Premessa:
una delle poche storie che ho scritto che mi piace...spero
piaccia anche a voi! Per l'html di cui ancora non capisco granchè l'ho scritto in frontpage dopo averlo fatto con word e poi ho fatto "visualizza html" e l'ho copiato! Quindi spero vada bene. Shuichi-chan
Capitolo
1 – In principio...
Sanzo e Hakkai stavano come al solito tornando dall'università
quando incontrarono Gojyo.
Gojyo- Ehilà, come va, biondina e mister amo i libri?
Sanzo- Taci o giuro che ti ammazzo!
Gojyo- Vuoi fare a botte?
Sanzo- Stupido, lo sai che perderesti, non farmi sprecar tempo.
Hakkai- Su, su, per favore.
Hakkai era sempre stato il più calmo fra i tre, e si era sempre
dedicato molto allo studio, aveva modi pacati e tranquilli,
nessuno lo aveva mai visto perdere la pazienza, Sanzo invece era
sempre stato un tipo solitario, scontroso, accettava la compagnia
di Hakkai solo perchè il ragazzo era piuttosto gentile e non si
impicciava mai degli affari suoi, mentre Gojyo aveva sempre
preferito stare sulle belle ragazze piuttosto che sui libri, e
non faceva che prendere in giro Sanzo, perchè non sopportava che
Hakkai, suo migliore amico da sempre, avesse a che fare con un
tipo come quello.
Gojyo- E va bene. Ma solo perchè sei tu Hakkai. Beh io vado…ci
vediamo a casa.
Gojyo e Hakkai, da quando andavano all'università, avevano preso
un piccolo appartamento insieme, in modo da poter dividere le
spese, ma Hakkai si sentiva sempre in debito verso l'amico, che
praticamente lo aveva preso dalla strada e si era preso cura di
lui, che a quel tempo era un fumatore incallito che oltretutto
beveva troppo. Sanzo invece aveva sempre vissuto in una casa
niente male, per quanto ne sapessero i suoi amici, benché lui
non li avrebbe mai definiti tali, e condivideva questa con un
ragazzino che aveva conosciuto qualche anno prima, da dove
sbucasse fuori, questo i suoi amici non lo sapevano, una volta
che Gojyo aveva provato a chiederglielo, gli era arrivata
un'eloquente occhiataccia equivalente a "fatti i fatti tuoi
altrimenti ti ammazzo", e da quando gli era stato rivolto
quello sguardo gelido, il ragazzo dai capelli rossi non aveva
più osato toccare l'argomento.
Hakkai- Ehi, Goku non esce tra poco da scuola?
Sanzo- Sì…mi secca andarlo a prendere, ormai è grande,
potrebbe anche tornare a casa da solo.
Hakkai- E gliel'hai detto?
Sanzo- Uh? Non ancora, ma ho intenzione di farlo oggi stesso.
Goku guardava ogni tanto fuori dalla finestra, stava per piovere…certamente
Sanzo non sarebbe stato di buon umore…aveva sempre paura che
un giorno Sanzo lo lasciasse, non venisse più a prenderlo…si
sentiva così stupido, ad avere certe paure, eppure da quando era
stato abbandonato, non aveva potuto fare a meno che provare
paura, paura che sarebbe stato un giorno di nuovo solo.
Prof- Allora Goku, cosa c'è di tanto interessante là fuori?
Goku trasalì. Era talmente perso nei suoi pensieri che non si
era accorto che il professore di matematica si era avvicinato al
suo banco. Arrossì per l'imbarazzo e cercò di scusarsi...non
sopportava il modo di fare di quel professore, sempre così
cinico e sprezzante.
Goku- Nu…nulla.
Prof- Allora come mai eri disattento?
Goku- Mi spiace. Mi metta pure una nota se serve.
Prof- Io non so proprio…
Ma in quel mentre suonò la campanella che segnava la fine di
quella giornata di scuola, e tutti si affrettarono ad alzarsi
eccetto Goku, mentre il professore era rimasto immobile ad
aspettare che gli altri alunni scendessero. Quando furono soli il
professore riprese.
Prof- Io non so proprio che fare con te, Goku. Se solo ti
impegnassi un po' di più, potresti andare molto meglio…mi
piacerebbe parlare con qualcuno della tua famiglia.
Goku- “Famiglia? Io non ce l'ho…ma Sanzo si
arrabbierebbe?” Vedrò che posso fare.
Goku si apprestò ad uscire, stava già piovendo, e non aveva
certo intenzione di far arrabbiare Sanzo anche per essersi fatto
aspettare. Per il corridoi però incontro il professore di
scienze, un tipo alto, con i capelli scuri, che gli sorrideva
sempre, di solito un tipo calmo, anche se ogni tanto pure la sua
pazienza veniva meno. Con lui era sempre stato gentile, mai
troppo invadente, e Goku si sentiva abbastanza a suo agio con
lui.
Homura- Ah, Goku.
Goku- Sì, professore?
Homura- Vai a casa? Sappi che se avessi bisogno di qualcuno che
ti aiuti a studiare io dò volentieri una mano agli studenti.
Goku- No, non ho bisogno di nulla, grazie comunque. Ora devo
andare. “Tutti sanno che non vado troppo bene a scuola?”
Homura- Certo, ci vediamo domani allora.
Homura sospirò. Quel ragazzo lo inteneriva, ricordava come era
stato lui da giovane, e si sentiva molto simile a Goku, anche se
in confronto il suo alunno era molto più riservato, molto più
chiuso, quasi spaventato perennemente da qualcosa, e lui sentiva
il bisogno di parlargli, ma sapeva che se fosse stato troppo
invadente, Goku non gli avrebbe più parlato in modo naturale, lo
avrebbe allontanato, benché non gli avesse permesso di
avvicinarsi troppo, piano piano lui stava cercando di far breccia
nelle sue difese per poter essere partecipe in qualche modo della
sua sofferenza.
Sanzo- Tsk…si può sapere perchè ci mette tanto, quel
moccioso?
Hakkai lo aveva lasciato appena aveva iniziato a piovere,
scusandosi e dicendogli che sarebbe stato meglio per lui tornare
subito a casa, anche per sapere se Gojyo stava bene, conoscendolo…Sanzo
gli aveva risposto che non doveva dargli alcuna spiegazione e che
se voleva andare, non doveva certo chiederglielo. Hakkai gli
aveva fatto uno dei suoi soliti sorrisi, contento della
schiettezza dell'amico, anche per questo gli piaceva come
persona, anche se fuori poteva sembrare antipatico,
inavvicinabile o quasi di ghiaccio bastava sapere come prenderlo.
Goku- Sanzo!
Sanzo- Stupido idiota, si può sapere cosa stavi combinando? Sono
cinque minuti che ti aspetto qua sotto la pioggia, e sei
fortunato che avessi l'ombrello altrimenti non sarei venuto a
prenderti!
Goku sentì un nodo in gola a quelle parole…chissà se Sanzo
avrebbe capito quello che provava…
Goku- Mi…mi spiace. E' solo che…
Sanzo- Qualsiasi cosa sia non ho intenzione di starne a parlare
qui sotto la pioggia, su andiamo a casa.
