le penne del pavone. Doveva ancora abituarsi alle maniere materne della pavonessa. Le apprezzava, ma una parte di lui non riusciva a scacciare la sensazione di disagio provata ogni volta.

Kun e Qi fecero esplodere dei fuochi d’artificio che emettevano solo una scia fumogena rossa. A quel segnale una palla di fuoco colpì alcuni alberi poco distanti da loro!

“Devono migliorare la mira!” Disse il coccodrillo “E noi dobbiamo spostarci più in fretta! Non avremo un altra volta questa fortuna!” Disse il gorilla prima di afferrare la canna di un fucile e colpire l’umano all’altra estremità con il calcio.

Tai, Feng, Kueng, Cheng e Chao combattevano assieme. Spaventosi, letali e splendidi sembrava che danzassero mentre colpivano e paravano alternandosi in tali manovre, usando le loro code per disorientare gli umani che incrociavano, precedentemente disarmati da Jiang e Jun.

Delle esplosioni distrussero la loro formazione e quelle di molti altri, costringendoli a trovare riparo nel fitto del bosco. 

Hua volava alta nel cielo. Con Shan e Meng che le guardavano le spalle, lei si preoccupava di individuare eventuali pericoli ed emettere versi di avvertimento. Ma in quel momento niente aveva presagito l’inizio di quel disastro. Vide Wei e Jun venire trasportati da Ning, il più lontano possibile dagli umani. Erano stati feriti!

Il problema era che non riusciva ad individuare la fonte delle esplosioni!

Forse gli umani avevano piazzato quelle che chiamavano “bombe” per tutto il bosco, prima del loro arrivo? Perché allora, esplodevano solo adesso?

La risposta la trovò appena vide alcuni bipedi in cima a degli alberi che lanciavano piccoli oggetti verso terra. Non li aveva notati perché erano vestiti con lo stesso verde degli alberi e probabilmente fino a poco tempo fa, erano rimasti immobili per non essere individuati.

Geniale! Non aveva niente da ridire. Ma doveva fermarli!

Con un suo cenno, Chan, il falco veloce e letale, si gettò ad impicchiata verso gli alberi, salvo per planare sopra le teste dei nemici prima di piantare nelle loro schiene le numerose stelle da lancio fabbricate per l’occasione. Gli umani caddero dagli alberi come frutti maturi ed Hua diede il segnale del via libera.

Cheung, Dishi, Genji e Cong, Huan, Jian, Long e Lok fecero capolino da un tronco cavo. Il furetto e la donnola avevano scavato una galleria sul momento e si erano ritrovati nella tana del nemico. Potevano tranquillamente osservare ed ascoltare la voce di colei che li voleva morti, ma non si trattava del loro obbiettivo.

I tre uccelli si nascosero tra i rami di un albero facendo attenzione a fare il meno rumore possibile, mentre i due scoiattoli posizionavano varie scatole di piccola dimensione, contenenti la polvere nera, vicino ad una grossa costruzione di ferro.

Shen aveva detto loro di distruggere le munizioni umane, ma quella strana cosa sembrava molto più pericolosa, ergo, aveva la precedenza.

La miccia collegata ad ogni cassa era estremamente corta, perciò Huan prese la mira con il suo arco prima di lasciare che la freccia con la punta infuocata la accendesse.

Il rumore venne percepito dagli umani, ma era troppo tardi.

Più esplosioni, una dietro l’altra, scossero l’intera area. 

Le munizioni erano distrutte, l’arma intatta e lei era ancora viva!

 

*

 

Carmela era a dir poco sorpresa dalla velocità di reazione degli animali. Aveva compreso che la barca era stata solo una trappola a cui lei, ingenua, aveva abboccato. Ma non credeva che fossero così pazzi, o disperati, da attaccare subito!

Ne tanto meno da riuscire ad infiltrarsi nel campo principale!

