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Autore: Giuliacardiff    21/09/2020    0 recensioni
Favola per bambini che riassume tutta la serie.
"Ripreso il cammino con al seguito il giallo, vedemmo il tiratore, sempre perfetto e preciso nel suo vuoto e grigio sguardo. Provammo a salutarlo ma lui sembrava restio nei nostri confronti e come se nulla fosse, inforcò gli occhiali e ci lasciò senza una parola, indifferente a tutto ciò che eravamo. Il giallo tentò di fermarlo ma fu solo un compagno di squadra del tiratore che, invisibile, lo fece cadere rovesciandogli addosso i nostri colori. Azzurro e giallo formarono il verde. "
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kiseki No Sedai, Ogiwara Shigehiro, Rakuzan, Satsuki Momoi, Taiga Kagami
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ambivalence


 
Insieme, combattendo contro tutte le squadre rivali. Il nostro unico scopo: vincere.

Insieme, personalità diverse che si incontrano in un'unica squadra.

Insieme, formiamo i colori dell'arcobaleno, ridenti nei nostri luminosi colori, Uniti nella nostra diversità.




Fino a quando ciò che eravamo distrusse una persona innocente. Distrutta dal nostro modo di giocare, abbandonò tutto, distruggendo i suoi ideali, piangendo amarezza e rifiutando l'unico sport che lo faceva sentire vivo.

 
E la colpa di tutto questo …era nostra. Il nostro gioco l'aveva distrutto. Non potevamo più stare insieme, non eravamo più colorati ma grigi nella nostra delusione contro noi stessi e il mondo. Perché nessuno ci capiva: avevamo perso i nostri colori, e con loro le nostre strade si erano divise.


Non potevo sopportare un simile peso sulle mie spalle perché sapevo di essere la causa di tutto ciò che è accaduto, ma le mie lacrime non bastavano a colmare il vuoto nel mio petto. Le mie azzurre lacrime, l'unica mia parte tracotante di sentimento. Il mio secchio vuoto, come il mio petto, abbandonato ai miei piedi. Non l'avrei mai più riempito, sarebbe rimasto vuoto.


Ma poi una tigre selvaggia dagli scuri capelli Rossi e il sorriso luminoso, mi avvicinò il secchio scuotendomi dal mio torpore, riponendo fiducia in me, nel gioco, ignorando gli errori i peccati dei quali mi ero macchiato.


Con quel secchio raccolse tutte le mie azzurre lacrime, credendo in me, Domando i miei sentimenti ora puri. sorpreso gli sorrisi. Nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me.


Con coraggio, dimostrando la forza che non credevo di possedere, mi inzuppare delle mie azzurre lacrime, dei miei Sentiti sentimenti, riprendendo il mio colore originale, la mia forza originale: l'azzurro del cielo più calmo.


bagnato, sorrisi al luminoso ragazzo, ringraziandolo della sua premura, domandandogli il mio colore e insieme facendo una promessa: amici.


E così prese a camminare, cercando coloro che come me avevano perso i loro colori. Al seguito il mio fidato azzurro secchio.


Più avanti incontrerai colui a cui donai le mie conoscenze. Lui, seppur spento, mi sorrideva, non avevano mai smesso di essere amici e lui sembrava disposto a rimanere quello di prima nonostante tutto. Allora gli donai il secchio, vuoto come il cuore nel suo petto, ma che presto avrebbe riempito. Bastò il mio calmo sorriso ad aiutarlo. Sorpreso osservò in alto ed ecco una cascata di stelle luminose che cadendo sul suo capo, riempirono il secchio, colorandolo di un raggiante giallo, lucente come raggi solari.


Ed ecco che, riappropriandosi dei suoi colori, lacrime di stupore fuoriuscirono dai suoi occhi, lasciandolo sorridente e colorato. Dall’alto delle nuvole il suo compagno di squadra faceva cadere piccole stelle da un secchio.


Ripreso il cammino con al seguito il giallo, vedemmo il tiratore, sempre perfetto e preciso nel suo vuoto e grigio sguardo. Provammo a salutarlo ma lui sembrava restio nei nostri confronti e come se nulla fosse, inforcò gli occhiali e ci lasciò senza una parola, indifferente a tutto ciò che eravamo.

Il giallo tentò di fermarlo ma fu solo un compagno di squadra del tiratore che, invisibile, lo fece cadere rovesciandogli addosso i nostri colori. Azzurro e giallo formarono il verde.


