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Autore: Teo5Astor    16/09/2020    11 recensioni
Nessuno poteva immaginare che una vecchia lampada apparentemente senza valore avrebbe potuto cambiare il destino di così di tante persone, perché nessuno sapeva che conteneva sette sfere magiche in grado di evocare un Genio-Drago capace di realizzare qualunque desiderio, a patto che non fossero più di tre.
Non lo immaginava Aladdin Goku, un giovane ladro dal cuore d’oro, e nemmeno la principessa Chichi, la futura regina del regno di Agraba che sognava il vero amore e rifiutava qualsiasi matrimonio politico nonostante le pressioni del padre, il sultano.
Non potevano immaginarlo nemmeno un’ancella, un principe e una principessa venuti da lontano e una tigre molto speciale.
Non lo immaginava neppure il Genio in persona che il destino potesse cambiare anche per un essere immutabile come lui.
Lo immaginava solo il malvagio Gran Visir di quel regno, perché aveva in mente un perfido piano da tanto tempo e aspettava solo l’occasione giusta per concretizzarlo. E, allo stesso modo, lo sperava anche il suo astuto pappagallo, che aveva un sogno segreto nel cuore.
Rielaborazione a tema Dragon Ball di Aladdin.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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28 – L’ultimo desiderio di Freezer
 
 
 
Chichi si sforzò con tutta sé stessa di trattenere un conato di vomito, mentre premeva con forza con la mano la nuca di Freezer e faceva in modo che le loro labbra restassero a contatto. Provò un brivido tremendo, come se fosse stata toccata dalla morte in persona, quando lui le strinse un fianco nudo con la sua mano fredda e ossuta. E si fece scudo serrando i denti nel momento in cui lui provò a insinuare la sua lingua viscida all’interno della sua bocca.
Il sapore acre di quell’essere la disgustava tremendamente, così come quello che stava facendo. Sperò che sarebbe servito a qualcosa, almeno, quel suo sacrificio. Quell’umiliazione a cui aveva deciso di sottoporsi.
Goku rimase a bocca aperta, sconvolto, nel vedere quella scena, così come Radish, Vegeta e Bulma, dalle postazioni in cui si trovavano. Il genio, una volta tornato in sé, cercò con ampi gesti di attirare l’attenzione del giovane ladro per fare in modo che si svegliasse e si sbrigasse a fare qualcosa, per non rendere vano il sacrificio a cui si era sottoposta la sua ragazza.
Il ragazzo si riscosse e riprese ad avanzare, raccogliendo da terra una scimitarra e sollevandola silenziosamente verso l’alto, deciso a colpire il suo rivale.
In quel momento, però, Chichi staccò le sue labbra da quelle di Freezer e allontanò il suo volto da quello di lui di qualche centimetro. Trovò il coraggio di riaprire gli occhi e si ritrovò davanti il sorriso sinistro e compiaciuto dell’uomo che più odiava al mondo, che la guardava pienamente soddisfatto per quello che era appena successo. Sentì una morsa stritolarle lo stomaco e dovette reprimere un ennesimo conato, ma si fece anche forza nel vedere con la coda dell’occhio il suo amato sempre più vicino. Mancava poco, pochissimo, e quell’incubo sarebbe finito.
«Deduco che con questo bacio…» disse mellifluo Freezer, accarezzando con un dito acuminato e ruvido il mento della principessa, salvo poi interrompersi e cambiare improvvisamente espressione. «Ma… cosa?!» urlò, voltandosi di scatto.
Aveva infatti scorto l’immagine riflessa di Goku nella corona dorata di Chichi, mandando in fumo tutti i loro sforzi e la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa.
«Ancora tu?! Quante volte ti devo uccidere, sporco straccione?!» tuonò, investendo il giovane ladro con un fascio di energia scarlatta emesso dal suo bastone e facendolo finire contro un cumulo di monete d’oro, che subito si tinsero del sangue che gli fuoriusciva copioso dal fianco su cui era stato colpito.
