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Autore: Rohhh    17/09/2020    1 recensioni
Ashley ha 21 anni, vive con gli zii da quando ne ha 8 perchè ha perso i genitori in un incidente e lavora nel ristorante dello zio in attesa di trovare la sua strada. la sua vita adesso è tranquilla e lei crede di essere diventata immune ai cambiamenti dopo la tragedia che ha vissuto. Un giorno, però, a casa arriva un nuovo inquilino, Matt, che le dimostrerà che ci si può ancora sconvolgere positivamente per qualcosa che cambia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a tutte!

Torno con un nuovo capitolo, quasi non ci speravo, è un periodo strapieno e devo approfittare di piccoli rari momenti.

spero sia gradito e grazie a tutte coloro che ancora seguono.

Buona lettura!


CAPITOLO 6 - SOLO UN ABBRACCIO 

 

Ashley fissa il soffitto della sua camera.

È sdraiata sul letto, con gli occhi socchiusi e un braccio poggiato mollemente sulla fronte.

Le tende del balcone, che ondeggiano mosse da una piacevole e leggera brezza, fanno sì che i raggi del sole penetrino nella stanza a intermittenza, provocando dei giochi di luce sul soffitto che cambiano e si muovono continuamente.

Ashley li osserva immobile, ne sembra quasi ipnotizzata ma in realtà li sta solo guardando distrattamente.

È pomeriggio presto, uno di quei pomeriggi d'estate calmi e silenziosi, disturbati solo di tanto in tanto dal rumore ovattato di qualche auto in lontananza, scanditi dallo stridere delle cicale sugli alberi, dolce come una ninna nanna, un pomeriggio in cui il tempo e la realtà sembrano sospesi per magia.

Anche Ashley si sente così, sospesa, le sembra persino di galleggiare sul suo materasso.

Non ha voglia di fare niente, tra un paio di ore dovrà iniziare il suo turno al ristorante ma in quel momento non le va di pensare al dopo, ai doveri, agli impegni, a tutto ciò che esiste al di fuori della sua camera.

Sul suo telefono lampeggiano dei messaggi di Ellie, probabilmente le sta chiedendo se le va di fare qualcosa prima del lavoro.

Ashley sospira ma non li legge e chiude gli occhi.

Vuole rimanere solo un altro po' invasa da quella stupenda sensazione di rilassatezza, vuole illudersi che il tempo non passi e non verrà il momento in cui tutto cambierà.

Che strano, pensava che gli stravolgimenti nella sua vita non le facessero più effetto e invece…

Sono passati alcuni giorni dal colloquio di lavoro di Thomas e dalle parole di Matt che continuano a ronzarle in testa.

La vita è sua…

Se solo fosse facile metterle in pratica!

Con lui non sono più tornati sulla questione, hanno scherzato, hanno diviso le fatiche dei turni estenuanti al locale, hanno riso.

Lui le è stato vicino senza chiedere, senza pretendere spiegazioni, dandole quel briciolo di spensieratezza che le serviva.

Ashley adora quel suo modo discreto di aiutarla, di farle capire che c'è senza invadere i suoi spazi, lasciandole la libertà di scegliere se condividere o meno i suoi pensieri.

In quei giorni le è capitato spesso di soffermarsi a osservare le sue braccia mentre lavorava e chiedersi come sarebbe averle attorno ai suoi fianchi, sentire che la cingono dolcemente e si posano sulla sua schiena, stringendola.

È un pensiero stupido, lo sa, ma ha desiderato quel calore e quell'abbraccio mancato  per giorni.

Il rumore delle scale che scricchiolano la distrae, è un suono a cui si è ormai abituata da quando Matt abita nella loro mansarda, prima deserta.

Quel fracasso fastidioso è diventato stranamente rassicurante per lei, sentirlo la fa stare bene perché significa che lui c'è.

Non sa spiegarsi per quale strampalato motivo succeda ma, è come se Matt sia diventato il suo bellissimo angelo custode silenzioso, la sua sola presenza in casa le dà conforto e speranza e la fa sentire come se ancora niente fosse perduto.

I passi però si arrestano davanti alla sua porta, Ashley fa in tempo ad aggrottare le sopracciglia quando sente qualcuno bussare.

Salta giù dal letto ancora mezza rintontita e con una tale velocità che la testa le gira.

