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Autore: pippobaudo_    08/09/2020    1 recensioni
Courtney 'Wallis', eccezionale tirocinante presso il migliore studio legale del Canada e moglie di uno degli uomini più potenti della città... se solo se lo ricordasse.
Aiutata da un'acida coinquilina, un'artista gotica e un criminale con un'indecente cresta verde, riuscirà a ricostruire la propria vita passata tassello dopo tassello e a colmare il vuoto lasciato da uno spiacevole trauma?
Genere: Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Gwen, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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MARTEDI’ 08 SETTEMBRE 2020
 
GWEN
'Come sarebbe a dire che non l’hai vista?!' quasi urlò Courtney in faccia alla bionda.

'Senti, Cathy…'.

'Mi chiamo Courtney!' esclamò la spagnola inferocita; Gwen si portò al suo fianco cercando di calmarla.

Si trovavano al negozio in cui Heather lavorava a chiedere informazioni sull’asiatica stessa; infatti, dopo averle abbandonate il giorno prima, con tanto di collana dell’aggressore in mano, questa non era più rientrata in casa lasciando tutti quanti in uno stato di agitazione. Courtney, in particolare, si era data malata allo studio non solo a causa di quello che le era capitato ma anche per capire dove si fosse cacciata l’altra.
'Ad ogni modo, Greta, dovresti proprio rivedere il tuo guardaroba' accennò la bionda osservando la gotica dalla testa ai piedi con aria quasi disgustata. Gwen si guardò allo specchio accanto al camerino, non le sembrava di stare così male: corsetto nero con delle maniche corte verdi e azzurre, una minigonna con tasche verde scuro, collant e anfibi neri. Scosse la testa, ricordandosi il motivo per cui erano lì dentro, a sopportare i commenti di quella svitata. 'E quel foulard, Kristin, non ti dona affatto'. Courtney cercò di calmarsi, facendo dei profondi respiri.

'Ehm… Lindsay, quando è stata l’ultima volta che hai visto Heather?' domandò Gwen prendendo in mano le redini.

'Venerdì… o era sabato?'.

'E ieri no?' insisté.

'No, io e Dakota siamo state tutto il giorno alla SPA: abbiamo fatto la sauna, la pulizia del viso, raschiato i gomiti, dei magnifici massaggi shiatsu…' continuò Lindsay con occhi sognanti. 'Ieri c’era solo Heather al negozio'.

'Ecco perché ha smontato prima' sussurrò Courtney all’orecchio dell’amica.

'E per fortuna' aggiunse Gwen facendo un cenno al collo della spagnola. 'Beh, grazie Lindsay, sei stata gentilissima!'.

'Non volete provare queste deliziose camicette?' domandò lei alzando alcuni indumenti colorati. 'Tu, Greta, ne avresti proprio bisogno!'.

'Andiamocene prima che la strangoli con la camicia rosa' fece Courtney digrignando i denti e dirigendosi a passo spedito verso l’uscita. La gotica la seguì, accennando un saluto con la mano in direzione della bionda, ancora con le stoffe tra le braccia.
 
Montarono sulla Mustang, pronte a fare ritorno all’appartamento dove Duncan le stava aspettando.
'Se Heather non è andata da Lindsay, dove diamine è finita?' cominciò Courtney imperterrita. 'La sua auto è sparita, quindi da qualche parte deve pur essere andata'.

'Forse conosceva l’aggressore' indovinò Gwen. 'Quando hai tirato fuori quella collana ha fatto una faccia… era pietrificata'.

'Dici che magari lo ha affrontato da sola?' buttò lì l’altra guardando la gotica in tralice.

'Conoscendola… forse pensava di farcela' e le opzioni che le vennero in mente erano due: o era ancora con lui a discutere, oppure questi l’aveva sopraffatta. 'Una cosa è sicura: chiunque sia entrato in casa vostra era alla ricerca del libretto. Dunque: chi sapeva che ce l’avevi tu?'.

