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Autore: Rebi_7_24    20/09/2020    0 recensioni
Se avesse saputo a cosa stava andando incontro, se qualcuno le avesse detto in anticipo cosa sarebbe venuto poi, se avesse potuto prevedere anche un singolo frammento di ciò che sarebbe diventata la sua vita....
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°°°°°°°°°Dal°°primo°°capitolo°°°°°°°°°°°°
「Quell'amore, si era promessa, avrebbe fatto in modo di guardarlo dritto in faccia almeno una volta. Voleva che lui sapesse. Doveva sapere che, tra l'infinità di gente che lo acclamava, che lo supportava e lo amava, c'era anche lei.」
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....avrebbe desiderato che accadesse molto prima.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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“Sette. Sette anime umane, e il re Asgore diventerà un dio.”
Ripeté Undyne, come la volta prima, dalla cima di un’imponente montagna. Frisk sentì che questa era la volta definitiva. In fondo sapeva che non avrebbe potuto fuggire in eterno.
“Sei. Ecco quante ne abbiamo prese finora. Capisci? Con la tua settima e ultima anima, questo mondo sarà trasformato.”
Sarebbe stato inutile tentare di spiegarle le sue intenzioni.
“Ma prima, visto che sei arrivata fin qui, ti narrerò la tragica storia del nostro popolo. Cominciò tutto tanto tempo fa…”
“…”
“…No, ma cosa sto facendo? Al diavolo! Perché dovrei raccontartela, quando stai per morire!?”
Si tolse l’elmo, scoprendo un viso dai tratti simili a quelli di un pesce, con la pelle azzurra e dei capelli rosso fuoco. Dei suoi occhi gialli, uno era coperto da una benda nera.
“Tu! Tu stai intralciando le speranze e i sogni di tutti! Leggendo i libri di Alphys, credevo che gli umani fossero forti… Con tutte le loro invenzioni e tecnologie. Ma tu.. Tu sei solo una codarda! Sfruttare quel ragazzino per scappare ancora una volta da me! E non dimentichiamoci di tutte le altre cose che hai fatto! Che ora non ricordo, ma sono sicura che sia stata tutta opera tua!”
Parte di quel discorso non aveva il minimo senso. Anzi, probabilmente l’intero insieme di parole che quella donna stava mettendo in riga, era completamente priva di fondamento. Ma Frisk era pietrificata dal terrore, non riusciva a muoversi, a malapena respirava. Figuriamoci se sarebbe riuscita a dire qualcosa.
“Sai cosa sperano tutti? Che tu muoia!!! Esatto umano! Anche solo la tua esistenza è un crimine! La tua vita è l’unica cosa che ci separa dalla libertà! Riesco a sentire i cuori di tutti battere come se fossero uno solo! Tutti stavano aspettando questo momento! Ma non siamo affatto nervosi. Perché sappiamo che non perderemo, se saremo tutti uniti! Ora, umano! Facciamola finita, qui e subito. Ti mostrerò quanto noi mostri possiamo essere determinati!”
Le sue parole erano pesanti, ma Frisk non ebbe il tempo di pensarci, perché Undyne saltò giù dalla montagna per atterrandole proprio di fronte. Non erano mai state così vicine. La sua anima le comparve sul petto, e poco dopo si colorò di verde. Questo… Che significava?
“Undyne, io non voglio combattere! Voglio solo-“
Una lancia azzurra le comparve tra le mani, e la rossa non le rispose.
“Quando sei verde, non puoi scappare!” Le disse soltanto. Frisk provò a spostarsi: era vero. Non poteva muoversi se non sul posto.
“Ma che..”
“Se non impari ad affrontare il pericolo, non durerai neanche un secondo contro di me!”
Le sue gambe tremavano, la presa sull’arma che le era stata data vacillava. Aveva paura, paura da non reggere.
Davanti a lei comparvero delle nuove lance che le vennero incontro, e allora Frisk capì a cosa serviva quella che aveva in mano.
“Niente male! Ma come te la cavi con questo!?”
Ne giunsero altre, stavolta più veloci. Frisk barcollò all’impatto. I suoi occhi volavano da una parte all’altra, in attesa dei prossimi attacchi, mentre Undyne continuava a sputarle addosso parole d’odio puro.
“Per anni, abbiamo sognato di uscire da qui”, ringhiò, sferrando un pugno al suolo. “E ora, il nostro sogno sta per avverarsi!”
I colpi erano sempre più potenti, Frisk aveva il fiatone.
“Non ti permetterò di mandare tutto a rotoli!”
Undyne, invece, sembrava non avvertire la minima fatica.
“Ah! Basta col riscaldamento!”
Riscaldamento? La ragazza sentiva già di non potercela più fare!
Tra le varie cariche magiche, una le urtò una spalla. Lei urlò, e un istante dopo la sua anima tornò rossa. Troppo tardi si accorse dell’enorme lancia che le passò dietro, bruciandole la pelle della schiena. Non aveva mai provato un dolore simile, faceva più male del fuoco di Toriel.