«Lascialo stare!» strillò Chichi, afferrando a due mani e con tutte le sue forze il bastone di Freezer, che si liberò di lei senza grossi problemi facendola cadere rovinosamente a terra.
«Tu… tu sei solo un’inutile donna che non merita di vivere!» sbraitò l’ex Gran Visir, cercando di colpirla.
«Scappaaa!» urlò Goku, riuscendo a parare il colpo facendole da scudo col suo corpo. «C-cerca… la lampadaaa!»
«Nooo!» gridò Freezer, proprio nel momento in cui Bulma e Vegeta uscivano dai loro nascondigli alle sue spalle e cercavano il momento giusto per intervenire.
Colpì Goku con un tremendo pugno allo stomaco e lo allontanò con un terribile calcio, per poi sollevare il suo bastone e puntarlo verso Chichi.
«È giunta la tua ora, principessa! Ah, ah, ah!» rise sguaiatamente, investendola con un fascio di luce che creò intorno a lei un'enorme clessidra che era anche una prigione. «Goditi i tuoi ultimi secondi prima di essere sepolta dalla sabbia! Ti lascio giusto il tempo per lasciarti vedere il momento in cui ammazzo il tuo piccolo straccione e gli strappo il cuore dal petto!»
«Lasciala andareee!» tuonò Goku, lanciandosi a peso morto su di lui e facendolo cadere a terra.
Il bastone sfuggì di mano all’ex Gran Visir e il giovane ladro provò a prenderlo, ma senza successo.
«Non giocare con me!» ringhiò Freezer, colpendo con una ginocchiata Goku e afferrando ancora il bastone, mentre la sabbia cominciava a cadere dalla parte superiore della clessidra.
La principessa urlava e batteva i pugni contro il vetro, dall’interno, ma la superficie era talmente spessa che le sue parole disperate arrivavano ovattate a chi era fuori.
«Uh, uh, uh!» si lanciò all’attacco Bubbles, che non voleva saperne di abbandonare il suo migliore amico al proprio destino.
«Ti sarebbe piaciuto avere dei giocattoli quando eri un piccolo straccione da bambino, vero?! Beh, eccoti un pupazzo! Ah, ah, ah!» scoppiò a ridere Freezer, rivolto a Goku, dopo aver trasformato Bubbles in una scimmia di pezza.
«Nooo! Bubbles!» sbraitò Goku, con la nuvola Speedy che, impazzita dal dolore, si lanciò a sua volta in un folle attacco verso il nemico.
«Preferisci una nuvoletta o un bel cumulo di fumo, eh, straccione?!» domandò sprezzante lo stregone, colpendo anche Speedy e tramutandola in un inconsistente e leggero fumo giallognolo che presto si disperse nell’enorme stanza senza lasciare tracce.
«S-speedyyy!» balbettò Goku, con le lacrime agli occhi.
In un impeto di rabbia si rialzò e guardò Chichi che continuava a colpire l’interno della clessidra, prima di gettarsi a tutta velocità verso Freezer, che continuava a ridere.
«Oh, noto che ci stiamo scaldando… adesso mi scaldo anch’io…» sorrise mellifluo, prima di soffiare una vampata di fuoco che circondò Goku, il quale si ritrovò bloccato all’interno di un cerchio infuocato.
Radish, che non poteva fare nulla in quelle circostanze e si sentiva impazzire per questo, fece ampi cenni a Vegeta e Bulma che era quello il momento giusto per entrare in azione.
La situazione era disperata.
 
«Anch’io ho bisogno di scaldarmi un po’…» disse dal nulla una voce sprezzante che attirò l’attenzione di Freezer.
«E tu chi saresti, lurido insetto?!» sbottò l’ex Gran Visir, fissando il sorriso sghembo di quell’uomo sconosciuto dai capelli neri così simili alla forma di una fiamma che gli ricordavano qualcosa che non riusciva pienamente a mettere a fuoco.
