Storia 3: Al lavoro da soli
Erano
passate ore ormai da quando Dean aveva ucciso il mostro che stava
cacciando con suo fratello, ma a un certo punto si erano persi di
vista e non aver ancora ritrovato Sam lo metteva decisamente in
ansia. Era uno dei primi lavori che svolgevano senza il padre e non
se lo sarebbe mai perdonato se gli fosse successo qualcosa.
Cercando di
ignorare gli orribili scenari che continuavano a balzargli in testa,
si muoveva rapido nell'enorme campo di girasoli che circondava la
fattoria abbandonata alla ricerca di un minimo segno della sua
presenza, ma finora non aveva avuto fortuna. Iniziava a non poterne
più di quella camminata estenuante sotto il sole, ma prima
di
concedersi qualche ora di riposo al motel, doveva ritrovare il
fratello. Non se ne sarebbe andato senza di lui.
Sempre più
preoccupato, decise di provare a chiamarlo, e finalmente, dopo alcuni
minuti di crescente disperazione, udì la sua voce flebile
rispondergli.
Leggermente
più tranquillo, corse subito in quella direzione, scoprendo
con
orrore che era rannicchiato a terra in posizione fetale con il volto
pallidissimo e l'aria più sofferente che gli avesse mai
visto.
«Che ti
sei fatto?» gli chiese con urgenza, inginocchiandosi accanto
a lui e
cominciando a tastarlo ovunque in cerca di ferite.
«La
caviglia» ansimò il più giovane e Dean
si accorse solo in quel
momento che stava stringendo convulsamente la gamba destra.
«Fammi
vedere» disse sbrigativo, allontanandogli le mani per
raggiungere i
lacci della scarpa, che faticò non poco a togliere nel vano
tentativo di non fargli troppo male.
La caviglia
era molto gonfia e Sam lanciò un urlo quando il maggiore
provò a
muovergliela delicatamente per cercare di capire se fosse rotta.
Nessuno dei due era un medico, ma a quel punto Dean immaginava che il
danno dovesse essere grave, e dopo essersi scusato, si
affrettò a
rimetterlo in piedi, passandosi un suo braccio intorno alle spalle
per sostenerlo.
Il tragitto
con suo fratello che gli saltellava di fianco gli sembrò
durare
un'eternità, e quando lo fece scivolare in qualche modo sul
sedile
del passeggero dell'Impala, non poté fare a meno di tirare
un
sospiro di sollievo mentre entrava a sua volta e metteva in moto,
diretto verso l'ospedale più vicino, senza più
pensare alla
stanchezza di poco prima.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi
sia piaciuta e di aver reso bene il tutto, nonostante la
brevità
richiesta dall'iniziativa. Dopo le due storie scritte per la
“Atonement”, ecco una breve Teenchester sui nostri
fratellini
preferiti alle prese con uno dei loro primi lavori senza John.
Purtroppo per loro, non è andata tanto bene, ma se non altro
alla
fine si sono ritrovati. u.u
La
fic partecipa all'iniziativa “Napkin Challenge”
indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort
Italia - Fanfiction & Fanart e qui sotto troverete il
prompt-immagine che mi ha ispirata. Mi raccomando, ricordatevi di
ringraziare anche l'admin e i membri del gruppo se questa cosina vi
è
piaciuta, perché senza di loro non sarebbe probabilmente mai
nata.
;)
Fatemi
sapere che ne pensate, se vi va, e grazie a tutti per avermi dedicato
una parte del vostro tempo anche solo leggendo. <3
Se a
qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook
principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e
manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime
opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto
augurandovi buonanotte e buona giornata per domani.
Bacioni
e alla prossima!
Ellygattina
https://i.postimg.cc/nLbFbDHJ/Campo-di-girasoli-napkin-challenge-3.jpg