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Autore: ladypink88    25/09/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Le sensazioni che provava Laura erano contrastanti : si sentiva stretta da un abbraccio caldo e pieno di affetto , mentre le labbra che l’avvinghiavano erano passionali e audaci.

Dopo una leggera presa iniziale dolce e affettuosa avevano iniziato una danza con quelle della puffa e ora i due ragazzi si erano stretti in una presa che li lasciò quasi senza fiato.
Manuel avvicinò le labbra al collo della ragazza e iniziò a torturarla dolcemente, la sentiva gemere di piacere e questo anziché farlo desistere lo spronò ad andare avanti.
Sapeva perfettamente che non era nè il luogo nè il momento adatto per avere simili approcci, ma non riusciva minimamente a controllarsi.
Il desiderio iniziava a prendere il sopravvento, quando ad un certo punto Laura spalancò gli occhi e disse con un soffio di voce

“ Manu ma cosa?!”. Gli venne in mente tutto quello che aveva cercato di dimenticare nelle ultime ore.

L’abbracciò a sè ancora una volta ed esclamò “ Oh scusami puffa!Scusami davvero!”
E lasciò andare Laura.
Lei lo guardava con un’aria interrogativa, ma non sembrava adirata o indispettita.

La puffa si avvicinò e lo guardò negli occhi con fare dolce ma deciso
 “ Manu, sei strano! Sei sicuro di stare bene?” . La sua voce aveva un tono pacato ma un po’ preoccupato.

Lui strinse i pugni e cercò di sopprimere quella sensazione di profonda angoscia che lo tormentava.

Rispose solo con una semplice frase di circostanza
“ Certo che sto bene puffa! Sei pronta per lo shopping?”.
Cercò di abbozzare un sorriso che non convinse Laura .
Lei decise di passare oltre, ma decise che avrebbe indagato. Conosceva bene il biondino e sapeva che c’era qualcosa che non andava. Tuttavia Manuel era estremamente riservato e sapeva bene che non avrebbe tirato fuori il rospo facilmente, perciò tanto valeva cercare di metterlo a suo agio.

“ Prima di andare ti va uno Spritz?” chiese la ragazza.
“ Potrei mai dire di no ad uno Spritz?”esclamò lui.

Entrarono in casa e Laura iniziò a parlare a raffica. Si vedeva lontano un miglio che era euforica ed eccitata per gli ultimi eventi  avvenuti il giorno precedente.

Manuel si impegnò davvero per cercare di ascoltarla, tuttavia non riusciva a concentrarsi e ad avere una conversazione normale con lei.

Ascoltò solo tre parole : Roberta. Mal di testa. Dimenticata del week-end alle terme.
Gli venne in mente l’episodio del giorno prima.
Di sicuro doveva essere dura anche per Roberta convivere con un peso simile. E ora quel fardello era anche il suo.

Ma …lui non era di certo un santo. Anzi, doveva assolutamente dirle la verità perché non poteva più andare avanti così.
Strinse un’altra volta i pugni.

Il disagio che provava stava diventando opprimente.

Appoggiò lo Spritz che stava sorseggiando e guardò Laura dritto negli occhi.

“ Ascolta puffa, c’è qualcosa che voglio dirti. La verità è che …” il suo tono di voce era estremamente serio.
Laura, la quale stava continuando con il suo racconto, si interruppe e disse :
“ Certo Manuel, sai che puoi dirmi tutto quello che vuoi. Puoi contare su di me!”

Ma non riuscì a finire la frase che il suo cellulare iniziò a squillare.

“ Oh  diamine! Serena mi sta chiamando! Non capisco. Credevo che avrebbe pranzato con suo padre oggi! Scusami un secondo” e dirigendosi verso il salotto rispose alla telefonata.
Manuel alzò gli al soffitto ed esclamò contrariato :
“ Serena! Sempre Serena! Ancora Serena! Sta diventando una specie di incubo questa ragazza!”
          
