Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Scape01    16/09/2020    1 recensioni
Per Kristoff, Dirt era molto di piú. In quel videogioco ci intravedeva una passione, un sogno. Amava sfrecciare tra stradine di campagna, tra le foreste innevate svedesi, nella fanghiglia delle strade del Galles o nella ghiaia dei sentieri finlandesi.
La disciplina sportiva conosciuta come Rally e' la grande passione di Kristoff. Dopo un'incontro inaspettato il suo sogno potrebbe diventare realtà...
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Regali

 

*DRIIIN DRIIIN*

"Elsa! Mi vai ad aprire la porta? Deve essere Kristoff!" gridò Anna dalla cucina.

"Vado!"

Elsa era arrivata il giorno prima. Veniva dalla città di Malmö, alquanto lontana da Akresund, ma per Anna avrebbe viaggiato il mondo.
Era molto contenta che dopo un'infanzia passata praticamente sola sua sorellina sia riuscita a diventare così indipendente. Ovviamente stare lontano da lei la rendeva triste, ma nonostante tutto la capiva. Anna era avventurosa, libera e forte. Nonostante Elsa fosse contraria al fatto che sua sorella avrebbe partecipato ad un rally, non riusciva a negarle niente: era ormai grande e poteva fare ciò che voleva. 

Elsa aprì la porta e davanti a lei si trovò un alto e robusto ragazzo. 

"Buon Natale! Tu devi essere Kristoff vero? Piacere, sono Elsa, la sorella di Anna" e gli tese la mano.

"Piacere, si sono Kristoff, e buon Natale pure a voi!"

"Entra pure" disse. Elsa notó che egli portava sotto braccio due regali. Kristoff si tolse il cappotto e lo appese sull'appendiabiti.
Anna lo aveva descritto perfettamente: alto, muscoloso, biondo, occhi color ambra, capelli lievemente spettinati. Era proprio come Elsa se lo immaginava. Inoltre le aveva parlato molto di lui: era il figlio di un pilota, timido, poco loquace ma anche dolce, gentile e disponibile.

"Questi dove li appoggio?" chiese il biondo, mostrando i due regali.

"Portali pure in sala, mettili sotto l'albero, li apriamo dopo". 

"Kristooooff! Auguri!" grido Anna dalla cucina. 

"Auguri anche a te Anna!" rispose allo stesso tono il biondo.

“Dai andiamo ad aiutarla a finire di cucinare… é da tutta la mattina che sta in cucina” propose Elsa e Kristoff la seguí.

I tre si ritrovarono tra i fornelli, a preparare il pranzo natalizio tutti insieme. Anna era l'anima della festa, parlava a ruota libera e raccontava storie, cantava, ballava e cucinava per tutto il tempo. Elsa osservó che in qualche modo Kristoff era simile a lei: all'apparenza riservato e silenzioso, ma con la presenza di Anna ciò cambiava per entrambi.

I tre pranzarono tra gioia e risate. Anna aveva preparato un sacco di prelibatezze, così tante da poter sfamare una famiglia di dieci persone. Durante il pasto Elsa notò come i due ragazzi stavano fossero in sintonia, perfetti l'uno per l'altro, e di ciò ne era contenta, dato che Anna non aveva mai avuto fortuna in amore.

"Era tutto buonissimo Anna. Dove hai imparato?" chiese Elsa, sorpresa dalla bravura della sorella tra i fornelli.

"Ho trovato tutto su Internet, ma la manualità in cucina è un mio talento naturale".

"Anche la sbadataggine…" commentò Kristoff.

"Ehi!" esclamò Anna, che lo colpì con un lieve pugno sul braccio.

"Scherzo! Scherzo!" e tutti risero.

"Sapete che la cuoca non lava mai i piatti… fate voi?" chiese la rossa, con un sorrisino di sfida.

"D'accordo…" risposero all'unisono i due, riluttanti.

Kristoff si mise a lavare i piatti, mentre Elsa li asciugava; il silenzio tra i due venne rotto dalla ragazza.

"Allora… ho sentito sei il figlio di Arvid Bjorgman, campione del 2003?"

"Era il 2005, ma sí…"

"Me lo ha detto Anna” spiegó. ”Ho sentito anche di cosa é successo dopo… mi dispiace".

"Già… si va avanti però… Mi dispiace anche per voi, Anna me ne ha parlato"

Elsa non se lo aspettava. "Ah, solitamente non ne parla mai, nemmeno con me" confessò. "Si vede che si fida di te; il fatto che si apra così con qualcuno è un bene. A volte sento che lei non abbia ancora superato tutto ciò..."

