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Autore: kiku_san    18/08/2009    11 recensioni
“Ci siamo accorti tutti che è cambiato da quando ci sei tu” mormoro con fare indifferente.
“Non voglio cambiare nessuno e tanto meno Yu, mi piace troppo com’è” risponde.
Con Vanessa non riesco a parlare, è un essere testardo e determinato, nulla la fa desistere dalla strada intrapresa.
Ci sarebbe così tanto da dire su quello che lei vuole, su quello che vuole Yu, su quello che entrambi vogliono. Ci sarebbe da dire anche sui cambiamenti, sul fatto che a volte avvengono anche senza volerli e che rendersene conto è segno di intelligenza, ma tant’è......è una battaglia persa in partenza.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Yu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Cinema Bizarre ne di nessun altra persona citata nella fiction nè offenderli in alcun modo.


Yu, Vanessa and me.



Chapter 1

„Yu, Yuu, Yuuu“
Oh mio Dio, quella voce nelle orecchie non la posso più sentire.
In realtà non è una brutta voce: roca e anche sexy se vogliamo, sarà “merito” del fumo o una sua caratteristica naturale, fatto sta che è come una carezza ruvida: ti fa trasalire e ti provoca brividi sotto pelle.
In realtà è una bella voce, una di quelle che se la senti difficilmente te la scordi, una voce che sa modularsi in sfumature diverse e tutte ugualmente sensuali.
Però onestamente, io questa voce non la sopporto più!
Ecco che la proprietaria della voce si materializza, le getto una rapida occhiata prima di ributtarmi nella rivista che sto fingendo di leggere con estremo interesse.
Pantacollant argentati in lurex, sandali con tacchi vertiginosi, una leggera maglia nera che le copre morbidamente i fianchi stretti, lasciandole scoperte le spalle morbide.
Anche il corpo non è niente male, non c’è che dire!
Belle gambe, bel seno, un fisico slanciato ma con tutto ciò che conta al posto giusto.
“Hai visto Yu?” mi poggia la mano sulla spalla, china il viso fino ad accostarlo al mio.
Sento il suo profumo penetrante, dolce e intenso quasi troppo, quasi caramelloso.
Alzo gli occhi il più lentamente possibile, ostentando una freddezza che assolutamente non provo.
“No, mi dispiace”, sorrido vagamente, cercando di rendere il mio sguardo il più innocente e sperduto possibile.
Yu in realtà, meno di un quarto d’ora fa, mi ha chiesto di avvertirla che lui avrebbe tardato.
“Mi ha detto che mi aspettava qui...” e il suo tono è un misto tra lo sconcerto e la leggera incazzatura.
Alzo le spalle in un gesto d’impotenza.
“Sai com’è Yu....” e lascio la frase in sospeso.
“In che senso scusa?”
Vanessa non è una che si arrende, questo dovevo aspettarmelo.
Vanessa è una tosta, anzi tostissima, con un sacco di grinta che non esita a sfoderare quando lo ritiene necessario.
“In nessun senso” sorrido di quel mio sorriso freddo, un po’ imbarazzato e un po’ tenero, “ Solo che spesso non fa quello che dice, tutto qui.”
“Ti sbagli, con me non è mai successo.”
Vanessa è sicura di sè, senza nessun dubbio su quello che la riguarda e Yu è tra le “cose” che oggi come oggi la riguardano, forse quella che la riguarda di più.
“Meglio così” rispondo.
I miei occhi la sfiorano, ma non accettano il confronto diretto con i suoi, che sono puntati contro di me senza cedimenti.
“Ci siamo accorti tutti che è cambiato da quando ci sei tu” mormoro con fare indifferente.
“Non voglio cambiare nessuno e tanto meno Yu, mi piace troppo com’è.”
Con Vanessa non riesco a parlare, è un essere testardo e determinato, nulla la fa desistere dalla strada intrapresa.
Ci sarebbe così tanto da dire su quello che lei vuole, su quello che vuole Yu, su quello che entrambi vogliono. Ci sarebbe da dire anche sui cambiamenti, sul fatto che a volte avvengono anche senza volerli e che rendersene conto è segno di intelligenza, ma tant’è......è una battaglia persa in partenza.
Rimetto la testa nella rivista, fingendo di aver perso interesse alla conversazione.
La sento tirare un paio di bestemmie mentre cerca il telefonino.
Si allontana mentre parla, mi giunge solo il suono della sua voce, senza che possa cogliere il contenuto della conversazione.
Chiudo la rivista, mi alzo e come se niente fosse mi avvio verso l’ascensore.
Ormai è ora che mi cambi per la serata.
Mentre osservo i numeri dei piani che si accendono e si spengono a brevi intervalli, una mano sulla spalla mi induce a voltarmi.
“Ho parlato con Yu, dice di averti chiesto di avvertirmi che sarebbe arrivato in ritardo.”
Ora la voce non ha più nulla di sexy, proprio no!
Direi che è più che altro densa di sospetto e di durezza.
La verità è che odio entrambe le cose ed è quindi matematico che in questo momento odi anche lei.
Sgrano gli occhi, poi li socchiudo, accenno ad un’espressione un po’ attonita, l’indice sulle labbra, lo sguardo perso a cercare tra i ricordi.
“Sei sicura?”
“Mi prendi per scema?”
“No certo che no, ma Yu a volte lo è, a me non ha detto proprio nulla.”
Faccio la faccina più dispiaciuta che di cui sia capace, mi viene da Dio!
L’ascensore apre le sue porte, io faccio per entrarci, poi come se proprio in quel momento mi fosse passato per la testa un pensiero fondamentale, blocco la cellula fotoelettrica delle porte.
“Forse adesso che ci penso mi ha detto qualcosa, ma in realtà non ho capito niente, stavo leggendo, devo avergli anche risposto con un ok. A volte con Yu faccio così, altrimenti mi stressa di cazzate.”
Alzo le spalle e sul mio sorriso sprovveduto si chiudono le porte dell’ascensore.
  
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