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Autore: Prettybene9816    22/09/2020    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Le belle parole possono colpire, ma un gesto sa lasciare il segno dove le parole si erano fermate. SWARNA'S POV: "Scendo a fare la spesa Dolores" grido fuori affacciandomi al terrazzo. "Bien bien hija" dice lei mentre io inserisco la lista della spesa in borsa e corro via. Bella è fuori con Dolores che prendono un po' d'aria e io ne approfitto per andare un attimo al supermercato. Per fortuna, grazie a Leonardo, so la strada. Ho chiesto a Jamal se stasera fosse libero per la cena che mi aveva proposto e lui ha detto che avrebbe rincasato per le 21:30. Ho pensato di non farlo stancare ulteriormente e cenare a casa, avrei cucinato io. Lui ha annuito alla mia proposta ed è volato via a lavoro. E' stato un miracolo incontrarlo stamattina, si è svegliato mezz'ora più tardi perchè stanotte Bella ha dato il meglio di sè e ha tenuto sveglio Jamal tutto il tempo, io sono crollata alle 3, lui penso abbia resistito un po' di più. Non so con quale forza, dato che va a lavoro il mattino presto e rincasa per dopocena, quando io e Bella già dormiamo. Delle volte a mezzanotte inoltrate quando Bella inizia a piangere e lui ancora col completo da lavoro la prende in braccio per calmarla. Con Leonardo non ci vediamo da quella sera, ma parliamo quasi sempre al telefono, lui è dolcissimo e ci siamo accordati per un'altra uscita, gli ho promesso che l'avrei contattato per dirgli quando. Al momento ho evitato per la storia con Jamal, non voglio farlo agitare ulteriormente. "Salve signor Rubino!" saluto il portiere. Lui mi saluta felicissimo e chiede "Dove va di bello?" "Al supermercato, stasera Jamal rincaserà presto e cucinerò la cena" "Che uomo fortunato!" esclama lui facendomi l'occhiolino. Io sorrido e chiedo "Come sta Leonardo?" "Benissimo, mai stato così sereno in vita sua. Penso che sia suo il merito" "Ma no...è Leonardo che rende felice me, non viceversa. Porta il sole nella mia vita, mi serviva" dico mordicchiandomi il labbro. Il signor Rubino mi sorride e io allontanandomi grido "Ci vediamo, me lo saluti!" "Lo farò senz'altro!" Lo saluto con la mano e vado via. Svolto a destra, come ricordo di aver fatto con Leonardo, e continuo dritto. Dovrebbe essere all'angolo di questa strada. "Bingo" mormoro trovando il posto. Entro dentro e prendendo un carrello, inizio a girare per i vari reparti. Per stasera con deciso di fare dello shish touk, cioè un classico kebab di pollo marinato in un miscuglio di spezie e cucinato in un forno tandoor, ma nel mio caso prenderò una casseruola in terracotta e la metterò nel forno. In accompagnamento con la carne farò il riso pilaf, che prevede la cottura per assorbimento semplicemente in acqua, ma tra la versioni possibili l'acqua può esser sostituita con del brodo vegetale. Il riso lo insaporirò col curcuma, chiodi di garofano, uvetta, anacardi tostati e aglio. Come dolce invece ho optato per il Kanefeh, è un dolce tradizionale a base di pasta a fili sottili, o in alternativa pasta di , imbevuta di sciroppo dolce a base di zucchero e tipicamente stratificato con formaggio o con altri ingredienti come kaymak (prodotto lattiero-caseario) o noci. Richiedono molto tempo di preparazione i piatti, ma ci tengo che possa assaggiare i piatti che i soldati, ai tempi, mangiavano leccandosi le dita. Prendo tutte le cose di cui ho bisogno e uscendo dal supermercato fatico un po' con le buste, non ho messo in conto la strada a piedi con i sacconi della spesa. A metà strada mi siedo su una panchina e prendo fiato, avrei dovuto portarmi un carrellino dietro in modo da trascinarmi le cose, come ho fatto a non pensarci. Sento improvvisamente un clacson poco più lontano da me e guardandomi attorno, osservo che non c'è nessuno. Stanno suonando a me? Socchiudo gli occhi per vedere meglio, ma il motorino si avvicina e accostando davanti a me Leonardo dice "Oggi è il mio giorno fortunato" Sorrido e alzandomi vado a salutarlo. "Pare anche il mio. Mi aiuti con la spesa, se stai tornando a casa?" "Solo se prima andiamo a fare merenda" "Forse è meglio prima passare da casa, ho comprato cose che dovrei mettere subito in frigo" "Andata" dice lui scendendo dal motore e aiutandomi con la spesa. Gli riempio i manubri di sacchetti e ridacchiando salgo dietro di lui. "Ti stai tenendo?"chiede lui avviando il motore. Mi guardo attorno e chiedo "Ehm...dove?" Lui prende le mie mani e mettendosele attorno alla sua vita dice "Qui è più sicuro" Trattengo il respiro nel toccare i suoi addominali pronunciati e arrossendo come un pomodoro mormoro "Ok, andiamo" Leonardo lancia un'occhiata allo specchietto e mi becca ad arrossire, mi nascondo dietro la sua schiena e lui ridacchia. "Non mi sfuggi signorina" dice partendo. Io mi aggrappo a lui e mormoro "No ti prego, altrimenti non saprei dove tenermi" Lui scuote la testa e io ridacchio sulla sua spalla, ha un buonissimo profumo di fiori...