Serie TV > I Cesaroni
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Autore: AlexMarinuzzi    10/09/2020    1 recensioni
(Dal prologo)
"La mia storia inizia venti anni dopo l’operazione di Sofia Scaramozzino ed il mondo è cambiato parecchio da quel giorno [...] La mia è la storia di una ex famiglia allargata, una famiglia della Garbatella il famoso quartiere romano: Giulio, Lucia, Marco, Eva, Rudi, Alice, Mimmo e tutti i loro amici."
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOSPETTI

La sera arrivò in fretta e Marta era già arrivata al locale di Francesco vestendo un elegantissimo abito rosso porpora, il trucco appena accennato e i capelli raccolti in una elegante coda di cavallo.

Aveva già incrociato Alberto con cui aveva scambiato un cenno d’intesa e si sedette al primo tavolo libero trovato.

Poco dopo fu raggiunta da Marco.

“La mia bambina diventa ogni giorno più bella” esordì l’uomo.

Marta sorrise e abbracciò il padre “Grazie papà sei sempre troppo dolce con me.”

“Perché te lo meriti piccola mia.”

I due si sedettero.

“Allora, come mai sei a Roma?”

“Ho del lavoro da svolgere per conto dell’Università e quindi mi hanno catapultato qui.”

“E che tipo di lavoro?”

Marta si sentì presa in contropiede: era d’accordo con sua madre che sarebbe stata a Roma per lavoro ma cosa avrebbe dovuto svolgere non ne aveva mai parlato.

“La Columbia sta sviluppando un nuovo algoritmo informatico riguardo alla sicurezza dei dati su Internet e voleva avvalersi dei migliori ricercatori italiani del settore che si trovano alla Sapienza e quindi hanno mandato me” mentì spudoratamente la ragazza.

“Wow immagino sia un compito di grande responsabilità.”

“Sì in effetti lo è” sorrise Marta: aveva dovuto usare il Metodo Cesaroni contro suo padre, in cuor suo sperava ci cascasse.

“Ma guarda un po’. Il mio migliore amico fissa un appuntamento con una splendida ragazza nel mio locale e non mi avvisa?” domandò Francesco avvicinandosi ai due.

Marta si sporse per mostrarsi meglio all’amico del padre.

“Sì, lui sarà sempre il mio principe azzurro, zio.” rispose sarcasticamente Marta.

“Marta, ciao che sorpresa. Ma come mai a Roma?” aggiunse l’uomo.

“Sono qui per lavoro.”

“Ma è fantastico averti qui.”

“INSOMMA FÀ ATTENZIONE” urlò d'improvviso un uomo rivolgendosi ad Alberto “È LA SECONDA VOLTA CHE MI URTI, SE NON LA FINISCI PASSO ALLE MANIERE FORTI”

“Mi scusi, ho chiesto più volte permesso, ma c’è tanta gente e passare in mezzo a tutti voi non è semplice” tentò di salvarsi il ragazzo.

“NON MI INTERESSA, LA TUA STRAFOTTENZA MI STA STANCANDO.”

Francesco corse a salvare il suo nuovo cameriere “Lo perdoni, purtroppo è stato vittima di uno scherzo innocente, qualcuno l’ha spintonato e si è nascosto. Ora per farci perdonare il prossimo giro di birra glielo offro io. Glielo faccio portare subito.” sorrise all’indirizzo del cliente.

“Grazie, lei è davvero gentile. Si vede che il locale va bene solo grazie a lei.”

“Mi fa piacere ciò. Ora mi perdoni, devo dire due paroline a questo ragazzo”

Francesco prese sotto braccio Alberto e lo portò vicino al tavolo dov’era seduto con Marco.

“So benissimo che non l’hai fatto apposta. Quello lo conosco, è un tipo che ogni sera viene qui solo per attaccare briga e stavolta ha usato te come pretesto. Non ti preoccupare, continua a lavorare e tutto andrà per il meglio.” disse Francesco rincuorando Alberto.

“Grazie Francesco, sei gentile con me.”

“Dovere. Ora vai, e tra cinque minuti passa dal mio tavolo che sono con due miei amici che devono ancora ordinare.”

“Sarà fatto.”

I cinque minuti concordati passarono velocemente e Alberto si presentò al tavolo di Francesco, Marco e Marta.

“Buonasera signori, vi chiedo se siete pronti ad ordinare.”