«Oh, sono solo qualcuno che per opportunismo ha dovuto sopportare le tue stronzate per anni» rispose l’uomo, avvicinandosi senza smettere di sorridere e inclinando leggermente la testa verso la spalla. Le fiamme danzavano nelle sue iridi nere come la notte facendole luccicare in modo folle e sinistro.
«V-vegeta… m-ma… come…» lo riconobbe Freezer, che si rese conto immediatamente di quello che poteva essere successo e cominciò a tastarsi freneticamente la sua regale veste in cerca della lampada, ricordandosi con orrore solo in quel momento di averla gettata a terra poco prima in preda a un raptus di rabbia.
«Cerchi qualcosa, sottospecie di lucertola albina?!» ghignò Vegeta. «Sai, devo ringraziarti per avermi permesso di realizzare il mio sogno cedendomi gentilmente la lampada» aggiunse, con Freezer che lo fissava con occhi sgranati, incapace di reagire a quella notizia. «Però devi soprattutto sapere che mi sei sempre stato tremendamente sul cazzo» gridò, colpendolo con un pugno direttamente sul volto.
Lo stregone incassò e indietreggiò di un paio di passi, barcollando, mentre un rivolo di sangue gli colava sul mento dall’angolo della bocca.
«E con questo chiudiamo la faccenda, lurido pezzo di merda!» proseguì Vegeta, sguainando una scimitarra dal fodero che portava appeso in vita e trafiggendo il nemico, che sputò stavolta un grumo di sangue denso e scuro sul pavimento. «Non dovevi permetterti di controllare la mia mente, tsk! Adesso, Bulma!» continuò, estraendo la lama dall’addome di Freezer e invitando la sua compagna ad entrare in scena, ora che non c’erano più pericoli.
«Goku! Gli abbiamo rubato la lampada, prendila!» gridò Bulma, lanciando l’oggetto incantato tra le fiamme in cui era intrappolato il giovane ladro, che la prese al volo e guardò esterrefatto la ragazza dai capelli turchini.
«Urcaaa! E tu chi saresti?! Beh, comunque grazie!» esclamò sorridendo.
«Sono Bulma, la tigre, razza di scimmione! E poi cosa te ne frega?! Muoviti e basta con quella lampada!»
«Allora, Kakaroth, ti sbrighi o no?! Razza di deficiente, non farmi pentire di averti dato la lampada!» tuonò Vegeta, senza distogliere lo sguardo da Freezer che, pur grondando sangue, restava in piedi innanzi a lui, come impietrito. «Adesso ti do il colpo di grazia!» aggiunse, irritato, sollevando la spada.
«No, Prince! Allontanati, è…» provò ad avvisarlo Radish, senza tuttavia riuscire a impedire che l’ex pappagallo venisse travolto da un tremendo raggio energetico emesso dal bastone di Freezer che lo fece volare contro la parete opposta della stanza a folle velocità.
L’impatto fu tremendo e Vegeta si ritrovò disteso a terra, immerso nel suo stesso sangue. Si sentiva tutte le ossa rotte, vedeva sfocato e avrebbe solo voluto perdere i sensi per non smettere di soffrire. Ma non poteva.
«B-bulma… s-scappa…» sillabò, allungando una mano tremante verso di lei, distante diversi metri, che lo fissava terrorizzata.
«Muoviti Gò con quella cazzo di lampada! Esprimi il desiderio!» sbraitò Radish, ma Freezer fu ancora una volta più veloce e calamitò verso di sé l’oggetto magico usando il suo bastone, strappandolo dalle mani di Goku senza nemmeno doversi avvicinare a lui. I suoi poteri erano immensi.
«Pensavate davvero che sarebbe stato così facile?! Poveri illusi» disse con voce melliflua, leccandosi il proprio sangue dall’angolo della bocca, mentre con la sua magia provvedeva a rimarginarsi le ferite.
Strinse a sé la lampada e se la mise al sicuro in una tasca interna, voltandosi poi verso Bulma.