Goku era contento che piovesse, così almeno poteva stare vicino
ad Sanzo, sotto l'ombrello, poteva tenere il viso basso, in
questo modo Sanzo non si sarebbe accorto che i suoi occhi
luccicavano…Goku si morse le labbra per scacciare le lacrime
e fortunatamente ci riuscì. Da quando Sanzo lo aveva preso con
sé, non aveva mai pianto, o meglio l'aveva fatto, ma mai di
fronte a lui, non osava immaginare neanche lontanamente che
faccia avrebbe fatto Sanzo, infatti aveva paura che lo guardasse
con indifferenza, ancora adesso si chiedeva che cosa lo avesse
spinto a prenderlo…in fondo era strano. Goku non aveva certo
un bell'aspetto quando Sanzo lo aveva trovato, in pratica faceva
una grande pena a guardarlo, ma Sanzo non era il tipo, non era il
tipo di persona che si accolla il peso di un altro solo per
pietà. In realtà, Goku cercava un qualsiasi motivo diverso da
quello, perchè pensare che lo tenesse perchè gli faceva pena,
lo faceva stare ancora peggio.
Arrivati a casa Sanzo andò dritto filato a fare un bagno
rilassante, mentre Goku andò nel bagno accanto e si infilò
sotto la doccia senza neanche togliersi i vestiti: ora che
finalmente era solo si mise a piangere, in silenzio, le sue
lacrime si mescolavano con l'acqua quasi bollente che aveva
aperto…sicuramente Sanzo si sarebbe arrabbiato per i
vestiti, ma non gli importava adesso, si sentiva così triste,
così solo…
Sanzo intanto aveva deciso di fare un bel bagno bollente, insomma
qualcosa che gli facesse dimenticare quello che stava provando…che
stupido, pensò, come se dell'acqua bastasse a scacciar via i
ricordi...nonostante tutto rimase immerso nel profumo del bagno
più a lungo che potè, finché non si sentì stordito per via
dell'acqua troppo calda. Che strano, Goku non aveva detto più
nulla, certo lui era andato subito in bagno, ma in fondo avrebbe
potuto fermarlo, in fondo era pur sempre un moccioso, in fondo…Sanzo
si asciugò in fretta e si vestì, i suoi soliti pantaloni e la
maglietta neri che usava per dormire, poi legò i capelli biondi
ancora umidi in un piccolo codino e si accorse che Goku non era
ancora uscito dal bagno, altrimenti la porta della sua stanza non
sarebbe stata chiusa, Goku non chiudeva mai la porta. Per
sicurezza aprì la porta della stanza ma come aveva immaginato
Goku non c'era, accidenti che stava combinando…Sanzo decise
di sedersi e aspettare che Goku uscisse dal bagno, di solito non
ci metteva così tanto, poi per una semplice doccia, e quando
pioveva di solito diventava triste anche lui, quasi contagiato
dal malumore di Sanzo. Dopo un tempo che gli parve interminabile
vide finalmente Goku che usciva con il suo pigiama color
cioccolato, il viso e i capelli ancora umidi per la doccia,
un'espressione molto triste sul suo volto che si tramutò in
stupore quando si accorse di Sanzo sul divano.
Goku- A…Sanzo sei ancora qui? “Non stai studiando?”
Sanzo- Si può sapere perchè ci hai messo tanto? Cominciavo a
pensare che ti…
Goku- Cosa? Che pensavi?
Sanzo distolse lo sguardo, non riusciva a credere a quello che
stava per dire…cominciava a pensare che gli fosse successo
qualcosa, cominciava a preoccuparsi! Poi cercò in tutti i modi
qualcosa di cui parlare, qualsiasi cosa per far svanire quella
sensazione…
Sanzo- Allora, mi vuoi dire come mai prima ci hai messo tanto a
uscire da scuola?
Goku- Beh…prima il professore di matematica mi ha parlato,
poi ho incontrato il professor Homura…
Sanzo- E di cosa avete parlato? “Io ho sempre odiato quei
professori…va beh che li odiavo tutti, però…”
Stavolta fu Goku a evitare lo sguardo indagatore di Sanzo, si
sentiva a disagio, lì, in mezzo alla stanza, mentre Sanzo se ne
stava comodamente seduto, quindi decise di sedersi vicino a lui,
ma non troppo, sapendo che non era proprio il caso.
Goku- Il professore di matematica mi ha detto…
Sanzo- Che ti ha detto?
Goku- Sanzo, però non ti arrabbiare!
Sanzo- Non mi arrabbio moccioso, ma tu dimmi.
Goku- Va bene. ha detto che se stessi più attento potrei andare
meglio.
Sanzo- E come mai?
Goku- Te l'ho detto…p…perchè sono disattento…
Sanzo- Intendevo dire perchè sei disattento? A che cosa pensi?
Goku- “Sanzo come posso dirti questi pensieri? Ho troppa
paura, ho troppa paura che tu mi guardi con freddezza, o peggio
con disprezzo…che mi consideri un debole” …
Sanzo- E allora? Homura invece che ha detto?
Goku- Dice che lui dà sempre una mano agli studenti che hanno
bisogno…
Sanzo- E allora? Tu non hai bisogno di aiuto…o forse ce
l'hai?
Goku- Uhm...veramente io...penso di sì… “Ti ho deluso
Sanzo?”
Sanzo- Tsk, guarda che anch'io ho fatto il liceo, se hai bisogno
di qualcosa ti potrei aiutare benissimo io…
Goku- Ma…e l'università…?
Sanzo- Sono benissimo capace di fare queste due cose insieme, non
sono certo un moccioso come te.
Goku- Ma potresti…ma lo vuoi?
Sanzo- Tsk…non ho niente di meglio da fare, quindi non
discutere…
Goku- Grazie, grazie Sanzouccio!
Sanzo- “Sanzouccio?!?!” Eh? Non provare mai più a
chiamarmi così stupido idiota!
Allora Sanzo prese la prima cosa che gli capitò tra le mani,
ovvero un libro di scuola non troppo pesante, e prese a
sventagliate Goku, che comunque era contentissimo, non gli
importava che Sanzo lo colpisse, non gli importava nulla; pur di
non sentirsi solo avrebbe sopportato anche questo, qualsiasi cosa
pur di non essere di nuovo solo.
Capitolo 2 - Sanzo
Goku- Ehi Sanzo, cos'hai?
Sanzo- Nulla…”Già avevo deciso di dirglielo!”
Goku- Scusa…
Sanzo- Eh? Di che cosa?
Goku- So…sono tanto curioso.
Sanzo- Tsk…dimmi che vuoi sapere moccioso, ma non sperare
che risponda.
Goku- Questa casa è proprio tua?
Sanzo- Tsk, che domanda, certo che è mia!
Goku- E come l'hai avuta?
Sanzo- Mi è stata lasciata.
Goku- E da chi?
Sanzo- Questi non sono fatti tuoi!
