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Autore: Sammy_Stark    25/09/2020    0 recensioni
Il 10 aprile 1912 il transatlantico Titanic salpa dal porto di Southampton.
Trai suoi passeggeri ci sono aristocratici, nuovi ricchi, buoni lavoratori partiti con i risparmi di una vita e due ragazzi agli antipodi. Per uno il viaggio che sta per intraprendere è l'inizio di una vita da sogno, per l'altro è un incubo.
"Per Michael improvvisamente il Titanic divenne una nave carica di schiavi, che lo portava in America in catene."
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AU!Midez carica di citazioni prese dal film "Titanic" ;)
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Giugno 1920
 
La famiglia Penniman abitava in una bella villetta immersa nel verde. Nella stessa casa vivevano Paloma, suo marito e il figlioletto e Ida, Fortunè e la bambina che avevano avuto. Era un posto molto tranquillo, un piccolo angolo di paradiso.
 
Zuleika stringeva forte la mano di Michael mentre si avvicinavano al grande portone in legno massiccio. Suzie e Federico li seguivano appena qualche passo più indietro.
 
La coppia aveva lasciato il pub nelle mani di Fabio ed era partita il giorno dopo l'arrivo di Zuleika.
 
Mika non era affatto convinto che la sua famiglia ora potesse accettarli ma doveva vederli almeno un'ultima volta per essere sicuro che stessero bene, sperava di ritrovare quei volti spensierati di anni ed anni prima nonostante tutto.
 
Fu Fortunè ad aprire la porta. Aveva un gran sorriso sulle labbra e i ricci scompigliati. Era diventato il sosia perfetto di Michael, era alto solo un paio di centimetri più di lui. Il fratello maggiore non ricordava quel particolare ma forse era cresciuto in quegli anni, dopotutto era ancora un ragazzino ai tempi della sciagura.
 
Quando il più giovane mise a fuoco chi aveva davanti, impallidì e fece un passo indietro. Cacciò un urlo che fece allertare tutti. Paloma, Ida e Joanie accorsero, spaventate.
 
-Buongiorno...- Sussurrò Michael, con lo sguardo basso. Si sentiva terribilmente a disagio. Aveva ancora il diritto di presentarsi lì? Aveva perfino cambiato il cognome per non farsi trovare e adesso se ne stava davanti alla sua famiglia, sperando di essere accolto. Zuleika gli strinse di più la mano.
 
-Ve lo avevo detto che ce l'avrei fatta.- La ragazza sorrise alla madre, che aveva occhi solo per Mika in quel momento. Spostò lo sguardo solo quando notò Federico dietro di lui. Paloma era scoppiata in lacrime, Ida si era rifugiata fra le braccia del marito, che era ancora sotto shock.
 
-Mamma...- Iniziò Michael ma venne interrotto dal forte schiaffo che gli diede proprio la donna. Gli occhi gli divennero immediatamente lucidi e sentì un lancinante dolore al petto, come se il cuore gli si fosse frantumato in mille pezzi. Doveva aspettarselo, pensò, sul punto di piangere.
 
-Non fare male a mio papà!- Urlò Suzie, cercando di liberarsi dalla stretta di Federico.
 
I Penniman sgranarono gli occhi. Joanie singhiozzò e scosse il capo, abbracciando il figlio ritrovato. 
 
-Tuo papà mi ha fatto prendere una grande paura, tesoro. Per molti anni...-Spiegò dolcemente alla bimba. Michael si sciolse in un pianto liberatorio fra le braccia materne. Era confuso e non capiva bene cosa stesse succedendo ma in quel momento non gli importava. In pochi istanti venne coinvolto in un abbraccio di famiglia. Federico guardava soddisfatto mentre accarezzava i capelli della figlia, più tranquilla ma sospettosa. Joanie gli fece cenno di avvicinarsi e il ragazzo avanzò come un uomo che sa di stare andando incontro alla morte ma quello ricevette non fu un colpo letale bensì un caloroso abbraccio.
 
-Grazie per aver salvato il mio bambino ed averlo amato..- Gli sussurrò con sincerità. Federico rimase spiazzato, di certo non si aspettava un'accoglienza simile.
 
-Io... L'ho amato fin dalla prima volta che l'ho visto su quel ponte.- Ammise, cercando lo sguardo del compagno. -E mi creda, signora, è stato lui a salvare entrambi...- Continuò. La donna scosse debolmente il capo e gli baciò la fronte.
 
-Conosco il mio piccolo. Grazie, Federico.- Lo chiamò per nome. Non lo aveva mai dimenticato, in quegli anni aveva sperato tante volte che quello scapestrato passeggero di terza classe fosse riuscito a liberare Michael e fossero sopravvissuti perché sapeva bene che il figlio da solo non sarebbe riuscito nemmeno a riflettere su cosa fare.
 
-E' stata Yasmine a salvarci, mamma.- Ammise Mika dopo un minuto di silenzio. Parlare di lei gli riempiva il cuore di dolore ma voleva che tutti sapessero che eroina fosse stata la sorella maggiore.
 
La moglie di Fabio aveva raccontato che Yasmine era scesa dalla scialuppa per far salire una ragazzina di terza classe e poi non l'aveva più vista. Michael era quindi giunto alla conclusione che la sorella fosse morta quella notte.
 
Decisero di spostarsi tutti nel salone e, approfittando del fatto che Suzie fosse andata a giocare fuori con i figli di Ida e Paloma, Michael e Federico raccontarono la loro storia e cosa era successo nella loro vita in quegli otto anni. Gli altri raccontarono ognuno la propria storia e piano piano tutti erano più tranquilli, più rilassati.
 
Pranzarono tutti insieme e si unirono a loro anche il marito di Paloma e Michael senior. Il primo non fece domande sulla coppia: la moglie era entusiasta e a lui non importava nulla dei gusti sessuali del suo fratello ritrovato, gli bastava vedere lei felice. Il padre invece stette a lungo in silenzio a fissare Michael Jr. Non sembrava essere particolarmente entusiasta di rivedere il suo primogenito maschio ma tutti i Penniman lo conoscevano bene: sapevano che quello era il suo modo per metabolizzare le grandi notizie.
 
A fine pasto, lui e Mika andarono in giardino a parlare.
 
Quando Michael tornò con il sorriso più luminoso che Joanie gli avesse mai visto in viso, fu chiaro a tutti che perfino il padre lo aveva accettato.
 
Per troppo tempo lui e la moglie avevano pianto la morte del ragazzo e si erano incolpati di non essergli stati accanto, di non aver nemmeno tentato di capirlo pur sapendo della sua "diversità".
 
Il resto della giornata trascorse in una gioiosa aria di festa tra balli, canti e buon cibo.
 
Michael e Federico decisero di rimanere nella villetta dei Penniman per tutta l'estate. Suzie perfezionava le sue doti al pianoforte grazie alle lezioni delle zie e imparava ad andare a cavallo. Zuleika si era completamente ripresa e lo spettro del Titanic aveva ormai abbandonato i suoi sogni.
 
Ma la vita sembrava non voler dare troppa tregua ai Penniman. 
 
Fu il primo giorno dell'anno 1921 che qualcuno bussò al portone della villetta, pronto a sconvolgere tutti i presenti, riuniti ancora una volta per passare insieme le feste.
 
   
 
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