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Autore: Arvistloe    03/10/2020    0 recensioni
Se Lucifer avesse scoperto che Chloe era a Roma? Sapesse che doveva incontrare il prete, padre Kinley? Le cose sarebbero andate diversamente?
Colonna sonora: love me like you do do (Ellie Goulding)
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chloe Decker, Lucifer Morningstar
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lucifer aveva distribuito la foto di Chloe a tutte le sue conoscenze nel mondo, non per trovarla così da raggiungerla, ma per tenerla al sicuro. A Roma fu il proprietario di un bar, il Paniko, vicino alla chiesa dove andava spesso Chloe ad avvertirlo.
Lucifer entrò dal retro, dalle cucine per non rischiare d'incontrare la sua amata detective. Il proprietario, Armando, un uomo di mezza età, stava preparando dei panini, quando lo vide lasciò la continuazione al suo assistente, abbracciando Lucifer, che aveva dimenticato quanto fossero affettuosi gli italiani. Armando gli disse guardando l'orologio
"Luci tra un ora circa arriverà per prendere il solito caffè al bancone. Quant'è bella, poi gentile..."
Lucifer sorrise appena, l'anziano notò la sua ansietà
"...Tranquillo, prova qualcosa per te. Una sera, mentre prendeva degli spiccioli nel portafoglio, tirando fuori un po' di cose, tra queste c'era una piccola foto. C'eri tu che abbracciavi lei con una bambina"
Lucifer sentì battere forte il cuore, appoggiandosi a un tavolo dietro di lui. Armando gli offrì una sedia che rifiutò. Il re dell'inferno cercava con tutto se stesso di reprimere ogni speranza, poteva essere solo un caso quella foto nel portafoglio. Armando continuò
"Potevo anche non dirti che era qui, perché lei sta bene. L'ho fatto perché l'altro giorno l'aveva avvicinata padre Kinley, uno dei pochi preti veramente antipatico. Gestisce una specie di ufficio nel vaticano che si occupa di esorcismi, di sconfiggere il demonio. Quindi comprendi la mia preoccupazione, sapendo che tu sei il ..."
Abbassò la voce
"...Il demonio, ma non come ti descrivono loro. Ti posso dare un consiglio?... "
Lucifer annuì di si
"...appena puoi fai una indagine su chi abbia suggerito a quel prete di avvicinarsi alla tua amica. Perché mi sembra strano che l'abbia trovata così presto, lei non ha mai parlato apertamente di te, almeno da quello che posso dirti"
La cosa parve strano anche a Lucifer. Si scuso con Armando, allontanandosi alcuni passi da lui, inviando un messaggio di testo a Maze, dicendogli dov'era, ma soprattutto scoprire se Chloe era sotto controllo.

Mezz'ora dopo.

Un cameriere rientrò dal bar dicendo ad Armando
"Padro' e qui"
Armando fece segno a Lucifer di seguirlo. Dietro il bancone, tra la quantità infinita di bottiglie di liquore, si poteva vedere nel bar attraverso uno specchio riflettente. Armando spiegò a Lucifer mentre cercava Chloe nel bar
"L'ho fatto mettete durante il terrorismo, per aiutare la polizia. Eccola, al bancone del bar, vicino la cesta dei limoni"
fece spazio a Lucifer che appena la vide, sentì una gioia infinita. La gioia, si trasformò in rabbia quando vide avvicinarsi a lei padre Kinley, divenendo i suoi occhi rossi per un attimo. Il prete stava parlando con Chloe, che era visibilmente infastidita da lui, uscendo irritata dal bar. Lucifer sperava ancora di più.

Ringraziato Armando, Lucifer, si affrettò a uscire dalla cucina del bar. Attento a non essere visto da Chloe, la seguì, entrando in una chiesa intitolata a San Paolo. Furente, vide che padre Kinley l'aveva seguita dicendogli ogni tanto
"Figliola se solo potessi ascoltarmi"
Chloe si rifugiò in un confessionale, mentre Lucifer non toglieva gli occhi su Kinley pronto a ucciderlo se avesse fatto qualcosa a Chloe. Con sorpresa di Lucifer, vide uscire dal confessionale un monaco francescano. Il monaco aveva il viso celato dal cappuccio del saio. Lucifer non poté neanche vedergli le mani nascoste dalle lunghe maniche. Poco dopo, uscì dalla parte dei fedeli Chloe che seguì il francescano in sacrestia.