«E così tu eri la tigre di quella ragazzina viziata, eh? Credo che potrai trovare posto nel mio nuovo regno come concubina, a meno che tu non preferisca fare la sua stessa fine» rise, indicando con lo sguardo Chichi, sempre più sepolta dalla sabbia all’interno della clessidra.
Continuava a dimenarsi e a battere i pugni contro il vetro dall’interno, imitata da Bulma che, ignorando Freezer, aveva cominciato a colpire la clessidra dall’esterno, inutilmente.
«Vedo che non ascolti, eh? Eppure faresti una bella figura nel mio harem, magari insieme a quella principessa bionda venuta dal nord e alla tua amica ancella dai capelli blu, se sono ancora vive! Ah, ah, ah!» rise sguaiatamente, smettendo poi di guardare Bulma e voltandosi verso Vegeta. «Sei stato un folle, Vegeta! Avresti potuto dominare il mondo restando al mio servizio, e invece adesso mi tocca…».
«Freezer! Sono io il tuo avversario! Cos’è, hai paura di un povero straccione come me?!» lo provocò Goku, sempre bloccato all’interno del cerchio infuocato, riuscendo nel suo intento di attirare l’attenzione del nemico e impedirgli di andare a uccidere Vegeta.
«N-non ho… bisogno… della… d-della tua pietà, K-kakaroth… tsk…» farfugliò Vegeta, stringendo un pugno tremante. Più che il suo fisico, sentiva che era il suo feroce orgoglio a essere stato orribilmente ferito.
«Vedo che smani dalla voglia di morire, vero Vegeta?» riprese a guardarlo Freezer.
«Ti ho detto che sono io il tuo avversario! Hai paura di me, vero?! Hai paura di affrontarmi per quello che sei perché sai benissimo che ti sconfiggerei!» lo provocò di nuovo Goku, urlando con tutto il fiato che aveva in gola e sfilandosi via il gilet. Lo gettò a terra con rabbia, stava soffocando in mezzo alle fiamme che nel giro di pochi istanti l’avrebbero anche bruciato vivo. «Sei solo un viscido serpente!»
«Ah, e così sarei un serpente?» disse Freezer mellifluo, voltandosi definitivamente verso di lui e oltrepassando come nulla fosse la barriera infuocata che li divideva.
«Se vuoi posso farti vedere quanto so essere velenossssso!» sibilò con una voce sinistra e penetrante, diversa dalla sua, con un enorme lingua biforcuta che improvvisamente saettò fuori dalla sua bocca.
Gli occhi si ingrandirono e si allungarono, divenendo fiammeggianti e rossi scarlatti, e allo stesso tempo la testa gli si allargo orribilmente divenendo uguale a quella di un enorme cobra bianco con venature sulle scaglie violacee. I suoi arti si rattrappirono fino a venir inglobati nel corpo strisciante di un gigantesco cobra reale che riempiva l’intero immenso salone fino al soffitto. Le fiamme che avvolgevano Goku divennero la parte terminale del suo stesso corpo da cobra, con il giovane ladro che saltò fuori all’ultimo istante prima che di restare intrappolato tra le sue spire.
«Szszsz!» provò ad addentarlo Freezer, facendo saettare velocissimo verso il basso la sua testa dalla cui bocca spuntavano delle lunghe e letali zanne avvelenate che riuscirono solo a sfiorare l’agile Goku, che continuava a scappare per evitare anche i successivi tentativi del nemico.
Provava anche a contrattaccare con la spada che ancora brandiva in una mano, ma le sue ferite di striscio sembravano fare il solletico a quell’enorme cobra che lo fissava con occhi spiritati. Cercava allo stesso tempo di avvicinarsi alla clessidra perché voleva liberare Chichi, non c’era più tempo.
«Uhm, direi che la situazione è leggermente sfuggita di mano, non trovi anche tu sorellina?» domandò Lapis, facendo capolino nel salone insieme a Lazuli, che stava invece cercando disperatamente Radish e si tranquillizzò solo nel momento in cui incrociò il suo sguardo.