è un profumo molto delicato, giovanile. Arriviamo in pochissimo tempo davanti al palazzo e io faccio per scendere, ma lui scende prima di me e prendendo tutti i sacchi dice "Aspettami lì, poso queste cose da te e arrivo. "Ma...!" "Dirò a Dolores di mettere le cose in frigo! Tranquilla!" grida lui entrando dentro. Mi porto una mano sulla bocca e rido, che pazzo! Abbasso lo sguardo alle chiavi attaccate e decido di fargli uno scherzo, le prendo e corro via. Mi nascondo dietro una macchina e lo aspetto. Non aspetto troppo perchè dopo 5 minuti riscende e non trova nè me nè le chiavi lì. "Cazzo...."borbotta lui prendendo il cellulare e..."Oh no.."mormoro io quando mi suona il cellulare. Mi abbasso ulteriormente per prendere il cellulare nella borsetta e rifiutando la chiamata, mi rialzo di poco per vedere dov'è messo, ma all'improvviso qualcuno mi alza in aria e mi ritrovo sulla spalla di Leonardo. "No, dannazione!" borbotto quando lui se la ride e portandomi al motore dice "Beccata" "Se non fosse stato per il cellulare..." Lui mi rimette a terra e facendomi appoggiare al motorino mormoro sul mio viso sensuale "Ti avrei trovata lo stesso" Deglutisco per questa vicinanza e tirando fuori le chiavi chiedo "Andiamo?" Leonardo non mi stacca gli occhi di dosso per poi alzare l'angolo della bocca e mormorare "Andiamo" Prende le chiavi e mi porge un casco, era salito anche per prendere un casco per me, che caro. "Dolores ti ha aperto?" "Non penso che il fantasma di Jamal possa farlo" mi deride lui salendo in moto. Salgo anch'io dietro e dico "Non offenderlo, lavora tutto il giorno. Stasera mi ha promesso di rincasare presto per cenare insieme, ecco perchè la spesa" "Che uomo fortunato" "Anche tuo padre l'ha detto "dico ridacchiando partendo. "Dove andiamo?" chiedo rimettendo le mani su di lui. Leonardo sorride per questo gesto e indietreggiando per appoggiarsi al mio petto dice "Alla pasticceria che ti avevo promesso di andare" "Davvero? Che bello, non vedo l'ora!" "E' proprio qua dietro" "Saremmo potuti andare a piedi" penso ad alta voce mentre lui cerca di già parcheggio. "Ma tu non mi avresti stretto così come mi stai stringendo ora" dice lui facendomi l'occhiolino dallo specchietto. Io arrossisco ancora e appoggio la guancia rovente sulla sua schiena, penso me lo faccia apposta di mettermi sempre in imbarazzo. Scendiamo dal motore e posando il casco, entriamo dentro la pasticceria che da fuori sembra essere molto colorata. Abbasso subito lo sguardo al bancone e mi lecco le labbra, hanno qualsiasi tipo di dolcetto o torte, sono in difficoltà nella scelta. "Buongiorno" ci saluta la ragazza dietro il bancone. Manco mi ero accorta per la bellezza del bancone. "Salve!" la saluto sorridendole. "Ciao Tania, tutto bene?" chiede lui. "Tutto bene, voi?" "Benone, siamo venuti a fare merenda" dice Leonardo allacciando un braccio sulle mie spalle. Io mi mordicchio il labbro fingendo di essere troppo impegnata a osservare i dolci e Tania chiede "Posso aiutarvi in qualche modo?" "Io...penso che prenderò una fetta della red velvet" mormoro adorandola con lo sguardo. "Per me anche" dice lui togliendo il braccio per prendere il portafoglio. "No aspetta" faccio per dire io, ma lui neanche mi ascolta e paga alla cassa. Intanto io prendo i piattini con le fette di torta al bancone e cerco un posto. "Ci andiamo a mettere lì?"chiedo indicando il posto accanto alla finestra. "Certo" dice lui seguendomi. Poso i piattini e accomodandomi mormoro "Grazie per la fetta di torta, ma la prossima volta pago io" "Vedremo" mi sfida lui levandosi la giacca di pelle. Deglutisco alla vista dei suoi muscoli sulle braccia e abbasso lo sguardo alla mia torta. Prima però mi spoglio anch'io della giacchetta, rimanendo con top a fasce bianco e blu come la gonna. Prima però mi spoglio anch'io della giacchetta, rimanendo con top a fasce bianco e blu come la gonna Lui alza un sopracciglio e io abbassando lo sguardo al vestito chiedo "Cosa c'è?" "Sei talmente bella che non riesco a spiegarti" dice Leonardo sorridendomi. Io mi porto le mani sul viso e soccombo lì. Sento lui ridere di gusto e dire "Non te l'ho detto per privarmi della tua bellezza" "Smettila!" mugolo sulle mani imbarazzatissima. Lui abbassa le mie mani e baciandole mormora "Mai" Ritiro le mie mani e lui chiede "Sei strana, le ragazze con cui sono uscito al primo complimento iniziano a pavoneggiarsi e tu ti copri" "Non sono abituata" borbotto abbassando lo sguardo. "Non hai mai avuto un ragazzo?" Scuoto la testa. "Sarei quindi il primo in caso" "Leonardo!"esclamo fulminandolo con lo sguardo. "Scherzo, scherzo" dice lui ridendosela ancora. "Non lavori oggi?"chiedo incuriosita, so che lavora tutta la mattinata. Dolores me lo ha detto...ho voluto indagare un po'. "Sì, ma ho preso una pausa per te" "Per me? Oh no, ora mi sento in colpa!" "Perchè mai? Non potrei spendere i minuti di pausa meglio di così" "Non vorresti riposare o...prendere un caffè?" "Preferisco vederti" "Mi dispiace..." "A me no, quindi non dispiacerti per favore. Sono felice di passare del tempo con te, anche pochi minuti" Annuisco con la testa e gli sorrido. "Assaggiamo?"chiedo prendendo la forchettina. Lui annuisce e io assaggiando un boccone, chiudo gli occhi godendo del sapore dolce della crema al formaggio e il pan di spagna. "Deliziosa!" esclamo aprendo gli occhi. Osservo la sua fetta di torta ancora