Piccola shottina scritta per quel matto Joe,(anche se in
ritardo)
che anche se non è più come prima,
sa sempre come far ridere il
mondo intero con il suo carisma e la sua simpatia.
Grazie Joe!
N.B Joe in
questa FF deve compiere non vent'anni,ma ventitrè!
Grazie a chi leggerà e/o
commenterà!
Liz.
So bene che Joe e Demi non stanno assieme,ma
io adoro troppo il pairing,fateci
l'abitudine :D
Sempre bambino.
Quando Joe si svegliò di colpo,la
sveglia segnava in rosse le undici e zero due.
Stropicciò gli occhi e guardò
fuori dalla finestra per rendersi conto che era notte.
Si era addormentato
con Demi ed i fratelli alle due del pomeriggio,e non riusciva ad immaginare
quanto avessero dormito.
Si stiracchiò e sbadigliò.
Richiuse gli occhi e
sbuffò.
Provò a riaddormentarsi,ma non ci riuscì.
Voleva annullarsi
completamente e svegliarsi direttamente a mezzanotte del giorno seguente.
Tra
circa un'ora sarebbe stato il suo compleanno,il suo ventitreesimo
compleanno.
Non che ci fossero problemi ad aver ventitrè anni,per carità,ma
non amava l'idea di dovre crescere.
Al futuro ci aveva pensato da
bambino,quando decise di voler diventare cantante,ed ora,lui stava vivendo il
suo futuro.
Quel futuro che aveva sempre sognato.. da bambino.
Da
bambino,quando giocherellava con la chitarra e cantava per la casa in
mutande.
Da bambino,quando metteva la colla e la plastilina in bocca e
provava a masticarla.
Da bambino,quando si faceva schizzare col tubo
dell'irrigatore in giardino.
Da bambino,quando ciucciava il dito per
addormentarsi.
Da bambino,quando andava alle elementarsi e mangiava la
cotoletta a mensa.
Da bambino,quando le fiabe erano l'unica cosa cui
credeva.
Da bambino,quando si pungeva col rose perchè non sapeva che avevano
le spine.
Da bambino,quando giocava a nascondino con i suoi fratelli.
Da
bambino,quando soffiava le candeline sulla torta di panna.
Da bambino,quando
non doveva pensare a crescere,perchè il mondo con lui si stava comportando
bene,ed il tempo,passava più lentamente.
.. da bambino,quando voleva essere
anche lui come quel Peter Pan.
Eh si..
Sempre bambino.
Ed ora come
ora,voleva ritornare come allora,a vivere spensierato ogni momento della
giornata.
Perchè gli adulti devono preoccuparsi di mille cose,i bambini
devono pensare al massimo a star zitti a scuola.
Sentiva dentro lui,un senso
crescente d'inquietudine,senza che se ne rendesse conto.
E voleva che il
tempo si fermasse,rimanesse lì,dov'era.
Joe non
doveva crescere.
Doveva restare sempre bambino.
Senza neanche
pensarci,saltò giù dal letto e iniziò a correre verso la spiaggia.
Aveva
deciso di fittare una casa a Malibu con i suoi fratelli e le rispettive
fidanzate.
Corse senza fermarsi neanche un istante.
Scalzo ed in
pigiama.
Correva per non doversi fermare a riflettere.
Correva per non
sentire la voce che nella sua testa lo stava chiamando.
Correva per provare a
fermare per qualche minuto il tempo che stava scorrendo senza che lui potesse
bloccarlo.
<< Dov'è Joe..? >> chiese Demi che dopo essersi
alzata,vide che Joe non c'era.
Nessuno nella stanza
rispose.
<<.. al diavolo! >> rispose lei.
Posò un'occhiata
all'orologio e vide che erano le undici e mezza.
Iniziò a girare per la
casa,guardò ovunque,ma di Joe non c'era traccia.
Uscì fuori dal balcone al
piano terra,scese le scale e si guardò davanti: c'erano solo il muretto che
conduceva alla spiaggia,ed il mare.
Decise di avvicinarsi al mare
e raggiunse il muretto che divideva la loro casa dal mare.
Guardò
ancora una volta ovunque,quando notò una figura muoversi velocemente sulla
sabbia ed improvvisamente fermarsi a riva.
Levò le ciabatte e scese sulla
spiaggia per vedere meglio.
Iniziò a credere che quello non fosse Joe,dato
che da come si muoveva di certo non poteva essere lui.
Si nascose dietro un
masso,ed aspettò che quel qualcuno parlasse o facesse qualcosa.
Poi,sentì
come un singhiozzo da pianto e la voce che diceva con occhi rivolti al
cielo:
"Voglio che il tempo si fermi. Almeno per guardare indietro e vedere
quello che ho lasciato."
All'ora Demi capì immediatamente che quello che era
Joe.
Ogni anno,il giorno prima del suo compleanno fa qualcosa di
strano.
Forse per cercare di non pensare al fatto di dover crescere,e così
automanticamente invecchiare,o al fatto che ogni anno,aveva paura del quindici
agosto.
Aveva paura del giorno del suo compleanno.
Avere un anno in più
gli pesava.
La ragazza si alzò,se levò la sabbia dal pantalone del piagiama,e
raggiunse Joe che aveva i piedi e parte del polpaccio in acqua.
Gli si
avvicinò lentamente e iniziò a dire << Anche a me piaceva Peter Pan
quand'ero piccola. Anche ora mi piace. Era il mio cartone preferito insieme alla
Sirenetta. Ma ti dirò la verità,non ho mai desiderato di non crescere. Mai.