Aveva numerosi rilevatori termici e di movimento posizionati un po’ ovunque in quella foresta proprio per quello! Tenere sotto controllo gli animali!

Eppure le poche mitragliatrici a sua disposizione erano state distrutte quasi subito quando gli uccelli erano piombati dal cielo ed avevano ucciso gli uomini che le impugnavano, per poi distruggerle.

Era un male che quei sacchi di pulci sapessero quanto loro dipendevano dalle armi...

Molti dei suoi soldati erano stati disarmati con fin troppa facilità e senza un arma, contro un felino o un bovino di una tonnellata, potevano fare ben poco.

Ma la cosa che l’aveva fatta infuriare era stato lo scoprire il loro gran numero. 

Stando alle ultime notizie non sarebbero dovuti essere più di cento, visto che in teoria, molti erano morti durante l’incursione all’interno della montagna.

Le aveva lasciato l’amaro in bocca, scoprire che quei dati riportati erano falsi!

I lupi non erano numerosi, ma lo erano gli animali che li avevano attaccati su tutti e quattro i fronti, circondandoli. 

Non sarebbe stato un problema se non avessero iniziato ad usare armi altrettanto potenti e distruttive. I loro razzi  si erano rivelati estremamente efficaci e su di un fronte, gli uomini avevano battuto in ritirata per un bel tratto di bosco.

A distoglierla dai suoi pensieri fu una voce fin troppo familiare “State subendo troppe perdite! Ritiratevi e io li convincerò a lasciarvi andare!” Rose si era affacciata da dietro un albero dove si era nascosta.

“Mi chiedevo quando ti saresti fatta viva!” Disse Carmela sorridendo e facendo cenno alla guardia al suo fianco, di abbassare l’arma.

“Hai tradito mio padre ed ucciso mia madre! Non ti permetterò di fare del male anche a loro! Dimmi che cosa vuoi e finiamola qui!” Disse la ragazza con un impeto di coraggio.

“Tuo padre? Sei così ingenua da credere che mi beva le tue bugie? So che conosci la verità! Coraggio.....chiedimi dove si trova il tuo VERO padre! Sono certa che .......... muori dalla voglia di farlo!” Le rispose lei con malizia.

“Lui......lui.......non mi interessa! Non l’ho mai conosciuto! Pensi davvero che possa importarmi di......un estraneo?” Rose si era sforzata oltre ogni limite, ma si rendeva conto da sola che la sua voce era troppo sofferente perché quella maledetta potesse credere alla sua storia del menefreghismo!

“Meno male! Allora non dovrò dirti dove l’ho seppellito! È sempre qualcosa in meno a cui pensare!” Disse Carmela come se stesse parlando di un attività quotidiana momentaneamente sospesa.

“Tu menti!” Urlò la ragazza spaventata a morte.

Lei rise in modo molto poco femminile “Pensala come vuoi! Ma forse mi crederai se ti svelo il motivo di questa mia scelta!” Continuò a parlare, incitata dal bisogno disperato di quella ragazza, di sapere tutto che le si leggeva in faccia “Se non mi avesse dato continuamente problemi tentando la fuga l’avrei lasciato marcire dove l’avevo rinchiuso. Ma un padre ostinato è più dannoso di quanto potessi pensare! Ed anche se ardevo dal desiderio di tenerlo separato da tua madre, alla fine il mio buon cuore ha ceduto e.....li ho riuniti!” Finì di dire Carmela.

“Sei una bugiarda! Lui potrebbe servirti per manipolarmi e farti ottenere ciò che vuoi..... che sarebbe, il controllo di questi rari animali!” Urlò Rose pienamente convinta di essere in pericolo e di rischiare di cadere nel suo crudele giochetto psicologico!

“Sono sincera! Per la prima volta dopo tanti anni!” Rispose lei accennando un inchino verso la ragazza “È una sensazione bellissima!” Aggiunse guardandola come se avesse appena incontrato il suo idolo.