intera e chiedo "Perchè non..." "Mi piace vederti mangiare, sei tenera" dice lui allungando la mano ad accarezzare la mia guancia. Chiudo gli occhi a questa carezza e come un gattino sfrego la guancia sul suo palmo e sorrido. Riapro gli occhi e vedo i suoi che luccicano, è quasi commosso dal mio gesto. "Tutto bene?" chiedo temendo di aver esagerato, la sua mano era così morbida e calda. "No piccola, vorrei tanto baciarti in questo momento" Abbasso lo sguardo alla torta quando improvvisamente sento un bacio sulla fronte e lui sussurrare al mio orecchio "Per ora mi accontenterò di questo" Alzo gli occhi a lui e gli sorrido, è così dolce con me. Lui all'improvviso riceve una chiamata, ma non risponde e rimette il cellulare in tasca. "Puoi rispondere se vuoi" dico prendendo un'altra forchettata di torta. "No, non voglio sprecare tempo con altro. Allora? Come stai?" Annuisco con la testa e dico "Tutto bene, ho scoperto che Bella ha la passione per la musica. Urla felice quando metto della musica" "Davvero? Un'aspirante cantante, non ci facciamo mancare nulla in questa famiglia!" "Già, ho deciso che la iscriverò a un corso di piano e canto quando crescerà" "Non di danza?" "Vedremo...magari può piacerle anche" "Anche di nuoto, sarebbe conveniente sapere nuotare già da piccoli" Annuisco "Hai ragione" "Poi si scopre che le piace il calcio" dice lui facendomi ridere. "L'accontenterò in ogni sua scelta" "Anche quando vorrà farsi un tatuaggio?" "Ecco, quella no" Lui scoppia a ridere e dice "Ma come? Neanche da maggiorenne?" "Non so, tu che dici?" "Io mi sono fatto questo a 15 anni" dice lui alzando la maglietta e mostrandomi un tatuaggio al lato dell'addome. "Cos'è?"chiedo abbassandomi a guardare meglio. "Un'ancora, l'avevamo fatto in comune con dei miei amici per una vacanza fatta a Malta" "Mi piace" "Tu hai viaggiato?"chiede lui riabbassando la maglietta. "Non tanto" "Sei stata in Siria, se non sbaglio" Mi agito sulla sedia e mormoro "Ehm...sì, ma tanto tempo fa. Non ricordo" "Non ricordi il tuo viaggio?" "No" taglio corto. Lui capisce che c'è qualcosa che non va, ma lasciando stare chiede "Quindi domani sei libera? Vorrei portarti in un posto" "Sì, dovrei essere libera. Dolores ha il turno fino a mezzanotte, credi che possiamo rincasare per quell'ora?" "Va benissimo, riporterò la principessa al castello in tempo" dice lui facendomi ridere. "In che posto vorresti portarmi?"chiedo indagando. "E' una sorpresa, prima però ti porto a cena" "Non voglio disturbarti troppo" "Non lo dire neanche per scherzo, mi piace viziarti" "Potrei farci l'abitudine" "Devi farci l'abitudine, sei una piccola creatura che merita solo attenzioni e carezze" Mi mordicchio il labbro e chiedo "Come fai?" "A fare cosa?" "A dire queste cose belle" "Mi viene naturale pensarlo quando ti guardo" Sospiro felice e continuo a mangiare la torta fino a finirla purtroppo. "Il telefono continua a squillare" gli faccio notare. "Lascialo squillare, non mi avranno mai" Rido e chiedo "Non sarà il caso di ritornare?" Lui annuisce facendo una smorfia e io prendendo la giacchetta, mi rimetto la borsetta sulla spalla. "Credi che possa imparare ad andare su un motorino anch'io?"chiedo raggiungendo la moto. "Credo che tu possa fare qualsiasi cosa" mormora lui mettendomi il casco e allacciandomelo. "Inoltra potrei darti una mano" aggiunge dandomi una carezza sulla guancia. "Prometti di non ridere?" Lui corruga la fronte e io confesso facendomi piccola piccola "Non so andare in bici" Leonardo sorride teneramente e dice "E che problema c'è? Impareremo a fare anche quello" "Davvero?"chiedo felice. "Promesso" Grido di gioia e all'abbraccio forte. "Caspita, se sapevo dell'abbraccio, avrei proposto di andare in bici molto tempo fa" Rido e staccandomi mormoro "Grazie mille, significa tanto...stai dedicando del tempo per me" "Ti dedicherò tutto il tempo che vuoi. Chiedi e io eseguo" dice lui prendendomi la mano e baciandomela. "Andiamo?"chiede dubito dopo notando il mio rossore. Annuisco e salgo dietro di lui. Noto che prende la strada più lunga per il palazzo, ma sorrido e poso la testa sulla sua schiena. Mi piace andare in moto con lui. "Grazie ancora di tutto" dico scendendo davanti al palazzo. "Grazie a te perchè ti sei fatta rapire da me" Sorrido e ridandogli il casco dico "Passa una buona giornata" "Ci sentiamo più tardi?" chiede lui. Annuisco ed entro nel palazzo. "Piccola?" sento gridare. Mi giro e lo guardo interrogativa. "Niente, volevo vedere se ti giravi al nome. Salutami la principessa" dice lui facendomi l'occhiolino e scendendo al parcheggio. Sorrido e mi mordo il labbro. Che scemo. --------------------------------------------------------- "Grazie ancora Dolores, ci stai facendo un enorme favore" dico aprendo la porta. "No te precupes. Buena serata!" Esclama lei uscendo. "Ciao amore mio. Divertiti con la zia" mormoro a Bella. Lei di guarda attorno e io baciandola sulla fronte mormoro "Non urlare, mi raccomando!" "Chiamami per qualsiasi problema" dico a Dolores che si allontana con Bella in braccio e scende le scale. Sta esattamente sotto il nostro piano. Chiudo la porta e corro a finire di preparare la tavola. Ho fatto anche delle decorazioni a mano