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Autore: SAKURACHAN_KumikoKurokawa    19/08/2009    12 recensioni
"Ma perchè no?" "Perchè no, punto e basta non insistere Al!!!" "Aaaah fratellone sei davvero cocciuto quando ti impunti in questo modo!"
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Pinako Rockbell, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...Perchè è meglio così...



<< Ma perchè no? >>
<< Perchè no, punto e basta non insistere Al!!! >>
<< Aaaah fratellone sei davvero cocciuto quando ti impunti in questo modo! >>

Una grossa armatura si allontanava da una sagoma, con la quale stava colloquiando precedentemente, per chissà quale motivo.
<< Lo so, lo so... ma è meglio così... per tutti >>

<< Allora? >> chiese un'anziana signora intenta a fumare un pipa dal collo esile. L'armatura alla quale aveva posto la domanda, scosse di poco il capo di ferro, che cigolò appena, suono un po' sinistro se accompagnato al rumore del vento della sera oramai inoltrata.
<< Ah, quel ragazzo, non cambierà mai... >>

<< Edward... sei un idiota colossale... >>
La voce soffocata dal cuscino che teneva premuto sul volto. I lunghi capelli biondi erano sparsi sul materasso dalle lenzuola candide, il corpo scosso da qualche piccolo fremito.
<< Col cavolo... non verserò nemmeno una lacrima per te... >> si costrinse.
Arrabbiata, si alzò di scatto e scese con passo pesante le scale, si fermo nella calda e accogliente cucina facendo sobbalzare i suoi occupanti.
<< Winry... pensavo dormissi. >> constatò Pinako, ricomponendosi. << Dov'è l'Idiota? >> chiese furiosa.
Alphonse, che era vicino la finestra, la indicò con il grande pollice della mano, temendo che se avesse solo detto una parola lo sguardo dell'amica lo avrebbe incenerito all'istante.
<< Bene! >> disse la ragazza prendendo una giacca dal divano, che poi scoprì essere quella di Ed, e uscendo di casa, non sentendo le proteste di Al e Pinako.
<< Ti faccio vedere io chi è la fissata paranoica Edward Elric!!! >> disse Winry procedendo a passo di marcia verso l'aperta campagna che circondava la sua abitazione.

