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Autore: TheMadHatter16    09/09/2020    0 recensioni
Claire Evans, in seguito al secondo matrimonio della madre, si trasferisce in una fredda cittadina canadese dal nome decisamente inquietante: Soulsville. Claire non si fida di quel luogo: spaventose leggende, case infestate, avvistamenti di strane presenze, bestie feroci che si aggirano per il bosco e alcune morti misteriose ne turbano la quiete. Quali segreti nasconde Soulsville? E quali segreti nascondono le persone vicine a Claire?
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Segreti

Ormai era quasi da un mese che uscivo con Dylan. Le cose andavano a meraviglia, lui era davvero un ragazzo d'oro. Sempre allegro, di buonumore, con lui passavo sempre dei bei momenti, parlavamo di tutto e ridevamo tantissimo.
Jared non aveva fatto i salti di gioia quando lo aveva saputo, anzi non mi rivolgeva quasi più la parola se non per dire cose come "Passami il sale" o "Puoi mettere sul secondo canale? Da qui non arrivo al telecomando". Forse si era preso una cotta per me e ci era rimasto male. Anche suo padre, Adam, non sembrava approvare del tutto. Forse sapeva dell'interesse del figlio nei miei confronti e avrebbe sperato che scegliessi lui.
Una sera Jared mi chiese: "Come va con McColeen?".
"Bene, perché me lo chiedi?".
"Così per sapere" rispose lui, guardando il pavimento. 
"Stai attenta a lui, però. Non è la persona che sembra" aggiunse poco dopo, serissimo, fissandomi. 
"Scusa, perché mi dici questo? Perché hai una così brutta opinione di Dylan? Che ha fatto di male?" sbottai. Non lo capivo proprio, ormai mi ero convinta che cercasse di smontarmi per gelosia.
"Ti dico questo perché conosco Dylan e so che è come suo padre. Ora scusami, ma devo andare" concluse e, infilandosi il giubbotto, scese le scale. 
"Che vuoi dire con questo? Fermati, devi spiegarmelo, non puoi lasciarmi qui così, nel dubbio" gli gridai dietro, seguendolo e scendendo anche io le scale. Jared era già sulla porta.
"Non ho tempo ora, devo vedermi con i miei amici, mi stanno aspettando e sono già in ritardo" mi disse, mentre apriva il portone. 
"Immagino che stasera non esca con te, vero?" mi domandò infine.
"No, aveva una cena con dei suoi ex compagni di classe delle medie" risposi io. Cosa centrava questo?
"Già, ne ero certo" mormorò, poi si chiuse la porta alle spalle, lasciandomi lì come un'ebete.
Udii il rombo della sua motocicletta, poi lo sentii allontanarsi dal nostro garage e scendere in strada, andandosene. 
Che cosa diamine significava tutto questo? Che cosa voleva dire con quella frase? Dylan aveva un'altra? Era risaputo fosse un dongiovanni e io non lo sapevo? Magari era uno di quei ragazzi che prendono in giro le ragazze e aspettano solo che loro si decidano a fare sesso con loro per poi mandarle a quel paese? Probabilmente Jared intendeva proprio dire che Dylan era un ragazzo poco serio: suo padre, infatti, era in uomo che aveva abbandonato la famiglia, probabilmente per fuggire con un'altra donna. Una sera era andato a prendere le sigarette e non era più tornato a casa. Classica scusa per abbandonare la famiglia. D'altronde Sarah, la madre di Dylan, sapeva da tempo che lui aveva un'amante. Molto spesso aveva trovato impronte di rossetto rosso sui colletti delle camicie del marito, ma aveva fatto finta di niente per quieto vivere, per la famiglia, aveva scelto di non chiedere il divorzio per non destabilizzare Dylan, allora adolescente né sua sorella maggiore, Liv.
Ne ero certa, Jared voleva convincermi del fatto che Dylan fosse un poco di buono e che non era uscito con me quella sera perché probabilmente era con un'altra. Ero sicura che stesse bleffando solo perché spinto dalla gelosia nei miei confronti, però ormai aveva insinuato in me il dubbio che Dylan non fosse, il realtà, il bravo ragazzo che mostrava di essere. 
Avevo tantissime domande che mi frullavano in testa, ma decisi di tentare di mettere un freno alle mie preoccupazioni. Erano le otto, di lì a poco mi sarei dovuta vedere con Grace e Beth, le mie migliori amiche. Avevamo appuntamento in un ristorante di Whistler, la mia vecchia città. Avremmo mangiato una pizza insieme e poi saremmo andate in qualche locale. 
Salii in camera a prepararmi. Mi vestii interamente di nero: jeans neri, canotta nera e giacca nera. Mi lisciai i capelli con la piastra, mi truccai leggermente, infilai ai piedi degli stivali con un po' di tacco, mi misi sciarpa e giubbotto e uscii.

Ero contenta di rivedere Grace e Beth: da quando mi ero trasferita a Soulsville ci vedevamo molto meno. Ora ci vedevamo una volta a settimana mentre prima uscivano insieme quasi tutti i giorni. Eravamo ex compagne di classe, eravamo sempre state amiche e lo eravamo rimaste. Grace lavorava come commessa in un negozio di vestiti, mentre Beth faceva la centralinista. Nessuna di noi tre era mai stata particolarmente brillante a scuola e avevamo tutte preferito il lavoro allo studio.
"Non so come tu faccia a vivere a Soulsville, è una città davvero macabra. Per di più ci sono anche bestie feroci che vagano per i boschi!" osservò Grace, rivolgendosi a me. Si era scoperto, infatti, che la povera Rebecca Jones era stata sbranata da un animale, forse un grosso cane o un lupo o addirittura un orso. Niente assassino a piede libero per Soulsville, dunque. 
"A me metteva un po' paura all'inizio, ora non più. Sarà che esco con un ragazzo da un mesetto e sono troppo presa da questo per pensare a leggende e fantasmi". Era vero, da quando uscivo con Dylan non avevo più paura di Soulsville, non avevo più nemmeno fatto sogni terrificanti. Ora però avevo quegli antipatici dubbi su di lui..
"Wow Claire, davvero? Non ci avevi detto niente! Chi è il fortunato?" squittì Beth, entusiasta.
"Sì chiama Dylan, Dylan McColeen". Beth cambiò immediatamente espressione.
"McColeen hai detto? Oddio, proprio lui, Claire?" fece Beth, con aria contrita.
"Sì, lui. Perché? Che c'è che non va? Tu lo conosci?". Usciva anche con lei per caso? Come conosceva Dylan?
"Be', no, non lo conosco.. immagino che sia suo nipote.." balbettò lei.
"Il nipote di chi?" incalzai. Dovevo sapere.
"Il nipote di Gregory McColeen, il famoso "Scienziato pazzo di Soulsville", il neurologo che faceva esperimenti illegali sul cervello e che è stato ucciso dai suoi poveri pazienti del manicomio!".

Salve a tutti, nonostante un lungo periodo di assenza mi sono decisa a tornare a postare capitoli dato che la storia è completa e mi dispiaceva lasciarla a metà.
Vi auguro una buona lettura e fatemi sapere che ne pensate nei commenti! ;)
Grazie!
xoxo
  
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