per rendere la tavola più divertente e colorata, spero che apprezzi. Ci ho messo un'eternità. Sistemo la tavola con le ultime cose e sorridendo soddisfatta, vado a farmi una doccia. Mi asciugo i capelli ed entrando nella cabina armadio, prendo un vestito color rame di seta con le bretelle sottili, una bella scollatura e sopra le ginocchia. Metto ai piedi dei sandali col tacco neri che e faccio una coda bassa, sistemando il ciuffo ai lati Indosso degli orecchini piccoli e decido di truccarmi un po'. Metto del mascara, la matita e un gloss lucido sulle labbra. Ultimo il trucco col fard e indosso un braccialetto argentato che mi ha regalato ammi. Mi guardo allo specchio e penso di aver esagerato un po' per una cena a casa, magari dovrei cambiare vestito Mi guardo allo specchio e penso di aver esagerato un po' per una cena a casa, magari dovrei cambiare vestito. Sento suonare alla porta e spalanco gli occhi alzo lo sguardo all'orologio, sono le 21:30. Puntualissimo! Corro ad aprire la porta. "Dolores?"chiedo mentre lei entra in casa e dice "Me olvidé de tomar eso" Prende l'orsacchiotto di Bella e guardandomi Esclama "Che bonita!!" "Non è troppo?"chiedo facendo una smorfia. "Es perfecto!" Dice invece lei uscendo. "Bella sta bene?"chiedo prima che possa chiudere. "Si si! Un besito!" Chiudo la porta e sospirando, vado in cucina. Controllo le ultime preparazioni e assaggio nuovamente, è venuto tutto squisito. Non vedo l'ora di fargli assaggiare tutto. Ritorno alla tavola e perfezionando i piccoli dettagli, mi siedo al mio posto. Dovrebbe arrivare a momenti. Alzo lo sguardo all'orologio che segna le 22:30, è passata un'ora e non c'è traccia di lui. Decido di mandargli un messaggio piccolo "Dove sei?" Scrivo semplicemente. Poso il cellulare sul tavolo e attendo mangiucchiando dei grissini. Ricontrollo il cellulare...sono le 23:00. Nessun messaggio, nessuna chiamata. Sospiro e andando sul divano, mi sdraio un po'. Ho cucinato tutto il pomeriggio come una macchina da guerra, sono esausta. Perché fa così tardi Jamal, ci sarà traffico? Chiudo per un secondo gli occhi, ma la stanchezza non me li fa più riaprire. "Aprite! Aprite! Sento improvvisamente alla porta. Spalanco gli occhi e alzandomi dal divano, corro alla porta. "Chi è?" Chiedo prima di aprire. "Polizia!" Polizia? Apro la porta e mi ritrovo tre agenti davanti. "Salve, è successo qualcosa?" "Lei è la moglie di Jamal Sabil?"chiede uno di loro. Inizio a tremare col cuore in gola e chiedo "Si, gli è successo qualcosa?" "Signora mi dispiace dirle che ha fatto un incidente. È in condizioni gravi in ospedale, è il caso che vada a salutarlo per l'ultima volta" "Ultima volta? Sta morendo?" Chiedo portandomi una mano al cuore. "Ha i minuti contati" "Devo prendere mia figlia, deve salutarlo anche lei suo padre e..." Uno di loro riceve una chiamata "Come hai detto? È morto?" No no no... "Signora..dall'ospedale mi hanno appena comunicato che suo marito è appena deceduto?" "No no no, non anche lui" mormoro cadendo per terra. "Signora si sente bene? Venga, la porto all'ospedale " "È impassibile, non sta accadendo a me. Jamal non è morto" mormoro tra me. "Signora, si faccia aiutare" "No!! No, ditemi che Jamal è vivo, no!!!" Urlo battendo le mani sul pavimento singhiozzando. "Jamal!! No!! Non tu" Grido sentendo piangere istericamente Bella. "Jamal!" Urlo spalancando gli occhi. Mi guardo attorno e realizzo di essere nel salone sdraiata sul divano. Mi sono addormentata? Porto una mano sul cuore che batte all'impazzata e alzo lo sguardo all'orologio. Sono l'1 di notte. Mi precipito al tavolo e prendendo il cellulare, non trovo nessun messaggio. Chiamo immediatamente Jamal. "Ti prego, ti prego" mormoro col cuore in gola. Irraggiungibile, riprovo altre 6 volte invano, finché decido di uscire e prendere un taxi per raggiungere il suo ufficio. Chiamo la sua segretaria, ma lei mi risponde dicendo di aver preso il congedo di maternità e non lavora più da giorni con Jamal. "Signorina tutto bene?" Chiede Rubino preoccupato all'ingresso. "Per favore, mi chiami un taxi" dico senza fiato. "Certo, ma perché è sconvolta. Mi spaventa così" "Non trovo Jamal" rivelo alzando il cellulare "Non mi risponde neanche, sto andando in ufficio" "Non sarà in ufficio, sarà sicuramente al locale" "Locale? Quale locale?" "Il Babilonia" Babilonia? "Mi potrebbe scrivere per favore l'indirizzo di questo posto?" "Certo, un attimo solo" Nel frattempo il taxi arriva e io dandogli il bigliettino con l'indirizzo del locale dico "Faccia il più velocemente possibile, per favore" Mi prende alla parola e arriviamo in quindici minuti sul posto. "Grazie" mormoro allungandogli dei soldi che gentilmente mi ha prestato il signor Rubino. Osservo l'immenso edificio con vetrate nere e l'insegna "BABILONIA" che svetta in alto. La fila per il locale è lunghissima e della musica dall'alto dei piani pompa fino a qua giù. Supero la fila e andando dal bodyguard chiedo di entrare urgentemente per raggiungere mio marito, lui chiede se è tesserato e io annuisco. Non so manco cosa voglia dire, mi ha solo detto di andare al terzo piano. Presumo che vadano lì i tesserati. Procedo dentro e andando all'ascensore, clicco per il