Goku- Sì, scu…scusa.
Sanzo del resto un po' lo capiva. In fondo lui si era ritrovato
lì, con un tipo non proprio socievole, e non aveva mai fatto
domande, anche se più volte era stato sul punto di farlo.
Goku- E…”No, no, no, non posso chiederglielo!”
Sanzo- Che c'è?
Goku- Nulla…nulla.
Sanzo- Guarda che non ti mangio mica se parli.
Goku- “In fondo me l'ha detto lui…” I tuoi
genitori...?
Sanzo- Non ne ho. Sono orfano.
Goku rimase a dir poco allibito. Sanzo, il suo Sanzo…certo
finora non aveva mai sentito Sanzo parlare di questo, ma aveva
creduto che non lo facesse semplicemente perchè era nel suo
carattere…e invece era solo…come lui…
Sanzo- Cos'è quella faccia? Ti sembra tanto strano?
Goku- N…no, scusa, scusami…
Sanzo- (Ma che mi passa per la testa a dire queste cose al
moccioso?) Tsk…
Goku- (Sei arrabbiato Sanzo?) …
Sanzo- Su, è ora di andare a dormire.
Goku- Uhm…sì.
Sanzo- Ma insomma perchè ti comporti sempre come un moccioso? Lo
vuoi capire che hai quasi diciassette anni ormai? Dovresti
cominciare a tornare a casa da solo, non posso sempre venirti a
prendere…
Goku- Eh? No, Sanzo, per favore, no, starò buono, ma tu non
farmi stare solo.
Sanzo notò una leggera punta di disperazione nel suo tono…il
modo in cui diceva quel termine…solo…Sanzo si alzò e
andò nella sua stanza senza più guardare Goku, mise le spalle
alla porta, ma presto il ragazzo poggiò le mani dall'altro lato
e Sanzo lo sentì sospirare.
Goku- Sanzo, ti prego farò qualsiasi cosa, ma non lasciarmi
solo, ti prego, ti prego!
Sanzo- Va bene, basta che tu stia zitto, stupido moccioso, e ora
fila a dormire se non vuoi che cambi idea.
Sentì Goku andare piano nella sua stanza, poi si buttò nel
letto e non pensò più a nulla finché non udì di nuovo la
pioggia…e dire che il suo solo stesso nome lo faceva stare
male…la pioggia, lì a ricordargli il giorno della sua morte…
******************************************Flashback di
Sanzo***********************************************
Sanzo- Koryu, vieni un momento qui.
Koryu- Cosa c'è?
Sanzo non si era pentito di avergli dato quel nome, non gli
dispiaceva affatto, ma aveva visto come gli altri ragazzini
trattavano il suo Koryu, non sopportava che lo prendessero in
giro, anche se il ragazzo non aveva mai risposto poteva ben
immaginare che per lui non fosse certo piacevole sentirsi
schernire ogni giorno.
Sanzo- Cosa ne dici se d'ora in poi ti chiamassi come me?
Koryu- Non dovreste preoccuparvi per questo…insomma, proprio
come voi?
Sanzo- Allora, per piacere, fallo per me.
Koryu- Eh? S…sì, se insistete…
*******************************************************************************************************
Era stato felice allora, di poter avere lo stesso nome di suo
padre…sì, padre, perché oltre ad averlo cresciuto, senza
accorgersene gli aveva insegnato tante cose, lo aveva scelto fra
tanti senza un motivo preciso…almeno così sembrava.
************************************************Passato**************************************************
Sanzo aveva sempre vissuto solo fino a quel momento, ma aveva
improvvisamente sentito il bisogno di qualcuno, un qualcuno con
cui condividere la sua vita, purtroppo però non amava la
compagnia degli adulti, erano così finti con lui…
Appena arrivato aveva subito notato un bambino biondo, che doveva
avere non più di sette anni, che se ne stava appoggiato al muro
senza dire una parola, con un'espressione del tutto indifferente,
che non mutò quando alzò leggermente il viso per vedere chi
stesse arrivando; contemporaneamente al momento in cui gli occhi
di Sanzo incontrarono le ametiste del fanciullo, si udì una voce
provenire dall'interno.
Donna- Quel bambino è strano, scontroso e solitario, non l'ho
mai visto ridere né tantomeno piangere, non so perchè ma riesce
sempre a farmi innervosire anche se non fa nulla di male, io
proprio non so che fare…
Sanzo entrò interrompendo la donna.
Sanzo- Scusate, vorrei prendere con me il ragazzino di cui
parlate.
Le donne lo guardarono un istante sorprese, poi lo riconobbero,
tutti conoscevano quell'uomo…
Donna- Ma, ma…siete sicuro della vostra scelta?
Intanto il fanciullo era entrato attirato da quella che per lui
era una frase che non avrebbe mai pensato di sentire. Sanzo si
accorse di lui e nel parlare fissò quei meravigliosi occhi
viola.
Sanzo- Certo, sono sicurissimo.
Il biondino non aveva minimamente cambiato l'espressione
indifferente che aveva sul viso, ma dentro era sorpreso e curioso
di sapere il motivo di quella scelta.
Donna- Signore, vi prego, ripensateci…
Sanzo - Spiacente, ma io non cambio mai idea.
Donna- Come desiderate. Tu, potresti almeno mostrare un po' di
riconoscenza, non credi?
Ma il fanciullo per tutta risposta uscì e tornò a poggiarsi sul
muro nella stessa posizione di prima. Perchè mai un uomo come
Sanzo …cosa aveva spinto un uomo come lui a quella scelta?
Ci stava ancora riflettendo quando l'uomo in questione uscì
dall'edificio sorridendogli per la prima volta, facendogli
sentire una strana sensazione…una sorta di dolcezza, quello
che finora gli era mancato.
Sanzo- Allora, vogliamo andare?
La sua voce era così dolce, tranquilla, serena...senza una
parola gli si avvicinò guardandolo negli occhi senza timore.
Sanzo- Come ti chiami?
Ragazzo- Veramente io…non ho un nome.
Sanzo rimase sorpreso, non credeva che si potesse fare una cosa
del genere…lasciare un bambino senza un nome con il quale
sentire la propria identità, decise subito che gliene avrebbe
dato uno al più presto. Intanto lo prese per mano, una mano
piccola che nonostante la freddezza del ragazzino trasmetteva
paura, Sanzo questo sentì attraverso quel contatto. Quando
furono a casa, ebbe una strana reazione, guardava tutto con
indifferenza, o meglio ci provava inutilmente, infatti lo capì
guardando Sanzo che sorrideva dolcemente, in modo comprensivo,
senza mai distogliere gli occhi dai suoi, allora il biondino gli
si avvicinò e lo fissò.
Sanzo- Koryu…ti piace questo nome?
Ma Koryu non rispose…non avrebbe mai detto di no, era sempre
più sorpreso e si sentiva anche confuso, non aveva alcuna
intenzione di contraddire quell'uomo.
