A novantacinque anni il viaggio dal Polo Sud fino a Città della Reppublica era molto più stancante di quanto fosse stato in passato.
Ironia della sorte anche l'ultima volta che era venuta qui si stava svolgendo un matrimonio e per quanto ricordarse quel giorno con gioia oggi avrebbe fatto qualcosa che sentiva neccesaria da anni.
Prima o poi il suo tempo su questa terra sarebbe scadutto e prima di quel giorno avrebbe tanto voluto consegnarla a qualcuno e oggi le sembrava il giorno adatto. Il regalo perfetto.
«Mamma sei venuta!» le disse sua figlia Kya andandole incontro.
«Non mi sarei persa questo giorno per nulla al mondo.» rispose Katara afferando il braccio della figlia che l'aiuto a sallire i gradini del tempio sull'isola dell'aria.
Certo che invecchiare rendeva veramente difficili anche le cose più semplici.
Quando arrivarono al giardino dove si sarebbe svolta la cerimonia Katara fu invassa dai ricordi del suo matrimonio. Certo, quel giorno lei e Aang si erano sposati al Polo Sud seguendo principalmente le tradizioni della sua tribù, Aang aveva insistitto dicendole che dato che da quel momento avrebbe fatto aprte della sua famiglia allora avrebe anche celebrato la nozze a modo loro.
Katara era rimasta comossa da quella dichiarazione e cosi a sua volta aveva deciso che se la cerimonia sarebbe stata una tradizionale della tribù dell'acqua lei allora avrebbe indossato un vestitto che ricordava le cerimonia dei nomadi dell'aria. Non era stato facile ritrovare dei disegni o evitare che i fiori per l'acconciattura morissero a causa del freddo, ma alla fine quello era stato veramente uno dei giorni più belli della sua vita.
Katara smise di vagare nei propri ricordi dolceamari e si concentro sul presente quel giorno non era importante solo per la sua famiglia, ma per il mondo intero. Sarebbe stato il primo matrimonio tra due dominatori dell'aria da quasi duecento anni, se solo Aang fosse stato ancora qui per assistere a questa cerimonia.
«Mamma stai bene?» domando Kya vedendo che sua madre stava piangendo.
«Si, ma invecchiando capita spesso di piangere quando hai in mente certi ricordi.» rispose Katara. «Ora che n'è dici di accompagnarmi dalla sposa, vorrei parlare con lei.»

Opal assieme a Pema stava aiutando Jinora con gli ultimi rittocchi per il suo vestitto.
A quanto pare era modellato su quello che la madre aveva usato al suo matrimonio con Tenzin, ma comunque aveva un aspetto più moderno.
«Sai che sei proprio stupenda.» disse Opal finendo di modellare l'acconciattura addornata di fiori dell'amica.
«Grazie, ma non so se l'ho sono davvero.» mormorro Jinora rossa in viso.
«Non dire schiochezze sei bellissima, figlia mia.» disse Pema abbraciandola.
«Concordo con loro e il tuo Kai è proprio un ragazzo fortunato.» disse Katara entrando nella stanza.
«Nonna!» grido Jinora andando ad abbraciarla. «Sono cosi felice che tu sia qui.»
«Anch'io piccola mia.» rispose Katara osservando attentamente la nipote.
A vent'anni Jinora era diventata una bella donna molto simille a sua madre, ma Katara poteva ancora vedere in lei un po' di Aang anche se la somiglianza tra i due non era più cosi marcata come quando Jinora era piccola.
«Pema, Opal potrestre lasciarmi sola con la sposa, per favore?» chiese Katara.
«Certamente Katara.» rispose Pema alla suocera mentre lasciava la stanza con Opal.
Katara e sua nipote si seddetero sul letto che c'era nella stanza e Jinora fu felice di farlo perchè non si sentiva più le gambe a causa dell'agitazione.
«Immagino che tu sia emozionata, giusto?» chiese Katara predendo la mani della nipote tra le sua.
«Si lo sono... amo Kai con tutta me stessa e non vedo l'ora di passare con lui la mia vita però sento anche che sto per vomitare dell'emozione.» rispose Jinora.
«Il giorno delle nozze è normale quando ho sposato tuo nonno era cosi nervosa che ho perso il controllo del mio dominio sepelendo metà degli invitata sotto un cumolo di neve.» disse Katara ridacchiando.
Aang e suo fratello l'avevano trovato divertente... gli altri invitati un po' meno.
«Grazie nonna, ora mi sento meglio anche se spero di non fare niente del genere.» disse Jinora e quando tolse le mani da quelle della nonna vide che c'aveva qualcosa in mano.
Rimase sorpressa quando vide che era la collana che Katara si portava sempre al collo.
«Nonna è...» inizio Jinora.
«Il mio regalo per te.» rispose Katara. «Quando mia madre è morta era l'unica cosa che avevo di lei, ma adesso voglio che sia tua.»
«Perchè? Non vorresti darla a zia Kya?» chiese Jinora.
«Una volta l'ho fatto, ma lei non l'ha voluta ha preferito ereditare un'altra collana quella che tuo nonno aveva fatto per me, anche se quella l'ho messa solo alle nozze. Bumi non ha mai avuto figli e non pensavo che tua madre l'ha volesse visto che è un'accolità dell'aria, ma tu nel tuo sangue hai anche i geni della mia tribù perciò ho pensato che dovesse essere tua.» spiego Katara.
«Non so cosa dire...» disse Jinora sopreafatta dell'emozione mentre sua nonna gli allaciava la collano al collo.
«Dimmi solo che un giorno se anche tu avrai uan figlia gliela darai.» disse Katara.
Jinora annui e abbraccio forte la nonna.

A novantacinque anni sa perfettamente che prima o poi il tuo tempo su questa terra finirà e proprio per questo desideri che i tuoi beni più preziosi non se n'è vadano con te, ma che rimangano qui su questa terra.
Jinora indosso la collana di sua nonna per molti anni a venire, anche dopo che Katara aveva raggiunse gli amici e il marito perdutti da tempo.