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Autore: vanity_gemini    27/09/2020    2 recensioni
Anno 2355, il pianeta Terra è completamente sovrappopolato, per cui parecchi dei suoi abitanti si sono trasferiti da tempo a vivere su delle enormi stazioni spaziali, che gravitavano attorno a quest'ultimo.
La vita sia sulla Terra che sia sulle stazioni stava procedendo nei migliori dei modi possibili, soprattutto grazie ai tanti progressi tecnologici che l'uomo aveva fatto in quei ultimi tempi. Questi avevano aiutato notevolmente la popolazione anche per fare le loro piccole cose quotidiane. Ma purtroppo, una grande minaccia era in procinto di arrivare come se fosse stata un fulmine a ciel sereno, sconvolgendo le esistenze di tutti loro, nessuno escluso. Era a tutti ben chiaro che da quel momento in poi la cosa più importante per chiunque era quella di cercare almeno di sopravvivere!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Shion, Gemini Aspros, Gemini Kanon, Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: Lime, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3.
 
 
 
 
Regno di Hades.
 
L'Oscuro signore di Hades, dopo l’attacco a sorpresa adempito dalle sue truppe speciali ai danni del pacifico e inerme pianeta Aldebaran, convocò a rapporto i suoi tre fidati generali.
In quella grande sala, sistemati ognuno sulla propria poltrona vi erano, il generale delle forze aeree di attacco Aiacos, il generale delle forze di terra Minos e il generale strategico Kagaho.
Complimentandosi con quest’ultimi per lo svolgimento della missione appena terminata, il sovrano spiegò ai suoi sottoposti quali sarebbero state le loro prossime mosse da mettere in atto, ma soprattutto rivelò che da poco aveva escogitato uno stratagemma o meglio dire un inganno, per deviare le forze dell’unione stellare e tendere loro una micidiale trappola.
Alone, era certamente un sovrano potente e tanto malvagio ma era anche piuttosto scaltro e parecchio furbo.
Questi, era inoltre un abile stratega e più volte ne aveva già dato ampia dimostrazione, perché solitamente non lasciava nulla al caso, ma soprattutto pianificava tutto alla perfezione.
Poco più in là da dove discutevano i cinque, considerato che vi era presente anche il figlio di Alone, Radamante, vi era anche la sua personale consigliera Pandora, che affiancata dal proprio tirapiedi Cheshire, in perfetto e religioso silenzio stavano ascoltando il tutto, ma tenendo sui loro volti un’aria piuttosto annoiata.
 
  • Miei generali, al momento non avrei altro da dirvi quindi andate pure! – Alone, congedò tutti i presenti.
 
I quattro uomini uno dietro all'altro si apprestarono a fare la loro uscita, quando ad un tratto il sovrano bloccò all'interno della sala il figlio prima che questi uscì definitivamente.
 
  • Figlio, aspetta un attimo!
  • Che c’è, padre? – fece voltandosi leggermente dalla parte del genitore.
  • Ascolta, bisogna che al più presto tu raggiunga tua sorella alla Città delle Nuvole, sul pianeta Bespin. Mi è appena giunta voce che qualche focolaio di ribelli si sta organizzando nell'ombra per provocare una rivolta. Tua sorella senza il tuo aiuto non ce la può fare a contrastarli!
  • Padre dimmi, ma chi ti ha contattato, Katya? – si informò il ragazzo.
  • No, è stata il suo comandante in seconda Kyoko, e sembrava essere piuttosto preoccupata.
 
A quel punto il ragazzo ci pensò su un attimo, poi sempre tenendo i suoi occhi ambrati fermi in quelli neri, severi e inquietanti del padre, proferì.
 
  • Va bene, dammi il tempo di organizzare le truppe e parto nell'immediato – fece per uscire, ma il padre per la seconda volta lo fece nuovamente bloccare.
  • Ascoltami figlio, proteggi a tutti i costi tua sorella, ma soprattutto NON esitare davanti a nessun nemico, nemmeno se si trattasse di una donna! – lo guardò dritto negli occhi – NON avere pietà alcuna per nessuno, schiacciali come se fossero degli insetti, chiaro!? – il figlio in risposta annuì, poi prese ad uscire da quella grande sala.
 