Piano piano Sanzo riuscì a fare breccia nell'indifferenza di
Koryu, e capiva che il fanciullo gli voleva bene, questo lo
sapeva, così come pure sapeva che mai avrebbe espresso a parole
i suoi sentimenti. Aveva anche pensato di mandarlo a scuola, in
fondo sarebbe stato normale, ma già non sopportava che gli altri
ragazzi lo schernissero, e in più non voleva separarsene per
nessun motivo. Perciò gli insegnò lui tutto ciò che sapeva,
questo era anche un altro modo per passare del tempo insieme,
Sanzo non si sentiva più solo, e neanche Koryu. Poi un giorno
era arrivata la domanda che da tanto tempo attendeva, ma che fino
ad allora il ragazzo non aveva osato fare.
Koryu- Padre -ormai aveva preso l'abitudine di chiamarlo così-
perchè quel giorno mi avete scelto?
Sanzo sorrise e gli rispose con il suo solito tono dolce e
pacato.
Sanzo- Koryu, quel giorno, quando i nostri sguardi si sono
incrociati, mi è sembrato che tu stessi aspettando proprio me.
Mi hai colpito, e ho capito subito che non avrei più potuto fare
a meno di te.
Poi Koryu era cresciuto e Sanzo aveva pensato di cambiare il suo
nome, per Koryu andava bene, era contento di avere lo stesso nome
di suo padre, era stato veramente felice, ma come al solito non
era riuscito ad esprimere a parole ciò che sentiva nel cuore. E
alla fine, poco tempo dopo quell'evento, quando Koryu aveva
appena tredici anni, suo padre se ne era andato, portandosi via
con sè il suo cuore e la sua anima, lasciandogli tutti i suoi
beni. Sanzo aveva desiderato andare a scuola, si era iscritto a
un liceo, in questo modo credeva di riuscire a dimenticare, a
distrarsi dai suoi ricordi dolorosi…ma si era sbagliato.
Tutti lo guardavano da lontano, nessuno si avvicinava a lui, e
per questo si sentiva ancora Koryu della corrente del fiume, come
lo schernivano quand'era ancora molto piccolo. Ma poi un ragazzo
gli aveva rivolto la parola in modo gentile, avevano cominciato a
studiare insieme, forse erano persino diventati amici, nel
frattempo Sanzo aveva trovato e preso con sè Goku. Un giorno,
quando frequentava ancora il liceo, mentre tornava a casa, aveva
preso una strada diversa; non sapeva dove stava andando, ma poi
aveva visto quel ragazzino, tutto raggomitolato su se stesso,
aveva subito pensato a lui come ad un moccioso…quando senza
rendersene neanche conto gli aveva detto di seguirlo Goku lo
aveva guardato con un'espressione impaurita e confusa, allora gli
aveva teso una mano e allora il ragazzo non se l'era fatto
ripetere ancora, gli si era aggrappato con tutta la sua forza…la
forza della disperazione, non aveva detto una parola, i due erano
tornati a casa mano nella mano e da allora nessuno dei due era
più stato solo…
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Capitolo 3 – Abbandonato...
Goku chiuse la porta della sua stanza, un attimo dopo si ritrovò
di nuovo a piangere, non capiva, non capiva bene perchè si
sentiva così, ma sentiva solo paura che unita a una gran
confusione lo faceva stare malissimo, si sentiva inutile, non
sopportava se stesso. Continuava a farsi domande a cui solo Sanzo
avrebbe potuto rispondere, ma naturalmente lui non aveva il
coraggio di fargliele, troppo timoroso delle risposte che avrebbe
potuto sentire. Si ricordava bene quando Sanzo l'aveva preso con
sè, lui stava lì seduto tutto solo, era stato lasciato solo, e
ormai aveva esaurito le sue forze, non piangeva neanche, poi una
voce…
Sanzo- Vieni con me, seguimi.
All'inizio non ci aveva creduto, lo aveva guardato incredulo,
chiedendogli silenziosamente se era un frutto della sua
immaginazione o se era davvero la realtà, il biondo per risposta
gli aveva teso una mano e lui l'aveva presa in silenzio, troppo
incantato dal colore dei suoi capelli splendenti, un oro che
splendeva come il sole in mezzo al buio di quella giornata,
mentre i suoi occhi erano delle meravigliose pietre viola che
coloravano la sua anima facendogli dimenticare la sua solitudine.
Poi l'aveva condotto nella sua casa, un posto non troppo grande,
ma ben arredato con oggetti di buona fattura. Sorpreso Goku aveva
fatto di tutto per non essere maleducato, quel ragazzo lo
intimoriva un po', ma poi il suo spirito allegro aveva preso il
sopravvento e aveva sorriso, aveva rivolto un sorriso dolcissimo
a quel bel ragazzo biondo che gli aveva subito affibbiato il suo
soprannome.
Sanzo- Ehi, moccioso, come ti chiami?
Goku- Mo…moccioso io?
Sanzo- Sì, dico proprio a te moccioso.
Goku- Mi chiamo Goku.
Sanzo- Tsk, comunque sei proprio un moccio…
Ma Goku felice gli si era appiccicato ripetendo in continuazione
"grazie".
Sanzo- Moccioso appiccicoso, staccati.
Goku- Sono felice, sono felicissimo!
Sanzo- E ora va' a lavarti che hai proprio bisogno di un lavaggio…quello
lì è il bagno, su sbrigati se vuoi la cena.
Goku non se l'era fatto ripetere, aveva molta fame, era corso a
fare la doccia e poi si era accorto che non aveva vestiti di
ricambio.
Goku- (Non so neanche come si chiama, che stupido non gliel'ho
chiesto!!!) Ehi!!!
Sanzo- Che c'è?
Goku- Non ho vestiti di ricambio.
Sanzo- Prendi quelli che ci sono lì.
Goku li prese, erano così strani, ma avevano un buon odore...lo
stesso che aveva sentito abbracciando il biondo…poi era
uscito e aveva trovato la cena, aveva veramente una gran fame…Sanzo
lo aveva guardato con un'espressione del tutto indifferente al
suo vorace mangiare, l'unico commento l'aveva fatto alla fine.
Sanzo- Sei proprio un moccioso.
Goku- Tu…come ti chiami?
Sanzo- Mi chiamo Sanzo.
Intanto che Goku mangiava Sanzo aveva pensato a dove farlo
dormire…finora lui non aveva mai usato la stanza di suo
padre, e non aveva certo intenzione di farla usare a un moccioso,
perciò diede la sua stanza a Goku e andò a dormire in quella
del suo tutore. Goku era felicissimo…aveva capito che quella
era la stanza di Sanzo, era tutta piena del suo profumo, si
chiedeva come mai gliela avesse data, ma prima di finire in
ragionamenti complicati aveva sentito una grande paura di essere
nuovamente abbandonato, avrebbe voluto andare da Sanzo a
dirglielo, a parlargli, a fargli promettere che non lo avrebbe
lasciato, ma nulla, non poteva, non poteva dare fastidio fin da
allora, fin dal primo momento. Poi il giorno dopo quando Sanzo se
ne stava andando era rimasto molto dispiaciuto.