'Tu, Heather, Duncan, Cameron e dopo la visita di Geoff anche quelli del locale…' pensò la spagnola. 'A meno che qualcuno di voi non lo abbia raccontato ad altri'.
Gwen sospirò amaramente, se Courtney avesse avuto ragione, questo avrebbe significato una cosa sola: qualcuno lì dentro stava facendo il doppiogioco.
 
'Non credevo di dirlo ma… dobbiamo tornare all’“All Stars”'.




 
COURTNEY
Il locale era gremito di gente che beveva o ballava; le luci colorate e la musica ad alto volume le invadevano rispettivamente occhi e orecchie, come la prima volta che aveva messo piede in quel posto. Guidate dal punk, vestito interamente di nero, Gwen e Courtney si aprirono tra la folla giungendo dopo spinte e spallate varie al bancone, dietro al quale due facce note stavano servendo da bere. Tutti e tre erano stanchi della situazione che si era creata cercando di ottenere ad ogni costo delle risposte; Duncan era quello più deciso, tant’è che aveva insistito molto per essere lì presente, insieme alle ragazze.
Bridgette diede una gomitata al marito, accennandogli la loro presenza.
'Ancora?!' sbuffò Geoff infastidito. 'Devo chiamare la polizia, Duncan?'.
 
'Anche se ti dicessi che io e Gwen abbiamo una sorpresa per il “barone”?' rispose il punk intrepido. Courtney dovette ammettere che l’atteggiamento da spaccone gli si addiceva molto, e stranamente le piacque. Senza aggiungere altro, il punk le prese la mano e la avvicinò al bancone; inutile dire quanto fossero sgranati gli occhi dei due biondi, sembrava avessero visto un fantasma.
 
'D-duncan, lei non può stare qui…' riprese il biondo con la fronte imperlata di sudore.
 
'Senti, a causa di quel libretto abbiamo ricevuto una visita indesiderata, e questo ne è stato il risultato' delicatamente scoprì il collo della spagnola; per quanto Duncan fosse rozzo e manesco, quel tocco, al di là di ogni sua aspettativa, era dolce e gentile.
Sul volto di Bridgette e Geoff comparvero preoccupazione e agitazione. 'Ora, io non vorrei insinuare nulla, ma mi pare di aver capito che avreste fatto qualsiasi cosa pur di riavere quella dannata agenda…'.
 
'Che cosa?! Come osi! Non le avremmo mai fatto una cosa simile!' esclamò Geoff offeso e arrabbiato al tempo stesso.
 
'Strano, avrei giurato di aver visto la tua auto parcheggiata fuori dal suo condominio qualche sera fa…' ghignò il punk, la sua mano ancora stretta in quella della spagnola, un po’ spaesata da quell’affermazione. 'Sapevi che prima o poi ti avremo condotto al libretto. Ora, portami da lui, immediatamente' fece imperioso.
 
Geoff lanciò un’occhiata alla consorte, poi, rassegnatosi, fece loro cenno di seguirlo e li condusse oltre la porta sul fondo, dietro all’alta colonna, la stessa in cui si era intrufolata Courtney qualche settimana prima. Il biondo fece loro percorrere uno stretto corridoio, e infine giunsero all’interno di un ampio ufficio al cui centro vi era una grande scrivania in legno nero, davanti la quale stavano due comodi divanetti; Duncan, senza troppe cerimonie, si spaparanzò su uno di questi occupando tutta la sua lunghezza. 'Ehi!' lo riprese subito l’ispanica. 'Lascia un po’ di spazio anche a noi' e gettò le gambe di lui sul pavimento, prendendo poi posto alla sua destra.
 
Geoff bussò appena alla porticina dietro la scrivania e una figura fece capolino: l’uomo era alto e magro, aveva i capelli rossi e gli occhi di un blu intenso, in grado di intimidire chiunque; al viso vi era un accenno di barba.
'Si può sapere che diamine succede adesso?!' disse infastidito con voce profonda. Il biondo, non nascondendo il nervosismo, gli indicò i tre ospiti seduti sui divanetti; stupore e felicità modificarono i tratti del suo viso, una volta che gli occhi di lui si posarono su di lei, Courtney.
 