                                                                                                                                                                  **********
Laura rientrò in cucina visibilmente innervosita.

“ Manuel, cambio programma! A fare shopping ci andremo più tardi!Adesso dobbiamo andare a casa di Serena!”
“ Dobbiamo andare dove? E perché mai dovremmo andare noi? Voglio dire un conto è accompagnarti alla festa di quella tizia, un altro è scattare a comando non appena fa i capricci!”
Lauro lo fulminò con lo sguardo.
“ Capricci? Essere da sola il giorno del proprio compleanno ti sembra che sia fare i capricci?”.
“ E perchè deve chiamare te? Non c’è il suo sciame di oche giulive a consolarla?”
“ Manuel giuro che non ti capisco! Come mai ce l’hai tanto con Serena? C’è per caso qualcosa che non so?”
La ragazza utilizzò un tono estremamente indagatore nell’ultima frase da lei pronunciata.

Manuel si diede dell’idiota. Laura era tutto fuorchè sciocca. Era chiaro che si sarebbe fatta due domande se lui fosse andato avanti con quell’atteggiamento senza fornire ulteriori spiegazioni .
E francamente l’ultima cosa di cui aveva voglia era complicarsi ulteriormente la vita per via di quella biondina spocchiosa piena di sè.
A quel punto, con tono poco convinto disse “ E va bene puffa, andiamo da Serena. Hai ragione tu. Nessuno dovrebbe rimanere solo il giorno del proprio compleanno.”
Laura di rimando gli indicò la porta e i due uscirono con passo veloce.
                                         
                                                                                                                                      ***********
I due ragazzi stavano passeggiando lungo corso Como a Milano.  

Laura seguiva con attenzione le indicazioni di Google Maps per raggiungere l’indirizzo che Serena le aveva fornito, mentre Manuel , vistosamente controvoglia la seguiva senza proferire parola.
Lungo il tragitto si limitò ad ascoltare ciò che la puffa gli aveva raccontato ed era rimasto alquanto sorpreso nel sapere che Serena aveva perso la madre e che il rapporto con il padre fosse così travagliato.
Tuttavia, nonostante questo, non riusciva ad empatizzare con lei. 

 Inoltre se c’era una cosa che non sopportava nelle persone era l’ incongruenza : fino a pochi giorni prima la biondina non si era fatta nessuno scrupolo a provarci con lui e a denigrare Laura in sua presenza.
Ora invece era improvvisamente diventata la sua più cara amica. Quella da chiamare nei momenti più bui.
No, decisamente Manuel non era convinto del cambiamento di Serena e si sentiva profondamente circospetto nei suoi confronti. Avrebbe osservato la situazione e se qualcosa non lo avesse convinto sarebbe intervenuto.

“Eccoci! Siamo arrivati!” esclamò Laura. Il flusso di pensieri del ragazzo venne interrotto ed il biondino si limitò ad annuire e a seguire la ragazza dentro uno dei palazzi più antichi di Milano.

L’abitazione di Miss Perfezione si trovava all’ultimo piano.

“ Si tratta proprio bene la signorina Misssoloiohoiproblemipoveriplebei!” si fece scappare Manuel.
“Sicuramente starà piangendo nel suo lussuoso attico, d’altronde come si suol dire, meglio piangere su una Ferrari che su una Cinquecento no? “ esclamò sarcastico.
Laura si fece scappare una risata ma poi cercò di redarguire il ragazzo : “ Come devo fare con te? Quando una situazione non ti va a genio diventi impossibile!” ma al biondino non sfuggì il sorrisino di sottofondo che la puffa aveva appena accennato.
“ Lo so che Serena appare come una saputella altezzosa,ma ti assicuro che è in realtà molto diversa da come appare!” tentò di dire Laura in sua difesa.
“ Ah sì sì! Hai proprio ragione, sicuramente è molto diversa da come appare, su quello non ci sono dubbi!”.

Quando arrivarono all’ultimo piano e le porte dell’ascensore si aprirono, Laura non fece in tempo ad uscire che subito Serena si fiondò tra le sue braccia.
“ Laura, grazie di essere venuta, mi sentivo così sola!” .

Manuel si sentiva decisamente in imbarazzo. Si ricordò che l’ultima volta che le aveva parlato fu per difendere Laura e per dirgliene quattro.
E nel giro di pochi giorni riecco la medesima persona che piangeva tra le braccia della puffa.
Irritato, si schiarì la gola in modo vistoso  per far capire a Miss Perfezione che  Laura non era sola.
 
Serena alzò gli occhi e non appena si accorse della presenza di Manuel li spalancò.
“ E tu cosa ci fai qui?” esclamò sorpresa.
“ Sai com’è! Laura aveva un appuntamento con me e ha ricevuto la tua chiamata!” rispose impassibile.
Serena si ricompose e disse dispiaciuta a Laura :
“ Ehy mi dispiace non volevo disturbarti ! Avresti potuto dirmelo che eri con Manuel!”

