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Autore: Khailea    01/10/2020    0 recensioni
[Beastars]
In questo mondo in cui erbivori e carnivori convivono in un apparente stato di pace, possono venire a crearsi molte più storie di quelle che si possono immaginare; come quella di un'improbabile amicizia che tenterà di superare il confine di due mondi così distanti, eppure così vicini.
ATTENZIONE: La storia contiene al 99% personaggi di mia invenzione, ci saranno però piccoli riferimenti alla storia originale, e verso gli ultimi capitoli uno spoiler se non si è almeno arrivati al volume 124 della storia originale di Beastars.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Sono sicuro che ci divertiremo un mondo! Nekumi mi ha parlato di te e si diverte ogni volta ti incontra! Anche io sono un tipo molto divertente, e sono sicuro andremo d’accordo!-
Mentre parla Inu non smette per un secondo di muovere la coda, è evidente quanto sia contento al momento, anche se rimango esterrefatta.
Stiamo parlando infondo di un cane, per la precisione un bovaro del bernese dal liscio pelo nero, ad eccezione di una parte del viso, bianco per l’appunto, che procede lungo il collo e probabilmente fino allo stomaco, ed alle zampe marroni.
Nekumi è certamente…particolare?
Non saprei nemmeno come definirla visto fino ad ora ha sempre trovato il modo di sorprendermi, ma ora salta fuori con un cane.
A giudicare da come gli accarezza la schiena ad ogni sua frase, aumentando l’allegria del ragazzo, sembrano anche piuttosto vicini.
-Dai Inu, me la sciupi. Guarda cosa ho portato.-
Dal suo zaino tira fuori una pallina da tennis, e non appena la muove sotto il suo naso Inu inizia a salivare copiosamente.
-Una palla!-
Inu inizia a scodinzolare ancora più forte, e sono certa che se le sue orecchie non fossero pendenti di natura in questo momento sarebbero belle dritte.
-Esatto ragazzone, vedi la palla? La vedi? Vai a prenderla!-
Senza troppo preavviso muove il braccio di scatto verso una data direzione, ed Inu corre subito a prenderla.
Non appena è abbastanza lontano però Nekumi mi guarda ridendo, mostrandomi la pallina da tennis in mano.
-Non voglio mica arrivi in testa a qualcuno. Ti sta bene la maglia comunque, sono felice l’hai già indossata.-
-O-oh si. Grazie, è molto bella.-
Improvvisamente mi sento in imbarazzo, ho paura di dire qualcosa che potrebbe offenderla, soprattutto se parlassi di Inu.
-Non ti far mettere in soggezione dalla sua stazza. E’ un cucciolone.-
In verità non ho alcun tipo di problema con i cani, sono conosciuti per la loro gentilezza ed affidabilità.
Se hai bisogno di un migliore amico il cane è la scelta migliore, o almeno così si dice.
In particolare un bovaro del bernese è conosciuto per il buon temperamento e per il suo essere vigile, proprio per questo spesso sono visti in lavori riguardanti turni di guardia, e la loro forza gioca a loro favore in caso di aggressione.
Se fossi circondata da predatori sarebbe sicuramente una risorsa utile.
-Sembra un bravo ragazzo.-
Dico comunque sorridendo tenendo per me i pensieri.
-Puoi dirlo forte! E’ il mio migliore amico!-
-Nekumiiii!-
Inu è tornato prima di quanto mi aspettassi, e non appena ci ha raggiunto ha preso subito in braccio Nekumi, sollevandola da terra e sfregando il muso contro quello di lei con fare triste.
-Non ho trovato la pallina! Mi dispiace tanto!-
Mi fa impressione essere così in alto e venir sballottata in questo modo, visto io sono ancora nella zampa di lei, me per fortuna Nekumi riesce presto a calmarlo.
-E’ qui ragazzone. Non piangere.-
Immediatamente Inu torna allegro come prima, ma non smette di abbracciarla almeno fino a quando non sentiamo il treno in lontananza.
-Oh è arrivato! Su su, non vorremo perderlo.-
E’ veramente energico! Non so se potrei stare dietro ad uno così a lungo.
-Dove stiamo andando?-
Chiedo mentre entriamo nel vagone, come ormai mi aspettavo Nekumi non sembra intenzionata a lasciarmi andare, anzi mi mette nel cappuccio della felpa che sta indossando.
E’ un po’ umiliante…
-In pieno centro, basteranno due fermate per arrivare nella zona più di classe della città.-
Non mi ha veramente risposto, ma inizio a capire che è nel suo stile fare così.
