La felicità di domani dorme per dimenticare l'infelicità di ieri. Spera di fare sogni d'oro e dimenticare la triste realtà. È una notte tranquilla, come tutte le altre. Alexandria ha festeggiato la nuova regina e ora stanca riposa. Una sbronza e un'allegra serata cancelleranno forse il duro passato e daranno il benvenuto ad un roseo futuro? La festa non è ancora finita. O meglio, sta per cominciare! Che si aprano le danze infernali e che brucino Alexandria! Vieni Bahamut! Vieni a cantare il requiem alla tua vecchia padrona!
Kuja

Sopra le rovine del Mondo di Cristallo la luce brillava di colori evanescenti, lievi ed intoccabili. E lui era là sopra, fino a neanche un minuto fa, sospeso nel vuoto, con i suoi capelli pallidi, lievemente cinerei che danzavano allegri in quel vento opalino e gelido, artificiale. Tutto cambia, solo ora. Uno stato sovrannaturale lo ha cambiato, i suoi capelli hanno preso il colore del fuoco. Era un maledetto narcisista, uno sciocco mastro burattinaio che ha tagliato i suoi fili, ribrezzava i cavalieri, ma aveva pur sempre un suo fascino. Lo ho ucciso, incosciamente, ho ucciso l'unica persona che non voleva diventare un guscio vuoto. Quando lanciò Ultima nel cielo, lo odiai, voleva distruggere Gaia, e poi, l'intero universo, stava rischiando troppo. Era affascinate, era un demone androgino che mi aveva rapito, che voleva essermi fratello, ma che mi disprezzava a causa dei miei compagni. Aveva respinto Steiner con un lieve movimento della mano, aveva messo al tappeto Garnet con un altro, aveva zittito Vivi con la sua forza superiore, e aveva pietrificato me, con il suo sguardo. Uno sguardo profondo, che mi rattrista al suo solo pensiero. Ho salvato il mondo, ma ho perso me stesso.