Purtroppo era ben noto a chiunque che il sovrano di Hades era di una spietatezza incredibile, difatti quelle parole appena rivolte al figlio ne avevano dato davvero dimostrazione.
Non appena sua altezza Alone si dileguò nelle sue stanze private, la sua assistente Pandora, lasciando di fatto solo il proprio collaboratore, come sempre si ritrovava a fare prese a seguire sua maestà all'interno dei suoi appartamenti.
 
Luna Boscosa di Endor.
 
  • Milo, invece di stare lì a ciarlare, passami la chiave del cinque! – sbraitò Shaina, con la testa completamente infilata all'interno del suo mezzo.
  • Oh, tieni tesoro – fece Milo, poi rivolgendosi nuovamente al proprio interlocutore – Cardia, che stavamo dicendo?
  • Stavamo dicendo che….
  • Milo, ma questa è del sette! Ma ci vedi sì o no? Ti ho detto del cinque!
  • Pufff, che palle – sbuffò il ragazzo, poi passandole la chiave giusta – Tieni, amore – poi rivolgendosi nuovamente a Cardia – Che?
  • Che la tua bella ti schiavizza, mio caro – scoppiò a ridere, mentre Shaina spuntò fuori da dentro al mezzo.
  • Ma senti chi parla! Pensa alla tua cara Calbera, lei sì che ti sottomette, ah bello! – fece piccata.
 
La signora Calbera era la prorompente barista di Granada, una delle tante colonie spaziali che gravitavano attorno alla Terra, e bè quando Cardia si fermava da quelle parti, ovviamente non mancava mai di andare a salutare quella sua cara conoscenza.
 
  • Ma figurati se quella mi sottomette, se quando mi vede va in iperventilazione – il ragazzo si leccò il labbro inferiore. Forse stava giusto pensando alla tizia.
  • Avrà caldo di suo – infierì maligna Shaina – Capita sai, alle donnine di una certa età, poi….
  • Anche, ma con me i suoi bollenti spiriti vengono in parte placati, tranquilla baby! – Cardia sorrise, malizioso.
 
Milo se ne stava in silenzio ad ascoltare i discorsi dei due, quando decise, forse stufo di quella discussione di mettersi in mezzo.
 
  • Senti ma, perché devi perdere tutto sto tempo a mettere mano in questa caretta, quando da Aspros, puoi fartene avere uno nuovo di zecca come i nostri? – domandò particolarmente serio alla sua fidanzata.
  • Perché al momento altri Space Wolf disponibili non ce ne sono, per cui se voglio darvi una mano e non lasciarvi nella melma più totale, devo per forza di cose sistemare questo!
  • Ah, come non detto, ma senti….
Il ragazzo non riuscì a dire altro perché fu interrotto dall'inconfondibile voce di Death.
  • Fannulloni, muovete quelle chiappe che Aspros ci vuole a rapporto tra – guardò l’ora – Tre minuti esatti!
 
I quattro uno dietro all'altro si avviarono verso il grosso tendone dove solitamente tenevano i loro incontri.
Una volta che furono al completo, Aspros mettendosi in cerchio prese parola.
 
  • Dunque ragazzi vi comunico che siamo ufficialmente entrati in guerra! – annunciò con fare piuttosto serio, quindi tutti i presenti, nessuno escluso, rimasero alquanto scioccati – Mi è stato appena riferito da un mio caro amico e da altre mie fonti, che il pianeta Aldebaran ha subito un vero e proprio attacco da parte delle forze speciali di Hades.
  • Ma così, all'improvviso? – fece Kanon piuttosto scioccato – Ma come hanno potuto!
  • Sì, è stato un attacco a sorpresa, hanno infierito senza pietà su tutta la popolazione – confermò Aspros.
  • Al momento hai delle notizie un po' più dettagliate? – si informò invece Albafica.
  • Fino ad ora non si sa se effettivamente qualcuno di loro sia riuscito a scampare al massacro, perché al momento nessuna nave dell’unione stellare è potuta andare sul posto per accertarsi di quello che realmente sia accaduto.
  • Quindi noi ora che facciamo? – lanciò Aphro, guardandosi con Death.
  • Facciamo quello che è in nostro potere fare. Partiamo alla volta di Aldebaran.
  • Bene, e quando? – domandò un quasi sempre silenzioso Ikki.
  • Appena i nostri mezzi saranno pronti, per cui – Aspros guardò tutti i presenti – Ognuno di voi vada ad occuparsi del suo. Poi quando saranno tutti pronti li sistemeremo a bordo della King Panther.
 