terzo piano. L'ascensore si ferma al secondo piano facendo entrare una ragazza bionda con occhi verdi che mi lancia un'occhiata e mi sorride. Ha dei pantaloncini e una canottiera, non è un abbigliamento usuale per la discoteca. L'ascensore si blocca improvvisamente e io spalancando gli occhi chiedo "Che succede?" "Devi cliccare il codice, solo gli abbondati posso andare al terzo piano" "Ah...io non ce l'ho il codice" rivelo mordicchiandomi il labbro. "Sei una nuova ballerina?" "Ballerina?"chiedo mentre lei digita dei numeri che sbloccano l'ascensore. "Come mai devi andare al terzo piano?" chiede lei curiosa. "Io...devo cercare mio marito" "Ti mette le corna, eh" Scuoto la testa "Voglio solo assicurarmi che stia bene" Arriviamo sul posto e io spalanca la bocca. E' un posto super lussuoso e di classe, mi sembra che sia inadatta per questo posto per quanto sia ricercato. C'è della musica sensuale alle casse che pompa e due ragazze che ballano sul palco. I signori sono sulle loro poltroncine rivestite di velluto e altre di pelle che osservano, come se fosse uno spettacolo unico e l'atmosfera è quasi teatrale, di riverenza per le ragazze che si stanno esibendo. "Che belle" mi lascio sfuggire con la ragazza accanto. "Vengono dall'accademia di danza, sono molto brave" "Sarebbe piaciuto anche a me" dico sospirando. "Sei un'aspirante ballerina?" chiede lei. "Mi piace tanto ballare" "Abbiamo aperto le audizioni per cercare nuove ballerine, ci sono delle selezioni da passare, ma se le passi, guadagni intorno ai 2000€ a serata. T'interessa?" Scuoto la testa "Non sono capace di esibirmi davanti a tutti, grazie lo stesso" "Alleniamo le ragazze in questo, non preoccuparti. Sei molto bella, andresti a ruba. Questo è il mio numero, io mi chiamo Amanda" Osservo il bigliettino e annuisco con la testa "Grazie, ma non mi servirà. Sei molto gentile però" "Allora? Hai trovato tuo marito?" "No, non lo vedo" "Potrebbe essere al piano di sopra" "C'è un altro piano?" "E' un piano particolare" Lo spettacolo finisce e lei allontanandosi dice "Devo andare, buona fortuna per tutto!" La osservo allontanarsi e corrugo la fronte...piano particolare? Ci saranno gli uffici? Osservo una guardia accanto a delle scale e raggiungendola chiedo "Scusi, posso chiederle un'informazione?" "Mi dica" si rende lui subito disponibile. "Sto cercando mio marito, mi hanno detto che potrebbe essere al piano superiore" "Nome di suo marito?" "Jamal Sabil" Lui annuisce facendomi spazio e io inizio a fare le scale. Cosa avrà voluto dire? Trovo un piccolo corridoio con porte lussuose e due guardie ad aspettarmi. Loro non dicono nulla al mio arrivo e io fingo di essere a mio agio, in realtà vorrei scappare da questo posto. "Sto cercando Jamal Sabil" dico alzando il mento. "Di là, in sala riunioni" m'indica l'ultima porta in fondo. Allora è qui... Tiene le riunioni di lavoro in questo posto? A quest'ora? Magari ha avuto un contrattempo col lavoro e ha dimenticato di avvisarmi, è sempre comunque scortese da parte sua. Non importa, basta che stia bene. La guardia fa spallucce e io facendo un sorriso tirato, raggiungo la porta in fondo. Busso alla porta ma nessuno risponde, sento solo dei rumori strani. Busso un'altra volta ma preoccupando, decido di entrare. "Disturbo?"chiedo affacciandomi dalla porta, ma ciò che vedo mi fa impietrire e il rumore del telefono che mi cade dalle mani li fa girare. -------------------------------------------------------------------- JAMAL'S POV: "Com'è andata?" chiede Efrem dandomi un bicchiere di whisky doppio. "Abbiamo venduto la casa da 46 milioni. Il cliente ha firmato poco fa, siamo stati in riunione per 4 ore" dico girando il liquido ambrato dentro il bicchiere di cristallo. Alzo lo sguardo alle ballerine e sospiro. "Non mi sembri soddisfatto, è una delle vendite più alte che tu abbia fatto. Hai lavorato duramente" dice Efrem bevendo il suo gin tonic. "E' questo il punto...ho lavorato fino allo sfinimento e questo m'impediva di pensare" "Pensare a cosa?" Faccio una smorfia e borbotto "Swarna" "Che succede? Sta bene?" Bevo in un sorso tutto il whisky e versandone altro dico "Sta più che bene" "Non capisco di cosa tu ti stia preoccupando" "Sta uscendo con un ragazzo, il meccanico del garage dove sto" "Davvero? Ma questa è una bellissima notizia!" "Bellissima perchè?"lo fulmino con lo sguardo. "Si sta aprendo con qualcuno, sai cos'ha passato...non pensavo fosse possibile dopo anni di isolamento" "Sì, Farid mi ha detto tutto. Quello che però io non capisco è...perchè non aprirsi con me, perchè con lui?" Efrem scoppia a ridere e io bevendo altro whisky chiedo "Che diavolo ti prende?" "Aprirsi con te?" chiede lui ancora ridendo. "Sei la persona più impassibile che conosca, neanche Kemal è tanto serio. Pensi troppo al lavoro, sei così rigido con gli altri e con te stesso che avvicinarsi a te diventa un'impresa" "Non è vero, io non sono rigido con lei" "Io credo che tu sia geloso" "Io non sono geloso" Lui alza un sopracciglio e io aggiungo "Forse lo sono perchè un idiota qualsiasi è riuscito a fare qualcosa che non sono riuscito io. Non riesco a togliermi questo sassolino dalle scarpe" "Ti rode non avere il primato?" "Sì, mi