"È difficile, ma conoscendo Anna sono sicuro che un modo lo troverà".

Kristoff sembrava veramente convinto di ciò che diceva, il suo tono era deciso ma rassicurante. Poco dopo Elsa chiese la fatidica domanda.

"Allora… ho notato che ti piace mia sorella"

Il biondo strabuzzo gli occhi per un istante, poi rispose automaticamente, cercando di mantenere la calma e compostezza.

"Non so di che cosa tu stia parlando, s-s-siamo solo amici" rispose in modo secco.

"Si vede lontano un miglio Kristoff” disse la sorella. “Tranquillo, sembri un tipo in gamba” e li poggió una mano sulla spalla, con tono rassicurante. ”Anna è rimasta sola per troppo tempo, merita qualcuno, e credo che tu sia quello giusto".

Kristoff non sapeva cosa dire: Elsa aveva ragione, doveva provarci, ma era tutto così nuovo per lui. Pochi mesi fa non si sarebbe mai immaginato di innamorarsi, mentre ora è più attratto che mai a qualcuno, ad Anna

"È tutto così nuovo per me, ho bisogno di tempo" spiegó il ragazzo. 

"Capisco. Comunque hai il mio supporto. Mi piaci".

"Anche tu". Finirono di lavare i piatti tra chiacchere e aneddoti e poi andarono da Anna.

Era seduta davanti all'albero e i regali con fare impaziente. I due si avvicinarono e si sedettero attorno a lei. 

"Allora, ne apriamo qualcuno adesso? Dai, uno ciascuno" propose Anna.

"Come vuoi principessa" disse il biondo. "Concordo" aggiunse Elsa.

"Questo regalo è per… me! Da Kai e Gerda. 'Buon Natale Anna, ci manchi tanto! Siamo fieri di te, la nostra piccola e sbadata Anna è ormai una bellissima donna adulta. Vieni a trovarci un giorno! E buon anno nuovo!'" lesse dal bigliettino.

La ragazza aprì il pacco e le venne regalato un caldissimo e morbidissimo maglione verde con dettagli e ricamature bianche.

"Sanno che può fare molto freddo qua ad Akresund quindi hanno deciso di farti un maglione, tutto completamente a mano. Spero ti piaccia!" spiegò Elsa.

"È stupendo, ma soprattutto verde, il mio colore preferito! Lo indosserò subito!" e se lo infilò. Era morbido, comodo, caldo ma soprattutto fatto con amore. 

Kai e Gerda erano gli aiutanti dei genitori di Anna e Elsa, che poi diventarono i loro custodi dopo l'incidente. Erano parte della famiglia Arendelle si da prima della nascita della primogenita, ed entrambe le ragazze provavano immenso rispetto e ammirazione verso i due. Erano veramente come un secondo padre e una seconda madre. Attualmente aiutavano Elsa a gestire la casa editrice.

"È un po' larga, ma il bello è proprio quello! Dopo li chiamo e li ringrazio" disse contenta Anna. Poco dopo prese un altro regalo in mano.

"Questo è per… Elsa! Ecco, prendi!"

" 'Buon Natale Elsa! Sei la migliore sorella del mondo. Sono contenta che sia venuta a trovarmi. Ti voglio bene, più di quanto tu possa immaginare. Spero che il regalo ti piaccia' da parte di… Anna". 

Elsa aprì il regalo: era un set di matite da disegno e colorate, acquerelli e pennelli. Anna sapeva che la sorella aveva riniziato a disegnare, come passatempo e antistress.

"Mi faranno comodo tutti questi strumenti, grazie mille Anna!" e si avvicinò per abbracciare la sorellina.
A volte non riusciva a capire come Anna le volesse ancora bene dopo tutti quei anni d'isolamento che aveva subito. Tutto a causa della sua stupida malattia, durata troppo. Elsa soffriva di una rarissima malattia, che rendeva il suo sistema immunitario debole: ricordava ancora i numerosi viaggi in ospedale, la sanitizzazione della sua stanza e della casa intera, le giornate passate a disegnare e guardare i bambini giocare fuori dalla sua finestra; ma la punizione peggiore era l’isolamento da Anna. Non poteva vederla, giocarci, abbracciarla, pettinarle i capelli: ogni contatto con qualcuno era troppo rischioso per la sua salute. 

Poi avvenne l’incidente.