Apre la porta e come previsto dall'altra parte c'è Matt, che la fissa divertito.

Non deve avere un bell'aspetto e i suoi capelli corti sembrano aver affrontato una battaglia, ne è consapevole.

Non si formalizza più di tanto, vivono nella stessa casa e Matt l'ha già vista in pigiama e con la faccia impastata dal sonno varie volte, per non parlare di quando talvolta si scontrano fuori dal bagno dopo la doccia e lei rischia sempre di rimanere mezza nuda davanti a lui.

"Ti prego, non infierire, so di fare schifo" lo avverte mentre si stropiccia gli occhi, con un tono di voce che pare provenire dall'oltretomba.

Sorride però, le è bastato vederlo.

"Beh, vedo che ci hai già pensato tu, mi semplifichi il lavoro! - scherza Matt, poi ride e le sistema un paio di ciuffi ribelli - ti ho disturbato? Stavi dormendo?" domanda, facendo scorrere rapidamente lo sguardo su di lei.

"No, stavo solo...ehm…" 

"Rimuginando e rimuginando e rimuginando?" la anticipa lui, facendola scoppiare a ridere.

"Beh, una cosa del genere...wow, sembri conoscermi già bene, sono così prevedibile?" esclama stupita, Matt sembra in connessione con lei e a volte si meraviglia della facilità con cui riesce a capirla.

"Diciamo che imparo in fretta...quando tengo a qualcosa" replica il biondo, enigmatico e con uno sguardo che le fa saltare il cuore in petto.

C'è qualcosa in quelle parole così vaghe che la manda in confusione e le fa sentire una strana euforia dentro.

Non sa cosa dire, vorrebbe non essere così emotiva in certi momenti.

Peccato che avere la giusta risposta per ogni evenienza non sia mai stato un suo talento.

Matt la tira fuori da quella situazione di stasi e riprende la parola.

"Comunque... abbiamo il turno insieme stasera! Ero solo passato per dirti che sto andando a fare una partita a calcetto con i ragazzi perciò dopo andrò direttamente al ristorante dal campo, per te è un problema o ti serve un passaggio?" chiede.

Ashley è ancora talmente frastornata che  si accorge solo in quel momento che Matt in effetti è in tenuta da calcio e ha sulla spalla un borsone.

"Oh, ma ad figurati, nessun problema! Ci vediamo a lavoro, allora!" farfuglia subito, rimettendo in moto il cervello.

"Ok, perfetto! Ovviamente, se avessi avuto bisogno sarei tornato a prenderti, l'addebito delle spese di benzina e disturbo l'avresti trovato direttamente sul tuo conto corrente!" non può fare a meno di prenderla in giro, con un ghigno irresistibile sulle labbra.

"Che idiota! - esclama Ashley, fingendo un'aria offesa - ti consiglio di andare ora o arriverai in ritardo, campione!" lo schernisce infine, spingendolo via con una pacca sulla schiena.

Matt si volta e le lancia un'ultima occhiata come saluto prima di sparire giù per le scale.

Ashley sospira, si appoggia alla porta, ha un'aria pensierosa ma serena.

Matt non ci ha messo molto tempo a farsi degli amici ma non se ne meraviglia.

È naturale, ha un carattere carismatico, è socievole e ha tanti interessi, parlare con lui è piacevole e mai noioso.

Chissà quanto poco ci metterà a fare innamorare qualcuna di lui, rifletté tra sé e sé.

Abbassa lo sguardo, il telefono è fra le sue mani e finalmente lo degna di attenzione.

Non ha più tempo per vedersi con Ellie, è meglio che prima del lavoro passi qualche ora con Thomas.

Nonostante tutto gli vuole bene, da tre anni condivide la sua vita con lui e spera che prima o poi capisca che non è pronta per andare a vivere con lui, che forse possono trovare un compromesso.

Se la ama lo farà, ne è certa.

Sì, adesso è il momento di essere felice per lui, il dopo si vedrà.


"Assurdo! Ma hai sentito stasera quel tipo tamarro che si lamentava di ogni cosa? E c'è troppo poco sale e c'è troppo olio, e le verdure non sono abbastanza verdure? Quando ha voluto parlare col cuoco ho davvero temuto fosse la volta buona che qui dentro scoppiasse una rissa! Già mi immaginavo mio zio in preda al panico!" commenta ad alta voce Ashley, la sua voce rimbomba nell'ampia sala del ristorante, ormai vuota alle 2 di notte.

