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Autore: Alex Ally    23/09/2020    0 recensioni
Sono passati cinque anni dalla fine della guerra e la vita di tutti procede tranquilla finchè non appare un nuovo nemico molto particolare che metterà a dura prova Aang.
a volte i confronti col passato non sono come ci aspettiamo.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aang, Katara, Quasi tutti | Coppie: Katara/Aang, Mai/Zuko, Suki/Sokka
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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“Vuoi venire in slitta su i pinguini con me?”
-Aang, Il ragazzo dell'iceberg.


Bello.
Era bello stare tutti assieme e per una volta si sentiva come se fosse di nuovo parte del gruppo, nessuno aveva ancora alzato il problemma della sua amnesia e lui poteva godersi al compagnia dei suoi amici in santa pace.
Stare con loro, tutti assieme, gli dava una senzasione di pace e benessere. Avrebbe voluto che fosse sempre cosi.
«Ehi, Aang prova questo.» disse Sokka passandogli un piatto, ma prima che potesse prenderlo Katara lo strappo di mano al fratello con sguardo arrabbiatto.
«Per l'ultima volta Sokka Aang è vegetariano non può mangiarlo!» sbotto la ragazza.
«Sei proprio una guastafeste.» borbotto il fratello infastiditto.
Tutti scopiarono a ridere compresso Aang il che rese l'atmosfera ancora migliore almeno finchè Zuko non parlò.
«Ieri ho parlato con il re Kuei, lo sai forse la tua idea per una “quinta” nazione potrebbe davvero avverarsi e..» disse il signore dle fuoco prima che la moglie lo fermasse afferandogli il braccio.
Si senti un suono di vetri rotti e tutti si voltarono verso Aang che aveva fatto cadere a terra il bichiere che aveva in mano. L'avatar si guardo attorno e quell'espressioni preoccupate lo facevo agitare ancora di più, alla fine non potendo più sopportarlo si alzo e usci di corsa senza dire niente.
«Mi dispiace ero sovrapensiero e non potevo sapere che si sarebeb offesso per cosi poco.» mormoro Zuko in tono colpevole.
«Non è stata colpa tua. Vado a vedere cosa è succeso.» disse Katara alzandosi e seguendo il fidanzato fuori casa.