Agnarr e Iduna si stavano dirigendo verso un medico fuori cittá, convinto di avere trovato la cura per Elsa. “Sei sicura che questa funzionerá? Ne abbiamo già provate tante...” fece notare la giovane Elsa. “Sii positiva Elsa! Sono sicuro che questa sará quella buona” gli disse in tono rassicurante il papá. “Domani mattina andiamo a parlarci. Sai, dicono che sia un vero esperto.”

La notizia arrivó il giorno dopo l’incidente. Le notti passate a piangere erano infinite, il mondo si spense, il tempo si fermó. Non poté nemmeno partecipare al funerale, Anna li avrebbe dovuti seppellire da sola. “Tutto per colpa mia. É solo colpa mia...” pensava. La cura del dottore Anton Hallan funzionó, e in pochi anni la sua situazione miglioró. Con il tempo riuscí a poter uscire dalla sua stanza, persino andare fuori. Non era del tutto guarita, la terapia era lunga alcuni anni, ma la sua vita riniziava a riprendere colore, a riprendere senso. Anna entro finalmente a fare parte della sua vita e di ció ne era altamente felice.
Il passato ormai non contava piú: lei era qua, con sua sorella più felice che mai e il suo potenziale ragazzo. Non poteva andare meglio.

"Questo regalo è per… Kris! Dai, aprilo!" squittì Anna.

" 'Auguri Kristoff! Questi mesi passati assieme sono stati fantastici. Spero che il regalo ti piaccia. Sei il miglior amico che uno possa avere! ' " lesse il ragazzo dal biglietto.

Tolta la carta da regalo Kristoff si trovò davanti una scatola di cartone senza alcuna scritta. Perplesso decise di aprirla. Era imbottita di polistirolo e lui mise la mano dentro. Tirò fuori un casco da rally professionale, di quelli che costano centinaia o migliaia di euro. "Allora, ti piace?" chiese con tono speranzosa.

"W-wow Anna, " balbettò " è… è bellissimo". Era di un materiale blu opaco, con rifiniture bianche lucide. Da un lato c'era il suo nickname "IceMaster" decorato con sticker di sponsor e loghi vari. Dall'altro c'era il suo nome "K. Bjorgman". Era un casco leggero ma allo stesso tempo duro come il diamante. L'imbottitura interna era coperta da una stoffa bianca, calda e isolante. Davanti si estendeva un supporto per il microfono, che si fermava davanti alla bocca.

“Forza Kris, provalo!” suggerì Elsa. Kristoff si sistemò all’indietro i capelli e indossò il casco: era perfetto. Nè troppo largo nè troppo stretto, era perfettamente modellato per la sua testa. Si alzò rapidamente e cercò uno specchio. 

Il riflesso mostrava un ragazzo diverso, convinto, determinato. Il biondo si osservava, sembrava alquanto compiaciuto. Non vedeva più un Kristoff senza ambizioni, vuoto, morto: in quel riflesso c’era Kristoff il pilota, Kristoff il vincitore, Kristoff il campione. 

“Allora? Da quel che vedo sembra che ti piaccia...” fece notare Anna. Kristoff si avvicinò a lei e la guardò dritto negli occhi. Il suo corpo era così grosso rispetto quella della ragazza, così imponente. Il suo viso non mostrava alcuna emozione, i suoi occhi riuscivano penetrare l'anima di chi stava guardando.

In un istante la rossa venne avvolta da un caldo e morbido abbraccio. “A-Anna… grazie” sospiró il biondo. Le piccole braccia della ragazza lo accolsero con dolcezza. “Sono contenta che ti piaccia… oh, non piangere! Spero siano lacrime di felicità!”. Kristoff sembrava veramente felice, come un bambino che ha avuto tutto ciò che voleva per Natale. “Ti voglio bene Kris… dai Elsa! Vieni! Abbraccio di gruppo!” e la bionda si avvicinò timidamente a loro, accolta dalle braccia della sorellina. 
 

***

I tre si vestirono per uscire fuori: volevano andare tra i mercatini del centro, mangiare qualche prelibatezza svedese e fare pupazzi di neve. "A volte mi chiedo con che voglia la gente lavori a Natale…" commentò Anna mentre apriva il portone. "Me lo chiedo spesso anch'io… ma alla fine non credo che ‘lavorino’. Secondo me lo vedono come metodo per passare tempocon la comunità di Akresund, e ciò può essere piacevole, no?" rispose Kristoff. "Hai ragione... ELSA!" schiamazzò la rossa "copriti! Fa freddo!". La bionda indossava solo un maglione azzurro e un gilet bianco, abbigliamento sicuramente non adatto alle temperature invernali di Akresund. "Tranquilla, il freddo non mi ha mai dato fastidio…" rispose tranquillamente. In tempo record Anna entrò dentro casa, prese una sciarpa, guanti e cappellino e coprì la sorella. "Anna! Che fai?!" protestò la bionda. "Fa. Freddo. Elsa copriti, devi fare attenzione! Ti ricordo che non sei ancora guarita completamente. Dai indossali… per favore". Elsa sapeva che Anna aveva ragione, quindi la ascoltó. Kristoff si avvicinò alle due sorelle.