“Ammazza, da dove lo hai preso? Dal DAMS?” domandò Marco “Ascolta ragazzo, qui siamo alla Garbatella, è un quartiere popolare e molto semplice, non servono molti complimenti. Soprattutto con noi che siamo amici e parenti di Francesco.” 

“Va bene, lo terrò a mente, grazie.” sorrise Alberto.

“Comunque a me puoi portare un Negroni.” aggiunse Marco.

“Per me invece un Sex on The Beach.” fu invece l’ordinazione di Marta.

“A me invece la birra alla spina chiara.” concluse Francesco.

“Grazie mille, ve li porto subito.”

Dopo dieci minuti il ragazzo fece ritorno con le tre bevande.

“Allora il Sex on The Beach per la ragazza, la birra per il mio capo e il Negroni per l’amico del mio capo” in quel momento gli sguardi di Alberto e Marco si incrociarono: Marco sentì un brivido percorrergli la schiena. Quello sguardo serio e ricco di sogni, uno sguardo che aveva già visto in passato; lo aveva visto l’ultima volta venti anni prima davanti al cancello di casa di Francesco mentre parlava con Alice. 

“Perdonami” disse Marco prendendo il braccio destro di Alberto e continuando a fissarlo negli occhi.

“Hai lo stesso sguardo di… noi non ci siamo mai visti prima giusto?” domandò l’uomo.

“No, è la prima volta che la incontro”

Marta iniziò a sudare freddo, era pronta ad affrontare tutto ma non si aspettava questo comportamento da parte del padre.

“Ehm papà non ti starai mica innamorando.” cercò di smorzare la tensione Marta.

“Eh infatti, il ragazzo mi serve come cameriere non come tuo amante.” aggiunse Francesco.

Marco mollò immediatamente la presa e voltò lo sguardo verso gli altri due commensali “Perdonatemi, ho avuto una strana sensazione. Scusami anche tu ragazzo”

“Non c’è problema, ora scusatemi devo tornare al bancone.” ci congedò Alberto.

“Uuuh scampato pericolo” pensò Marta mentre sorseggiava il suo drink.

“È che lo sguardo di quel ragazzo mi ha ricordato terribilmente qualcuno.” 

“Allora è una sensazione che non ho avuto solo io.” controbattè Francesco.

“Chi ti ha ricordato?” domandò Marco.

“Alice”

“Allora siamo in due.”

“MERDA!” continuò a pensare Marta bevendo il suo cocktail.

“Marco, il cognome del ragazzo è Cudicini.”

Marta non si trattenne e sputò immediatamente tutto il liquido che aveva in bocca in quel momento mentre Marco rimase a bocca spalancata.

“Cudicini? Come è piccolo il mondo.” aggiunse Marta provando a strappare una risata ai due uomini.

“Troppo piccolo per i miei gusti.” Marco iniziò ad insospettirsi “Marta, amore di papà, non è che tu sai qualcosa?”

“Io? No, assolutamente no. Ti pare che se zia Alice avesse un figlio io non avrei mai dovuto parlartene? Suvvia. Ora scusate devo andare in bagno.” concluse Marta alzandosi immediatamente e correndo verso il bagno lasciando soli Marco e Francesco.

Marco continuò a guardarla con sguardo sospettoso.

“Le credo. Però devo dire che quello sguardo era terribilmente uguale a quello di Alice.”

“Marco cosa hai in mente?”

“Francesco quanti anni ha il ragazzo?”

“Ho letto sul suo curriculum che è nato nel 2015 quindi ne ha 19”

“E Alice oggi ne dovrebbe avere 40.”

“Non sto davvero riuscendo a capire dove tu voglia andare a parare”

“Pensaci, compare nel tuo locale un ragazzo di 19 anni, dal cognome Cudicini che ha lo sguardo identico ad Alice. Dai è palese che si tratti di suo figlio.”

“E che vuoi fare? Andare da lui e chiederglielo chiaro e tondo?”

“Oh no Francesco. C’è un altro modo per estorcergli informazioni”

“Ma certo”

“Metodo Cesaroni” dissero all’unisono.

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Ciao a tutti ragazzi. Spero che il dodicesimo capitolo sia di vostro gradimento 😄
Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione negativa, neutra o positiva 😄
A giovedì prossimo con il nuovo capitolo 😀

   
 
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