Senza battere ciglio, ma soprattutto senza fare più domande, in quel momento piuttosto inutili, tutti i ragazzi si avviarono verso i loro caccia, mentre Aspros, a quel punto si mise a controllare i sistemi di navigazione della loro astronave.
 
*
 
Tutti gli Space Wolf, fecero uno dopo l’altro rientro a bordo della King Panther, ma in quel momento i loro piloti erano piuttosto giù di morale.
Avevano perlustrato in lungo e in largo buona parte del pianeta, ma purtroppo non avevano trovato su di esso nessun tipo di forma di vita, dato che sul suolo di Aldebaran, purtroppo vi era solamente la devastazione più totale, solo quella trovarono.
Constatando tutto ciò, Aspros decise di fare ritorno su Endor.
Durante il viaggio di ritorno si sentì con l'amico Shion, comunicando a quest'ultimo che durante le loro ricerche purtroppo non avevano trovato nessuno tra gli abitanti del pianeta.
L'amico dopo essere stato ad ascoltare tutto il racconto, in risposta gli disse che la USS Athena stava partendo dalla Terra in quel preciso momento, e che bordo di quest’ultima vi era anche la principessa Saori.
La ragazza voleva a tutti i costi raggiungere la sua patria, per poter constatare di persona quello che era successo, quindi in quel momento, oltre che la missione di controllo e accertamento, stavano appunto accompagnando quest’ultima.
Aspros però desiderava parlare con l’amico anche di un’altra questione, ma lì in plancia non poté farlo visto e considerato che vi era presente l’oggetto dei loro discorsi, quindi con una scusa si eclissò nella propria cabina.
All'interno di quest’ultima avrebbe potuto conversare molto più in tranquillità.
I due si ritrovarono quindi a parlare dei gemelli, che entrambi avevano in custodia.
 
  • Amico – fece Aspros serio, anche troppo – I tempi non sono ancora maturi.
  • Quindi tu dici che è meglio aspettare ancora un po'? – domandò Shion.
  • Sì, direi proprio di sì, perché vedrai che quando sarà il momento giusto il loro incontro avverrà!
 
Non appena staccarono la comunicazione Aspros prese a ricordare.
Era sdraiato sopra al letto della propria cabina, chiuse entrambi gli occhi, lasciandosi trasportare da quei ricordi.
 