Forse perchè mi piace sentirmi più grande. Forse perchè ho un pò l'ansia di
vivere. >>
Joe si voltò e fermò le sue parole dicendo << Voglio
essere come lui,perchè non deve mai pensare a nulla. >>
Demi si mise
affianco a lui e rispose << Se Peter Pan non avesse pensato a nulla,tu ora
non parlesti di lui. >>
<< Ma lui non è mai cresciuto. Io
cresco,ogni anno il 15 agosto,divento più grande. >> controbattè il
giovane imperterrito.
<< Anche io il venti agosto divento un anno più
grande. Solo che mi sta bene crescere. Altrimenti non potrei mai godere a fondo
la mia vita.. Se Joe.. tu non crescessi non potresti mai vivere come si deve..
insomma.. se fossi rimasto sempre bambino tu non saresti qui ora e non avresti
mai il mondo ai tuoi piedi,non mi avresti con te perchè non mi conosci,non
saresti famoso e allora ti rimarebbero solo i Lego ed un disegno dell'isola che
non c'è. >> disse Demi fissando il mare.
C'erano due pescherecci e loro
luci facevano scintillare il mare.
<< Andiamo insieme nell'isola che
non c'è? >> chiese Joe voltandosi verso di lei.
<< E come?
>>
<< Non lo so. Voglio andarci però.. Demi portami sull'isola
che non c'è.. Non voglio crescere.. >> disse lentamente.
Demi gli si
avvicinò e l'abbracciò forte,mise una mano nei suoi capelli e gli
sussurrò:
<< Siamo come Peter e Wendy,tu ed io. E basta. >>
Joe la strinse ancora di più a sè,le cinse un fianco e chiuse gli
occhi.
Iniziò a far dondolare Demi fra le sue braccia,accompagnati del
ritmico rumore delle onde.
<< .. se tu fossi come Peter,non potresti
mai provare tutto ciò.. >> continuò Demi.
<< .. ma io voglio
che questo ci sia per sempre.. lo stesso.. >> confermò di nuovo
Joe.
<< .. ma se tu non cresci,non puoi avere questo. Non puoi Joe..
>>
Il ragazzo si fermò un attimo.
Alzò gli occhi al cielo.
Luna e
stelle brillavano.
Improvvisamente ebbe tutta la sua vita davanti,proiettata
nel mare,in quel blu profondo.
Vide sè stesso da bambino,poi da adolescente,e
come è ora.
E' sempre stato felice,ha sempre avuto tutto.
A cinque anni
giocava con la carta,a quindici voleva diventare famoso,a venti girava il mondo
e faceva i milioni.
Ora,aveva una ragazza al suo fianco,una vita ed una
carriera da portare avanti.
Peter Pan ha sempre desidaerato una
mamma,vero?
Lui l'aveva.
Peter Pan voleva ascolare le fiabe la
sera,vero?
Lui le sapeva tutte quelle fiabe lì.
Peter Pan era un
ragazzino,e lo sarebbe stato per sempre vero?
Sì,ma non avrebbe mai vissuto
completamente.
Ma Joe.. <
Joe
si.
<< Mi fai gli auguri? >> fece ad un tratto il ragazzo che
ormai sorrideva.
<< Tra un solo secondo,sarà mezzanotte. >>
rispose Demi indicandogli l'ora sul suo orologio.
La ragazza si liberò dalle
braccia di Joe,e si posizionò di fronte a lui.
<< 3..2..1.. >>
fece lui con le dita contiunando a fissare l'orologio.
Poi si avvicinò a lui
e lo abbracciò a tal punto da farlo cadere in acqua.
<< Auguri!
>> esclamò lei ridendo.
<< Non è divertente! >> ribbattè
lui.
<< Lo dici tu! >> fece lei continuando a ridere.
<<
Ovvio,ma ora me la paghi.. !>> detto questo,il ragazzo si
alzò.
<< NOOOO! >> urlò quella che iniziò a correre.
Ma Joe la
prese in contropiede e la raggiunse subito,se la caricò in braccio e cadde in
acqua con lei.
<< Scemo. >> affermò lei.
<< Esatto.
Anzi,sono uno sciocco.. Wendy. >>
Lei lo guardò,poi sorrise
serena.
<< Peter,tanti auguri. Oggi fai 23 anni,non sei contento?
>>
<< Si,perchè sto vivendo io al posto suo.. Ma tu me lo hai
fatto capire,Wendy. >>
Le si avvicinò lentamente a gattoni,poi le posò
le braccia intorno al collo.
<< Peccato che Peter non può fare questo..
>> fece Demi dandogli un bacio sulla guancia.
<< O che Wendy
non possa ricevere questo.. >> disse Joe baciandola dolcemente.
Un
bacio che ricordò a Joe quanto fosse bello vivere,vivere e amare.
Arrivarono
anche i due fratelli,Danielle ed Elizabeth che urlarono buttandosi in
acqua:
<< DANGERE JOSEPH ADAM JONAS AUGURIIIII! >>
Avevano
detto bene.
Lui era
Danger.
Lo sarebbe stato sempre.
E da quel
momento in poi ogni 15 agosto,Joe guarda in cielo alla ricerca di quel Peter
Pan che vola alla ricerca della vita vera.
E lui la stava già
vivendo.
E se alziamo gli occhi,Peter Pan,è ancora lì..
Vola ancora
Peter.