"Proprio lui che non farebbe male a una mosca! Che razza di gente! Ha quasi mandato a quel paese anche me!" precisa Matt, mentre sistema tavoli e sedie e li rimette in ordine.

Le disavventure al locale sono l'argomento di conversazione preferito a fine turno.

Ashley si ferma un attimo, poggia la scopa al muro e gli si fa vicino di soppiatto, con uno sguardo malizioso.

"Beh, a te non è andata poi così male. Guarda che ho notato la mora che ti ha infilato il suo numero di telefono nella tasca del grembiule. Da quando ci sei tu qui dentro la clientela femminile è aumentata in maniera esponenziale. Comincio a pensare che lo zio ti abbia assunto per quello!" lo provoca, i suoi occhi castani si accendono di una sfumatura furba e intrigante.

"Che dici?"

"Te lo assicuro! Sai, questo è un paese piccolo, quando c'è qualcuno di nuovo si nota subito ed evidentemente tu non passi inosservato." risponde Ashley, incrociando le braccia e poggiando la schiena sul muro, i suoi capelli rossi un po' spettinati per il lavoro le incorniciano il volto, sorride ed è serena, ha gli occhi che le brillano di quella luce selvatica che lo ha subito intrigato.

Matt la fissa e per un paio di secondi non gli importa più delle altre ragazze, senza neanche accorgersene infila una mano nella tasca e straccia il foglietto col numero di telefono di quella ragazza sconosciuta.

Non sa nemmeno perché l'ha fatto.

Ashley sente il suo sguardo su di lei, intenso, denso di una serie di emozioni che non hanno ancora un nome ma che stanno cominciando a nascere prepotentemente, anche se sa che non dovrebbero.

Quegli occhi le accarezzano la pelle, la riscaldano senza toccarla, li percepisce forte e chiaro mentre le solleticano ogni parte più sensibile.

Sono soli, il suo cuore perde un battito e lei sa che se non va via da lì potrebbe fare qualcosa di cui si pentirà il giorno dopo.

"Qui abbiamo finito! - taglia corto all'improvviso, secca, distogliendo lo sguardo dal biondo e inconsapevole tentatore, si stacca dal muro e a passi veloci si dirige verso le cucine - manca solo la pattumiera e andiamo!" gli urla da lontano quando ormai Matt non può più vederla.

Lui scuote la testa, si scosta i capelli dalla fronte accaldata, poi la raggiunge, con ancora addosso quella strana sensazione.

 

"Ecco fatto! Diamine, come sono pesanti!" sbuffa Ashley, sbucando in strada dalla porta del retro e trascinando come meglio può un enorme sacco della spazzatura stracolmo, grande quasi quanto lei.

"Dai, faccio io!" si offre Matt, allungando la mano per strapparle via il sacco e farsene carico insieme a quello che già porta ma la rossa mette sú un broncio orgoglioso e glielo impedisce categoricamente.

"Non se ne parla! Mi hai preso per una piccola e fragile donzella? Ho sempre fatto da sola qui, ci sono abituata!" scherza, riprendendo ostinata a trasportare la spazzatura con un lieve fiatone.

"Lo vedo! Ti sei fatta le ossa ormai!" 

"John e Katya non hanno ancora figli e io mi sono sempre sentita in dovere di aiutarli.- spiega, la sua voce appare quasi malinconica per un istante -  E poi mi piace questo lavoro, non ci si annoia mai!" esclama dopo, quella venatura triste l'ha abbandonata, Ashley emana una grande forza in ogni gesto che fa e sembra molto determinata.

Perché una ragazza così dinamica si sta condannando a una vita in cui i suoi sogni sembrano dover restare sempre in ombra?

Matt la guarda e si chiede se continui a sentirsi in debito con i suoi zii per averla accolta con loro da piccola e lotti nel tentativo di non deluderli mai, a costo di sacrificare la sua felicità.

Dopo essersi sbarazzati di quei pesi si avviano finalmente verso la macchina.

"Sono esausta, non vedo l'ora di buttarmi a letto e dormire fino a…" 

Ashley si blocca, ha il cellulare in mano, lo guarda con poca importanza, poi sgrana gli occhi e sbianca.