Fortunatamente sembrano aver evitato di entrare nel vagone esclusivamente per carnivori, ed anche se ci troviamo in uno di quelli misti non ci sono troppi animali.
-Allora Masuy, Nekumi mi ha detto che sei al secondo anno di università.-
-Sì, di lettere.-
Dico subito sorridendo ad Inu.
-Wow deve essere interessante.-
-Ma se ogni volta che ti racconto qualcosa delle mie lezioni ti distrai.-
Ribatte subito Nekumi dandogli una gomitata al fianco, ma Inu per tutta risposta si mette a ridere passando un braccio sulle sue spalle ed accarezzandole la testa.
-Ahaha, si vede non sai raccontare bene le cose.-
E’ così strano vedere un cane ed una gatta così vicini, ridendo per giunta.
Ho sempre pensato si odiassero di natura, e spesso ho visto non vanno molto d’accordo.
Eppure per loro non è assolutamente così.
-Comunque anche io sto studiando all’università. Sono al secondo anno di ingegneria.-
-Al secondo? Quindi hai la mia età?-
Chiedo sorpresa, mi sembrava più piccolo, ma forse è soprattutto per il suo atteggiamento così vivace.
-Esatto ahaha. Nekumi qui è la più piccola.-
Mentre continua ad accarezzarle la testa Nekumi gli morde il braccio fingendosi offesa, ed anche io non riesco a trattenere una piccola risata.
La cosa però mi imbarazza immediatamente, e controllo se qualcuno mi abbia notata.
Dobbiamo sembrare degli stramboidi in questo momento.
-Masuy ho portato dei panini in caso ci venisse fame. Ne ho all’uovo, col formaggio e tanta insalata. Non sapevo quali potevano piacerti quindi sono andato un po’ su uno stereotipo, spero non ti dia fastidio.-
Mentre parla Inu mi mostra almeno sei panini sistemati dentro il suo zainetto, ma guardando con attenzione ne noto tre molto più piccoli degli altri.
-Oh, caspita. Sei stato molto gentile, li hai addirittura fatti della mia taglia.-
-Ha un cuore d’oro.-
Risponde Nekumi sorridendo e pizzicando una guancia di lui.
Tra la maglia ed i panini…sono stati veramente gentili.
In qualche modo questo mi fa sentire ancora più incolpa per tutti i pregiudizi che ho nei confronti di tantissimi animali.
Certo, non sono per nulla assopiti, e quando camminerò per strada guarderò molti animali con diffidenza, ma quanti ho giudicato male quando invece potevano essere simili a loro due?
Mentre loro chiacchierano per la durata del viaggio spesso io mi perdo a guardare fuori dal finestrino, abbassando lo sguardo però ogni volta noto qualcuno mi guarda, visto sono nel cappuccio di Nekumi.
Non mi da così fastidio però essere qui, e nemmeno la situazione imbarazzante in cui mi trovo.
-Ehi, siamo arrivati.-
Ci abbiamo messo effettivamente meno del previsto, e non appena usciamo dal vagone devo ammettere l’ambiente è cambiato molto in sole due fermate.
I palazzi, quasi tutti in vetro, sono alti ed eleganti, la maggior parte certamente sono uffici o sedi importanti. Le strade sono perfettamente ordinate e tutte le persone che vi camminano indossano abiti costosi; perfino i carnivori sono bellissimi qui.
La cosa migliore poi sono le innumerevoli telecamere poste in ogni angolo per la sicurezza dei cittadini.
E’ sicuramente una delle zone più belle, ma anche tra le più costose.
-Ho sentito che da queste parti c’è l’edificio sede del Beastar. Non sarebbe bello incontrarlo?-
Anche io ho sentito la voce di cui parla Inu.
Il Beastar è la figura più importante di tutte, un animale il cui compito è quello di portar pace tra carnivori ed erbivori. Le sue azioni sono sopra a quelle di chiunque, come le sue scelte.
-Io non ci tengo ad imbattermi in un animale che avrà sulle spalle talmente tanto stress da renderlo gobbo. Mi sembra poi quasi una figura dittatoriale.-
Spalanco gli occhi alle parole di Nekumi. Nemmeno Emi ha mai parlato male del Beastar! E lei è contro qualsiasi cosa sia comunemente accettato.
-Ma il Beastar ci protegge ed assicura una società migliore per tutti.-
Non posso fare a meno di ribattere, ed ormai penso che anche se le andassi contro non mi farebbe niente.