«Io dico che vinciamo lo stesso noi» accennò un sorriso la principessa di Asgard, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Ehi, sottospecie di verme troppo cresciuto!» gridò Lapis, agitando le braccia per attirare l’attenzione del cobra, per poi fischiare con forza.
Freezer puntò i suoi occhi scarlatti verso di loro, e fu in quel momento che Lazuli scagliò la sua spada verso il suo volto, riuscendo a conficcargliela in un occhio anche da una simile distanza.
«Aaahhh!» strillò di dolore Freezer, spalancando la bocca verso l’alto e generando un tremendo boato che fece crollare un pezzo di soffitto.
«Ottima mira sorellina! Diecimila punti!» rise Lapis, dandole il cinque e facendola arrossire leggermente visto che si vergognava sempre a lasciarsi andare. «Voglio provare anch’io, sembra divertente!» aggiunse, scagliando a sua volta la propria spada, con la lama che si conficcò stavolta nella gola del serpente, che sibilò tremendamente più forte di prima.
«La prossima volta dobbiamo troppo fare una gara con arco e frecce, così poi vediamo chi…» esclamò tutto esaltato Lapis, salvo venire interrotto da un atroce sibilo da parte di Freezer che creò nuove crepe sulle pareti che ormai sorreggevano per miracolo la volta del palazzo.
«Come avete osssatooo!» sbraitò il cobra, sputando verso di loro un getto di liquido nero.
«Scappa, Là! Andate viaaa!» urlò Radish, che si era alzato in volo.
«Taci, genio! Sssei il mio ssschiavooo!» gridò Freezer, sferzando la coda nell’aria e colpendo con violenza Radish, facendolo finire contro il muro e poi in un cumulo di macerie.
I due principi di Asgard saltarono agilmente all’indietro e videro liquefarsi il pavimento a pochi centimetri dai loro piedi. Era un veleno tremendamente corrosivo e letale, se li avesse colpiti non avrebbero avuto scampo. Tuttavia si era creata una voragine che li divideva dal campo di battaglia e le continue scosse non facevano altro che farli sprofondare verso il basso in mezzo ai calcinacci.
«Meno male che quel liquido schifoso e velenoso non mi ha colpito i capelli» commentò Lapis. «Lo sai quanto è dannatamente impegnativo gestirli per averli così ordinati, fluenti e, soprattutto, lucidi?»
«Rimpiango solo che non ti sia andato un po’ di veleno sulla lingua, così saresti stato zitto almeno per un po’…» sbuffò la sorella, che riprese poi a guardare con angoscia quel terribile campo di battaglia che ora non potevano più raggiungere.
Vide rialzarsi in volo il suo Radish, illeso, e sorrise. Sapeva che ci voleva ben altro per scalfire uno come lui.
 
«Goku! Gokuuu!» Chichi tossiva sabbia e cercava con le sue ultime forze di battere i pugni contro la clessidra dall’interno.
Era ormai quasi del tutto sepolta, faticava a respirare e le bruciavano terribilmente gli occhi.
«Resisti, Chichi!» gridò il giovane ladro, che aveva approfittato dell’intervento di Lazuli e Lapis per avvicinarsi alla clessidra.
La colpì più volte con la scimitarra, ma quel vetro sembrava non volerne sapere di cedere. Si concentrò e chiuse gli occhi, alzando entrambe le braccia verso il cielo sotto gli occhi attoniti di Bulma, sconvolta per quello che stava accadendo alla sua amica. Sembrava che stesse raccogliendo le ultime energie per sferrare il colpo decisivo con la spada la cui lama presentava ormai diverse crepe.
Goku riaprì gli occhi quando si sentì pronto e colpì il vetro con la spada, spezzandola, ma riuscendo a mandarlo in frantumi. Chichi scivolò fuori tossendo in mezzo al cumulo di sabbia che si era accumulata all’interno, con Goku che l’aiuto a rialzarsi a la strinse a sé.