Non poteva credere di essere stato cosi stupido.
Si era comportato come un bambino però la frase di Zuko l'aveva colpito duramente, all'apparenza non era niente, ma quel progetto su una “quinta” nazione dove dominatori e non dominatori di tutte le nazione potessero vivere in pace per lui non significava niente.
Era qualcosa d'importante e lui non si ricordava niente, come non si ricordava la sua vita, come non si ricordava i domini.
Non sarebbe mai più stato un Avatar degno di sto nome e la colpa era solo sua, se non si fosse fato odiare da Avir.
Era riazionale pensarlo, Avir l'odiava per motivi del tutto fuori dal suo controllo per aver “uccisso” la sorella e per il semplice fatto che non si comportava come l'Avatar che suo zio voleva, ma ad Aang non importava si sentiva in colpa lo stesso.
Aveva deluso il mondo... di nuovo.
«Non credi che faccia troppo freddo per una passeggiata notturna?» domando Katara sedendosi vicino a lui per terra sulla neve, certo a casa si sarebbe dovutta cambiare, ma per ora non le importava.
Aang non rispose limitandosi solo a guardare il terreno sotto di lui, reagi solo quando Katara tentò d'abbracciarlo.
Si scanso di scatto rifiuttando il contato fisico con la fidanzata.
«Perchè t'importa tanto di me!?» sbotto Aang alla fine. «Senza ricordi sono inutile senza contare che è colpa mia questa situazione, come è colpa mia la fine d'Avir.»
«Questo non è vero e lo sai.» disse Katara con forza. «Avir era uno spirito che ha segnato il suo destino con le sue mani tradendo il vostro popolo e sopratutto cercadno di ucciderti. Qualunque sia la punizione che lo spirito dell'aria gli ha detto se l'ho meritava.»
«Ma, sta vivendo un'eternità d'odio a causa mi...» inizio Aang.
«A causa sua, perchè non ha saputo lasciare andare la rabbia. Niente di tutto questo è colpa tua.» disse Katara afferandogli le spalle con forza.
Aang si alzo di scatto allontanandosi da lei.
«Non è solo questo!» grido coprendosi il viso con le mani. «Non ricordo niente! Se l'avessi fermato prima ora non sarei in questa situazione! Conosco solo il dominio dell'acqua, non ricordo nemmeno il mio elemento natio e non c'è nessuno che possa reinsegnarmelo!»
«Lo so che è dura, ma sono certa che prima o poi troveremo una soluzione. Devi solo fidarti di noi.» disse Katara.
«Io mi fido di voi è di me che non mi fido! E se mentre sono in questo stato combinassi un'altro pasticcio, mi hai detto che l'Avatar deve portare equilibrio nel mondo, ma come faccio se non c'è equilibrio in me stesso!»
Aang cade inginochio scoppiando a piangere, questa situazione stava diventando sempre più ingestibille.
Forse se Aang non fosse stato l'Avatar sarebbe stato tutto molto più semplice invece era l'Avatar e anche l'ultimo dominatore dell'aria. Se lui non si ricordava la propria cultura essa sarebbe sparita per sempre. E tutto questo era successo perchè secondo Avir l'unica colpa di Aang era quella di essere nato. E la cosa peggiore di tutto questo era che non poteva fare niente per aiutarlo.
«Per questo ci siamo noi.» disse una voce.
Sia Katara che Aang si girarono e videro Sokka e gli altri alle loro spalle.
«Sappiamo che per te più di chiunque altro questa situazione è difficile, ma noi siamo qui e non ti lascieremo.» disse Sokka abbraciando l'Avatar per poi venir imitatto dalla sorella e dagli altri loro amici.
Aang si appoggio contro di loro, sebben non fosso ancora del tutto sereno si sentiva decisamente meglio adesso stando lì con loro.
Avevano ragione, darsi al colpa non risolverebbe niente e poi se avesse continauto a farlo non avrebbe più avuto tempo per stare con loro, per amarli cosi come loro amavano lui.
“A volte al soluzione di un problemma è molto più semplice di quanto si pensi.”
Aang strabuzzo gli occhi, quella voce cosi materna non capiva da dove provenisse ma potè pensarci solo per pochi secondi infatti all'improvisso gli venne mal di testa.
«Aang, stai bene?» domando Katara sorregendolo, la sua preoccupazione aumento quando vide che stava piangendo.
«Cosa ti prende? È colpa del cibo?» domando Sokka ricevendo uno schiaffo da Toph.
«Smettila di dire schiochezze per due secondi.» disse la dominatrice della terra.
«Aang, riesci a parlare? Puoi dirci cosa ti prende, per favore?» domando Katara in modo amorevole.
Aang alzo il viso rigato di lacrime, ma stava sorridendo come non faceva da mesi.
«Ricordo... io ricordo tutto.» disse Aang tra i singhiozzi.
Tutti rimasero a bocca aperta.
«N'è sei sicuro?» domando Suki.
«Si. Ricordo Gyatso, la guerra... tutto!» grido Aang tra i singhiozzi e le risate.
«Ma come?» domando Zuko confusso.
«A chi importa!» grido Katara prima di saltare addosso ad Aang baciandolo. Finalmente l'Avatar era tornato, ma cosa più importante era tornato il suo Aang. Tutto il resto non aveva importanza.

Una figura osservava il gruppo da lontano sorridendo.
«Quello che posso togliere lo posso anche ridare.» disse lo spirito prima di sparire avolta da un turbine d'aria.
  
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