Matt è di fronte a lei e se ne accorge, contrae la fronte perché è troppo evidente che all'improvviso qualcosa non vada.

"Ehi, che succede?" chiede, è preoccupato, sembra una cosa grave da quella reazione.

Ashley tentenna, boccheggia, sembra che abbia le corde vocali annodate e non possa più parlare.

"Ah...niente...non.." farfuglia, mentre i suoi occhi rimangono incollati a quello schermo.

"Che c'è? Qualcuno sta male?" insiste lui, avvicinandosi.

"No, no...va tutto bene...è solo che... è Thomas e…- balbetta poi solleva i suoi grandi occhi, vuoti e smarriti e li fa incrociare disperatamente con quelli di Matt - il colloquio è andato bene, lo hanno chiamato qualche ora fa, mentre lavoravo. Inizia a ottobre" dichiara senza alcuna inflessione di gioia nella voce, come si fa quando si legge qualcosa di cui non si ha il minimo interesse.

Matt raggela, è tutto chiaro, adesso.

Le si fa più vicino, lei si è come racchiusa in se stessa, trema e ha freddo nonostante l'afa di luglio.

"Ashley, tu…"

"No è.. è ok, davvero. È una notizia fantastica." lo interrompe prontamente, ma i suoi occhi non esprimono esattamente entusiasmo, sono vacui e lucidi, anche la sua voce è tremolante.

Rimangono entrambi immobili in quella strada deserta di notte, silenziosa da fare paura, illuminata solo da qualche lampione.

"Non sei costretta a fingere, non con me" la rassicura calmo, quelle poche parole sono per lei come uno spiraglio di luce nell'oscurità dei suoi pensieri.

Solleva lo sguardo, adesso le lacrime sono troppe, cominciano a scivolare giù per le sue guance pallide.

"Ho paura...non sono pronta a cambiare...pensavo di esserlo, pensavo di aver superato quella fase dopo la morte dei miei genitori ma...non è cosi, sono ancora una ragazzina debole e vigliacca" si apre finalmente, vomita le sue insicurezze e Matt può fare l'unica cosa possibile, senza sapere che si tratta proprio di quello che lei ha desiderato per giorni.

Allunga le braccia e la stringe, se la porta al petto, le carezza i capelli con una mano mentre Ashley piange sulla sua maglietta, ormai libera da ogni freno inibitore.

Sta così bene fra quelle braccia, si lascia cullare dal calore che finora ha potuto solo  immaginare e la realtà è decisamente migliore delle aspettative.

"La morte dei tuoi genitori ti ha segnata e lo capisco, ma non devi sempre importi di essere forte, non è così che funziona. Sei un essere umano e puoi lasciarti andare se ne hai bisogno, puoi permetterti di avere paura. Non pensare di aver fallito per questo" le sussurra all'orecchio, Ashley stringe i pugni sulla sua schiena, non vorrebbe lasciarlo più.

"Grazie" bisbiglia con ancora il viso poggiato sul suo petto.

"Andiamo a casa, ok?" Matt sfiora la sua guancia con le labbra prima di allentare la presa, Ashley riemerge da quella bolla di benessere e le sembra di essere rinata.

Si asciuga gli occhi e lo guarda, un po' in imbarazzo.

"Ti ho bagnato la maglietta, che stupida" 

Non sa che altro dire, ma si sente più leggera.

Dovrà affrontare Thomas, sa che sarà dura spiegare le sue ragioni, trovare un accordo per fare funzionare tutto ma, dopo essersi sfogata ha ritrovato la determinazione.

Avere paura può anche darti coraggio.

Matt sorride, le cinge la spalla con un braccio e insieme lasciano quella strada buia e solitaria.

 

"Le tre di notte, birra, gelato e sigarette! Wow, la serata perfetta per una sfigata perfetta!" dichiara Ashley dopo aver liberato dalle labbra  una nuvola di fumo, con una più che evidente nota sarcastica nella voce.

È nella mansarda con Matt, hanno raccattato una vaschetta di gelato dal freezer, un paio di birre scadenti e stanno fumando seduti per terra sul balcone.

"Dai non è così male" prova a consolarla Matt, mentre se ne accende un'altra.

"Smettila, non c'è bisogno di compatirmi. Questa serata fa letteralmente schifo...avresti fatto meglio a chiamare quella tizia del ristorante, ti staresti sicuramente divertendo di più, adesso" gli fa notare la rossa, buttando la testa indietro e appoggiandosi al muro, mezza stravaccata.