Sentire il cuore di lei battere forte contro il suo le diede la forza di continuare a lottare, il suo profumo gli fece sperare che sarebbe andato tutto bene.
«Oh, Goku…» sospirò la principessa, stretta a lui, dandogli un bacio a fior di labbra che gli tolse il fiato. «Grazie».
«Chichi… mi dispiace, per tutto…» sussurrò lui, accarezzandole la nuca.
«Non importa… io… io ti amo per quello che sei, non perché fingi di essere chi non sei» sorrise Chichi, con gli occhi velati di lacrime.
«Adesso dovete mettervi al riparo però. Freezer sta per tornare all’attacco, lasciate fare a me» sorrise Goku, determinato. «Brulla, ti affido Chichi!» aggiunse, rivolto a Bulma, la cui espressione divenne improvvisamente furibonda.
«Mi chiamo Bulma, razza di scimmione! Se avessi ancora le mie fauci ti avrei già sbranato e …» cominciò a inveire, salvo interrompersi quando Chichi la abbracciò, commossa.
«Bulma… sei proprio tu?!» le chiese, incredula.
«Certo, ma adesso andiamo via da qui. Dobbiamo vedere come sta Vegeta, sono preoccupata per lui» sorrise a sua volta la ragazza dai capelli turchini, prendendo per mano la principessa e correndo verso la parte opposta del salone.
 
Freezer, ripresosi dalle ferite infertegli da Lapis e Lazuli, tornò all’attacco verso Goku, irritato anche dal fatto che era riuscito a liberare Chichi.
«Non sssperare di averla sssalvata, lurido ssstraccione! La sssua morte è sssolo rinviata e sssarà ancora più tremenda!» sibilò il cobra a gran voce, facendo saettare la lunga lingua biforcuta tra le letali zanne acuminate e facendo tremare le pareti.
Cominciò a cercare di colpirlo con la coda e di afferrarlo con la bocca. Goku correva, saltava, schivava, cercava di nascondersi dietro cumuli di macerie e montagne d’oro in cerca di un’idea, totalmente disarmato. Non ce la faceva più, non poteva resistere ancora a lungo in quelle condizioni. Vide con la coda dell’occhio Chichi dall’altra parte della stanza insieme a Bulma e sperò che almeno loro sarebbero riuscite a scappare. Intravide anche Radish, immobile, che digrignava i denti e stringeva i pugni così forte che del sangue blu gli colava dalla mani. Stava fremendo e tremando per la rabbia. Lui avrebbe potuto spazzare via con un soffio una nullità come Freezer, se solo qualcuno gliel’avesse ordinato con la lampada. Lui era un genio, era immensamente più potente di uno stregone. Ma il suo potere, appunto, aveva un prezzo da pagare.
Già… un immenso potere portava con sé un prezzo da pagare ancora più grande di quello stesso potere.
Fu in quel momento che un sorriso di dipinse sulla bocca di Goku.
Aveva avuto un’idea, finalmente. Doveva solo trovare il modo di metterla in pratica.
Freezer sfruttò quell’attimo di esitazione di Goku e riuscì a scagliarlo contro il muro con un poderoso colpo di coda, tramortendolo, per poi avvolgerlo tra le sue spire e cominciare a stritolarlo.
«Aaahh…» provò ad urlare Goku, rendendosi presto conto che il cobra lo stava facendo soffocare, non solo gli stava sbriciolando tutte le ossa del suo corpo che continuavano paurosamente a scricchiolare.
Stava provando un dolore atroce, ma non era in grado di emettere nemmeno un suono nonostante il suo volto fosse distorto in una tremenda maschera di dolore. Di questo passo non avrebbe potuto attuare il suo piano, stava morendo senza poter nemmeno mettere in pratica l’idea che gli era venuta. Ripensò ai suoi genitori, che erano ancora vivi, ma che probabilmente non avrebbe mai più rivisto. A Chichi, che aveva amato e trascinato con sé nel baratro perché non aveva fatto altro che mentirle. A Radish, a tutti quelli che aveva deluso. E a Bubbles, l’amico di una vita ridotto a un pupazzo per colpa sua.
