Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Prettybene9816    22/09/2020    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Tu sei tutto quello che ho sempre cercato, prima ancora che sapessi cosa stavo cercando" – Emma Chase ALICE'S POV: PASSATO "Perchè questo musetto?"chiede mamma mentre io mangiucchio i cereali. In realtà non ho fame, cerco di affogare i miei dispiaceri nei Cocopops. "Non sono arrabbiata con Rakib"dico spingendo i cereali nel latte col cucchiaio. Mamma ridacchia e io alzando lo sguardo chiedo "Che c'è?" "Quindi hai litigato con Rakib?" "No. E' sua la colpa" borbotto innervosendomi ulteriormente. Mi aspettavo che stamattina mi venisse a trovare invece niente, non ho neanche il cellulare con me. "Sei sicura?" chiede mamma. Io la fulmino con lo sguardo e sbotto "Sei mia madre o la sua?" Mi alzo da tavola e marcio fino in camera. Ho bisogno di prendere aria e riflettere per conto mio. Mi vesto con dei pantaloncini, una canottiera e indossando le converse esco di casa. "Dove stai andando?"chiede mamma prima che possa chiudere la porta. "Giù!"grido per poi chiudere la porta e fare velocemente le scale. Passo dalla sua porta, alzo il mento orgogliosa e scendo le ultime scale. Cammino per il cortile e salendo sul solito garage, mi porto le ginocchia al petto e sprofondo la testa tra le gambe. Resto svariati minuti in questa posizione, finchè sento una mano sulla schiena e mi scosto di scatto. "Jamal" realizzo a voce alta. "Perchè piangi?" chiede lui mentre io mi porto una mano sulla guancia e mi accorgo di star piangendo veramente. "Non stavo piangendo" nego asciugandomi le lacrime. "Magari hai un'allergia" dice lui prendendomi in giro. Gli lancio un'occhiataccia mentre lui ipotizza "E' per Rakib, vero?" Scuoto la testa. "Ieri quel coglione mi ha appeso al muro e minacciato di non vederti più" Sbuffo e dico "Non dargli retta" "Non gliene do, ma tu non dovresti più frequentarlo" "E perchè mai?"chiedo incrociando le braccia. "Guardati attorno, è questo quello che vuoi per il tuo futuro?" "Cosa vuoi dire" mormoro non capendo. "Stiamo in questo quartiere da poveracci, devi trovare un modo di andartene da qui non di restarci" "Io sto bene qui" confesso pensierosa. "Cosa può darti Rakib? Nessuno ha un soldo, lui non ne vuole neanche sapere di studiare" "Perchè dici così" dico contrariata. "Perchè avete litigato?"chiede lui fregandomi. "Eh va bene, ieri è andato con Samantha a una festa e non gli è importato nulla di me" "Lo vedi? Andrà solo a peggiorare, poi sai com'è Samantha. E' una bella ragazza, tutti stravedono per lei, anche Rakib cadrà nella sua trappola" "Noi due stiamo insieme" dico uscendo allo scoperto. "Lo sanno già tutti" ridacchia Jamal dandomi un buffetto sulla guancia. "Ma come..." "Pensaci Ali, devi iniziare a pensare a te stessa...Rakib non ti merita, è anche una persona violenta quando si tratta di te" "A me piace tanto" rivelo. "Guardati attorno, ti meriti molto altro. Incomincia a uscire con persone diverse da noi, poi deciderai tu cosa sarà meglio per te" "Io..." faccio per dire, ma Jamal sparisce dalla mia vista e lo ritrovo per terra con Rakib sopra che lo sta prendendo a pugni. "Rakib!" grido terrorizzata. "Ti avevo detto di starle lontana! Brutto pezzo di merda! "ringhia Rakib mettendogli le mani attorno al collo. Dei ragazzi più grandi intervengono all'instante alzando in aria Rakib mentre lui grida "Ti ammazzo se ti trovo di nuovo con lei, ti ammazzo con le mie mani, lo giuro!" "Guarda Alice, guarda!" esclama Jamal asciugandosi il labbro sporco di sangue e andandosene via. Sposto lo sguardo su Rakib e scappo via. "Stellina!" sento urlare Rakib. Con le lacrime agli occhi salgo le scale del mio palazzo ed entrando in casa, corro in camera. "Ma che succede?"chiede mamma trovandomi stravolta. "Non farlo