Goku- Aspetta Sanzo dove vai?
Sanzo- Vado a scuola. Tu intanto leggi…sai leggere?
Goku- Sì, non sono mica un moccioso.
Sanzo- Certo che lo sei…comunque leggi uno di quei libri che
ti ho preparato sul tavolo, dopo voglio che mi racconti quello
che hai letto, quindi vedi di leggere seriamente, se hai fame la
casa è ben rifornita, ci vediamo stasera.
Goku aveva paura ogni giorno che Sanzo non tornasse, ma sapeva
che era una sciocchezza, perchè
Goku- Sanzo…
Sanzo- Che c'è?
Hakkai- Ciao! Sanzo scusa ma credevo avessi visite…
Sanzo- Infatti non ne ho. Questo moccioso vive con me.
Goku- Moccioso a chi, Sanzo?
Sanzo- Stupido moccioso a te, hai capito?
E Sanzo si mise a prendere a sventagliate Goku con un libro che
aveva ancora in mano, mentre il ragazzo cercava inutilmente di
ripararsi la testa con le mani.
Hakkai- Su, su.
Sanzo- Tsk…”Dannazione perchè mi agito tanto? Hakkai
non avrà certo nulla da dire…”
Goku- Sanzo, io ho fame!!!
Sanzo- Moccioso , tu hai sempre fame!
E si diede di nuovo da fare con il suo libro, finché Hakkai non
li fermò di nuovo.
Hakkai- Come ti chiami?
Goku- Mi chiamo Goku, e tu?
Hakkai- Io sono Hakkai, lieto di conoscerti Goku.
Dopo Hakkai non aveva più conosciuto nessuno, immaginava che
Sanzo non avesse altri amici a causa del suo comportamento chiuso
e distante, ma in fondo se a lui stava bene così, perchè Goku
si sarebbe dovuto impicciare? Ripensandoci capì che magari era
stato proprio Sanzo a scegliere di vivere così, perciò non si
era immischiato.
Goku sentì di doversi alzare, qualcuno lo stava chiamando, una
voce al di là della porta…poi la porta si aprì di colpo ed
entrò Sanzo.
Sanzo- Si può sapere che ci fai ancora a letto a quest'ora?
Guarda che non ti accompagno a scuola oggi!
Goku si alzò di scatto, era stanco, perchè pensando non aveva
dormito molto, in più aveva avuto un sonno inquieto e pieno di
incubi…
Goku- Eccomi.
Sanzo uscì sbattendo la porta e Goku si vestì a velocità
incredibile, prese i suoi libri e andò a fare colazione.
Sanzo- Io non posso fare tardi a lezione!
Goku (mangiando)- Ti prego aspettami!
Sanzo- No, sono stufo di aspettarti moccioso! ”E' ora che tu
cresca!”
Sanzo uscì proprio quando Goku aveva quasi finito di mangiare, e
il ragazzo fece più in fretta che potè ma quando uscì Sanzo
non c'era più. Allora corse a scuola, nonostante tutto non
voleva disobbedire ad Sanzo, quindi si mise a correre velocemente
fino a quando si scontrò con qualcuno.
Goku- Ahi che botta!
Ragazza- Ehi, tu, mi sei venuto addosso, sta' più attento.
Goku- Scu…scusa, ma vado di fretta, sto andando a scuola.
Ragazza- Anch'io, ma non corro come una forsennata! Per caso stai
andando al liceo?
Goku- Sì, non ci starai andando anche tu per caso?
Ragazza- Sì, su facciamo la strada insieme, vediamo chi arriva
prima.
La ragazza si mise a correre ma Goku la riprese dopo un attimo e
mentre correvano lui le chiese come si chiamava.
Ragazza- Io mi chiamo Lirin Mayfair e sono al terzo anno e tu?
Goku- Mi chiamo Goku , anch'io sono al terzo anno, molto piacere
Lirin!
I due arrivarono a scuola appena in tempo, e anche nella stessa
classe, il professor Homura per fortuna perdonò loro quel
piccolo ritardo e attese come al solito la fine delle lezioni per
parlare con Goku.
Homura- Goku .
Goku- Eh? Cosa c'è professor Homura?
Homura- Hai conosciuto Lirin ho visto, bene, mi fa piacere.
Goku- “Ma che dice?” Eh? S...sì.
Homura- Allora hai pensato a quello che ti ho detto Goku?
Goku- Ah…sì, solo che io…
Homura- Parla pure.
Goku- “Sanzo…” Ho trovato qualcun altro...
Homura- Ah, tutto qui? Non c'è niente di male, se a te sta bene
così sono contento per te.
Goku- Sì, grazie, professore, buona giornata.
Goku stava andando fuori quando il professore di matematica lo
chiamò.
Prof- Goku .
Goku non lo sopportava proprio. Se non altro il professor Homura
era gentile con lui, invece il professore di matematica...
Prof- Allora? Ti ricordi quello che ti ho detto?
Goku- “Già, me ne ero dimenticato!” Ah...sì, mi
spiace, ma ora proprio devo andare.
Prof- Allora a domani.
Goku- Buona giornata!
Finalmente era riuscito a raggiungere la porta ma Lirin si mise
sulla sua strada.
Goku- Ehi, Lirin, per favore, devo andare…
Lirin- Bene, andiamo a casa insieme?
Goku- Eh? Uhm…
Lirin- Mi accompagni vero? A che pensi?
Goku- “Sanzo non è venuto…lo so già, eppure me
l'aveva promesso!” Solo se mi inviti a mangiare qualcosa!
Lirin- Eh? Va bene! Senti…
Goku- Dimmi…
Goku mentre uscivano si accorse che i suoi sospetti erano fondati…Sanzo
non era venuto, ma come aveva potuto continuare a sperare
nonostante tutto? Si diede dello stupido ma poi Lirin gli sorrise
e si sentì un po' meglio. Arrivarono a casa della ragazza, una
casetta ben fatta anche se non al livello di quella di Sanzo,
tenuta comunque con molta cura.
Lirin- Sono tornata, fratellino!!!
Kogaiji- Ah, ciao Lirin.
Yaone- Ciao Lirin!!!
Lirin- Kogaiji, Yaone, questo è Goku, un mio amico e compagno di
scuola.
Goku- Pia…piacere…
Anche Kogaiji e Yaone si presentarono, poi Lirin si rivolse a
Goku.
Lirin- Senti Goku, ti va se dopo mangiato studiamo insieme?
Goku- Eh? S…sì!
Lirin- “Che carino, è arrossito!” Ok, su vieni!
Così passarono tutto il pomeriggio insieme, Goku si divertì ma
il pensiero di Sanzo non lo abbandonava mai, e aveva una tremenda
paura che una volta tornato a casa non l'avrebbe fatto entrare,
l'avrebbe cacciato via. Goku salutò Lirin, suo fratello e Yaone
e prese la via di casa, qualche gocciolina di pioggia gli bagnò
il viso, perciò cercò di affrettarsi, ma quando arrivò a casa
era lo stesso zuppo da capo a piedi. Quindi suonò il campanello.