<< Sei sempre la solita. >>
Silenzio.
<< Ehi, Winry...??? >>
<< Si... ho sentito, Ed. >>
I due erano in una stanza circondata da vari attrezzi, pezzi di ricambio per auto-mail e vari oli lubrificanti. Edward era seduto su un piccolo sgabello, mentre Winry stava trafficando con il suo braccio meccanico, quest'ultimo poggiato su un carrellino.
<< Chissà che cosa mi aspetti veramente ogni volta che te lo chiedo... >> disse sconsolata la ragazza, mentre prendeva un giravite dalla cassetta degli attrezzi.
<< Per questo sei sempre la solita, ogni volta che ci vediamo, mi dici sempre le stesse cose... >> Ed abbassò il capo di poco, chiuse gli occhi e una smorfia di dolore gli si dipinse in volto << ... Diventi pesante... >>
Un sussulto... Edward lo avvertì distintamente... di maledisse, ma era quello che si era prefissato di fare, quella situazione tra i due stava diventando irrimediabilmente pericolosa. Così l'alchimista decise di rincarare la dose:
<< Sei la solita fissata paranoica, è la nostra vita... non la tua. Tu non ne fai parte, quindi stanne fuori. >>
Questa volta avvertì solo il rumore dello sportellino del braccio che si chiudeva, poi...
<< Idiota! >>
<< Cosa? >> chiese Ed voltandosi, costatando che Winry stava per colpirlo con un attrezzo in quel momento non ben identificato a causa del movimento, ma dopo esserselo ritrovato conficcato in testa capì che si trattava di una chiave inglese.
<< SEI UN PERFETTO IDIOTA!!! >> gridò con le lacrime agli occhi.
<< MA SEI IMPAZZITA??? E POI IO SAREI L'IDIOTA??? VOLEVI UCCIDERMI??? >> gridò di rimando Ed massaggiandosi il bernoccolo accompagnato da qualche rivolo di sangue.
<< Tanto... >> disse piano <<... Tanto... >> il tono della voce in crescendo <<... TANTO... >> adesso stava di nuovo urlando, alzò la testa di scatto. Le lacrime l'avevano colta in fallo.
<< Tanto prima o poi ti farai ammazzare, che cambia se ti ammazzo prima io, eh Ed? >>
Il ragazzo rimase immobile, lo sguardo freddo, il cuore a pezzi. Il suo volto non lasciava trapelare alcuna emozione, e li Winry constatò quanto glaciale potesse essere quello sguardo del colore dell'oro.
<< Hai finito? >>
Pugno nello stomaco. Perchè? Perchè si comportava in quel modo?
<< Va al diavolo! >> disse la meccanica uscendo dalla stanza e correndo ai piani superiori, sotto gli sguardi perplessi ma rassegnati di Al e Pinako; le voci che aveva sentito avevano fatto da prologo a quella scena.
Edward fece lo stesso. Dopo essersi rimesso la maglietta, uscì dalla piccola stanzetta, si sentiva oppresso, chiuso, senza aria... ecco gli mancava l'aria...
<< Io esco. >> disse.
<< Aspetta fratellone. >> disse l'armatura che lo seguì con tono apprensivo.
Il vento aveva iniziato a soffiare in modo continuo, portando con se la brezza fresca della sera. I capelli di Ed gli frustavano il viso, ma non li intrappolò con l'elastico... li lasciò fare.
<< Fratellone, ma che è successo??? >> chiese Al fermandosi a qualche passo dal fratello.
<< Nulla. >> tagliò corto lui.
<< Impossibile, le vostre grida dicevano tutto il contrario... >> rimbeccò Alphonse con tono comprensivo, ma Edward era stanco di quella situazione, lui ci stava male più di lei... la consapevolezza di ferire una persona volontariamente, per il suo bene, è un peso amaro e doloroso da portarsi dentro... sopratutto se si prova...
<< Ho detto che non è successo nulla, chiaro??? >> il tono di voce di Ed era tornato duro e imperturbabile, anche se le sue viscere gridavano pietà per quel comportamento forzato e innaturale.
<< Sicuramente la colpa è tua se Winry ha reagito in quel modo... quindi perchè non le chiedi scusa? >> disse Al, adesso cominciava a spazientirsi anche lui.
Ed strinse i pugni... ovvio che era colpa sua, ma lo aveva fatto per un motivo... e non aveva intenzione di svelarlo nemmeno a suo fratello.
<< Non accusarmi ingiustamente. >>
Quante volte aveva mentito nell'arco di una sera? Due? Tre? Aveva perso il conto.
<< Ma allora perchè non metti da parte questa tua stupida ostilità nei suoi confronti? Sai benissimo che Winry è... >>
<< LO SO!!! >> gridò Ed abbassando il capo violentemente.... a quel suo grido, il vento cominciò a soffiare più forte.
<< Allora perchè non vai da lei e fate pace? >> chiese implorante Al. << Perchè no! >> replicò l'alchimista imperterrito.
<< Ma perchè no? >> adesso anche Alphonse aveva alzato al voce.
<< Perchè no, punto e basta non insistere Al!!! >> disse Ed allontanandosi di poco dal suo interlocutore.
<< Aaaah fratellone sei davvero cocciuto quando ti impunti in questo modo! >> concluse Al correndo via, lasciando suo fratello in mezzo alla campagna.
<< Lo so, lo so da sempre... ma... è meglio così... per tutti. >>