Flashback.
Con una certa tristezza nel cuore, ricordò la nascita e la successiva immediata separazione dei due piccoli gemellini, difatti sia Saga che Kanon, non sapevano l’uno dell’esistenza dell’altro, solo molto più avanti lo avrebbero scoperto, perché li avrebbero fatti incontrare e quindi conoscere.
Avevano ritenuto giusto separarli perché semplicemente se li avrebbe trovati LUI, l’Oscuro, per i due piccoli sarebbe stata davvero la fine.
Il malvagio Alone in realtà altri non era che il fratello gemello di Artemide, la mamma dei gemelli, mentre il fratello gemello di Aspros, Defteros era proprio il padre di Saga e Kanon.
Quest’ultimo però era deceduto prematuramente mentre che la moglie stava per partorire le loro creature. Alone lo aveva mandato al macello, non gli aveva inviato i rinforzi necessari che lo avrebbero potuto aiutare a vincere quella battaglia.
Artemide, era quindi incinta dei due gemelli e quando diede alla luce i piccoli, in totale accordo col cognato decisero di inscenare la morte dei bimbi, per riuscire così a proteggerli dalle malvagie intenzioni che loro zio aveva, ma soprattutto li avrebbe fatti diventare come lui, dato che questi aveva il potere di manipolare a suo piacimento chiunque avesse di fronte.
La povera Artemide in un momento di totale sconforto disse tra le lacrime ad Aspros.
"A causa di quel pazzo di mio fratello ho da poco perso mio marito, ora però non voglio perdere anche i miei figli!"
La donna aveva partorito all'interno della stazione spaziale Side7 denominata in seguito New Texas.
Fu scelta quest’ultima quasi di proposito, proprio perché si trovava ad essere molto lontana da Hades, quindi i due poterono fare tutto quello che si erano prefissati di fare senza rischiare che il sovrano e i suoi più fidati collaboratori, se ne accorgessero.
La mamma di Saga e Kanon, al contrario del gemello era una persona di animo buono e nobile, ma soprattutto non condivideva affatto tutto quello che il fratello aveva da sempre fatto e che poi senza alcun scrupolo, avrebbe in seguito continuato a fare.
La guerra e la tirannia, lei non le sopportava proprio, ma i suoi figli nonostante tutti i suoi sforzi si erano ritrovati entrambi ad essere completamente all'interno di una battaglia.
Quando Aspros, portò via con sé i due piccoli per proteggerli dallo zio, Kanon lo tenne con sé, perché aveva capito che già da così piccolo era meno incline a rispettare le varie regole, mentre Saga, che era decisamente più mansueto, lo affidò all'amico di sempre, ovvero Shion.
Quest’ultimo, sotto le pesanti richieste del ragazzo dovette per forza addestrarlo per farlo diventare un soldato scelto, difatti Saga si era specializzato nella guida di Mobile Suit.
Ovviamente Shion lo aveva accontentato, ma fece tutto ciò con parecchia contrarietà e per nulla convinto.
Entrambi cercarono di tenere i due ragazzi ben lontani dalla guerra, così avevano promesso a loro madre, ma purtroppo più di tanto non ci riuscirono.
 
Senza rendersene nemmeno conto, Aspros si addormentò, per poi venire svegliato dalla voce squillante di Milo, una volta che raggiunsero nuovamente la Luna Boscosa di Endor.
 
*
 
La USS Athena tra mille difficoltà, durante il lungo viaggio aveva incontrato davvero di tutto e di più, riuscì ad arrivare e atterrare integra sul suolo parecchio devastato di Aldebaran.
Inutile dire che alla vista di tutta quella terrificante desolazione e devastazione, la povera Saori non resse.
La ragazza scoppiò in lacrime, continuando a stare sempre ben attaccata alle grosse vetrate della plancia di comando. Non ci poteva credere che la sua patria era stata ridotta così, ma purtroppo ciò che vedevano i suoi occhi era proprio quello!
 
  • Altezza – Shion si rivolse alla ragazza – Se non ve la sentite andiamo solo noi.
  • No – prese ad asciugarsi le lacrime con un fazzoletto che la sua fedele Shoko le passò – Devo esserci pure io dato che nessuno di voi ha la più pallida idea di dove sia ubicato il rifugio.
  • Altezza – s’inserì la damigella di corte – Potete sempre guidarli da qua – le suggerì, poi con apprensione – Non è il caso che voi scendiate.
  • Saori – Aiolos si avvicinò alla ragazza – Dai retta a loro, rimani a bordo, è meglio – il bel ragazzo castano la guardò con parecchia premura.
  • Los, no. Ascoltami io devo andare con loro. Voglio vedere le reali condizioni in cui riversa il mio pianeta e… – scoppiò nuovamente a piangere, poi ricomponendosi – E cercare di salvare almeno il salvabile, cerca di capirmi – poi rivolgendo nuovamente la sua attenzione al capitano Shion – Capitano la prego, mi porti con lei – lo guardò con occhi supplichevoli. Questi, prima di rispondere alla ragazza, sospirò pesantemente.
  • Va bene, Altezza venga pure con noi – i suoi occhi erano fissi in quelli della ragazza, mentre Aiolos era fortemente contrariato, ma in quel momento dovette starsene. Dopotutto così aveva deciso il capitano.
    Il tenente Glykos e sua altezza si guardarono per un lunghissimo istante.
 