"Ho perso il biglietto col numero" mente Matt, sa di averlo strappato apposta quando Ashley ha focalizzato la sua intera attenzione.

"Cavolo, stasera la mia sfortuna ti ha proprio contagiato, dovresti starmi lontano invece di abbracciarmi!" si lascia scappare.

Forse è quel po' di alcool che ha in corpo a farla parlare con così tanta naturalezza con Matt.

O forse è l' abbraccio di prima che ha donato loro una confidenza diversa.

Fatto sta che dopo sono finiti in camera di Matt a parlare, è stato lui a invitarla per non lasciarla da sola con i suoi mostri.

Un atto di pietà, dunque, nient'altro, ha pensato lei.

"Non era il mio tipo, comunque" ribadisce Matt ma Ashley ridacchia.

"Ah sì? E qual è il tuo tipo?" gli sussurra a un palmo dal viso, il suo vestito corto che da seduta le scopre fin troppa pelle, la sigaretta ancora a mezz'aria e un'aria così sensuale e curiosa che Matt fa fatica a reprimere un brivido nella schiena.

"Tuo zio sa che fumi?" chiede, eludendo la sua domanda scomoda.

Ashley si allontana e sbuffa.

"No e non deve saperlo - lo minaccia, puntandogli contro il cucchiaino sporco di gelato - e poi io sono maggiorenne e vaccinata...e non fumo - dichiara solenne mentre aspira una boccata dalla sigaretta.

"Ah no?" Fa lui, sollevando un sopracciglio, la contraddizione è evidente.

"Sei tu che mi fai venire voglia" risponde in maniera troppo ambigua perché Matt possa lasciar correre.

"Voglia di che?" chiede con aria allusiva, le sue labbra si piegano in un sorriso irresistibile.

È il suo turno di essere provocante e terribilmente sexy ed Ashley soffoca il piacere con una cucchiaiata fredda di gelato.

"Di fumare, cretino!" risponde malamente, mentre percepisce un calore addosso che non dipende dall'estate.

Scoppiano a ridere entrambi, sta così bene con lui che le sembra di passare una serata spensierata col suo migliore amico.

Magari Matt può diventarlo il suo migliore amico, no?

"Almeno il sesso va bene con Thomas?" chiede Matt sfacciato, approfittando della piega che ha preso la serata.

Ashley le ha raccontato dei tanti problemi del loro rapporto ma qualcosa che funziona ancora ci sarà.

Lei sospira, beve un sorso di birra e pare pensarci.

"Oh, sì. Alla grande!" mente clamorosamente, fissando i palazzi di fronte.

In realtà non sa più da tempo cosa significhi provare un orgasmo come si deve e non si spiega il perché.

Sarà diventata lei più esigente o lui più scarso?

O forse non lo ama e desidera più come una volta?

"Non sembri convinta" Matt gira il coltello nella piaga.

Perché deve sempre essere la bocca della verità?

"Beh, dopo tre anni anche il sesso cambia in un rapporto. Non è mica come i primi tempi in cui si ha voglia di farlo tutti i giorni" cerca di difendersi, sembra realizzare in quel momento quanto sia penosa la sua vita sessuale.

"Non credo sia così, se due persone si amano, possono anche passare tanti anni, ma la voglia di aversi è la stessa" la spiazza, ha ragione ma Ashley non vuole ammetterlo.

"Non sono d'accordo, forse sei tu che ti sopravvaluti" obietta ma Matt non vuole dargliela vinta ed è pronto a colpire.

"O forse sei tu che avresti bisogno di ricordare di nuovo cosa significhi farsi una sana scopata come si deve" 

Quelle parole sussurrate, i suoi occhi blu, il fumo e l'atmosfera rilassante le fanno girare la testa e provare un formicolio terribilmente sbagliato.

Ha dimenticato i problemi e vorrebbe dirgli che muore dalla voglia di chiedergli se allora lui può aiutarla a riscoprire i piaceri del sesso.

Forse è la birra che le fa elaborare quei pensieri folli o forse perché con Thomas va davvero male da quel punto di vista e lei è fatta di carne come tutti.

No, sarà decisamente la birra, è meglio smetterla per quella sera e reprimere ogni singolo spirito bollente o voglia assurda.