“Vattene! Oppure lascerò che gli animali uccidano fino all’ultimo di voi!” Disse Rose sfoderando un grosso pugnale. Xian le aveva insegnato a lanciarli e visto che aveva raggiunti un buon livello, si sentiva molto sicura di se.

“Sai ero quasi tentata di svelarti il mio segreto, ma credo che sia tua madre a doverti dire tutta la verità! Il mio animo gentile e premuroso ha nuovamente prevalso!” Disse Carmela facendo un cenno con la testa, alla guardia che si trovava con lei “Presto la conoscerai!” L’uomo puntò il fucile contro Rose e lei si sentì lacerata fra entusiasmo e terrore. Avrebbe finalmente conosciuto sua madre.....morendo!

Sapeva che in quella battaglia la sua presenza non sarebbe stata d’aiuto. Cioè, non era agile come i felini, non sapeva volare e non correva veloce come i lupi. Eppure l’idea di patteggiare una resa con il nemico le era sembrata buona. Avrebbe combinato qualcosa! E invece no, neanche questo!

L’uomo la fissò diritto negli occhi e lei non interruppe quel contatto visivo, sarebbe morta inutilmente, ma non come una codarda!

Il colpo esplose, ma una chiazza blu si frappose fra lei e la morte.

 

*

 

Mei smise di ruotare su se stessa e cercò di recuperare il senso dell’orientamento, reso mancante dal mondo in continuo movimento attorno a lei.

Non stava andando bene lo scontro! In molti si erano ritirati perché feriti ed ancora di più giacevano a terra agonizzanti. Non potevano essere soccorsi perché erano troppo allo scoperto e gli umani, sadici e crudeli, non li finivano solo per il piacere di dare loro una morte lenta e dolorosa.

Ma come se qualcuno avesse ascoltato le sue preoccupazioni, una palla di cannone si schiantò contro l’ultimo gruppo di umani che li stava contrastando, uccidendoli all’istante.

Shen iniziò subito a correre. Desideroso di tagliare la testa al drago e porre fine allo scontro il prima possibile. Zhan era al suo fianco anche se zoppicava visibilmente.

La felina aveva tentato più volte, senza farsi sentire dal pavone, di convincerlo a ritirarsi, ma la testa di quel canide era più dura del marmo e lui non si era schiodato dal fianco di Shen.

A quanto pare quel giorno desiderava morire!

Dei colpi d’arma da fuoco li fecero nascondere dietro qualsiasi cosa potesse proteggerli ma trattandosi di un solo umano, bastò un coltello di Shen perché il pericolo venisse superato.

Si trovavano in quello che restava di un accampamento umano. Era stato abbandonato in fretta e furia, tanto che c’erano ancora molte armi e munizioni.

Le tende distese in terra, alcune bruciate e numerosi crateri fecero capire che doveva esserci lo zampino di Hua e degli altri, visto l’assenza d’impronte. 

Dall’alto dovevano averlo individuato ed eliminato. D’altronde avevano semplicemente fatto come era stato detto loro di fare. Quindi....un problema in meno!

Shen fece un cenno a Shu ed i restanti lupi di cercare tracce fresche che potessero portarli o da altri umani o da Carmela, che al momento non era stata ancora individuata.

Uno sparo il lontananza fece capire che qualcuno era riuscito a superarli, ma il grido e le urla disperate che seguirono fecero congelare sul posto tutti i presenti.

Come aveva fatto Rose ad arrivare fin lì senza essere notata?

Xian fu il primo a scattare, travolgendo il povero Shen mentre si affrettava verso colei che considerava come una sorella.

Il fratello non se la prese, o almeno non in quel momento. Non era un buon momento per litigare, per questo Shen, si limitò a seguirlo.

Xian si buttò di slancio sull’umano che minacciava la povera Rose, comparendo da un grosso cespuglio sorprendendo tutti gli altri presenti.