Quando si fu leggermente ripresa, la principessa assieme a Shion, Camus e Shura a bordo di una piccola navicella di ricognizione, presero a raggiungere passando tra i vari resti e le innumerevoli macerie, il rifugio sotterraneo dove la ragazza sapeva di per certo che si sarebbero nascosti e avrebbero cercato così protezione, i davvero pochissimi superstiti di quell'immane tragedia.
Quest’ultimi non appena videro spuntare nella penombra una figura e riconobbero in questa quella della loro sovrana, scortata dai tre uomini, prontamente si alzarono e visibilmente emozionati presero a stringere la ragazza calorosamente a loro.
Piansero tutti silenziosamente, mentre che i tre soldati cercarono di capire il da farsi.
Tutti loro in quel momento erano ben felici nell'apprendere che la loro tanto amata principessa era in ottima salute, e non moribonda e in fin di vita, come invece qualcuno aveva messo in giro sul pianeta.
Probabilmente lo avevano fatto per cercare di destabilizzare la popolazione stessa, visto che gli abitanti di Aldebaran avevano da pochissimo tempo perso sia il loro re che la loro regina, genitori della stessa Saori, in un bruttissimo incidente.
La navicella su cui i due regnanti stavano viaggiando, esplose subito dopo che era partita dalla stazione spaziale del pianeta da loro stessi governato, lasciando tutti sconvolti.
Per cui, la principessa era davvero tutto quello che rimaneva a quella popolazione, in quel momento però davvero tanto martoriata.
Quell'esile ed elegante ragazza dai lunghi capelli castani e dagli occhi azzurri, era davvero la loro ultima speranza!
Il capitano Shion, con il proprio telefono comunicò all'addetta delle comunicazioni dell'Athena di inviare immediatamente tre navicelle, per portare all'interno della loro nave stellare tutta quella povera gente, quindi prontamente dall'hangar principale dell’astronave, Saga, Aiolia e Aiolos, decollarono a bordo di queste.
Gli abitanti di Aldebaran furono fatti salire a bordo delle navicelle, poi raggiunsero la grossa nave, che era sempre ferma dove si era bloccata fin dal suo arrivo. Fermi con la nave vi erano anche i dieci caccia veloci che avevano scortato per tutto il tempo quest’ultima.
Gli operatori sanitari di bordo, in quel momento ebbero il loro gran bel da fare, dato che i superstiti riversavano più o meno tutti in pessime condizioni di salute, difatti si capiva benissimo che si erano davvero salvati per il rotto della cuffia!
A quel punto l’Athena fece prontamente ritorno sulla Terra, dove una volta che furono arrivati tutti gli abitanti superstiti di Aldebaran, sarebbero stati curati e poi ospitati, dato che ormai una patria non l’avevano più.
 
  • In questa sala medica si trova solo quel poco che è rimasto della nostra razza, della nostra gente, della nostra cultura, delle nostre tradizioni – proferì Saori tra i singhiozzi – Siamo veramente in pochi, tutto il resto, il più, non esiste, perché è andato completamente perduto – finì tra le lacrime che le solcavano lungo tutto il bel volto, e stringendosi al corpo caldo e all'abbraccio protettivo che Aiolos amorevolmente le stava donando.
 
Sempre ben stretta tra le braccia del ragazzo, Saori prese a ricordare quando proprio da quest’ultimo fu tratta in salvo.
 