Cadde in ginocchio, era stanca. La sua arma pesava, e le ginocchia rispondevano a tratti. Doveva andarsene. Benché il suo orgoglio le intimasse di restare, non poteva permettersi di morire. Aveva fatto delle promesse. Aveva promesso a Toriel, e a tutti i mostri, che li avrebbe liberati. Aveva promesso ai suoi amici a Neverland, nella sua testa, che si sarebbero rivisti una volta risolta la storia delle accuse. Le era stato insegnato a mantenere la parola data.
Lui… Lui avrebbe fatto l’impossibile pur di tener fede alla sua, di promessa, quella di ritrovarla. Non si era arreso, ne era sicura. Lui stava ancora cercando il modo di tornare da lei, quindi… Lei doveva fare in modo di poter essere trovata. E per essere trovata, doveva uscire da lì.
La sua anima era ancora rossa, non era più bloccata. Frisk lasciò la sua lancia a terra e si alzò, per correre via con tutte le forze che aveva in corpo.
“Ehi!” Undyne scattò dietro di lei, e quando fu abbastanza vicina rese di nuovo la sua anima verde, fornendole nuovamente la sua arma. “Non mi scapperai stavolta!”
Nuovi attacchi giunsero da ogni lato.
“In realtà, ti sto facendo un favore.”
Un altro colpo andò a segno, la sua gamba destra cedette sotto il suo peso.
“Nessun umano ha mai superato Asgore. Ucciderti ora è un atto di pietà!”
Frisk parò le lance da per terra, ma la loro forza era troppa e la sua troppo poca. Il contraccolpo dell’ultima la fece distendere sulla schiena, e cacciò un gemito per il bruciore della ferita ancora fresca. La maglia vi aveva aderito per il sangue.
E in quel momento, si rese conto di essere stufa. Stufa di sottostare alle decisioni e alle volontà degli altri. Stufa di farsi andare bene qualsiasi cosa, sempre.
Lui le era stato portato via? Andava bene.
La sua famiglia l’aveva cacciata di casa per qualcosa che non aveva fatto? Andava bene.
Doveva lottare per la sua vita nonostante la stesse già mettendo in gioco per tutti loro? Andava bene!
Una sola volta aveva deciso di fare di testa sua, ed era finita a Neverland!
Con quel pensiero, Frisk si rialzò, mandando a quel paese il dolore delle ferite, e della storta che si era presa cadendo.
“Avanti! Provaci ancora!” Urlò in preda alla rabbia. In quel momento, l’odio di Undyne era pienamente ricambiato. Perché doveva farle questo? Lei non c’entrava niente con il passato, e per di più era lì per aiutarli. Non era giusto che subisse un tale trattamento, ma attualmente non voleva neanche più provare a spiegarglielo. No, adesso voleva solo godere della sua frustrazione mentre tentava inutilmente di farla fuori.
“Forza!! Sono qui!! Che aspetti!?”
Undyne stava diventando una furia. “E smettila di essere così resistente!”
Un attacco, un altro e un altro ancora, colpi su colpi che venivano prontamente contrastati dal loro bersaglio, e quando l’effetto verde svanì di nuovo dall’anima di Frisk, quest’ultima fu pronta a schivare la stessa lancia che la volta precedente le aveva procurato quella ferita che continuava a sanguinare.
“Allora! Non volevi la settima anima umana?? Sono io, ammazzami!!”
Sentiva l’adrenalina percorrerle tutto il corpo, e quasi le venì da ridere vedendo la faccia di Undyne.
“Coraggio, vieni a prendermi!” Quindi corse di nuovo via. Non doveva perdere di vista il fatto che le sue energie erano nettamente inferiori rispetto alle sue, e che non avrebbe potuto continuare a difendersi in eterno. Quindi, insieme a quella piccola soddisfazione, doveva pensare anche ad andarsene in qualche modo.
Undyne non si fece pregare, e in pochi secondi le fu di nuovo addosso.
“Mi sei sfuggita per l’ultima volta!”
“Ultima come l’anima che non riesci a prendere!” E nel dirlo non riuscì a reprimere un enorme sorriso di scherno, che non fece che aumentare l’ira della guerriera.
“Alphys mi disse che gli umani sono molto determinati…” Constatò Undyne, sferrando ancora i suoi attacchi. Di questi, però, quello finale colse Frisk di sorpresa, in quanto la sua direzione cambiò improvvisamente, colpendola su un fianco. Forse era stato un errore istigarla in quel modo. Ormai, però poteva solo che continuare.
“Ah sì?” Si raddrizzò con un po’ d’affanno, premendo la maglia sulla nuova ferita per assorbirne la fuoriuscita di liquido rosso, e sorrise di nuovo. “Beh, la tua amica non sbagliava.”
“Ora capisco cosa intendeva! Ma anch’io lo sono!”
“Tu? Determinata? Senza dubbio lo sei, ma non basta”, Frisk assottigliò gli occhi. “Per vincere ci vuole astuzia.”