Un’emicrania, più forte di quelle avute in precedenza, si fece subito sentire; si portò le mani alla testa, le vertigini minacciavano di farla cadere, ma due braccia forti, quelle di Duncan, la sostennero.
 



MERCOLEDI’ 31 OTTOBRE 2018
'Non puoi neanche immaginare quanto sia felice in questo momento' aveva esordito Courtney davanti ad un bicchiere di Martini.

'Sarà la decima volta che lo dici, quindi mi sono fatta un’idea' le aveva risposto Heather, lo sguardo rivolto verso la sala da ballo.

Finalmente aveva terminato gli studi, laureandosi con il massimo dei voti alla facoltà di giurisprudenza, surclassando quella antipatica e invidiosa di Emma Chang, sua – ormai ex – compagna di corso. Per festeggiare, lei e Heather si erano date alla spensieratezza, davanti a un drink in uno dei locali più popolari della città.

'È un peccato che Gwen non sia potuta venire…'.

'Per dirle quanto sei felice?' aveva ghignato Heather sorseggiando un Daiquiri e ricevendo un’occhiataccia dall’altra. 'Andiamo a ballare?'.

'Ti raggiungo più tardi'.

'Vorrà dire che quel ragazzone con gli occhi chiari sarà mio' e l’asiatica si era diretta verso il centro della pista, sotto lo sguardo divertito dell’altra.

'Un altro giro, per favore' aveva ordinato Courtney al barista il quale aveva afferrato un’elegante bottiglia bianca al suo fianco e riempito il bicchiere vuoto della ragazza.

'Offro io' aveva pronunciato un ragazzo accanto a lei, seduto su uno sgabello. L’ispanica l’aveva osservato: alto, magro e molto carino; indossava dei jeans scuri e un giubbotto in pelle nera.

'Non farti strane idee, non sono qui per un’avventura' gli aveva detto Courtney, bevendo lentamente il suo secondo Martini.

'Non avevo in mente nulla del genere. Un ragazzo non può essere gentile con una ragazza senza aspettarsi nulla in cambio?'. La spagnola l’aveva squadrato, alzando appena un sopracciglio. 'Okay, come non detto'.

'Courtney'.

'Piacere Courtney, io sono Scott'.
 



MARTEDI’ 15 GENNAIO 2019
L’appuntamento era andato benissimo: Scott l’aveva viziata tutto il tempo, portandola dapprima al cinema e poi offrendole una costosa cenetta. In quel momento erano di ritorno a casa, passeggiando sotto le stelle, immersi nel clima freddo ma piacevole di gennaio.
I due avevano cominciato a frequentarsi giorni dopo il loro primo incontro, ma nulla di serio: avevano semplicemente bisogno l’uno della compagnia dell’altra, di qualcuno che li capisse e comprendesse, e lei in tutto ciò apprezzava il fatto che il ragazzo rispettasse i suoi spazi, senza pressione o altro.
Ma dopo mesi di assidua frequentazione aveva capito di nutrire dei profondi sentimenti per Scott, voleva altro, voleva rischiare, amare ed essere amata.
'Quindi alla fine hai scelto lo studio “McCord” per il tuo tirocinio?' aveva cominciato lui camminando al suo fianco.
 
'Alla fine sì, inizierò tra due settimane' aveva detto Courtney stringendosi nel pesante giubbotto.
In poco tempo erano arrivati davanti al condominio della ragazza, pronti a concludere la serata.
'Sono stata bene, Scott. Grazie' aveva detto lei guardandolo con i suoi grandi occhi neri.
 
'Anch’io' aveva risposto l’altro ricambiando lo sguardo.
 