Come aveva previsto Sanzo era nero dalla rabbia quando venne ad
aprire, e senza dirgli di entrare gli parlò con un tono che a
Goku fece gelare il sangue.
Sanzo- Si può sapere dove sei stato fino ad adesso?
Goku- Mi spiace Sanzo…io…
Sanzo- Vattene, non voglio più vederti, stupido moccioso!!!
Sanzo gli sbattè la porta in faccia e Goku si sentì
sprofondare, la pioggia cominciò a diventare sempre più forte
mentre il ragazzo correva, fuggiva, scappava sotto l'acqua, le
lacrime si mischiavano alla pioggia, andava dritto senza una
meta, poi si scontrò con qualcuno.
Persona- Ehi, sta' attento!
Goku- Ah…mi spiace, per favore, mi scusi…
Ma la persona con la quale si era scontrato non gli lasciava il
braccio.
Goku- Per favore, mi lasci, per favore…
Persona- Goku !
Capitolo 4 - Non voglio essere solo
Stava di
nuovo piovendo. Era normale che fosse di malumore in fondo, ma
non riusciva ad accettare il profondo senso di vuoto che aveva
cominciato a sentire quando non aveva visto Goku tornare a casa.
Avrebbe voluto andare a cercarlo, ma sapeva che prima o poi
sarebbe tornato e allora gliene avrebbe dette quattro, ma poi
l'aveva visto, tutto bagnato, impaurito, e si era arrabbiato
ancora di più, perchè non gli aveva detto niente, certo stava
cercando di scusarsi, ma lui non aveva voluto sentirlo, l'aveva
cacciato senza dargli neanche il tempo di spiegarsi. Quello
stupido, non era altro che una scimmia, una stupida scimmia, non
poteva immaginare quanto si era preoccupato...o arrabbiato
perchè non era tornato a casa dopo la scuola, in realtà avrebbe
voluto abbracciarlo e dirgli di non farlo mai più, dirgli di non
farlo mai più preoccupare tanto...e invece ora si ritrovava
solo, solo ancora una volta, ma stavolta se l'era scelta la
solitudine, era lui che aveva scelto di cacciare via Goku, ma ora
non sapeva che fare, se non...aspettare, e sperare che Goku
tornasse ancora una volta da lui.
Goku aprì
gli occhi. Sentiva la pioggia contro i vetri, piano piano riuscì
a distinguere quello che aveva davanti...era seduto di fronte al
fuoco di un caldo camino, intorno a lui c'erano due braccia che
gli tenevano sopra una coperta di lana...Goku si mosse di scatto
allontanandosi quando si ricordò cosa gli era successo, si
voltò e guardò l'uomo che lo aveva aiutato.
Goku-
Pro...professor Homura... >///<
Homura- Ti
sei svegliato Son Goku. Qui c'è da mangiare se hai fame.
Dicendo
queste ultime parole si era alzato dirigendosi verso il tavolo.
Era una piccola stanza dall'aria molto accogliente sebbene non
fosse tenuta troppo in ordine, Goku si alzò e si sedette alla
sedia di fronte ad Homura, si sentiva leggermente a disagio,
inoltre i suoi vestiti non erano ancora del tutto asciutti.
Homura-
Non hai fame?
goku
mangiò in silenzio, tenendo lo sguardo basso, sentiva gli occhi
di Homura su di sè, non faceva altro che pensare a Sanzo
cercando in tutti i modi di non piangere, per fortuna quando ebbe
finito di mangiare Homura lo distrasse un po' da quei pensieri
chiedendogli se gli era piaciuta la cena.
Goku- Sì,
grazie professor Homura.
Homura-
Visto che non siamo a scuola puoi chiamarmi semplicemente Homura
e darmi del tu, Son Goku.
Goku-
Va...va bene, Homura...>///<
Homura-
(Possibile che debba essere sempre così carino?) Non vorrei
essere indiscreto ma...cosa ci facevi in giro sotto la pioggia?
Goku- (Era
logico che me lo avrebbe chiesto! E ora che gli dico?) ...
Homura- Se
non vuoi dirmelo non fa niente. Almeno dimmi, ora devi tornare a
casa?
Goku-
(Sanzo mi ha cacciato...ho ancora una casa?) N...non so, io...
Homura-
(Che gli sarà successo?) Se hai problemi posso ospitarti qui da
me.
Goku-
Ah...sì, per favore...
Homura-
Purtroppo però io ho una sola stanza da letto, ti sentiresti a
disagio a dormire con me Son Goku?
Goku-
(Cosa?) Eh...no, va bene. >///<
Homura-
Intanto vado a cambiarmi tu resta vicino al fuoco a finire di
asciugarti i vestiti poi cmq te ne do alcuni miei va bene?
Homura si
chiuse nella sua stanza e si mise velocemente i suoi caldi
pantaloni bianchi e la sua maglia di lana bianca giromanica, poi
cercò qualcosa di adatto al ragazzo che era nell'altra stanza,
prese un maglione blu e un paio di pantaloni neri, sperando che
gli andassero comodi. Quando tornò da Goku lo trovò in piedi di
fronte al camino, sentendo la porta si era voltato, il viso
sofferente e bagnato dalle lacrime che scendevano copiose sul suo
bel volto, quello sguardo implorava, gridava aiuto e Homura nono
potè fare a meno di lasciar cadere i vestiti che aveva preso e
di abbracciare Goku piano.
Homura-
Sfogati Son Goku, se ne hai bisogno devi piangere, non lo sai?
Goku-
Homura, Homura...
Goku lo
strinse forte aggrappandosi a lui, si sentiva morire, si sentiva
solo e inutile, avrebbe voluto morire, non trovava più altra
scelta, perchè l'idea di star lontano da Sanzo, di non vederlo
più, gli faceva male al cuore e all'anima, e sfogò tutta la sua
pena con Homura. Quando si quietò Homura gli parlò dolcemente.
Homura-
Vai a fare un bagno rilassante, vedrai che dopo ti sentirai
meglio, ecco - e prese i vestiti che aveva lasciato cadere - ti
ho preparato questi vestiti, spero ti vadano bene...
Goku
entrò nel bagno...era bellissimo, era meraviglioso poter fare un
vero bagno, star immerso nell'acqua...Sanzo non gli aveva mai
permesso di farne uno, diceva che le scimmie si lavano sotto la
doccia, ma in fondo Goku era l'ospite, quindi non avrebbe certo
protestato. Il calore dell'acqua lo fece stare meglio, gli
sembrava che lavasse via un po' di dolore, un po' di solitudine e
gli donava un po' di pace. Un po'. Le cose che Homura gli aveva
dato gli andavano un po' larghe, ma tutto sommato erano comode e
calde, quando uscì vidde che Homura lo stava aspettando.
Homura-
Eccoti Son Goku, stai meglio?
Goku-
Sì...grazie davvero Homura.