Undyne non ci vedeva più dalla rabbia.
“E infatti voglio distruggerti ora!”
“Avanti, fammi vedere!”
La ragazza si era già abituata agli attacchi invertiti, e si stava adattando alla forza con cui glieli sferrava contro. Stava diventando quasi un gioco… Stava giocando con la sua vita.
Inaspettatamente, Undyne iniziò ad avere il fiato corto.
“Che c’è? Non ce la fai?” La prese in giro. “Mi aspettavo molto di più, dal capo della Guardia Reale.”
“Tu… Ngahhh!!! Muori, maledizione!!!”
Per la prima volta, la sferzata di colpi fu composta unicamente da attacchi invertiti. Frisk non era preparata a questo. Una ferita, una seconda, un’altra, e ancora, ancora, ancora. La ragazza cadde a terra, nuovamente di schiena, e riaprì gli occhi giusto in tempo per spostarsi dalla traiettoria di una lancia che andò a conficcarsi proprio dove si trovava lei un attimo prima.
“No, non lo accetto!” Gridò Undyne, e ne fece comparire altre, che fortunatamente furono schivate. Un altro colpo e per Frisk sarebbe finita. Aveva esagerato.
E nonostante tutto, alla donna non era sfuggito il fatto che quella ragazza si rifiutava di attaccarla. E questo non faceva che aumentare la sua furia.
“Tu non mi risparmierai!”
Frisk scappò ancora.
Mentre correva, il suo telefono squillò. Pregò con tutta se stessa che fosse Toriel.
“HEY! COME VA!?”
Papyrus? Adesso??
“Posso assicurarti che non è proprio il momento migliore!” Urlò affannata, mentre controllava che Undyne fosse ancora lontana.
“STAVO PENSANDO…”
“Tu pensi??”
“TU, IO E UNDYNE DOVREMMO USCIRE INSIEME! SONO SICURO CHE SARESTE GRANDI AMICHE!”
“Che cosa!?”
“INCONTRIAMOCI A CASA SUA, DOPO!”
“Eh!? Papyrus, aspetta-“ Ma le riattaccò in faccia.
“Oh mio Dio..”
“SMETTILA DI SCAPPARE!!!”
“Ma mangia la polvere!”
Non riusciva a raggiungerla, anche lei doveva essere allo stremo. Inoltre, iniziava a fare piuttosto caldo, e Frisk capì presto il motivo. Dopo la neve, e dopo l’acqua, ecco il fuoco. Si trovavano su un altissimo terreno rosso, ai piedi del quale vi era un mare di lava.
Distolse gli occhi, e vide un altro di quei gabbiotti di legno, anch’esso con dentro…
“Sans!! Sans, aiuta-“
Ma lo scheletro dormiva, e lei non aveva il tempo di svegliarlo. Con un verso di frustrazione proseguì, e si ritrovò davanti qualcosa di terrificante. Uno strapiombo che portava dritto a morte certa, e come unico passaggio per l’altra parte c’era una passerella di legno senza bordi a cui tenersi.
Guardò indietro, Undyne stava arrivando. Non aveva scelta, doveva passare. Per fortuna, il ponte era rigido, e arrivare sul lato opposto fu più semplice del previsto. Stava per riprendere a correre, quando…
“L’armatura… E’… Bollente…” Undyne si trascinava lentamente verso di lei. “Ma non p-posso… Arrendermi…”
Proprio a seguito di quelle parole, la donna cadde distesa a terra, e per un attimo Frisk ebbe paura che stesse per precipitare nella lava.
“Ehm… Ehi, tu.. Stai bene?” Si avvicinò, ma la rossa non si muoveva. “Undyne..?”
Niente. Frisk si guardò intorno, in cerca di un’idea. Per quanto l’avesse detestava fino a qualche minuto prima, vederla in quelle condizioni non le faceva piacere. E poi… Aveva promesso di portare via da lì tutti i mostri.
Caso volle che lì vicino vi fosse un distributore d’acqua, di sicuro mantenuta fredda dalla magia. Probabilmente era lì per coloro che non erano abituati a tali temperature. Frisk si tirò su le maniche, sventolandosi il viso. Riempì un bicchiere e tornò da Undyne, accovacciandovisi di fronte. Non poteva farglielo bere in quelle condizioni, l’unica alternativa che le venne in mente fu quella di svuotarglielo in faccia. Lì per lì non sembrò funzionare, ma ecco che la guerriera si tirò su tutto a un tratto. Frisk, ancora a terra, alzò gli occhi in attesa di sapere se dovesse riprendere a fuggire, ma lei la guardò per qualche secondo e, senza dire nulla, se ne andò.
La ragazza alzò le spalle, pensando di non avere tempo per cercare spiegazioni. Adesso doveva trovare un modo per sistemare quelle ferite, non poteva certo affrontare Asgore così.
Più avanti, non molto lontano, scorse un edificio. Sull’entrata c’era scritto ‘Laboratorio’.
 
 
 
 
 
   
 
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