entrare!" grido io chiudendo la porta di camera mia e buttandomi sul letto. Poco dopo sento la porta di casa aprirsi e la voce di Rakib chiedere dove fossi. Ovviamente poco dopo sento i suoi passi nel corridoio e la porta di camera mia aprirsi. Rimango sul letto a piangere finchè sento la porta richiudersi. Non sento più nulla, infatti alzo di poco il viso e trovo la porta chiusa...se n'è andato? Mi arrabbio ulteriormente e faccio per rimettermi a piangere, ma poi vedo una sagoma all'angolo opposto della camera. Rakib? E' messo seduto per terra con la testa tra le mani. Corrugo la fronte e resto a guardarlo, sembra che stia piangendo. Mi alzo di scatto e vado da lui, m'inginocchio davanti e alzandogli la testa dico "Non piangere!" Non trovo nessuna lacrima sul suo viso, è solo molto turbato e i suoi occhi sono ancora arrabbiati. "Cosa ci facevi con Jamal?"chiede lui severo. Faccio per andarmene, ma lui mi afferra per i fianchi facendomi atterrare su di lui e dice "Non mi ripeterò" "Che vuoi da me!" esclamo io indispettita. Lui posa la fronte sulla mia spalla stringendo la mia vita e mormora "Non ti voglio più vedere con quello stronzo" "Ieri mi hai lasciata sola e sei andato via con Samantha" gli rinfaccio. "Sono venuto a prenderti" sussurra lui dandomi un bacio sulla spalla. "Non è vero" borbotto io. "Ti ho messo io a letto, tua madre non te l'ha detto?" chiede lui mentre io ripenso alla conversazione con mamma stamattina. "No..."mormoro corrugando la fronte. Lui rimane in silenzio stringendomi a sè e io chiedo "Perchè hai preso a pugni Jamal? Non si fa" "Lo avevo avvertito" "Non puoi scegliere tu i miei amici" dico contrariata. "Dovrai passare sul mio cadavere prima di poter stringere un rapporto di amicizia con quello stronzo" Ripenso alle parole di Jamal, quando diceva che Rakib diventava una persona pericolosa quando si parlava di me, e sospirando mormoro "Ti devi calmare o ti lascio" "Cosa?"chiede lui alzando la testa. "Hai capito bene, o ti dai una calmata o ti lascio" ribadisco dura. "Preferisci lui a me?"chiede Rakib torvo. "No, ma non smetterò di parlare con Jamal" dico ferma nella mia decisione. Rakib mi guarda arrabbiato per poi farmi alzare da lui e alzarsi a sua volta. "Dove vai?"chiedo mentre lui esce da camera mia e borbotta "Vado a giocare con Sami e i ragazzi, almeno loro mi vogliono bene" Spalanco gli occhi e osservo lui richiudersi la porta alle spalle e andarsene via. "Ti odio!" grido scaraventando un cuscino contro la porta. PRESENTE: "Rakib è vivo" dice il dottore facendomi spalancare occhi e bocca. Mamma mi abbraccia forte e io mi porto una mano al cuore, non potrei essere più felice di così. "Ma non è ancora fuori pericolo, il paziente momentaneamente è in coma, cioè un'alterazione della coscienza che consiste in una disfunzione di entrambi gli emisferi cerebrali. Dobbiamo solo aspettare adesso" "Aspettare cosa?"chiedo corrugando la fronte. "Il paziente in coma può migliorare e raggiungere uno stato di coscienza o può peggiorare e andare incontro ad uno stato vegetativo o a morte cerebrale" dice lui facendomi perdere un battito. "Ma lui si riprenderà, vero?"chiedo speranzosa. Il dottore fa una smorfia per poi dire "Solo il tempo ce lo dirà adesso" "Ci vuole un miracolo" dice mamma portandosi le mani sul viso. "Posso vederlo?"chiedo col cuore che batte impazzito. "Domani" dice lui. Annuisco con la testa e mormoro "Grazie di tutto" "Dovere, si riposi lei. Mi raccomando" Annuisco nuovamente seguendo con lo sguardo il dottore e le infermiere uscire fuori dalla camera. "Mangia tesoro" dice mamma posandomi sotto gli occhi la pastina. "Devi essere in forze domani per Rakib" aggiunge imboccandomi. "No mamma, non ho fame adesso. Ho sonno" dico scuotendo la testa. "Ma tesoro..." "Dopo, giuro che dopo mangio" dico mettendomi sotto le coperte. Mamma