Homura
sorrise. Goku era così dolce...era troppo dolce e buono, cosa,
chi mai poteve permettersi di far soffrire una creatura così
pura...I due si coricarono nel letto di Homura, un letto
matrimoniale, infatti lui ci aveva vissuto con la sua amata
Rinrei, prima che morisse, era la prima volta che aveva compagnia
da quando lei l'aveva lasciato. Goku si sentiva un po' in colpa
ad approfittare così dell'ospitalità di Homura, ma in fondo lui
era stato gentile con lui, era stato l'unico a trattarlo come una
persona degna di rispetto.
Homura-
(Son Goku, come faccio a resisterti?) Se avessi bisogno anche
domani...
Goku- No,
per favore Homura...(Non so neanche io che fare ma se domani non
sistemo le cose con Sanzo, cosa molto probabile visto che non
vuole più vedermi, resterò di nuovo solo!)
Homura- Va
bene, come vuoi Son Goku.
Goku-
Uhm...allora buonanotte...grazie comunque...
Homura lo
guardò intensamente negli occhi.
Homura-
Buonanotte Son Goku...
Goku
rimase sorpreso, Homura aveva avvicinato il suo volto al suo e
gli aveva rubato un bacio, dopo si era girato dall'altra parte e
non gli aveva più rivolto la parola.
Goku-
(Non...non ci credo!!! Perchè, perchè, no...) ...>///<
Homura-
Son Goku, Son Goku, sveglia!
Goku-
Uhn...che c'è?
Homura-
Non vuoi venire a scuola oggi?
Goku si
ricordò tutto quello che era successo...non poteva certo stare
ancora a casa di Homura, si alzò seppur di malavoglia e quando
fu solo mise i suoi vestiti...i vestiti che gli aveva comprato
Sanzo...trattenendo le lacrime che gli stavano salendo uscì
dalla stanza e mangiò quello che Homura gli aveva offerto, senza
dire una parola. Quando ebbe finito Homura gli parlò.
Homura-
Allora, andiamo a scuola insieme?
Quanto
aveva voluto, quanto aveva desiderato che Sanzo gli rivolgesse
quella semplice frase...
Goku- Sì,
va bene.
Arrivarono
a scuola e Goku fu contento di rivedere Lirin, era una ragazza
così allegra e solare, la invidiava un po', lei aveva una
famiglia, aveva qualcuno che la amava, ma sapeva che pensare
queste cose non serviva ad altro che a farlo sentire peggio,
quindi scacciò quei pensieri e si sedette accanto a lei
sorridendole. Le ore trascorsero lente e noiose tra la filosofia
e le scienze, Goku era terribilmente nervoso, conscio che sarebbe
stato di nuovo solo, l'idea lo faceva morire...poi suonò la
campanella, Lirin gli chiese se voleva studiare anche oggi con
lei, ma lui rifiutò tristemente dicendo che oggi non poteva.
Goku pensò di dare un ultimo sguardo ai suoi professori, un
ultimo sguardo ad Homura...Ma mentre pensava a questo si accorse
di una figura che lo fissava, occhi viola di ghiaccio, capelli
d'oro e un'espressione da far gelare il sangue, un misto di
sorpresa e rabbia, Goku non poteva credere ai suoi occhi, aveva
davanti a sè il suo sole! Improvvisamente si fermò, non aveva
il coraggio di andargli incontro, si sentiva troppo in colpa,
Sanzo quando vide che si era fermato si avvicinò a lui senza
cambiare espressione.
Goku- (Non
posso dirgli nulla, mi odia...io, io non voglio, non voglio!!!)
...
Sanzo-
Allora? Cosa aspetti, andiamo scimmia.
Sanzo
era...era deciso, il suo solito tono freddo e autoritario, Goku
non potè fare a meno di seguirlo, mentre si avviavano verso
l'uscita incontrarono il professor Shien.
Shien- Ah,
Genjo Sanzo, cosa ti riporta qui? Come stai?
Sanzo- (E
che te ne frega? Tzè...) Sto benissimo.
Goku- (Uno
più acido dell'altro, qui la cosa si fa pericolosa...) Ehm...
Shien-
Allora, sei amico di Son Goku?
Sanzo-
(Amico? Ma sta scherzando?) Sono il suo tutore.
Goku-
(Tutore, tutore...uffa, per me Sanzo è più di un tutore) ...
Shien- Ah,
bene, volevo giusto parlare con qualcuno.
Sanzo e Shien entrarono a parlare, Goku rimase solo in corridoio,
almeno finchè non vide Homura, che stava giusto passando di lì.
Homura-
Son Goku!
Goku-
(Tsk...tanto io non gli parlo!) ...
Goku fece
finta di non averlo sentito anche quando si avvicinò di più a
lui e parlò a bassa voce.
Homura-
Non ti sarai mica offeso...ti assicuro che mi è venuto come
gesto spontaneo, non avevo alcuna intenzione di mancarti di
rispetto.
Sanzo
intanto aveva finito di parlare con Shien e si accorse che Goku
aveva l'aria imbronciata mentre il professor Homura lo guardava,
uscì e si fermò ad aspettare che la sua scimmia desse segno di
voler andare.
Goku- E
invece sì, non m'importa!!! >///<
Homura
rimase sorpreso...possibile che Goku dovesse essere così?
Comunque sapeva che ora non poteva certo far nulla, Sanzo aveva
preso il suo alunno per mano e lo conduceva via.
Goku e
Sanzo arrivarono a casa, Sanzo gli disse di sedersi e lui
obbedì.
Sanzo- Ora
noi dobbiamo fare un bel discorso.
Capitolo 5 - Il mio sole
Goku-
(Scusa, scusa, scusa...) .......
Sanzo-
(Dannazione perchè mi devo sentire così in colpa? Non mi
importa più niente, non m'importa!!!) ...mi...beh io...
Goku-
(Cosa mi vuoi dire Sanzo?) ...
Sanzo- (Al
diavolo tutto!) ...mi sono preoccupato stupida scimmia!
Goku-
Pre...preoccupato...per me?
Sanzo-
Esatto, hai capito bene, e non farmelo ripetere.
Goku- No,
no, Sanzo dillo ancora, altrimenti non ci credo!
Sanzo
prese a sventagliate Goku che protestava mentre gli diceva quello
che voleva sentire.
Sanzo- Mi
sono preoccupato va bene, stupida scimmia!!! >/<
Goku- Sì,
sì, Sanzo!!! >///<
Sanzo
smise di colpirlo e si calmò, ora non era più solo, come aveva
fatto a non capirlo, per lui Goku era l'unica ragione di
vita...come faceva a farglielo capire, lui non aveva mai espresso
i suoi sentimenti a parole, ma mentre Komyou Sanzo aveva saputo
capirlo, la scimmia non l'avrebbe compreso altrettanto
facilmente.
Goku-
Sanzo, ti posso dire una cosa?
Sanzo-
Parla scimmia.
Goku-
Però...potresti anche arrabbiarti...
Sanzo-
Tzè...se non me lo dici non lo saprai mai!
Goku-
Beh...stanotte mi ha ospitato Homura...
Sanzo-
Che...che cosa?