Flashback.
In quel momento non sapeva neppure lei quanto tempo era passato da quando l’avevano rinchiusa tra quelle quattro e umide mura, una settimana, forse due, ma probabilmente anche di più.
La sua carceriera ogni tanto si presentava con la ciotola, si pareva essere proprio una di quelle ciotole da dare da mangiare ai cani, con al suo interno una specie di brodaglia, che a lei il solo vederla a più riprese le aveva provocato il voltastomaco.
Sistematicamente, la ragazza rifiutava quella specie di cibo, per cui il suo peso corporeo scendeva a vista d’occhio, insomma già era parecchio magra e minuta di suo, ma in quel momento era davvero trasparente.
Se si fosse messa su una bilancia, sicuramente l’ago di quest’ultima si sarebbe fermato a 30 kg, non di più.
Solo in un’occasione la fecero uscire da quella cella, ma giusto per portarla, scortandola, in una stanzetta dove al suo cospetto le si presentò un ragazzo molto giovane, dall'aspetto nobiliare, biondo e con un particolare colore ambrato negli occhi.
Quest’ultimo, senza neppure presentarsi le mise sotto al naso un bel papello, dove vi era scritto nero su bianco che lei, cioè l’unica e sola erede del regno di Aldebaran, avrebbe ceduto di SUA SPONTANEA VOLONTA' tutto il suo regno, popolo compreso, al potente signore di Hades.
Quella era una specie d'accordo, di resa.
Con malcelata stizza, la principessa di Aldebaran prese a leggere riga dopo riga, poi quando fu arrivata alla fine, alzò gli occhi su ragazzo, che di contro stava aspettando nemmeno troppo pazientemente una sua risposta, ma più che altro aspettava la sua firma.
Saori ovviamente non fece nessuna delle due cose, ma di contro l’unica cosa che fece, era stata quella di prendere tra le mani quel foglio di pergamena, e continuando a guardare chi aveva di fronte, anzi puntandogli contro i suoi taglienti occhi azzurri nei suoi ambrati, con un gesto di pura sfida iniziò a strappargli in mille pezzettini sulla faccia, quello che invece secondo il tizio lei doveva accettare e firmare.
Inutile dire che quest’ultimo non la prese affatto bene, anzi andò prontamente su tutte le furie, ordinando imperioso ai suoi sottoposti.
Portatela immediatamente di nuovo nella sua cella!
Fu così che i suoi uomini fecero, riportando la ragazza dove da poco prima l’avevano prelevata.
In quel momento alla principessa non le importava di soffrire o peggio morire, ma il suo regno non l’avrebbe mai e poi mai ceduto!
Da un’altra parte, precisamente sulla Terra si stavano organizzando.
Da giorni il primo ministro di Aldebaran, era giunto sul pianeta azzurro, proprio per avere l’aiuto necessario per riuscire a trarre in salvo la loro sovrana.
Dopo che fecero parecchie indagini e diversi controlli, gli uomini della flotta stellare, riuscirono a capire dov'era stata rinchiusa e tenuta in prigionia la principessa, quindi il generale supremo Sage, chiamò prontamente a rapporto una squadra scelta.
Quei soldati erano tra i migliori che la flotta stellare avesse all'interno del suo organico, difatti erano addestrati per il combattimento sia su mezzi aerei e robotici, ma anche in quello corpo a corpo, erano ben capaci di utilizzare diverse armi da difesa, ma soprattutto erano molto bravi nell'utilizzo delle spade laser.
Ben muniti di tutto quello che sarebbe servito loro, Aiolos, Aiolia, Shura, Camus, Saga e diversi, circa una ventina di soldati semplici al loro seguito, partirono alla volta della base di A Bao A Qui, dove sapevano che al suo interno vi era tenuta prigioniera la principessa Saori.
Prima di partire, ovviamente avevano studiato un piano, perché non potevano mica andare lì ed improvvisare, loro non erano di certo degli sprovveduti.
Quindi, Shura, Aiolia e Camus e una parte di soldati semplici avrebbero fatto per così dire da esca, sarebbero andati in avanscoperta coi loro mezzi, e avrebbero quindi cercato di attirare l’attenzione delle guardie su di loro, coinvolgendo quest’ultimi in una battaglia, ma ben distanti dalla base, per non rischiare di coinvolgere la ragazza che invece dovevano salvare, mentre Aiolos e Saga e i rimanenti soldati, si sarebbero introdotti nella base alla disperata ricerca della persona che dovevano a tutti i costi portare via viva da quel posto.
Non se lo sarebbero mai perdonato se qualcosa fosse andato storto!
Quelli che si erano introdotti all'interno della base, senza esitare eliminarono come se fossero state delle mosche, tutto quello che incrociarono sul loro cammino, poi arrivando in una specie di hall, decisero di dividersi. Saga prese a salire per controllare i piani alti assieme a diversi soldati, mentre Aiolos con altri al suo seguito prese a scendere.
Inconsciamente quest’ultimo sì stava avviando proprio verso le segrete della base stessa.
Entrambe le parti come fecero in precedenza, continuarono ad eliminare tutto quello che gli si era parato davanti, e la stessa, identica cosa, in quel momento la stavano facendo anche quelli impegnati nella battaglia al di fuori nello spazio.
Aiolos istintivamente prese a camminare, anzi ad essere precisi si mise proprio a correre, per un lunghissimo corridoio, dove alla fine di questi si poterono intravedere ben quattro guardie stazionate davanti ad una porta.
Il capo squadra nell'immediato, capì che quella era la cella dove Saori era rinchiusa, quindi senza esitare sparò con la sua pistola laser a questi, poi ben protetto dai suoi uomini che gli si misero a fare da scudo accerchiandolo, sempre con la pistola prese a sparare contro la serratura.
Purtroppo per poter aprire quest’ultima ci mise parecchio, dato che questi era molto pesante, ma alla fine dopo averle assestato un poderoso calcio, questi si aprì.
Il ragazzo, a quel punto con parecchia cautela entrò all'interno della cella, e per prima cosa i suoi occhi verdi videro una sagoma leggermente accovacciata in un angolo, e due spaventati occhi azzurri che lo fissavano con terrore, prontamente, ma allo stesso tempo molto cautamente si avvicinò.
 