"Ragazze, andiamo? Dai che in queste ore preparano un sacco di cioccolata calda in centro! Ed è pure gratis!" esclamò il ragazzo.

"Cioccolata?!" dissero contemporaneamente le due ragazze. 

***

I tre amici tornarono a casa il tardo pomeriggio, passato tra risate, cibo e spirito natalizio. Il contrasto tra il freddo dell'esterno e il tepore della casa era piacevole. "Volete ancora cenare? Io credo di essere ancora piena…" spiegò Anna. "Idem", "anche io" risposero i due biondi.

"Finiamo di aprire i regali?" propose la padrona di casa. Si avvicinò all'albero di Natale e prese un pacco. "Il primo fortunato è… Elsa! Prendi!"

"Buon Natale Elsa! Anna mi ha parlato molto di te e non vedo l'ora di conoscerti. Probabilmente ci saremo già visti se stai leggendo questo biglietto, scommetto che sei una persona magnifica! Spero che il regalo ti piaccia e ti auguro buon anno! Da: Kristoff" lesse Elsa dal biglietto. Spacchettò il regalo, che si dimostrò essere una macchina per creare una fontana di cioccolato. "Anna mi ha detto di quanto vi piace il cioccolato, quindi ho pensato che fosse il regalo giusto…" spiegò timidamente il ragazzo.

"Hai centrato in pieno Kris! Grazie mille!" e si avvicinò a lui. Entrambi non erano abituati al contatto fisico con le persone, inoltre si erano appena conosciuti, quindi si diedero un veloce e timido abbraccio.

"La dobbiamo provare! In cucina dovrei avere del cioccolato… dopo vado a prenderlo." 

Anna si avvicinó all’ultimo pacco; era di medie dimensioni e di peso era alquanto leggero. “Allora l’ultimo regalo é per… me! ‘Buon Natale Anna, questi mesi passati insieme sono stati magnifici. Tra poco ci aspetta una grande avventura e spero che il regalo ti piaccia. Ti voglio bene’ da parte di Kristoff”. La rossa tolse la carta regalo dalla scatola, la aprí e ció che vide era a suo parere bellissimo. Ella tiró dalla scatola una tuta da rally color verde, leggerissima e decorata con loghi di sponsor vari e colorati. Nel collo dell’abito c’era scritto il suo nome e il suo nickname, proprio come aveva fatto per il casco di Kristoff. “É stupenda Kris!” e corse verso camera sua per indossarla. Poco dopo uscí, il suo corpo perfettamente inserito nella tuta. “Allora? Come sto?” chiese mentre posava. “Sono contento che ti stia bene, il verde ti dona molto” commentó il biondo. Davanti a lui vedeva il suo futuro co-pilota, uno reale e vivo. Basta rally virtuali, co-piloti programmati e macchine 3D: tra poche settimane avrebbero partecipato ad un rally vero e proprio! Dire che Kristoff non stesse piú nella pelle non bastava; la sua occasione, il suo sogno stava per diventare realtá.

“É un regalo bellissimo Kristoff. Ti ringrazio, dal profondo del cuore” e dopo queste parole Anna si avvinicinó e lo abbracció, un gesto pieno di bene e gratitudine.

Fuori i bianchi fiocchi di neve scendevano lentamente, con velocità quasi impercettibile. La temperatura era rigida e fredda, il ghiaccio copriva ogni cosa, ma in quella casa, in quell'appartamento, in quell'abbraccio c'era tutto un amore che avrebbe sciolto qualsiasi cosa. A casa di Anna il freddo non era più un problema.



Note:
A distanza di una settimana rieccomi con un altro capitolo a tema natalizio! I nostri protagonisti tra poco affronteranno la loro prima prova, state pronti! Ringrazio ancora tutti i lettori che stanno seguendo questa storia, nonostante abbia le giornate completamente occupate non riesco a smettere di pensarci. Mi raccomando, recensite! Ci vediamo alla prossima!

-Scape01

   
 
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