«N-no… G-goku…» piangeva Chichi, sconvolta, dalla parte opposta del salone.
«Vegeta! Vegeta… rispondi!» esclamò nel frattempo Bulma, accasciata al fianco dell’ex pappagallo ancora tramortito per il colpo ricevuto poco prima.
Gli sollevò delicatamente la testa e provò a scuoterlo per le spalle. Con sua somma gioia, l’uomo cominciò a tossire e riaprì lentamente gli occhi.
«M-maledetto…» farfugliò, cercando di sollevarsi. «B-bastardo…».
«Vegeta, stai bene!» lo strinse a sé Bulma, ma lui la scostò bruscamente, rimettendosi in piedi nonostante le gambe gli cedessero visibilmente e avesse il volto ricoperto di sangue.
Raccolse a fatica la spada e mosse un passo incerto in avanti, attirando su di sé anche l’attenzione di Chichi.
«Ehi, dove credi di andare! Vuoi farti ammazzare?!» provò a trattenerlo Bulma.
«N-nessuno… si… prende gioco… d-del grande Vegeta!» sorrise sghembo, liberandosi con uno strattone della presa della ragazza dai capelli turchini. «K-kakaroth… d-deficiente…» farfugliò, rendendosi conto di quello che stava succedendo e cominciando a zoppicare verso il gigantesco cobra, che era voltato dalla parte opposta e concentrato sull’avversario che stava stritolando.
Goku, intanto, cominciava a vedere buio intorno a sé, a sentire tutto sempre più ovattato, anche lo stesso dolore.
«Aaahhh!»
Un urlo terrificante lo riscosse e lo fece restare attaccato alla vita.
«Aaahhh!»
Un'altra volta, anche peggio della prima.
Goku sentì le spire allentarsi intorno al suo corpo quel tanto che gli bastava per riprendere a respirare, pure restando bloccato. Si guardò intorno, e con sua enorme sorpresa vide Vegeta, arrampicato sul corpo di Freezer, che stringeva a due mani la spada e continuava a conficcarla in profondità nelle sue viscere, per poi estrarla e ripetere l’operazione ridendo sguaiatamente. Sembrava indemoniato.
«Aaahhh!» sbraitò un’ultima volta il cobra con la bocca spalancata verso il soffitto, prima di riuscire a scrollarsi di dosso quello che reputava solo un insetto fastidioso e facendolo schiantare di nuovo tra le macerie.
«Non dovevi osssare tantooo, ssschifoso uccellooo!» gridò Freezer, voltando la sua terribile testa verso Vegeta, che lo fissava immobile, privo di energie e ricoperto di sangue, disteso tra le rovine del palazzo. Continuava a sorridere, arrogante e provocatorio.
«K-kakaroth… d-devi…» farfugliò, per poi tossire tra atroci dolori. «Q-quel… pezzo d-di merda…».
«Ti dilanierò mentre sssei ancora vivooo!» gli urlò in faccia Freezer, facendo saettare la sua lingua a pochi centimetri dal volto di Vegeta, che non distolse lo sguardo nemmeno in quel momento, deciso a rimanere fiero fino all’ultimo.
«Ehi, Freezer! Sono io il tuo avversario! Devi preoccuparti prima di me, solo dopo potrai pensare agli altri… o hai forse paura?!» lo provocò Goku, ottenendo di nuovo la sua attenzione.
Il cobra, infatti, lasciò perdere Vegeta e si voltò verso di lui, fissandolo negl’occhi.
«Razza di idiota! Credevi davvero di poter sssconfiggere l’essssere più grande e potente del mondo?!» rise sguaiatamente Freezer, stringendo un po’ più forte le sue spire e facendo urlare di dolore Goku.