Goku-
Beh...prima di dormire...beh...insomma... >///<
Sanzo-
Parla scimmia!!!
Goku- Mi
ha baciato! >////////<
Sanzo-
(Cosa!?!?!?!?!) ...
Goku-
Sa...Sanzo...
Sanzo-
(Maledetto Homura! Non l'ho mai sopportato quando andavo al
liceo!!!) Taci! Tzè, cosa vuoi che mi importi?
Goku-
E...mi ha fatto fare un bagno...intendo un bagno vero, come
quello che fai tu...
Sanzo-
(Mi...mica insieme no? Se no io lo strozzo, lo ammazzo!!!) Che
vorresti dire con questo?
Goku-
Beh...anche io voglio fare il bagno nella vasca!
Sanzo-
(Tsk...) Stupida scimmia...e va bene ma lo faccio prima io il
bagno.
Goku- No, aspetta Sanzo!!!
Sanzo-
Insomma si può sapere che c'è ancora?
Goku- Io
veramente volevo fare il bagno con te. >///<
Sanzo-
Cosa?!?! E da quando sei diventato così sfacciato da dirmelo?
>///<
Goku-
Ahah, Sanzo sei arrossito ti ho visto!!!
Sanzo-
Tsk, stupida scimmia...io non faccio il bagno con gli animali.
Goku-
Eddai Sanzo che ti costa, poi mica ti vergognerai di me no?
Sanzo-
N...no, ma cosa dici!
Goku-
Allora dì di sì, ti prego Sanzo, ti prego ti prego ti prego ti
prego...
Sanzo- Va
bene ma smettila di fare tutto questo baccano!!!
Sanzo era
comunque entrato per primo nell'acqua calda, intanto Goku si
stava spogliando "come un moccioso" completamente senza
pudore, si girò perchè non voleva guardarlo mentre si immergeva
nella vasca con lui, in fondo alla fine pensandoci non riusciva a
capire perchè si sentiva tanto nervoso...
Goku-
Eccomi, Sanzo sono qui.
Goku era
entrato, l'idea di fare il bagno con qualcuno lo faceva sentire
strano, lui era stato felice a fare il bagno con il suo
maestro...Komyou Sanzo, l'unico che era riuscito a fargli provare
sentimenti puri e sinceri, almeno finchè non aveva incontrato
Goku, ora la scimmia era stesa accanto a lui nell'acqua, fuori
teneva solo la testa e aveva gli occhi chiusi tanto che dopo un
po' Sanzo cominciò a chiedersi se non si fosse addormentato, ma
poi Goku parlò, quasi a rispondere alla sua domanda silenziosa.
Goku-
Sai...avevo paura di restare solo...
Sanzo- Tzè...stupida scimmia...
Goku- Non
abbandonarmi Sanzo!
Sanzo-
Uhn..non lo farò...
Goku-
Promettimelo! Promettimi che non mi lascerai mai solo!
Sanzo-
Ca...calmati, sta' steso e non agitarti, scimmia!
Goku- Ok,
ma tu dimmelo!
Sanzo- Ti
prometto che non ti lascerò mai solo...sei contento adesso?
Goku- Sì,
sì, Sanzo sono felicissimo, ti voglio bene!
Goku si
era gettato su Sanzo cingendogli il collo con le braccia,
facendolo così scivolare che per poco non si ritrovò in acqua.
Sanzo-
Stu...stupida scimmia, staccati! >//<
Finito il
bagno Sanzo fece per andare nella sua stanza, perchè ora non
aveva certo intenzione di rivestirsi di fronte a Goku. Goku
però, da parte sua, lo stava seguendo in camera.
Sanzo-
Che...che vuoi ancora?
Goku-
Dormire con te è ovvio! >///<
Sanzo-
Tzè! Io non dormo...
Goku- Sì,
lo so non dormi con gli animali, ma hai detto che non mi avresti
lasciato solo, e io mi sento solo in quella stanza, senza di
te... >///<
Sanzo-
Tzè...hai la testa dura.
Goku-
Allora questo è un sì vero?
Sanzo-
(Chi tace acconsente no?) ...
Sanzo mise
le sue solite cose, il top e i pantaloni neri che usava sempre
per dormire, Goku invece portava il pigiama di Sanzo, quello che
aveva indossato la prima volta che aveva dormito da Sanzo. I due
si coricarono, l'unica luce che c'era era quella della luna piena
in una notte finalmente limpida e serena, Goku però non aveva
alcuna voglia di dormire, proprio ora che era riuscito ad entrare
nel mondo di Sanzo.
Goku-
Sanzo.
Sanzo-
(Non ha intenzione di farmi dormire oggi...) Che c'è?
Goku- Ti
voglio tanto bene!
Sanzo- (Ma
perchè dev'essere sempre così diretto?) E lo dici in questo
modo?
Goku-
Certo, mica mi vergogno a dirtelo!
Sanzo-
>///<
Goku-
Ah!!! Quanto sei carino quando arrossisci, Sanzo-chan!
Sanzo-
(Carino...io?) Cosa? Ti avevo detto di non chiamarmi in quel
modo...
Goku- No,
dai Sanzo, calma, per favore!!!
Sanzo-
Tzè...
Goku si
avvicinò a Sanzo e gli diede un leggero bacio sulla guancia, un
bacio "da moccioso", un bacetto dolce e innocente,
Sanzo però divenne tutto rosso e non riuscì a trattenere un
sorriso.
Sanzo-
Tsk...beh ora dormi, buonanotte.
Goku- Ma
Sanzo non mi dai il bacio della buonanotte?
Sanzo-
Tsk...intendi come ha fatto Homura?
Goku-
Eh...ma che hai capito Sanzo! >///<
Sanzo
avvicinò il volto a quello di Goku che divenne ancora più
rosso.
Sanzo-
Guarda che potrei anche ingelosirmi...
Sanzo gli
diede un dolcissimo bacio sulle labbra, non voleva più
nascondere ciò che provava, dopo rimase per molto tempo a
guardarlo in viso senza allontanarsi da quel viso da ragazzino,
rapito dai suoi profondi occhi dorati.
Goku- Sei
così bello Sanzo...i tuoi capelli, i tuoi occhi...Sanzo sei più
bello del sole!
Sanzo- Ma
cosa dici scimmiettina...sono i tuoi occhi ad essere più belli
del sole...
Goku- Dici
davvero...?
Sanzo-
"Ho deciso io devo farlo, devo dirglielo!"
Sì...io...non ti lascerò più solo, io...
Goku-
Sanzo...
Sanzo-
...ti voglio bene Goku, tu sei il mio sole!
Goku-
Sanzo non...
Ma Sanzo
gli chiuse le labbra con un altro dolce bacio, finalmente ci era
riuscito, finalmente era riuscito ad esprimere i suoi sentimenti
a parole, aveva superato la sua paura, la paura di essere ferito
per aver dato amore. I due rimasero a dormire abbracciati in una
dolcezza infinita, addormentandosi con la certezza di non essere
mai più soli.
Owari.