Una certa tensione aveva iniziato ad alleggiare nell’aria, era giunta l’ora di ritirarsi in casa, sotto le coperte calde del proprio letto, ma il suo corpo sembrava non assecondarla, chiedendo qualcosa in più all’uomo innanzi a lei. Imbarazzata per quei pensieri inopportuni e per niente puri, si era avviata verso il portone di casa, le chiavi pronte nella mano destra; ed era stato lì che aveva pronunciato le fatidiche parole: 'Senti' lo aveva richiamato; Scott era rimasto fermo dove lo aveva lasciato, intento ad osservarla. 'Non è che… vorresti s-salire?'.
Lui aveva sgranato gli occhi, quasi a non crederci; lentamente si era avvicinato, forse per accertarsi di aver capito bene quello che gli era stato chiesto.
I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, Courtney era agitata, spaventata da un possibile rifiuto. D’altra parte non avevano mai definito il loro rapporto nei dettagli, non erano una coppia ma neanche “solo amici”… quella situazione la stava mandando in crisi, aveva addirittura cominciato a torturarsi il labbro inferiore con i denti.
 
'Sei sicura?'.
 
E lei aveva annuito.
 
 
 
 
MERCOLEDI’ 15 GENNAIO 2020
'Respira, Courtney' le aveva suggerito Gwen sistemandole sul capo il lungo velo bianco.

'Questo corpetto è troppo stretto!' si era lamentata l’ispanica tenendosi l’addome.

'Sei solo agitata' aveva cominciato Heather ritoccandosi il trucco.
Si era guardata allo specchio: aveva un voluminoso e tradizionale abito da sposa a bustier, con un’ampia gonna e uno stretto e rigido corpetto con scollo a cuore, decorato con ricami floreali incorniciati da piccoli brillanti. Il trucco era leggero ed elegante intorno agli occhi, mentre un rossetto color nude solcava le labbra morbide e carnose. Gwen aveva finito di aggiustarle il velo sull’elaborata acconciatura.
 
'Sei bellissima' aveva commentato la gotica, che per l’occasione aveva optato per un trucco classico.
 
'Sì, passabile' si era aggiunta l’asiatica, portandosi davanti allo specchio, alla sinistra della sposa, le altre due avevano alzato gli occhi al cielo.
 
Suo padre e sua madre si erano categoricamente rifiutati di prendere parte ad uno dei momenti più importanti della vita della loro unica figlia, non soddisfatti dell’uomo che da lì a breve sarebbe diventato suo marito… Così, al posto del genitore, si era ritrovata Geoff a braccetto, entrambi pronti a percorrere la navata, sotto gli occhi emozionati degli ospiti – perlopiù amici stretti.
Tutto ciò le era sembrato surreale, presto sarebbe diventata la signora Wallis…
La marcia nuziale era iniziata e lei e Geoff avevano preso a camminare; il cuore a mille e lo stomaco in subbuglio, gli occhi avevano già cominciato a lacrimarle. Se non fosse stata per la presenza del biondo a sostenerla al suo fianco, sarebbe certamente inciampata più e più volte su quel magnifico ma al tempo stesso dannato vestito.
Lo sposo era lì, sull’altare, ad attenderla con un grande sorriso sulle labbra - e Courtney aveva notato come i suoi occhi blu fossero più lucidi del solito, almeno non era l’unica in preda alle emozioni.
Alla sua sinistra, Bridgette, Heather e Gwen – le damigelle - erano perfettamente allineate, tra le mani un bouquet di fiori bianco, messo in risalto dal colore dei loro abiti da cerimonia… carta da zucchero! A destra, accanto a Scott, stavano Topher e Lightning, rigorosamente in smoking nero.
Geoff l’aveva lasciata nelle mani di Scott, raggiungendo il proprio posto tra il rosso e Topher.
 
'Sei bellissima' le aveva sussurrato Scott una volta cessata la musica. Lei era arrossita vistosamente e, dopo tutta quella agitazione e tutto quel panico, finalmente le era spuntato un sorriso.
 
 
 
 
 
Tutto si fece nero e Courtney perse i sensi.
 
   
 
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