-Non dico che non aiuti gli animali, ho sentito varie storie in cui salvava soprattutto degli erbivori o fabbriche i cui lavoratori subivano forti soprusi. Però è il concetto dell’animale al di sopra di tutti che non mi va a genio. Parlo del titolo naturalmente, non dell’animale. Siamo tutti uguali infondo, già nella nostra società ci sono abbastanza divisioni di classe.-
Anche provandoci non riesco a capirla.
-Senza però quella figura le cose potrebbero andare molto peggio.-
-Chissà, forse dovremmo essere tutti Beastar. Anzi, Beastars.-
-Così però allora nessuno lo sarebbe.-
Continuo a ribattere solo perché voglio capire, anche se temo potrei provarci per tutta la vita senza capirla.
-Però tutti potremmo portare avanti la morale che incarna.-
Ecco, mi farà esplodere la testa andando avanti così.
Fortunatamente la risata di Inu interrompe la nostra conversazione.
-La farai esplodere se continui così. Io penso invece che se incontrassi il Beastar gli farei i miei complimenti per tutto il lavoro che ha fatto, e gli direi qualcosa tipo…ehi non preoccuparti anche se non sei riuscito ad aiutare qualcuno, stai facendo un grande lavoro.-
-Ahahaha che gran discorso motivazionale.-
Anche a me viene un po’ da ridere assieme a Nekumi, più che altro per come immaginerei Inu in una situazione simile.
Al posto suo sarei imbarazzatissima, ma credo invece che la sua coda si staccherebbe e prenderebbe il volo dalla gioia.
Mentre parliamo noto ci siamo avvicinati ad un palazzo con un ampio giardino, pieno di panchine e con una bellissima fontana nei dintorni.
-Vogliamo fermarci qui?-
Chiedo speranzosa supponendo questa sia una gita.
-Siamo quasi arrivati, vedrai che lo spettacolo sarà ancora più bello.-
Mentre mi risponde Nekumi mi toglie dal cappuccio, tenendomi nella zampa in modo più saldo del solito.
-Spettacolo? Quale spettacoloooooaaaaaah!-
Prima che potessi realizzarlo i due hanno iniziato a correre a tutta velocità, raggiungendo uno dei lampioni vicino al palazzo ed arrampicandovisi fino in cima.
Una volta giunti a questo punto, Nekumi senza nemmeno pensarci due volte ha spiccato un salto raggiungendo così un ampio balcone che univa due parti separate dell’edificio.
Gli unici secondi in cui vi rimane però le servono solo per prendere la rincorsa contro la ringhiera opposta, e si lancia così lungo dei muretti che suddividono la zona in piccoli spazi abbelliti con numerose piante.
Sono abbastanza sicura sia violazione della proprietà, ma non riesco a replicare visto sono impegnata ad urlare spaventata.
Continuando a correre, saltando per evitare di cadere dai punti separati, finalmente si lancia in un punto completamente in piano, apparentemente un giardino racchiuso all’interno della proprietà.
Vorrei si fermasse immediatamente, ma lei corre verso le scale ed ho paura le salti completamente per arrivare sotto ad esse.
Fa però qualcosa di peggio; per come sono state costruite le scale sono a L, senza un muro separatore dall’inizio alla fine, e così lei scavalcando il bordo si lancia da quello sottostante.
Mi rendo conto rapidamente che la scala procede verso un garage, e stavolta lei si fa scivolare lungo il muro per raggiungerlo.
-Fermatiiiiii!-
Lei per tutta risposta ride divertita, mentre percorre correndo l’intero garage fino all’uscita.
Sicuramente abbiamo tagliato l’intero edificio così facendo, ma lei ancora non si ferma.
Attraversa la strada senza nemmeno guardare, proprio mentre stanno passando numerose macchine, e se non mi ha uccisa una di queste credo lo farà l’infarto mi sta venendo.
Un forte scossone però mi fa riprendere, e mi rendo conto che Nekumi si sta arrampicando fin troppo velocemente su un albero, ed una volta raggiunta quasi la cima, tramite un ramo, sale sul tetto di un edificio grazie alla scala anti-incendio.
Probabilmente ci impieghiamo un minuto buono per arrivare in cima, ma è troppo poco per potermi sentire meglio.
-Bastaaaaa ti pregooo!-
Non ho la minima idea di dove stia andando, forse è un giro a vuoto, ma vorrei riuscire a svenire e non dover subire questa tortura.
