N.B:
se
non avete visto lo speciale di New York, non leggete, questo è una situazione
alternativa ad una delle scene, a mio parere, più significative.
*
SLIDING DOORS
*
Capitolo
unico
*
Il
cielo si era fatto scuro sopra New York, l’aria più umida e fredda lo costrinse
a chiudersi di più dentro la giacca.
Non sarebbe
stato più Chat Noir, aveva consegnato il suo miraculous
e di conseguenza affidato il suo amico Plagg, a Lady
Bug, l’unica in grado di poter trovare a lui qualcuno più adatto.
Non
era più niente, solo Adrien adesso.
Non
era più degno di combattere al suo fianco.
Niente
più responsabilità o irresponsabilità, per causa sua e del suo potere, aveva
quasi ucciso la figlia di Majestia, ma per fortuna c’era
lei a rimediare ai suoi errori.
Si
sentiva uno schifo, proprio come quella fogna da dove era uscito poco prima.
E come
se non bastasse, era combattuto tra i sentimenti che provava per Lady Bug e
quelli nuovi che stavano nascendo per Marinette, la
sua compagna di scuola.
Se
non fosse stato per lei, non si troverebbe in quella splendida città, a
prendersi a schiaffi da solo per il casino appena combinato.
Si
ritrovarono ancora una volta faccia a faccia, Marinette,
che sarebbe scoppiata a piangere da lì a poco ed Adrien, nella medesima
situazione.
Che
cosa li avesse ridotti entrambi in quello stato, rimase un mistero.
Nessuno
dei due proferì parola, si limitarono a guardarsi negli occhi, sperando che uno
dei due fosse il primo a parlare.
Arrivò
la macchina grigia e quando la portiera si aprì, Gabriel dallo schermo incluso
nello schienale del passeggero, ordinò al figlio di lasciare subito la città
perché diventata troppo pericolosa, all’aeroporto, avrebbe trovato il loro jet
privato ad aspettarlo.
“Mi
dispiace Marinette, ma mio padre ha ragione, non
sarei mai dovuto venire a New York”.
Salì
in macchina esitando qualche secondo, voleva essere fermato, voleva un motivo
per restare.
Gli
bastava una parola, una parola soltanto.
Chiuse
la portiera e mentre l’auto ripartiva e passava davanti a lei, Adrien la guardò
per l’ultima volta, appoggiando la mano sul vetro in segno di saluto.
*
Alya
scese di corsa dalle scale “Ma che fai???” Le domandò.
“L’ho
lasciato andare” Pianse.
“Che
cos’è Adrien per te, un amico o più di un amico?” Le chiese prendendola per le
spalle, spronandola a far chiarezza subito, prima che fosse troppo tardi.
“Lo
amo”.
“Allora
non lasciare che prenda quel volo”.
Marinette corse più veloce
che poteva ed estrasse dalla borsetta il cellulare, non avrebbe mai raggiunto
l’auto.
Non
fu difficile trovare tra le ultime chiamate il suo numero, anche se le gocce di
pioggia le stavano annebbiando la vista.
Il
cellulare squillò e comparve nel suo display la foto di chi lo cercava.
Sbuffò
pensando fosse suo padre che si voleva sincerarsi che avesse obbedito.
“Marinette?” Rispose.
“Non
andartene Adrien, io…ti…amo” Le disse in preda agli ansimi.
“Ferma
la macchina” Ordinò al suo autista, che obbedì senza battere ciglio.
Scese
di corsa sotto la pioggia che aveva cominciato a battere più forte, non si curò
di bagnarsi, non gli importava, gli importava solo di raggiungerla nel più
breve tempo possibile e dirle cosa provava anche lui.
Girarono
lo stesso angolo nello stesso momento scontrandosi.
Adrien
le porse la mano per aiutarla ad alzarsi, erano entrambi zuppi d’acqua ed
infreddoliti.