  • Altezza – le andò incontro – Stia tranquilla, non sono un nemico. Sono qui solo per aiutarla – poi una volta che le fu vicino – Venga si alzi, che la porto fuori da questo posto – Saori sgranò ancora di più gli occhioni, poi vedendo il sorriso gentile che quel bel ragazzo teneva sul volto, sempre con parecchia titubanza allungò la sua mano verso di lui.
  • Chi sei? – gli domandò con un sol fil di voce.
  • Aiolos, altezza mi chiamo Aiolos, sono un soldato della flotta stellare – la fece alzare, poi con estrema delicatezza la prese tra le sue braccia, anche perché le era sembrata essere davvero troppo fragile – Ma per i convenevoli abbiamo tempo, prima la porto al sicuro – senza esitare uscì dalla cella, poi ricordandosi di Saga prese il telefono dal taschino della tuta spaziale che indossava – Amico, ascolta lei è con me, possiamo andare – Perfetto – gli rispose l’altro.
 
I due seguiti dai soldati rifecero a ritroso quel lungo corridoio, ma alla fine di questi trovarono una figura che provò a sbarrargli la strada.
Si trattava del braccio destro del generale Aiacos, ovvero il tenente Violate.
Quest’ultima senza mostrare nessun tipo di esitazione iniziò a sparare contro il gruppo, colpendo uno di loro alla spalla destra, per poi venire quasi subito freddata senza troppi complimenti da Saga, che a sua insaputa le era arrivato alle spalle, senza che lei se ne accorgesse.
Sistemato quello che si poteva considerare l’ultimo ostacolo, correndo più veloci delle Lepri si recarono verso le navicelle che avevano ormeggiato in una posizione della base ben nascosta, dove al loro interno avevano però lasciato dei soldati di guardia.
Aiolos continuò per tutto il tempo a tenere tra le sue braccia Saori, anche perché quest’ultima era davvero impossibilitata in quel momento di poter camminare, o meglio correre, con le proprie gambe.
 
*
 
Appena fecero il loro rientro sulla Terra, Saori fu subito trasportata in una struttura ospedaliera.
Si erano fermati all'interno della base spaziale di Tokyo.
L’unione stellare sul suolo terrestre aveva parecchie installazioni, ma quella giapponese era tra le più all'avanguardia, difatti all'interno di essa, vi erano appunto in costruzione i nuovissimi Mobile Suit di ultimissima generazione, che i piloti specializzati avrebbero poi in un futuro neppure troppo lontano, utilizzato.
La principessa di Aldebaran, si rimise in forze dopo che passò un bel mesetto abbondante.
Per prima cosa riuscì a prendere nuovamente un poco di peso, poi anche a ristabilirsi a livello mentale, dato che la dura prigionia evidentemente aveva turbato parecchio la sua psiche.
Ovviamente, il tenente Aiolos in tutto quel periodo andò a trovare Saori con una certa frequenza.
Il ragazzo con la sua presenza le era stato parecchio vicino, aveva cercato di aiutarla a compiere quei piccoli ma significativi passi che giorno dopo giorno, l’avrebbero aiutata per fare ritornare la sua vita, in una posizione di normalità.
Inutile dire che dopo un po' tra i due sbocciò quel meraviglioso sentimento che si chiamava, amore.
 