Shen fu il secondo a comparire, seguito a ruota da Mei, Zhan, i lupi e coloro che si trovavano con lui.

Un senso di euforia lo colse appena si rese conto di chi aveva davanti: era lei!

Decise di non lasciare tempo di reazione al nemico ed attaccò subito. Pessimo errore!

Carmela tirò fuori una di quelle armi che loro chiamavano “pistola” e fu talmente veloce da riuscire a colpirlo.

Shen urlò mentre cadeva in terra stringendosi la spalla sinistra.

Questo risvegliò dalla trance Zhan che era rimasto fermo ad osservare lo scontro ed il lupo disarmò l’umana con un colpo del suo martello facendola cadere e rotolare, parecchi metri indietro.

Lei non perse tempo ed iniziò a correre verso un obbiettivo preciso. 

Shen si alzò a fatica ed ignorò il lupo che gli chiedeva se fosse tutto a posto. Non poteva lasciarsela sfuggire così! Ma prima che facesse anche solo un passo un pianto attirò la sua attenzione.

Il pavone si girò ed il mondo gli crollò addosso. Rose era china su qualcuno, piangeva e lo implorava di resistere. Xian oscurava parte della sua visuale, ma Shen iniziò a dirsi che le penne del groppone verdi non erano quelle che pensava lui. La macchia bianca su di esse era solo un illusione della sua mente perché stava perdendo molto sangue dalla ferita sulla spalla!

Doveva essere così! Non poteva essere altrimenti!

Kang era girato su di un fianco ed una grande pozza di sangue si allargava sotto di lui!

Passato il primo momento di shock, Shen sentì l’ira crescere dentro di lui. Era da tanto che non si sentiva così! Quella rabbia l’aveva provata quando considerava il suo titolo una parte fondamentale della sua persona! Quella furia incontrollabile che lo coglieva quando sentiva qualcuno parlare male di lui alle sue spalle, quando i suoi genitori lo ignoravano per il settimo giorno di fila..........e quando lei aveva ferito Kang!

Dimentico della ferita, accompagnato da un urlo primordiale, il pavone bianco si mise all’inseguimento della colpevole. Desideroso di ripagare l’umana con la stessa moneta!

Non ci volle molto perché la trovasse. Stava maneggiando con un arma molto simile ai suoi cannoni e l’aveva puntata nella direzione di Xian e Rose.

“Ferma!” Urlò facendo roteare la sua arma cercando di apparire il più minaccioso possibile anche con la terribile ferita alla spalla. L’ala penzolava lungo il fianco, ma sembrava come se fosse diventato insensibile anche al dolore! Lui che era sempre stato l’opposto!

“Uccidimi ed i tuoi amichetti seguiranno la mia stessa sorte!” Disse Carmela con una strana luce negli occhi.

Un ringhio lo fece voltare e con sorpresa si rese conto che a seguirlo erano stati solo Mei e Zhan. Be’ contro un umana in tre se la sarebbero potuta benissima cavare da soli!

“No, aspetta.....” disse l’umana prima di far scattare uno strano meccanismo “Li guarderò morire!” Un sorriso sadico si formò sul volto di Carmela e fu l’ultima cosa che Shen vide.

Un esplosione enorme travolse l’umana in una palla di fuoco, l’urto tremendo che ne derivò travolse il pavone, il lupo e il leopardo. 

Poi il silenzio regnò sovrano.

 

Scusatemi tantissimo per l’immenso ritardo.

Confesso che senza recensioni e commenti non mi sono più interessata a questa storia. Forse non è uscito qualcosa di decente e mi dispiace!

Non so se la finirò, cercherò di farlo perché odio lasciare le cose a metà, ma l’insuccesso avuto non mi spinge a continuarla tanto presto!

Mi dispiace.

Auguro a tutti una buona giornata,

X-98

   
 
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