Mi sento però più sveglia che mai, soprattutto quando si lancia oltre il bordo del palazzo per raggiungere quello vicino, e di pochissimo riesce a raggiungerlo.
Da qui il suo unico obbiettivo sembra essere l’arrampicarsi verso appigli sempre più lontani ed in alto, passando da balconi, tubi e muretti.
-Quando finirà!-
-Proprio ora.-
Per qualche istante avevo tenuto gli occhi chiusi, ma ora riaprendoli vedo che siamo effettivamente ferme…E SULLA CIMA DI UN PALAZZO ENORME!
-HIIIIIIIII FAMMI SCENDEREEEE!-
-Ahahah ma certo, più tardi lo faremo.-
-Ehi Nekumi! Niente male questo giretto.-
Inu arriva pochi attimi dopo di noi, e noto che tra le mani tiene una telecamera.
-Hai fatto delle belle riprese?-
-Sì, non è stato facile però starti dietro.-
Risponde lui con effettivamente un leggero fiatone.
-Non sarebbe divertente altrimenti. Direi che possiamo metterci a mangiare.-
Adesso?! Non riuscirei a farmi entrare in bocca nemmeno un chicco di riso!
Loro invece sono freschi come delle rose, e sedendosi si dividono subito un panino all’uomo.
-Tieni Masuy, mangialo quando vuoi.-
Non riesco a rifiutare la gentilezza di Inu, ma penso per il momento mi limiterò a tenere il panino in mano.
-Caspita, oggi è proprio una bella giornata.-
Se per lei questa è una bella giornata non posso immaginare quelle brutte…
-Andiamo Masuy, dai una bella occhiata.-
Sorridendo Nekumi mi prende con l’indice ed il pollice la testa, costringendomi a guardare il cielo ed i dintorni.
E’ come suo solito un gesto molto maleducato, ma…
-E’…veramente una bella giornata.-
Da quassù il cielo sembra più pulito, e l’aria è molto fresca, quasi piacevole.
Fa impressione vedere quanto siamo in alto, eppure è qualcosa di così particolare che emoziona.
-Ah-ah! Lo sapevo! Ho visto quel luccichio nei tuoi occhi, ti piace!-
Lasciandomi andare mi fissa con aria vittoriosa, ma non voglio dargliela vinta.
-Non mi è piaciuto però il modo in cui siamo arrivate!-
-Dici? Le tue urla sembravano quelle delle persone sulle montagne russe.-
-Nemmeno loro sono felici in quel momento!-
-A me piace andare sulle montagne russe, mi svuoto i polmoni ogni volta.-
Intromettendosi Inu si finisce nel frattempo la prima metà del suo panino, e già ne attacca un altro.
Nekumi lascia completamente perdere il nostro discorso, e sdraiandosi fa un lungo respiro.
-Qui si che si sta bene. Potrei farlo per tutto il giorno.-
-Ma non hai paura di farti male o cadere?-
E’ evidente sia una sua passione, però mi sembra anche molto pericolosa.
-Sono caduta, e mi sono rotta qualche osso di tanto in tanto. Però fa parte del gioco.-
-Non penso mi piacerebbe un gioco dove potrei rompermi qualcosa…-
Forse dipende molto anche dalla sua natura di felino, o forse no.
Non sono più sicura la specie a cui un animale appartiene sia così importante per definirlo sinceramente.
-Ti puoi rompere un dente anche semplicemente cadendo dal monopattino. O ti puoi rompere un piede giocando a calcio.-
-Confermo. Io mi sono slogato una spalla una volta.-
Dice Inu alzando una mano, lasciandola poi subito continuare.
-Alla fine fa letteralmente parte della vita farsi male. Fai una cosa nuova e magari le prime volte ti viene male, o appunto ti fai male. La fai la centesima volta e magari non cambia nulla. Però alla millesima chissà, potresti aver imparato qualcosa, e così quel salto non riuscivi a fare è improvvisamente più facile. E vai avanti con nuovi obbiettivi fino a fare qualcosa di incredibile.-
-Però non hai paura?-
-Si e no. Se non avessi paura sarei un’incosciente, ma se non sapessi gestirla non saprei nemmeno fare il primo salto.-
-E’ capitato a me la prima volta. Non di non riuscire a saltare per la paura, ma non ne avevo per niente ed ero così esagitato da essermi dato uno slancio di troppo.-
Racconta Inu muovendo la mano per descrivere meglio la situazione.