Lucifer dovete sentire tutta una messa, mentre attendeva Chloe, non volendola lasciare sola con padre Kinley.

Quasi un ora dopo Chloe uscì dalla sacrestia con un ampio sorriso sul volto. Un sorriso che si spense vedendo padre Kinley, acconsentendo ad avere un dialogo con lui.
Si sedettero in una zona della chiesa con panche di legno, con alle spalle un piccolo muro, dietro una piccola cappella della Madonna Immacolata. Lucifer si mise dall'altra parte del muro, dietro un drappo posato verticalmente.

Chloe disse a padre Kinley
"Le ripeto per l'ennesima volta, il mio partner…"
Lucifer era felice, lo considerava ancora il suo partner
"...si può dire un eccentrico miliardario, ma non si tratta del vero lucifero" Lucifer sorrise contento, in pratica lo stava difendendo, non lo tradiva rivelando tutto, ma padre Kinley la incalzo
" Ti prego Chloe non cadere nel suo inganno. Si tratta di un essere malvagio, bugiardo. Tu sei madre, devi pensare a tua figlia. Lo rimandiamo all'inferno o ancora meglio lo uccidiamo, il mondo sarà salvo"
Lucifer strinse forte il pugno della mano destra, quanto voleva portare all'inferno quel prete. Si calmo sentendo una piccola risata di Chloe
" Padre, mia figlia lo adora…"
Lucifer sapeva che la prole del detective era intelligente
"...le manca tantissimo. Credo che anzi tenti di prendermi il cellulare per mandargli un messaggio…"
questo ricordò a Lucifer di spegnere il cellulare
"...padre, lei si sta sbagliando, Lucifer, spero ancora lo sia, posso definirlo partner magnifico sul lavoro, amico fidato e un gentiluomo come pochi. Mai nessuno, tranne mio padre, aveva avuto tante attenzioni per me…"
a Lucifer sembrò di sentire la sua voce rotta dal pianto, pronto a uccidere il prete per averle fatto qualcosa
"...tante volte solo vederlo mi dava la forza di essere contenta. Io le voglio fare una confidenza…"
Lucifer avrebbe voluto gridare di non farlo
" ...appena lo conobbi, sentivo per lui una fortissima attrazione. Non volevo assecondare, così mi imposi di vedere in lui solo le cose brutte. Una notte sentì come una catena rompersi…"
Lucifer si abbassò fino a sedersi per terra con il cuore colmo di gioia, lei aveva spezzato la predisposizione che doveva avere per lui
"...le assicuro non mi piaceva più. Poi a poco a poco sono tornata a provare qualcosa per lui. Padre si tolga dalla testa che sia satana"
Padre Kinley si alzò dalla panca, chiedendo a Chloe
"Ti chiedo solo quest'ultimo favore. Vieni in sacrestia con me, per mostrarti dei documenti. Se continui con la tua idea, permettimi di farti un regali. Non mi vedrai più. Vorrei anche farti conoscere qualcuno rovinato dal tuo Lucifer"
Chloe lo seguì e Lucifer diventò apprensivo.

Mezz'ora dopo Chloe uscì dalla sacrestia, tra le braccia una grossa scatola di legno riccamente decorata. Padre Kinley le disse "Spero che Dio ti protegga nella tua decisione. Ti ringrazio di aver accettato il mio regalo".

Lucifer sulla porta della chiesa la vide andare via. Era così felice sapere che non lo aveva tradito rivelando tutto a Kinley o architettando qualcosa contro di lui. Decise che avrebbe organizzato qualcosa di speciale per Chloe e la figlia.