  • Oggi sono due mesi esatti da quando mi hai liberata e ti ho conosciuto – disse Saori, mentre che con Aiolos stavano passeggiando, tenendosi per mano, nel viale che era presente all'interno del parco di quella struttura.
  • Già, e in queste settimane hai fatto parecchi passi da gigante – volse i suoi occhi verdi verso il cielo azzurro, completamente sgombro da nuvole.
  • Sì, ma tutto ciò è potuto accadere grazie a te – sorrise Saori, mentre che si fermarono – Amore.
  • Grazie a me certo, ma anche a tutti gli altri – con delicatezza le passo teneramente una mano tra i lunghi capelli – Ascolta – si fece particolarmente serio – Da soli non è che si può fare molto, invece in tanti e unendo le forze si può fare tantissimo. Vedi Saori così abbiamo fatto noi quando siamo riusciti a salvarti. In quell'occasione io da solo potevo fare ben poco, invece tutti assieme ce l’abbiamo fatta.
  • Dici bene, quindi noi tutti uniremo le nostre forze per cercare di proteggere al meglio questa amata Terra e tutti coloro che abbiamo più nel nostro cuore. Non ci piegheremo mai al nemico! – disse stringendoselo a sé.
  • Ma certo che dobbiamo farlo, lo dobbiamo fare per noi, ma soprattutto per i nostri figli, dobbiamo cercare di dare loro il meglio, e soprattutto non cedere alla tirannia, mai e poi mai!
 
Il ragazzo continuando a tenere ben stretta a sé la ragazza, con dolcezza calò le sue labbra su quelle di lei.
Le donò un bacio maledettamente dolce, quasi carezzevole.
Da quel momento in poi i due amanti non si persero quasi mai di vista, ma a causa dell’imminente guerra in arrivo e del ruolo piuttosto importante che la giovane regnate aveva sulle proprie spalle, ma anche delle responsabilità che il ragazzo aveva, essendo anche lui uno dei cinque piloti dei Mobile Suit, purtroppo erano davvero impossibilitati di godersi appieno tutto quel loro amore, e la grande passione che in esso vi era raccolta.
Ma nonostante tutto ciò, entrambi sapevano perfettamente che se l’uno avesse avuto bisogno dell’altro, questi vi sarebbe stato sicuramente!
Fine flashback.
 
Pensando a tutto ciò, la giovane ragazza si strinse ancora di più al corpo statuario del proprio amato!
 
 
 
Colei che scrive.
Eccoci qui alle solite note finali.
Il malvagio Alone, a quanto pare ha preparato una trappola davvero coi controfiocchi per i suoi nemici.
Più avanti si scoprirà di cosa si tratta.
Sulla Luna Boscosa di Endor, Aspros e i suoi ragazzi si stanno organizzando. Ora anche loro sanno che la cosiddetta pace a breve terminerà, sarà solo un ricordo effimero. E sicuramente conoscendoli non staranno di certo con le mani nelle tasche!
Abbiamo così scoperto qualcosina sulla nascita dei nostri (almeno per me) AMATI gemelli.
Ma soprattutto del perché le loro esistenze sono separate.
Stranamente, in questa storia sto trattando la "cara" Saori in modo alquanto bello e gentile.
Oh bè, le ho fatto perdere tutto il suo pianeta e buona parte della sua gente, ma in cambio però le ho donato l’amore incondizionato del nostro adorabile Sagittario!
Al momento non avrei altro da dire (meglio per voi, eh!).
In cambio, come al solito vi ringrazio di cuore per le vostre letture e recensioni.
Grazie a tutti.
Un abbraccio.
Alla prossima!
SAMP!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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