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Autore: Magica Emy    22/09/2020    1 recensioni
Ranma e Akane, siamo alle solite, vero? Ma se stavolta... Le cose fra voi due andassero diversamente? Se riusciste finalmente a essere sinceri, e...
Come? Pura utopia? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Cavolo, che faccia da funerale che hai! Cosa ti è successo!» esclamò Ukyo non appena se lo vide comparire davanti, invitandolo a prendere posto. Quel pomeriggio il locale era piuttosto tranquillo, una vera fortuna per la ragazza, che avrebbe così potuto dedicare maggiori attenzioni all’oggetto dei suoi desideri più nascosti.

«Diciamo che ho avuto giorni migliori.» tagliò corto Ranma. Aveva girovagato senza meta per ore e poi, senza sapere perché, si era ritrovato a entrare nel ristorante di Ukyo. Beh, non certo per mangiare. A dire il vero aveva lo stomaco chiuso. Forse per parlare un pò, distrarsi dai suoi problemi o magari raccontarglieli. In fondo la sua amica d’infanzia era una ragazza comprensiva e leale, avrebbe di certo trovato qualche utile consiglio da dargli. Già, come lasciar perdere Akane e sposare lei, ad esempio. Scosse la testa a quell’inquietante pensiero. Meglio evitare di metterla al corrente dei suoi guai con la fidanzata. Se così si poteva ancora definire.

Akane. 

Tutte le volte che pensava a lei sentiva come una stilettata al cuore, talmente dolorosa e insostenibile da farlo star male. Ma non sarebbe più tornato in quella casa, tranne per fare le valigie e raggiungere un altro posto, uno qualsiasi. Non importava dove, purché fosse il più lontano possibile da lei e i suoi isterismi. 

«Non preoccuparti, so perfettamente cosa ti ci vuole per rimetterti in sesto. Una bella okonomiyaki ai gamberetti ti farà di certo tornare il sorriso. 

Vide l’amica annuire con convinzione e sbuffò, aprendo le mani. 

«Se lo dici tu.»

Quella ragazza era fermamente convinta che ingozzarsi di cibo in ogni occasione fosse la soluzione ideale a tutti i problemi del mondo. Beh, chi era lui per togliergli dalla testa un’idea simile? La osservò mettersi in fretta all’opera, l’aria seria e concentrata e i lunghi capelli corvini legati in una coda di cavallo, ma quando ebbe finito Ranma sgranò gli occhi incredulo. Aveva appena cucinato una okonomiyaki a forma di cuore con su scritto a chiare lettere “ti amo”. Accidenti, l’ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era sopportare anche le sue avances. Fissò quel delizioso piatto per alcuni secondi, senza decidersi a mangiarlo. Aveva detto ti amo a una sola ragazza in vita sua, e quella era Akane. Se avesse potuto prevedere come sarebbero andate le cose, però, si sarebbe comportato ben diversamente. Si era tenuto dentro quel sentimento, nascondendolo al mondo per così tanto tempo da sentirsene quasi sopraffatto, e lei lo aveva ripagato a quel modo. Come poteva pensare che non fosse sincero, che il suo unico intento fosse quello di approfittare della situazione? Sentì a malapena la voce di Ukyo che tentava di riportarlo alla realtà. 

«Che ti prende Ranma, non vuoi nemmeno assaggiarla? L’ho fatta per te con tutto il mio amore, non dovresti farla freddare così.»

Le sue ultime parole furono coperte dall’improvviso arrivo di Shampoo, che aveva pensato bene di introdursi nel locale a forza e senza neppure prendersi la briga di scendere dalla sua inseparabile bicicletta.

«Lanma, amore mio, un altro po’ e mi toccava cercarti per tutta la città! A casa mi hanno detto che non c’eri, anche se in effetti sembravano avere problemi ben peggiori che preoccuparsi della tua assenza.» esordì con un sorriso dolce come la melassa.

«Come? Che cosa vuoi dire con questo?» chiese il ragazzo, lanciando al suo indirizzo un’occhiata curiosa. 

«Oh, tesoro» continuò lei, come se non lo avesse neppure sentito «che ci fai in quest’orribile posto, si può sapere?»

«Che hai detto, sciacquetta? Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio!» si intromise Ukyo, furiosa, ma Shampoo sembrò non badare neppure a lei.

«Ero venuta a cercarti per farti assaggiare i miei ravioli al vapore. È una nuova ricetta, sai? Vedrai, ti leccherai i baffi.» disse piantandogli sotto al naso il piatto fumante che teneva tra le mani, ma Ranma la ignorò.

«A cosa ti riferivi, Shampoo» insistette «che significa che avevano problemi peggiori che preoccuparsi di me. Rispondimi, dannazione!»

La prese per le braccia, agitato, scuotendola con forza.

«Lanma, così mi fai male! Ecco, credo che quella pazza di Akane si stesse divertendo a distruggere la palestra, tutto qui. Era irriconoscibile, avresti dovuto vederla, proprio una furia. Non sembrava nemmeno più lei. Dovreste farle fare l’antidoping, di tanto in tanto!»

Che cosa? Non poteva essere…

«Akane, no! Perché fai così, accidenti a te!» gridò incapace di trattenersi poi lasciò di corsa il ristorante, senza neppure curarsi delle due ragazze che gli intimavano intanto di fermarsi.

«Dove corri amore, non li assaggi i miei ravioli?»

«Fermati Ranma, si può sapere che ti è preso? Devi ancora mangiare la mia okonomiyaki!»

Shampoo la fulminò con lo sguardo.

«Se pensi che Ranma si abbassi a ingurgitare quella roba sei completamente fuori strada, mia cara.» la provocò.

«Chi ti ha interpellata, stupida principessina dei miei stivali? Vieni qui che ti faccio a fette!» esclamò l’altra, brandendo per aria la sua arma per lanciarsi come una furia sulla rivale e dar vita così a uno di quei soliti, inconcludenti litigi.

-continua-

   
 
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