toglie via la pastina e spegnendo la luce, mi lascia dormire. Chiudo gli occhi e sospiro piano, è vivo. ------------------------------------------------------------ Aspetto finchè mamma si addormenti completamente e scendo piano dal letto. Mi siedo sulla sedia a rotelle e facendo pianissimo, esco dalla stanza. Socchiudo la porta e vado alla ricerca della stanza di Rakib, lo chiamano "Paziente della 98", dovrebbe essere questo il numero della sua stanza. Il corridoio è completamente vuoto, finchè però vedo arrivare un'infermiera che mi becca in flagrante. "Che ci fa a quest'ora in piedi?"chiede lei avvicinandosi. Solo ora la riconosco, è l'infermiera di Rakib. "Devo vederlo, adesso" dico quasi pregandola. Lei capisce al volo e fa per scuotere la testa, ma io le prendo il polso e dico "La prego, non me ne andrò da qui finchè non lo vedrò, anche solo per un minuto" "Sa quanto rischiamo entrambe se veniamo beccate?"chiede lei sottovoce. "Mi prenderò io tutte le responsabilità, dirò che le ho puntato una pistola contro" L'infermiera scoppia a ridere e dice aiutandomi con la sedia "Dieci minuti" "Affare fatto" dico io soddisfatta. Mi porta fino alla stanza 98 e aprendola dice "Tra dieci minuti dovrai andartene, giuramelo" "Lo giuro, non si preoccupi" "Va bene, entra" Entro con la sedia a rotelle e rimango immobile nel vedere Rakib con la testa interamente fasciata, la gamba ingessata, vari tubi e cavi attorno a lui e un macchinario che registra i suoi battiti cardiaci di fianco. La stanza è molto più bella e grande della mia, infatti ci metto un po' per raggiungerlo con la sedia. Mi alzo con difficoltà e sedendomi su uno spazietto del materasso, abbasso lo sguardo a lui. I miei occhi diventano subito lucidi e accarezzandogli l'addome, l'unica parte senza cavi della parte superiore, mi mordo il labbro. Abbasso le mano a prendere le sue dita e rimango in silenzio a osservarlo. Vederlo in queste condizioni non mi fa solo stare male, mi squarcia dentro, mi dilania completamente fino ad annullarmi. "Rakib..."mormoro in un filo di voce. Delle lacrime cadono sul suo addome e cercando di trattenermi il più possibile sussurro "Non è giusto. Dovrei essere io qui, in fin di vita. Non tu" Tremo come una foglia e alzando una mano alla sua testa fasciata mormoro "Ti amo così tanto, mi sento così stupida a non avertelo detto prima. Avevo paura di rovinare tutto, in realtà ho rovinato tutto io con le mie stesse mani, cazzo che mostro che sono. Non ti meriti tutto questo, me lo merito io, è tutta colpa mia" Alzo gli occhi singhiozzando e incrocio lo sguardo al crocifisso sopra il suo letto. Lo fisso intensamente e mormoro senza pensarci due volte "Dio...salvalo, prendi me e lascia lui. Ti prego" Deglutisco e capisco di dover prendere una dura decisione, almeno provarci...con l'operazione le possibilità che lui ritorni come una volta sono del 19%. In questi casi solo il Signore può provvedere, solo lui. "Se lo salvi, giuro che mi donerò completamente a te. Entrerò al convento e passerà la mia vita a servirti Signore. Prendi me e lascia la sua vita, ti prego. Ti prego salvalo, salvalo perchè sennò io muoio" non riesco a continuare la mia preghiera che le lacrime scendono copiose e sento un groppo in gola che m'impedisce di parlare. Mi accascio su di lui e mi lascio andare a un pianto isterico, finchè mi addormento su di lui, sul suo calore, sul mio Rakib. ------------------------------------------------------ "Tesoro! Tesoro!" esclama mamma svegliandomi di scatto. "Cosa? Che succede?" chiedo spalancando gli occhi, è mattino. "Rakib! Rakib si è svegliato dal coma! Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere!!" "Cosa? Si è svegliato?"chiedo incredula. "Si! Si! Andiamo da lui! Il dottore ha detto che possiamo vederlo" Alzo lo sguardo al crocifisso e inizio a piangere per la felicità, esistono i miracoli, grazie Signore! "Andiamo!" dice mamma aiutandomi a scendere dal letto. "No, aspetta mamma. Prima portami in un posto e poi potrai andarlo a vedere" "Ma cosa stai dicendo? Dove vuoi andare?" "In convento, ho bisogno urgentemente di parlare con la Madre Superiora" DOPO 5 MESI: "Sveglia Ali, sono le 5:45" sento mormorare al mio orecchio. Mugolo e sbattendo piano gli occhi, mi alzo dal letto. "Le 5:45?"chiedo a suor Maria Cristiana alzando lo sguardo all'orologio. "Sì cara, sbrigati o farai tardi" dice lei sorridendomi per poi uscire dalla mia stanza. Mi stiracchio di poco e vado in bagno. Mi lavo velocemente e indossando i miei abiti, scendo giù alla cappella. Alle 6 abbiamo il primo momento di preghiera e le lodi. Alzarmi i primi giorni alle 5:30 è stato un'impresa, ma dopo 5 mesi ci ho fatto l'abitudine. Percorro l'atrio del convento e saluto le altre sorelle che stanno scendendo dall'altra parte della struttura. La mattina mi piace appoggiarmi alla mia solita colonna e assaporare l'aria fresca del mattino, di solito prendo 10 minuti per godermi questo momento, ma oggi mi sono svegliata tardi e se non mi sbrigo, arriverò in ritardo. "Buongiorno Alice" mi saluta la Madre Superiore alle porte della cappella. Mi fermo per stamparle due baci sulle guance ed entro dentro. Sorprendentemente mi piace venire qui la mattina e pregare il Signore, mi mette pace stare qui dentro e a contatto con lui. Il crocifisso sopra l'altare mi appartiene, qui mi sento come a casa. M'inginocchio e facendo il segno della croce, chiudo gli occhi incominciando a fare le mie preghiere. Una va sempre per mamma e per Rakib. Una volta finite le preghiere, mi siedo sulla panca e mi godo in tranquillità il tempo di meditazione personale prima della celebrazione eucaristica alle 7:10. Dopo la celebrazione c'è un altro momento di preghiera comunitaria a ora terza e poi la colazione. "Dormito bene?"mi chiede suor Maria Cristiana una volta fuori dalla cappella, adesso ci dirigiamo alla mensa per fare colazione e poi iniziano i vari lavori che sono diversi a seconda degli impegni settimanali che abbiamo in sacrestia: la cucina, la lavanderia, l'infermieria , l'economato, la portineria ecc.. "Sì, tu?"chiedo spalmando della marmellata su una fetta biscottata. Suor Maria Cristiana ha appena preso i voti e ha tagliato i capelli proprio pochi giorni fa, è molto felice di questa scelta e io lo sono per lei. Affinchè possa prendere anch'io i voti devo aspettare due anni, per ora sono in fase di pre-noviziato. E' una fase che consiste nel vivere nel convento, lavorare con le altre sorelle, ma devo gestirmi le mie spese, infatti devo essere economicamente indipendente fin dall'inizio. Per avviare il processo, ho dovuto scrivere una lettera in cui esprimo il mio desiderio di far parte dell'ordine. La fase di candidatura dura da 6 mesi a 2 anni e consente a entrambe le parti di capire se il mio inserimento è fattibile. Il percorso è ancora molto lungo per prendere i voti, ma sono determinata al cento per cento. "Benissimo, ho parlato con mio padre stamattina e stasera vorrebbe festeggiare portando qui la cena e dei dolcetti!" esclama lei felicissima. "Sono così felice per te Cristiana" dico abbracciandola. E' stata la prima persona che ho conosciuto in convento, oltre la Madre Superiora, e mi è stata così tanto d'aiuto...il Signore mi ha messo nelle mani giuste. Quando siamo in pubblico preferisco chiamarla col suo intero nome, ma in privato lei mi chiama Ali e io Cristiana. Dopo la colazione vado in lavanderia, oggi tocca a me e a un altro gruppo di sorelle di occuparci del bucato. Se penso a tre mesi fa che manco sapevo aprire una lavatrice, scoppio a ridere. Dopo la lavanderia, alle 11:30 vado a pranzo e poi c'è un momento ricreativo dopo il pranzo, dove stiamo