-E poi cos’è successo?-
-Stavamo saltando da una panchina all’altra, quindi mi sono solo sbucciato i gomiti. Però è stato bellissimo!-
E’ incredibile quanto sia pieno di vita, e sembra impossibile per lui non vedere un lato positivo in qualcosa.
-Se adesso riesci ad arrampicarti su un tetto senza romperti la testa significa sono stata una buona insegnante.-
Dice Nekumi vantandosi.
-Ma non abbiamo iniziato allo stesso tempo? Sei arrivata di sera a casa mia entrando dalla finestra dicendo volevi fare parkour.-
-Già, però ero io a vedere i video e ad informarmi.-
-Ahahah hai ragione. Però ti ho supportato fin dall’inizio.-
-Vero…forse così potrebbe funzionare.-
-Uh?-
Confuso lui la guarda per qualche secondo, prima che risponda.
-Il discorso di prima, dove tutti siamo Beastar. E’ un po’ come la sera al mercato clandestino.-
Al quel nome rabbrividisco, ma Inu non batte ciglio.
-Intendi quando vi siete conosciute?-
-G-glielo hai detto?!-
Ma perché l’ha fatto?
Voleva vantarsene?
La cosa non mi piace, non voglio si metta a raccontare in giro di quello che è successo. Non voglio nemmeno ricordarlo, a malapena ho smesso di avere incubi insomma!
-In quel momento è stato un po’ come se fossi stata il tua Beastar, e può essere così ogni volta che un animale aiuta un altro.-
-Ti stai un po’ montando la testa…-
La mia Beastar?
E’ un po’ troppo per i miei gusti, inoltre il mondo che descrive è fin troppo utopico.
-Gli animali non si aiuteranno mai a vicenda. I carnivori sono fatti per mangiare gli erbivori.-
Involontariamente queste parole mi sono uscite di bocca. Non sono mai stata così schietta, però è la verità infondo.
Si tratta di un fatto che è sempre esistito e non è mai cambiato.
-Non è sempre stato così però.-
Le parole inaspettate di Inu attirano la mia attenzione, mentre Nekumi continua a fissare il cielo.
-Moltissimi anni fa, ben prima della guerra, gli animali erano divisi tra gli animali della vita, alias i carnivori, e gli animali della natura, ovvero gli erbivori. Dalla prima volta che si incontrarono instaurarono una convivenza pacifica, solo con l’avvento della società le cose hanno iniziato a cambiare. Visto cambiavano anche gli stili di vita ed i concetti ad essa legata.-
-Cosa stai dicendo?-
Conoscevo la faccenda degli animali della vita e della natura, ma il resto mi pare solo costruito sul momento.
-Oh scusami. Vedi queste cose che ti sto raccontando mi sono state insegnate tramite dei corsi speciali. I cani appartengono ad una specie che è stata fatta evolvere e cambiare in modo da poter ottenere degli esseri ubbidienti che incanalassero simili conoscenze. Solo però dei cani aventi ottimi voti partecipano.-
Questo è vero, in ogni scuola si sa che i cani partecipavano a corsi speciali, però non avevo mai conosciuto un cane fino ad ora per domandargli di cosa si trattasse.
-Oh oh! Un aneddoto ancora più interessante, sai come è finita la guerra?-
Scuotendo il capo corrugo la fronte. Non so se dovrei sapere queste cose, non sono strettamente riservate ma il fatto vengano trasmesse nelle scuole solo ai cani e non a tutti mi fa sentire come se in parte lo fosse.
Guardando Nekumi mi chiedo se pensi lo stesso e se lo fermerà, ma lo lascia fare.
-E’ finita dopo l’intervento di una balena.-
Passano vari secondi, ma lui non va avanti.
Non dice che è uno scherzo, non rivela d’essersi inventato tutto.
Mi fissa come se avesse detto la pura verità.
-Sta dicendo la verità. So che è incredibile da pensare, anche perché ufficialmente è stato solo dopo dei trattati che si è raggiunta la pace. Ma la causa scatenante è stata una balena.-
Ok, ho bisogno di qualche minuto. Mi sembra assurdo, e probabilmente stanno mentendo. Ma se non lo fosse?
Cioè, non cambia nulla nella nostra storia, ma mi sembra quasi la renda più ridicola…loro due intanto hanno continuato a mangiare, ed io ho ancora il panino in mano.
Devo dire mi sento più rilassata, potrei provare a mangiarlo, ma Nekumi mi riprende in mano prima che possa assaggiarlo.
-Ok, direi che possiamo andare. Pronta a scendere Masuy?-
-NOOOOOOOOOOO!-
   
 
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