Tornata all'albergo "Roma Bella", Chloe pose la scatola di legno nell'armadio. La aprì, trovando piccole boccettine e due pugnali molto antichi. Padre Kinley le aveva detto che erano antichi profumi, prodotti all'inizio del diciannovesimo secolo da un convento di Roma. Aprendo una boccettina trovò l'odore pessimo. Decise che avrebbe svuotato le boccettine, tenendole perché sembravano antiche come la scatola. Tentò di decifrare le etichette, ma capì ben poco perché in latino. Richiude la scatola, mettendola sotto dei vestiti, sentendosi bene. Chiuse l'armadio, sedendosi al lato del letto matrimoniale.

Quando due settimane fa era giunta a Roma, cercava un aiuto per capire cosa doveva fare con Lucifer. Sorrise alla pila di quasi venti libri a terra vicino al letto. Quei libri le avevano detto le peggiori cose su Lucifer. Fosse stato come descritto in quei libri, lei sarebbe stata all'inferno dal primo giorno che l'aveva incontrato. Mentre, grazie a un vero miracolo aveva trovato le giuste risposte, decidendo che voleva Lucifer nella sua vita. Un aiuto veramente angelico, perché il monaco francescano altro non era che padre Frank. Le aveva chiesto di tornare quasi ogni sera in quella chiesa, parlando della questione Lucifer. E ogni sera Chloe lasciava Trixi a un doposcuola lì vicino, dove poteva imparare l'italiano.

In quella sacrestia, padre Frank le aveva fatto comprendere che Lucifer era una brava persona, il direttore di un carcere. Quella sera fu l'ultimo incontro, con la promessa di Chloe di non rivelate mai a nessuno le loro chiacchierate. Invece l'aveva un po turbata quel padre Kinley che alla fine, dopo giorni e giorni aveva deciso di ascoltare, per capire che Lucifer era diverso da quello che affermavano. Le dispiaceva per quella donna certa che fosse stata quasi uccisa da Lucifer, trovando un sacco di contraddizioni. Eppoi quei documenti e ritagli di giornale fecero sorridere nuovamente Chloe, sicura che potevano essere benissimo manipolati. Improvvisamente nella sua mente si formò una sola domanda
"Ma Lucifer mi vorrebbe nella sua vita?"
spero con tutto se stessa di si.

Si svegliò dai suoi pensieri guardando l'orologio, ricordando che doveva andare a prendere Trixi alla scuola privata.

La scuola privata era proprio accanto all'albergo. Si appoggiò al muro, attendendo l'uscita dei bambini con gli altri genitori. Appena sua figlia la vide, le corse incontro saltellando felice. Chloe era felice di vederla così, ma capì il motivo quando la figlia le disse
" Mamma non immagini che sorpresa. Nella scuola ce Lucifer. La scuola gli appartiene"
Chloe ricordò una frase di padre Frank
"L'amore quello vero si ritrova sempre"
Alzando lo sguardo lo vide, a qualche metro da loro, sempre elegantissimo che attendeva. Chloe gli sorrise e Lucifer si avvicinò di altri passi, dicendogli visibilmente emozionato, indicando la scuola privata
" Si tratta di un mio investimento. Spero tu mi creda"
era difficile per Lucifer girare intorno una bugia, ma la scuola era veramente di sua proprietà, comprata qualche ora prima. Choe annuì di si
"Non ti preoccupare, le coincidenze possono accadere. Ciao, noi andiamo, sarai impegnato"
gli voltò la schiena e Lucifer le disse senza avvicinarsi troppo
" Se posso, vorrei invitarvi a cena fuori, un ristorante qui vicino"
felice Trixi si precipitò accanto a Lucifer che le disse impacciato
"Trixie, per ora vai da tua madre, lei forse non vuole che vi stia troppo vicino"
Chloe era sorpresa
"Perché non voglio che tu stia vicino a noi?"
il sorriso di Lucifer si spense un po'. Improvvisamente Chloe ricordò perché credeva questo. Il giorno della partenza da Los Angeles per Roma, Lucifer le aveva raggiunte all'aeroporto per parlare con lei, spiegare, ma Chloe al suo tocco al braccio si era allontanata spaventata. In quel momento Chloe si sentiva il mostro peggiore del mondo. Alcune lacrime che le bagnarono le guance, fecero credere a Lucifer che erano provocate dalla sua presenza. Lucifer si sarebbe picchiato da solo per averla fatta piangere, dicendogli cautamente
" Chloe ti prego, vado via. Sta tranquilla"
ma Chloe gli allungò un braccio con la mano protesa. Lucifer sorrise, con un sorriso gentile e sincero, toccando con la sua mano quella di Chloe, per cingerla in un abbraccio che fu, per il re dell'inferno, come tornare a respirare.