rode. Dovevi vederla quella sera, era...molto bella e molto presa da lui. Se non fosse stato per me, lui l'avrebbe baciata" "Frena frena, cos'hai fatto?" "Ho alzato la voce. Lei era uscita con lui e Bella senza avvisarmi e io al rientro non ho trovato nessuno. Quando sono rincasati, sono impazzito e ho sboccato" "Hai alzato la voce? Capisca amico, è difficile crederlo" "L'ho fatta piangere, mi sono sentito..." "Una merda" completa Efrem. "Esatto, le ho tolto il...sorriso" mormoro tra me bevendo altro whisky. "Sei un coglione" "Lo so, mi sono promesso di non farla più piangere. E' davvero...lacerante, mi strazia vederla così. Spero di non vederla più piangere" "Lo spero anch'io o ti riempio la faccia di cazzotti, con o senza la veste da avvocato" Efrem sbadiglia e dice "Io andrei, sono le 21. Lena e la bimba mi aspettano, tu che fai?" "Controllo di sopra e vado via anch'io" "Ti conviene, hai lavorato dalle 7 alle 20 senza interruzione. Vai a riposarti" "Vado vado, Efrem?" "Sì?"chiede mettendo la giacca. "Mi porti un'altra bottiglia di whisky?" "Non ci starai andando pesante stasera?" "Tu fatti i cazzi tuoi" "Fanculo" dice lui prendendo la valigetta e allontanandosi. Poco dopo il barista mi consegna una bottiglia di whisky e io ringrazio. Prendo il cellulare per chiamare Dolores, ma impreco in silenzio. Ho fatto telefonate tutto il giorno e adesso è scarico. "Che cazzo" borbotto mentre verso altro whisky e osservo le ballerine sul palco. La musica forte però inizia a darmi fastidio e salendo sopra, mi rinchiudo nella stanzetta dove tengo qualche festino dopo le riunioni o scopo con Paulina. Mi scolo un altro po' di whisky e mi sdraio sul divano di velluto rosso. La stanza è decorata col stile marocchino, infatti ci sono vari tappetti pregiati della Persia, lampade con ritagli particolari direttamente da Rabat e i rivestimenti di velluto per i divani dal Cairo. Dato lo stile della stanza, è solito che faccia dei festini con ballerine del ventre e faccio sempre segno. I clienti impazziscono per loro, Paulina l'incanta sempre. Chiudo gli occhi sospirando e inizio a immaginare una ballerina del ventre di fronte a me. Muove il ventre a regola d'arte, ha un cinturino dorato attorno ai fianchi e ha il viso scoperto. M'incantano le sue movenze, le chiedo di raggiungermi e di togliere il velo dal viso, voglio subito sapere chi è. Lei nega con la testa, vuole continuare a tenere il mistero. Le vado dietro e prendendole i fianchi inizio a muoverli a tempo, le mie mani si surriscaldano insieme alla temperatura del suo corpo. Lei sa di camomilla e miele, ha un profumo così dolce che vorrei assaggiarla. Accosto le labbra al suo orecchio e la prego di mostrarsi, mi sta facendo impazzire. Stavolta si lascia andare e girandosi, rimane immobile, mi dà l'onore di scoprirla. La scopro e sorrido, sapevo che era lei. "Swarna" sussurro accarezzandole le braccia. Lei arrossisce e allontanandosi si siede, mette di lato i capelli lunghi e neri di seta, per poi chiedermi di avvicinarmi. Faccio per sedermi al suo fianco, ma lei indica il pavimento ai suoi piedi. Obbedisco. M'inchino al suo cospetto. Lei divarica le gambe e sorridendomi, mi chiede di farle vedere le stelle. Comprendo subito. Mi metto in mezzo alle sue gambe e baciandole il ventre, inspiro il suo dolcissimo profumo. Accarezzo la pelle morbida e liscia delle coscia e le scosto le mutandine. Faccio per assaggiarla, finalmente, ma sento qualcuno chiamare il mio nome. Socchiudo gli occhi e sospiro..."Paulina" "Che ci fai qui a quest'ora?" chiede lei con l'accappatoio alzando l'indice all'orologio. Sono le 00:45. "Mi sono addormentato" realizzo toccandomi la testa. "Lavori troppo" dice lei sedendosi di fronte a me. "Già" "Che hai? Ti vedo scontroso" chiede Paulina accarezzandosi i capelli neri lunghi, possono assomigliare a quelli di Swarna, anche se quelle di Paulina sono extension. "Tu mi trovi rigido?" chiedo prendendola alla sprovvista. "Come mai questa domanda?" "Rispondi" impongo io. "A volte" "Cazzo" borbotto. "Perchè?" "Non voglio che esca con Leonardo" "Leonardo? Ma cosa stai dicendo?" "Non mi piace per niente Leonardo e lei ci esce, ci esce! Lui la voleva anche baciare" sbotto arrabbiato. "Io...non capisco" "Devo togliermela dalla testa, non sono affari miei. Devo lasciarla in pace" mormoro tra me. "Jamal ma cosa stai..." "E' la madre di mia figlia, come faccio a togliermela dalla testa? Ci convivo!" "Continuo a non capire, puoi spiegarmi?" "Non c'è nulla da spiegare! Lei starà lontana da lui e basta. Non gli permetterò di rovinarmi la famiglia" Mi alzo furioso e do un pugno al muro, come si permette di portare un altro uomo in casa, quando suo marito sgobba per lei e la figlia? Jamal...Swarna non è realmente tua moglie. Non lo è, ma deve atteggiarsi, deve almeno provarci! "Jamal fermati!" grida Paulina quando butto per terra una lampada e incomincio a prenderla a calci. Mi vado a sedere di nuovo e prendendo il cuscino ringhio "Potrei cacciarlo dal palazzo, così non si vedranno più. Mi basterà comprare il suo appartamento e buttarlo fuori a calci in culo" "Devi calmarti Jamal" "Non ci riesco! Merda! Merda! Paulina aiutami!" "Cosa devo fare?" "Qualsiasi