È fidanzata, perché non se lo tatua sulla fronte?

"Grazie per la preoccupazione ma ti assicuro che va davvero a gonfie vele" precisa in maniera fin troppo forzata e finta, si abbassa il vestito per coprirsi le cosce, spegne la sigaretta e si circonda le ginocchia.

Sembra di nuovo pensierosa e chiusa, Matt si stacca dal muro e la scruta, i suoi occhi si addolciscono.

"Andrà bene, Ashley. Domani parlerete e vedrai che tutto si risolverà" la incoraggia, carezzandole una spalla.

È incredibile come sia bello con lui passare dagli scherzi e le provocazioni al sentire il suo calore e  la sua comprensione.

Lo guarda e un po' di ottimismo ritorna.

Annuisce con la testa.

"Tu lo ami ancora?" 

Una domanda a bruciapelo la fa sobbalzare.

Di colpo la pervade un senso di ansia misto a confusione.

"Sì, credo di sì"

La sua risposta è incerta e tradisce tutti i suoi dubbi.

"In amore non esiste il credere, può esserci solo sicurezza, altrimenti non è più amore. Può essere altro, affetto, attrazione fisica...ma non amore. Se ami qualcuno lo sai." sentenzia con una saggezza che spiazza Ashley.

Odia quando ha ragione,maledizione!

"Matt, è una situazione complicata...io amo Thomas ma...ultimamente abbiamo obiettivi diversi, sembra che le nostre strade non si incrocino più. E poi...lui è un ragazzo serio e responsabile, Katya lo adora, è figlio di una sua amica, è di famiglia." prova a spiegare.

"Non deve piacere a Katya, però"

Ashley abbassa lo sguardo.

"Lo so ma...i miei zii stanno disperatamente cercando un figlio che non arriva...per adesso hanno solo me e io voglio renderli felici, voglio che non abbiano preoccupazioni per me e il mio futuro e  Thomas è un ragazzo con la testa sulle spalle, ha intenzioni serie e presto avrà anche un lavoro. Non possono desiderare di meglio per me, hanno fatto già così tanto prendendomi con loro e non voglio deluderli" racconta assorta, l'amore che Ashley prova per loro e per il modo in cui l'hanno amorevolmente accolta quando aveva perso ogni cosa traspare chiarissimo e genuino.

È pronta persino a sacrificare sé stessa.

"Comprendo tutto però io credo che per loro conti soltanto che tu sia felice, con Thomas, con qualcun altro o da sola. Anche io ho sacrificato il mio sogno di studiare per non pesare sulla mia famiglia ma poi ho capito che erano pronti a dare tutto pur di vedermi realizzato e quella era la cosa che per loro era importante. Per questo sono determinato e devo riuscirci, anche per mio padre" confessa con grande emozione, i suoi occhi brillano, sembrano quasi trasparenti al chiarore della luna.

Ashley lo osserva senza riuscire a staccargli lo sguardo di dosso.

Si muove di poco e poggia la testa sulla sua spalla.

"Sei un ragazzo forte e hai dei meravigliosi obiettivi, Matt. Ti auguro davvero di farcela..- dice a voce bassa, socchiudendo gli occhi e godendosi quella pace -ma per me è un po' diverso...io non so ancora bene quale sia la mia strada." ammette, vergognandosi appena.

A quasi 22 anni non ha fatto grandi progetti, per adesso le va bene la sua vita ordinaria, il lavoro nel locale dello zio, le uscite in paese, i soliti amici, il suo ragazzo storico.

Però, quando quella routine comincerà a starle stretta?

Si alza, è stanca e adesso è tardissimo, non è più lucida per affrontare altre conversazioni.

"Mi si chiudono gli occhi e potrei non rispondere più di quello che dico se rimango ancora qui, magari ne parliamo un'altra volta." lo informa, si stiracchia le braccia poi sbadiglia.

Anche Matt rientra in camera, la accompagna alla porta.

"A domani, allora, buonanotte"

"Buonanotte. E grazie per stasera...non so davvero come avrei fatto se non ci fossi stato tu...in fondo avevi ragione, non è andata così male" si ricorda di dirgli prima di scendere giù dalle scale, cercando di non ruzzolare sotto, col cuore pieno di battiti nuovi e nuove speranze.

  
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