insieme parlando e scherzando. Le sorelle sono tutte molto simpatiche e alla mano, ho stretto dei rapporti forti con tutte. Mi piace essere circondata da persone con un'anima così bella e pura. C'è poi il riposo fino alle 14:40, un altro momento di preghiera insieme e ancora il lavoro fino alle 17:45 in cui c'è la preghiera del Vespro, cioè la preghiera del tramonto, una delle maggiori ore canoniche, di molte Chiese cristiane. Esso consiste di diverse parti, a seconda delle tradizioni liturgiche, ma una componente sempre presente è la salmodia, cioè il canto di diversi salmi. Poi abbiamo un altro momento di meditazione personale fino all'ora di cena alle 19:10. Quel momento lo impiego fuori al giardino, riesco anche a godermi il tramonto e meditare con tranquillità, come sto facendo adesso. Accarezzo la mia piantina di ortensie e resto seduta al suo fianco, qua c'è una pace surreale. Riesco sempre a riordinare i miei pensieri. Delle volte prima di cena chiamo mamma che mi racconta della sua giornata e di Elsa che studia incessantemente, ma oggi i genitori di Maria Cristiana porteranno la cena e i dolcetti e con le altre sorelle abbiamo pensato di addobbare la mensa. Vado lì con un cesto pieno di festoni che abbiamo preparato in segreto ieri sera e aiuto le altre ad addobbare la sala, ci mettiamo più del dovuto, ma viene bellissima, infatti Maria Cristiana si commuove e ci viene ad abbracciare piangendo. La cena a base di pasta forno, gelatini e altri pasticcini è squisita e dopo aver riordinato la cucina, la lavanderia e salutato la sua famiglia, ci ritiriamo in cappella per l'ultima preghiera del giorno alle 20:15 e poi il ritiro in stanza in cui ognuna gestisce il tempo a proprio piacere, prima del riposo. 4 giorni alla settimana ci alziamo a mezzanotte per una preghiera all'ufficio delle letture, quindi da mezzanotte fino a, più o meno, mezzanotte e quarantacinque, poi torniamo a dormire e ricomincia la giornata. La domenica però ci alziamo alle 6. "Resti ancora qui?"chiede la Madre Superiora alle mezzanotte e cinquanta, tutte le altre sorelle sono andate a riposarsi. Annuisco con la testa e dico "Ci penso io a chiudere Madre, vada pure a riposarsi" "Va bene figliola, buonanotte" mormora lei baciandomi sulla tempia e andando via. Io ricomincio a pregare e chiudo gli occhi, sto bene qui. Molti pensano che fare la monaca di clausura sia una vita di sacrifici, invece penso che in realtà siano persone che scelgono di fare un cammino in cui il Vangelo viene incarnato per essere più donne, più uomini e quindi non tanto per sacrificare la propria umanità ma per liberarla. Sono entrata qui per fare un sacrificio, ma in questo tempo passato in convento mi sono lasciata interrogare da una riscoperta dell'umanità. Ci sono molti pregiudizi là fuori su questa scelta di vita, ma la tradizione dei monaci sostiene e incarna il fatto che uno si separa dagli uomini per essere unito a tutti. "In Nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, Amen." mormoro facendo il segno della croce e alzandomi in piedi. Vado a baciare i piedi del Signore al Crocifisso e facendo un cenno di riverenza, esco dalla cappella. Fuori è buio, sono l'una passate. Chiudo le porte della cappella e percorro l'atrio per prendere le scale che portano in camera. Faccio per riposare il rosario in tasca, ma qualcuno mi tira violentemente dal braccio e sbattendomi al muro, m'immobilizza col suo corpo. Faccio per urlare, ma una mano copre la mia bocca e io spalancando gli occhi cerco di alzare le braccia che però sono strette dietro la schiena con una presa fortissima. Alzo il ginocchio per assestare un colpo ai genitali dell'uomo che mi tiene paralizzata contro il muro, finchè sento mormorare "Stellina, sono io" Perdo un battito.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Prettybene9816