cosa, fammela togliere dalla testa " "Vuoi che...?" "Qualsiasi cosa" ripeto fulminandola con lo sguardo. Lei si spoglia dell'accappatoio e io sorrido nel realizzare che ha la stessa gonna che aveva nei miei sogni Swarna. Paulina si mette in ginocchio di fronte a me e slacciandomi i pantaloni, lo prende subito in mano. Chiudo gli occhi e immagino che sia lei a toccarmi, a leccarmi. "Oh oh, si...si, così" gemo andando incontro alle sue labbra. Prendo la chioma dei suoi capelli e la stringo forte in pugno, voglio punirla per quella sera. Spingo la testa fino in profondità e non le faccio prendere fiato. Deve capire che sono l'unico uomo di casa, nella sua vita. I movimenti sono sempre più frenetici e io spalanco ulteriormente le gambe, voglio il servizietto completo. "Di più, di più!" ringhio scopandole la bocca. Lei geme di dolore e io le impongo di prenderlo tutto, tutto in bocca. Sento che ansima per prendere fiato e riprende a pompare. "Più veloce, cazzo" impongo rispingendole la testa in basso. Lei geme con le lacrime agli occhi, ma io voglio che sia così, che si penta di averlo anche solo sfiorato. Cazzo, lei è mia. Sentiamo improvvisamente qualcosa cadere per terra e io girandomi trovo Swarna. Me la sto sognando. "Chi cazzo sei tu per interromperci?"chiede Paulina severa, allora la vede anche lei? Swarna sbatte piano gli occhi e indietreggiando, corre via. "Merda!" sibilo rialzandomi di scatto e togliendomi Paulina di torno. "Dove vai!" grida lei. Io riabbottono i pantaloni e recuperando il suo cellulare, corro fuori. Perchè era qui? E perchè era vestita così elega....cazzo! La cena! Non ci voglio credere, dove cazzo ho la testa! "Swarna!" grido scendendo le scale. "Dov'è andata!" urlo alla guardia sulle scale. "Verso l'ascensore signore" Non me lo faccio ripetere, scatto come una molla e prendo una scorciatoia per l'ascensore. Lo raggiungo, ma vedo che si sta per chiudere le porte e infilandomi per un pelo, riesco a entrare. Swarna spalanca gli occhi alla mia vista e fa per aprire l'ascensore, ma io blocco l'ascensore e la intrappolo all'angolo. Lei non molla cercando di colpirmi al petto, ma io la stringo forte e supporto i suoi pugni. Dopo un po' sento che smette di colpirmi e inizia a piangere sul mio petto. Quello che mi ero ripromesso di non fare, farla piangere "Lasciami!" strilla lei cercando di respingermi. "Scusami tanto, scusami. Mi sono dimenticato della cena, ho lavorato per..." "E io che pensavo che ti fosse successo qualcosa di male! Che stupida, dio! Io ero terrorizzata per te e tu scopavi! Lasciami!" "No, no...hai capito male" cerco di dire ma lei mi fulmina con lo sguardo e sibila "Cos'ho capito male? Ho visto tutto coi miei stessi occhi! Vieni spesso qui a quanto pare, sei tesserato. Ecco perchè fai sempre tardi la sera" "Non è come credi! Non scopavo da prima della perdita di Farid, io lo giuro!" "Non m'interessa cosa fai, non più. Sei libero di fare qualsiasi cosa, questa non vale nulla" dice alzando la fede sulla sua mano. Sento come se il mondo mi cadesse ai piedi e portando le mani sopra la sua testa dico "Non dire così..." Lei continua a piangere in silenzio e sussurra "Ti ho aspettato per tutta la sera e tu..." Abbasso la mano al suo viso e strusciando il pollice sul suo labbro inferiore tremante mormoro "Perdonami, sono solo un coglione" Swarna abbassa la testa sfuggendo da me e borbotta "Per piacere fai ripartire l'ascensore, ho detto a Dolores che sarei venuta a prendere Bella per mezzanotte " "Guardami in faccia per favore" replico io alzandole il mento. Lei mi lancia uno sguardo tra l'arrabbiata e la delusa e io mormoro "Non si ripeterà più, ti chiedo umilmente perdono" Swarna fa abbassare la mia mano dal suo viso e dice tirando sù il naso "Fa niente, era solo una stupida cena" Mi allontana e cliccando il bottone per il pian terreno, cerca di asciugarsi le lacrime. Le porte si aprono e lei esce senza lanciarmi nessun sguardo, ma il mio cade sul suo culo fasciato dal vestito di seta. In quanti l'avranno desiderata anche solo con lo sguardo, come sto facendo anch'io...suo marito. "Dove vai?"chiedo quando esce e svolta a destra. "Vado a prendermi un taxi" La prendo per la mano e la trascino con me, può essere incazzata quanto le pare, ma un taxi se lo sogna a quest'ora da sola. Piuttosto preferisco e mi gridi contro parole orribili durante il tragitto. "Vengo solo perchè perderei più tempo in taxi e non voglio far aspettare ulteriormente Dolores" dice lei sprezzante salendo in macchina. Io mi mangio la lingua, continua a ferirmi senza neanche darmi il tempo di riprendermi dall'ultima. Salgo in macchina silenzioso e allacciandomi la cintura, metto la retro. Sfortunatamente trovo un sacco di traffico, com'è giusto che sia il sabato sera, e mi ritrovo fermo dietro una fila di macchine. Nel frattempo Swarna ha chiamato Dolores e inventato la scusa che siamo usciti un attimo dopo la cena e che stiamo tornando. Inutile dire che mi stia sentendo più merda di una merda. "Potremmo...ecco...rimandare la cena a domani sera. Preparerò tutto io, tu non dovrai fare nulla" propongo. Swarna con le braccia conserte e appiccicata al finestrino per stare più lontana possibile da