«Sssenza il genio, mio caro, non sssei niente!» rincarò la dose, sbraitando sprezzante a pochi centimetri dal volto di Goku, che inalò il nauseabondo odore del veleno che usciva dalla bocca del mostro.
«Il genio, giusto…» sorrise furbo Goku, guardando Radish. Finalmente poteva mettere in pratica il suo piano. «Il genio sarà sempre più potente di te!» aggiunse, scoppiando a ridere, soddisfatto.
«Che cosssa?!» tuonò Freezer, fissando con rabbia a sua volta Radish, che si rese conto dopo una frazione di secondo di quella che forse era stata l’idea di Goku.
«Lui ti ha dato i poteri che hai e lui può riprenderseli!» spiegò il giovane ladro, mentre il genio fissava Freezer con un sorriso compiaciuto e le braccia incrociate al petto, annuendo.
«M-ma… perché fanno così?!» esclamò allarmata Chichi.
«Non rischiano di far peggiorare le cose?!» aggiunse Bulma.
Vegeta, dal canto suo, si limitò a ridere, per quanto potesse farlo a causa del dolore che provava. Aveva capito tutto. Pensò che quel Kakaroth non era del tutto scemo, forse.
«Freezer, tu sei e sarai sempre il numero due! È Rad il numero unooo!» urlò Goku, lasciando di stucco il cobra, che fissava il vuoto con occhi improvvisamente vitrei e sgranati.
«Però, non lo facevo così scaltro lo scimmione…» sorrise beffardo Lapis, con le mani appoggiate ai fianchi.
«Forse tutte le botte in testa che ha preso gli hanno insegnato ad usare il cervello» accennò un sorriso anche Lazuli, incrociando le braccia sotto il seno. «Anche Rad ha già capito tutto» aggiunse orgogliosa.
«Sempre a pensare al tuo bestione…» la provocò il fratello, ricevendo in tutta risposta uno scappellotto sulla nuca e un’occhiataccia omicida.
«Hai ragione, ssstraccione! I sssuoi poteri sssono sssuperiori ai miei!» sbottò Freezer, indignato. «Ma non per molto…» aggiunse ghignando e avvicinando il suo enorme e terribile volto a quello di Radish, che lo fissava senza battere ciglio.
«Esssaudisci il mio terzo desssiderio, lurido ssschiavo!» ordinò il cobra, con gli occhi scarlatti che sprizzavano follia ed eccitazione come fossero scintille infuocate. «Fammi diventare un genio più potente di te!»
 
 
 
 
 
 
 
 
Note: un capitolo pieno di azione in cui penso che ci sia poco da aggiungere. Vediamo combattere praticamente tutti, da Goku ai cyborg, con il nostro amico Vegeta che ha un ruolo chiave. Non posso che sperare che vi sia piaciuto e che l’abbiate trovato avvincente! Freezer in versione cobra bianco e violaceo gigante penso che sia qualcosa di osceno, anche se forse si abbinerebbe bene, almeno come colori, al cosplay del Joker che sto portando in giro ultimamente con la mia Harley ;-)
 
Come sempre un grazie specialisssssimo (come direbbe Freezer) a chi mi lascia sempre il suo parere e a chi legge in silenzio, è stupendo per me avervi ancora al mio fianco anche in questo quart’ultimo capitolo!
Grazie infinite anche a chi letto e commentato la mia one shot d’esordio sul fandom di Captain Tsubasa/Holly e Benji!
 
Allora, cosa ne pensate del terzo e ultimo desiderio chiesto da Freezer? Che idea avrà mai avuto Goku?
Il prossimo capitolo si intitola “Il prezzo del potere” e posso anticiparvi che ci sarà una grossa sorpresa alla fine, ma anche Rad saprà stupirci grazie alla sua Là a un certo punto. Chissà in che modo… se volete scoprirlo ci vediamo mercoledì prossimo come sempre!
 
Teo
   
 
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