Non c'è da dire che dopo il piccolo incidente, il verde Ci accusò di tutto sgridandoci ma bastarono i nostri sorrisi sinceri e i nostri colori a ridar vita, colore e luminosità al verde che caldo e sorridente, accettò la sua colorata forma, seguendoci nel nostro cammino.


E così continuiamo il nostro cammino, quando scorgiamo una figura stessa sulla strada, grigia ed annoiata dal mondo e lo riconoscemmo. Purtroppo, però, la nostra voce non sembrava interessargli, né scalfire la sua perfetta grigia immagine e così ci arrendiamo all'evidenza. Ma fu una ragazza dai capelli rosa che con lo stecco di un ghiacciolo, ci portò alla realtà.


Non potevamo renderci: avremmo restituito i colori anche a lui. Allora provai ad offrire un ghiacciolo al grigio ma lui, stringendo i denti e ringhiando, ci scacciò tutti. Delusi facemmo qualche passo indietro quando si aprì una porta da fuoriuscire un gigante bambino alla ricerca di dolciumi.



Subito lo fermammo e donandogli un secchio, milioni di caramelle viola caddero nel secchio, facendo brillare gli occhi del gigante, donandogli di nuovo il colore delle violette. Esulto come un bambino per quel dono e sia il giallo che il verde si unirono a noi per festeggiare il ritorno del viola.


Da dietro la porta un ragazzo con un occhio coperto dai neri capelli e dolcetti tra le braccia osservava la scena.
All'improvviso un'idea mi balenò in testa: sapevo come ridare il colore al grigio ragazzo. Chi è sì l'aiuto del viola e insieme andammo dal ragazzo. Lui annoiato com'era, neanche si accorse che l'azzurro e il viola dei nostri secchi, erano caduti sulla sua testa, colorandola di blu.

Urlò per quello oltraggio, ma tutti insieme gli sorridemmo, notando il suo colore ritrovato che lui accettò di buon grado. Sorriso ed afferrò la mia mano tesa e io sapevo che finalmente era tornato.


In 5, continuammo smaniosi il cammino.

Da lontano, altre cinque teste ci videro, progettando un piano. Pezzi di shogi sparsi sulla strada ci segnarono la stessa fino al nostro ultimo componente da fare risplendere di luce.

Quei 5 ragazzi ci avevano aiutato a trovarlo. Ed eccolo, grigio, superiore e sicuro di sé ma pur sempre spento. Il giallo tenta invano di colorarlo del suo colore ma l'altro era troppo furbo per lui. Quando però fu bloccato dal viola virgola non ci fu più nulla da fare.


Il giallo e il viola donarono i loro colori al rosso. Tutti e tre sorridenti erano di nuovo colorati e luminosi, Si ricongiunsero al gruppo. Adesso eravamo di nuovo una squadra, di nuovo Uniti nelle nostre diversità ma di nuovo insieme.


I secchi con i nostri colori, tutti Uniti sul pavimento ma anche nel cuore di quel vecchio ragazzo che un tempo era stato distrutto ma che ora brillava dei colori dell'arcobaleno.


E colori dell'arcobaleno, Uniti, formavano il nero delle ombre, il nero dell’unica ombra che coloro dell'arcobaleno potevano avere, l'unico che in quanto ombra, splendeva su tutti gli altri, sorridente nei suoi colori ritrovati, senza più colpe, con il suo modo di giocare, di nuovo sé stesso ma allo stesso tempo migliore.


E così, l'ombra rinata, memore della promessa, ritrovò i suoi compagni, anche loro rinati dalle proprie ceneri, nuovamente colorati ma anche migliori, nuovamente loro stessi.



E l'ombra fu soddisfatta di tutto ciò perché l'arcobaleno aveva finalmente ritrovato i suoi colori.




 

Fine



Personaggi:
  • Azzurro: Kuroko
  • Ragazzo distrutto: Ogiwara
  • Rosso scuro: Kagami
  • Giallo: Kise
  • Colui che lancia le stelle: Kasamatsu
  • Verde: Midorima
  • Ragazzo con capelli neri: Takao
  • Viola: Murasakibara
  • Ragazzo con capelli neri e occhio coperto: Himuro
  • Blu: Aomine
  • Rosa: Momoi
  • Rosso: Akashi
  • Cinque ragazzi: Squadra Rakuzen
 
  
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