me dice fredda "Domani esco con Leonardo e rincaserò tardi" Serro così forte la mascella che penso mi si possa staccare. "E potreste spostare per un altro giorno? Sono libero solo la domenica di sera" cerco di sabotare l'appuntamento. "Leonardo ci tiene e ci tengo anch'io. Puoi stare con Bella domani, sarà molto felice" E io non ci tengo... "Certo, ne approfitto per portarmi avanti col lavoro e stare con Bella allora" dico a denti stretti. Lei annuisce con la testa e ritorna il silenzio tombale. "Hai...fame? Potremmo fermarci da qualche parte per cenare" "No grazie, mi è passato l'appetito. Voglio solo andare da Bella adesso" "Ci penserò io a Bella, tu potrai andare a riposare" dico avanzando finalmente nella fila. "No, tranquillo. Così tu potrai approfittarne per farti una doccia." Accosto la macchina e chiedo duro "Cos'è? Ce l'hai con me perchè ho dimenticato la cena o perchè ho una vita sessuale attiva?" Lei sbuffa e dice "Ce l'ho perchè hai dimenticato la cena perchè dovevi scopare." "Ti ho già chiesto perdono" "E io ti ho già detto che non m'interessa, ora ti prego di partire. Abbiamo disturbato già abbastanza Dolores." Sbuffo e rimettendo in moto, parto veloce. Arriviamo al palazzo senza spiaccicare una parola e insieme prendiamo l'ascensore per il piano di Dolores. "Mira quien esta ahí!" esclama Dolores con Bella in braccio. "Ciao Dolores" la saluto mentre Swarna prende la bambina in braccio e le dà un bacio sulla fronte. "¿Cómo estuvo la cena?" chiede lei consegnandomi il borsone di Bella. "Bene, grazie il favore" dico facendo una smorfia quando Swarna sbuffa. "Grazie Dolores, sei un angelo. Vado a mettere Bella a letto" dice Swarna andando via senza neanche aspettarmi. "Ai ai que pasa ?"Chiede Dolores capendo che c'è qualcosa che non va. "Mi sono scordato della cena e Swarna è venuta a cercarmi al locale preoccupata" confesso. Dolores mi dà uno schiaffetto e borbotta "Poverina! Ha cucinato todo el día! Como te olvidaste de la cena!" "Ho avuto una riunione tosta e ho staccato molto tardi, sono passato al locale per il solito controllo di routine e ho...bevuto, cazzo. Mi sono addormentato per tutto il tempo" dico portandomi una mano tra i capelli. "Ja ja...vai e fatti scusare!" "Facile dirlo" borbotto avanzando. "Tu tutto bene?" "Si si! Vai!" "Vado! Buona notte" dico salendo le scale. Lei mi sorride ed entra dentro, è totalmente contrariata. Entro in casa e non sento neanche una mosca. Vado a controllare Bella che sonnecchia nella sulla culla "Buonanotte bimba" mormoro dandole un bacio sul pancino. Esco piano dalla sua stanza e passo davanti a quella di Swarna, vedo la luce accesa sotto la porta e capisco che sia andata dritta a dormire. Tolgo la cravatta e buttando questa e la giacca sul mio letto, vado in cucina. Prendo un bicchiere d'acqua e vado al salone, subito mi blocco quando vedo la tavola decorata ad arte. Mi avvicino e accarezzo le decorazioni di cartone..."Papà" c'è scritto al mio posto. Stringo i pugni e mi siedo, scoprendo le pentole di terracotta coperte. Un buonissimo profumi mi fa chiudere gli occhi e gemere di piacere. Verso del riso sul piatto e la carne in abbondanza, ho l'acquolina in bocca. Inizio a mangiare e non riesco più a smettere, cazzo è buonissimo. Quella ragazza ha le mani oro. Mi verso dello yogurt con erbette e mescolando tutto, finisco il piatto in un batter d'occhio. Faccio il bis, per forza. Mangio senza neanche prendere fiato e mi godo tutti i sapori, tutte le spezie amalgamate fra loro perfettamente. E'una goduria per il palato. Una volta finito di mangiar tutto, scopro il dessert e assaggio anche questo. "Non può essere" mormoro masticando il dolce più buono che abbia assaggiato in vita mia. Spazzolo tutto quello che ho messo sul piatto e non faccio il bis, ma il tris abbondando con la salsa dolce. Svengo sulla sedia e mi maledico per essermi perso una cena così buona, avrei dovuto gustarla con lei, riempirla di complimenti...non si merita un coglione del genere. Sospiro e riordinando la tavola, metto del cibo sul piatto di Swarna. Poso il tutto su un vassoio e prendo un pezzo di carta. "Era tutto squisito, non mangiavo così da quando ho perso mia madre. Sono molto fortunato. Scusami ancora di tutto, mi farò perdonare, davvero. Per favore mangia anche tu, è tutto troppo buono per rimanere in frigo. Buonanotte mamma." Prendo il tutto e raggiungendo la porta di Swarna, busso e aprendo di poco poso il vassoio sul comodino vicino alla porta. Esco subito e ritorno in camera mia. Vado a farmi una doccia e uscendo dal bagno, mi metto i boxer. Ripenso alla giornata, a tutto il casino successo e una sola cosa mi passa per la testa. Decido di metterlo per iscritto e raggiungendo la camera di Swarna, passo sotto la porta il foglietto. Faccio per andarmene, anche perchè la luce è spenta, ma improvvisamente sento dei passi e il foglio che viene risucchiato. E' sveglia allora. Dopo un po' osservo il fogliettino ritornare indietro e piegandomi lo prendo in mano "Grazie papà" leggo la sua risposta. Sorrido e ritorno in camera rileggendo ciò che le avevo scritto: "Ps. Eri bellissima bimba, lo sei sempre"
   
 
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