Quella sera cenarono nel ristorante proposto da Lucifer. Il re dell'inferno raccontò cos'era successo in quelle due settimane a Los Angeles. Quando disse tristemente
" Devo ammettere che sia io, Lopez e Dan sentivano la tua mancanza sia alla centrale...che nelle nostre vite"
Lucifer guardò Chloe stupito, vedendola intrecciate le loro mani. Dall'altra parte del tavolo Trixie era contenta.

Lucifer accompagnò Chloe e Trixie fin davanti la porta della loro camera d'albergo. La bambina stava dormendo tra le braccia di Lucifer, con la testa appoggiata alla sua spalla, scoprendo il re dell'inferno che gli era mancata la prole del detective, che osava iniziare a dire anche sua. Quando Chloe fece segno di dargliela, Lucifer gli disse sottovoce
"Se mi permetti, la metterò io nel letto o si sveglia"
Aiutò Chloe a metterle il pigiama e sotto le coperte. Rimasero un attimo senza parole accanto il letto, finché lui disse sempre sottovoce
"Meglio che vada"

Uscito, Lucifer si aspettava al massimo un semplice saluto, invece Chloe si allungò baciandolo sulla guancia, per poi dargli un piccolo foglietto nella mano destra, dicendo con un ampio sorriso
"Il mio nuovo numero di cellulare. Magari se ripassi qui a Roma. Stiamo ancora una settimana"
chiudendo la porta. Lucifer si sentiva al settimo cielo.

La mattina dopo Chloe e Trixi stavano attendendo la colazione in camera. Il cameriere arrivò con un vassoio, ma poi entrò un secondo, seguito da un terzo. I camerieri posero, sul tavolo rotondo della camera, tutto il possibile per la prima colazione. Trixi era senza parole e Chloe disse a l'unico cameriere rimasto in piedi vicino al tavolo
"Ma ci dev'essere stato un errore. Noi non abbiamo ordinato tutte queste cose"
il cameriere gli porse un biglietto. Quando Chloe lesse il messaggio sorrise divertita, c'era scritto
Cara Chloe permettimi di offrirti una sontuosa colazione con ogni prelibatezza dell'Italia. Naturalmente, mi rendo conto che non mangerete tutto, ma sarai comunque contenta, sapendo che gli avanzi andranno a una mensa dei poveri di Roma. Spero di rivederti presto a Los Angeles, per essere nuovamente partner e amici. Un abbraccio a Trixi.
Un po' le dispiaceva che non fosse rimasto, sentendo già la sua mancanza.

Lucifer non era tornato a Los Angeles. Aveva addirittura comprato l'albergo Bella Roma, dove stavano Chloe e Trixi.

Quella mattina, nell'ufficio del direttore Di Marco, stava organizzando una serata divertente da trascorrere con la detective e prole. Il direttore, seduto dietro la sua scrivania, gli confermò la prenotazione di un tavolo per tre in un ristorante con tema la Disney e per il giorno dopo tre biglietti per uno spettacolo Disney. Lucifer, seduto di fronte la scrivania, era compiaciuto dell'efficienza di quel suo dipendente. Poco dopo entrò nell'ufficio il portiere, dicendo al direttore
" Mi scusi direttore, ma da sue disposizioni, dovevo avvertirla se quella persona tornava per cercare la signora con la figlia"
Il direttore guardò Lucifer che annuì di si
" Puoi parlare anche di fronte al signore. Quindi, hai detto a quel prete che la signora non si trova più nel nostro albergo?"
il portiere annuì di si, aggiungendo
"Ha preteso di lasciarle comunque questo biglietto da visita"
era il biglietto da visita di padre Frank, il direttore lo diede a Lucifer che lo strappò gettandolo a terra.

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