Laura stava per rispondere quando il biondino con il medesimo tono di voce freddo e inespressivo ribattè   “ Sì, Laura avrebbe potuto dirtelo, ma sai, lei si è preoccupata per te, e quindi eccoci qui!”.

Serena comprendeva il punto di vista del ragazzo e sapeva di essere in torto .
Lo guardò negli occhi ed esclamò in tono fermo
“ Hai proprio ragione! Laura è speciale! Per favore entrate in casa” e terminò la frase con un timido sorriso.

Il biondino era sconcertato.

Dov’è finita la creatura insopportabile di qualche giorno prima? Non capisco! Certo che questa tipa ha proprio sbagliato facoltà,anziché economia avrebbe dovuto dedicarsi alla recitazione.
Sicuramente il pomeriggio aveva preso una piega inaspettata per i due ragazzi, ma Laura era desiderosa di stare vicino alla sua amica il giorno del suo compleanno e Manuel ormai era stato trascinato dentro una situazione che per lui aveva del surreale.

Avrebbe potuto inventarsi una scusa e lasciare le due ragazze sole a confidarsi, ma non lo fece. Decise che avrebbe voluto vedere come si sarebbe evoluta la situazione.
Inoltre avrebbe fatto tutto il necessario affinchè Laura trascorresse una gran giornata. E  poi….
Anche per lui era giunto il momento di tirare fuori i suoi scheletri dall’armadio.

La casa di Serena era decisamente impeccabile : un mix di antico e moderno sapientemente mescolati.
Ogni singolo mobile o suppellettile sembravano essere stati creati per essere esattamente dove si trovavano.

Laura non si sentiva troppo a suo agio in quel luogo, seppur fosse estremamente elegante e ben arredato gli sembrava un luogo asettico.

Un luogo che lasciava spazio solo all’apparenza.

Un luogo che non badava troppo alla sostanza.

E quell’attico rispecchiava in toto l’immagine che Manuel aveva di Serena. Molta apparenza ma poca sostanza.

La puffa era assolutamente certa che il ragazzo si sarebbe ricreduto sulla sua amica. Aveva solo bisogno di tempo.

“Cosa posso offrirvi?” chiese con gentilezza Miss Perfezione.
“ Non voglio niente grazie! Piuttosto, raccontaci cos’è successo! Pensavo che oggi avresti pranzato con tuo padre al Gardenia” sussurrò Laura con l’obiettivo di far sputare il rospo a Serena.
Serena esitò un attimo, ma poi iniziò a sfogarsi : “ Hai ragione Laura, in effetti è proprio così! Ieri sera è tornato tardi da lavoro , e così gli ho lasciato un bigliettino nel suo studio dove gli dicevo che avevo prenotato al Gardenia oggi alle 13.30” .

Si interruppe. Una lacrima stava solcando il suo viso.

Laura la portò verso il divano e le chiese facendola sedere : “ E poi cos’è successo Sere?”
Serena la guardò con occhi malinconici e disse tutto d’un fiato “ Proprio nulla! Mi ha mandato un sms alle 13 dicendomi che non poteva liberarsi perchè aveva un impegno urgente con l’avvocato Pirotta Alfredo per un affare immobiliare! Non mi ha neanche fatto gli auguri!” .
Si appoggiò sconsolata sulla spalla di Laura e iniziò  a piangere sommessamente.

Manuel non poteva credere a quello che aveva appena ascoltato.

Si avvicinò con fare serioso verso Laura e la biondina piangente e sussurrò “ Ascolta Miss Principessa, con chi aveva un appuntamento urgente tuo padre per non festeggiare con te il giorno del tuo compleanno?”
Laura lo guardò stranita.
E  Serena fece altrettanto.
E ripeté  “ Con l’avvocato Alfredo Pirotta per concludere un affare immobiliare. Ma perché me lo chiedi? A te che cambia?”

Il ragazzo azzardò un sorriso sarcastico.

“ Perché te lo chiedo Miss Principessa? Bè, perché si da il caso che  l’avvocato Pirotta Davide sia mio padre!E ti assicuro che conoscendo il tipo, quando deve concludere un affare, è capacissimo di mettere sotto pressione chiunque!”.

   
 
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