Si
guardarono negli occhi “E’ vero quello che mi hai detto poco fa?”. Chiese
alzandole con due dita il viso costringendola a perdersi per l’ennesima volta
dentro quegli occhi di smeraldo.
Sospirò
e prese coraggio “Ho perso un amico prima, un compagno fedele, una persona a
cui tenevo. Mi ha lasciato una voragine dentro il mio cuore. Non voglio perdere
anche te. Ti amo Adrien, ti ho amato dal primo momento che ti ho visto, non
voglio che tu te ne vada, resta qui”.
“Milady”
Disse a fior di labbra intuendo che il compagno che aveva perso qualche ora fa,
era il suo alter ego, Chat Noir.
“Non
può essere…” Scosse il capo incredula.
“Sono
io, milady” La trasse a se, facendole appoggiare la
sua testa sul suo petto, il suo cuore batteva all’impazzata e Marinette lo potè sentire “Ti amo
anch’io”. Le disse poi stringendola ancora di più.
Si
staccarono da quell’abbraccio, perché le loro labbra avevano urgenza di
incontrarsi.
Fu
il primo bacio per entrambi, puro e casto, come il loro amore appena dichiarato.
“Mio
padre aveva torto, valeva la pena venire a New York” Disse riprendendo il
bacio.
“Ho
fatto bene allora a tirar fuori la Lady Bug che era in me, per averti qui”
“Mi
chiedo perché ci hai messo tanto milady”.
Si
staccò da lui allontanandolo con le mani “Lo sai che mi irriti quando mi chiami
così”.
“Mi
piace quando ti arrabbi” Le confessò sogghignando divertito.
“Ho
qualcosa che ti appartiene” Marinette estrasse dalla
borsetta l’anello del gatto nero e appena lo mise al dito, apparve Plagg, che felice di aver ritrovato il suo padrone, lo
abbracciò per quanto gli fosse possibile.
“Amico
mio, scusami”
“Ah
non ti preoccupare, tutto è bene quel che finisce bene”
“Intendevo
di scusarmi perché ho lasciato qualcosa in sospeso con Marinette”
Gli disse tirandola a se e spostando il piccolo kwami.
“Vieni
qui Plagg, prima che ti prenda un malanno” Marinette aprì la borsetta e lo fece entrare.
“Ciao
zuccherino, mi sei mancata!”
“Non
mi chiamare così” Replicò Tikki cercando di spostarsi
un po' di più.
“Zuccherino?”
Dissero all’unisono.
“Ecco
da cosa dipendeva la tua spavalderia” Sogghignò Marinette.
“Pensi
che quando siamo Lady Bug e Chat Noir siamo in qualche modo sotto l’influenza
dei nostri kwami?” Chiese interrogativo.
“Non
lo so, ma ora non mi importa” Lo riprese a baciare appassionatamente, fino a
quando il rumore che sembrava essere una bomba, non squarciò il silenzio.
“Dobbiamo
andare” Dissero entrambi, avevano una missione da compiere.
*
FINE
*
Angolo dell’autrice: Ciao a tutti,
grazie mille per aver letto questa one shot, scritta di getto dopo aver visto
lo speciale di New York.
Questa
è la mia idea su cosa mi sarebbe piaciuto vedere, ma non disdegno quello che è
successo realmente.
Sono
convinta che prima o poi quei due si metteranno insieme, in questo speciale, si
è potuto vedere come Adrien stia cambiando opinione su Marinette,
e quest’ultima sembra aver fatto finalmente chiarezza sui suoi sentimenti, per
quanto li cerca di opprimerli, nel suo cuore ci sarà sempre Adrien.
E
Lady Bug finalmente si sta accorgendo che Chat Noir non è solo un amico.
*
p.s. non dimentichiamo
che la sinossi del prossimo speciale “Shangai” recita così:”per stare più vicino ad Adrien…” questo significa
che i due saranno più che amici, a mio parere.
Attendo
come al solito le vostre impressioni