Come se avesse intrapreso una battaglia senza esclusione di colpi, Ed si accasciò sul prato con le braccia aperte e occhi chiusi. Inspirava ed espirava a fondo, cercando di raggiungere una calma apparente, una calma che gli sarebbe servita per incontrare nuovamente quegli occhi blu, che adesso stavano sicuramente piangendo.
Si diede due schiaffi, e quello dato con l'auto-mail, gli procurò subito un rossore diverso... e gli aveva fatto anche più male.
<< E' meglio, si è meglio così. >>
Improvvisamente un rumore alle sue spalle lo fece scattare sull'attenti. Si mise seduto e si voltò... Sgranò gli occhi stupido quando vide chi era. Poi distolse lo sguardo e si voltò dicendo:
<< Che sei venuta a fare? >>
Winry aumentò la presa sulla giacca che teneva stretta tra le mani, cercando di trattenere le lacrime, quello sguardo di sufficienza, lo odiava, e non gli apparteneva. Però fece una cosa che stupì più se stessa che Edward. Perchè se una cosa ti fa stare male non gli vai incontro, cerchi di allontanartene il più possibile... ma lei in quel momento voleva essere guardata negli occhi, anche se quegli occhi, in quel momento, le facevano male.
Cosi si inginocchiò sul prato accanto a lui, gli prese con forza il mento e lo costrinse a voltarsi. Ed rimase spiazzato arrossì lievemente a quel gesto, ma sparì quasi subito quando i suoi occhi incrociarono quelli di lei, così decisi e severi.
<< Dillo di nuovo. >> disse Winry con voce ferma. Ed non capiva.
<< Cosa? >> disse come cadendo dalle nuvole.
Winry gonfiò le guance spazientita << Quello che mi hai detto poco fa... dillo adesso... Guardandomi negli occhi. Dì che sono pesante, che sono fissata e paranoica... Negami adesso il fatto che non rischi la vita ogni santo giorno. >>
Il ragazzo era ancora più spiazzato di prima, se ne era accorta... assurdo da supporre ma era così. Un senso di tristezza gli prese il cuore in una morsa dolorosa, mentirle guardandola negli occhi... No non poteva farlo.
Voltò di poco il capo, non poteva andare oltre, sarebbe di li a poco crollato, ma Winry, ancora con la mano che gli bloccava il mento, lo voltò nuovamente verso di lei suscitando un piccolo grugnito contrariato da parte dell'alchimista.
<< DILLO ACCIDENTI!!! >> urlò disperata. Il ragazzo sussultò, era un grido disperato, così decise di gettare le carte in tavola...
<< Non posso... >> sussurrò chinando il capo, il volto oramai libero dalla piccola mano della bionda. << Non posso... perchè ti mentirei spudoratamente. >> concluse grattandosi la nuca. Adesso Winry lo guardava stupita e una domanda spontanea le affiorò sulle labbra:
<< Allora... perchè? >>
<< Perchè è meglio così... >> adesso la stava guardando, gli occhi dorati come illuminati di luce propria, non poté resistere... Gli diede un pugno in testa.
<< Idiota!!! >> la voce rotta dalle lacrime trattenute. << Sei un idiota.... per chi credi che sarebbe meglio??? Per me? Per te? IDIOTA! >> disse arrabbiata cercando di colpirlo nuovamente, ma il suo polso venne fermato dalla mano d'acciaio.
Winry guardò Edward, non capiva il suo comportamento... poi quest'ultimo disse:
<< Winry... quello che provi tu... per me... >> si fermò, alzò il volto per guardarla negli occhi pieni di lacrime... sorrise appena mentre, delicatamente lasciava la presa sul suo polso esile.
<< Io... non... >> tentò di dire, ma le parole le morirono in gola, tutte quelle emozioni, lo sguardo di Ed puntato addosso, il suo sorriso... era confusa.
<< ...E' uguale. >> concluse Edward.
Quelle parole, dette in un sussurro, furono portate dal vento al cuore della ragazza, che perse qualche battito. Possibile? Forse sognava, o forse il colpo con la chiave inglese, prima, e il pugno dopo, lo avevano fatto uscire di senno del tutto.
<< Proprio perchè ho capito questa cosa, ho cercato un modo... per... >> disse Ed, ma si fermò... doveva essere il più delicato possibile, e lui in questo non era per niente bravo.
<< Idiota. >> disse Winry sorridendo tra le lacrime << Sei solo un idiota.... >>
Adesso era Ed ad essere confuso e irritato allo stesso tempo... lui che per la prima volta cercava disperatamente di fare un discorso serio, veniva deriso in quel modo.
Decise di essere più esplicito e di fare a modo suo. Decise che semmai un giorno avesse raccontato quella situazione al suo fratellino, gli avrebbe dimostrato che i gesti valgono più delle parole, almeno vengono comprese fino in fondo.
Di slancio... l'abbracciò...
Il vento era come se fosse sparito di colpo, spazzato via dallo spostamento d'aria venutosi a creare da quel movimento.
<< Sei tu l'idiota... io... io parlo sul serio. >>
Winry era immobile, il suo cervello era incapace di mettere in fila un discorso sensato, sentiva solo il calore dell'abbraccio in contrasto con il freddo metallo. Poggiò la testa sulla spalla sinistra, respirò il profumo dei suoi capelli, era bello come se lo era immaginato, no di più.
Edward stava per mollare tutto e scappare lontano da quella situazione, per lui era troppo, ma qualche cosa lo trattenne, un risatina, e due braccia morbide che gli cinsero il corpo.
<< Allora diciamo che siamo due idioti. >> disse con voce sottile, Ed sentiva che era più rilassata, più tranquilla. Sorrise involontariamente, sia per i pensieri che mai si sarebbe sognato potessero affiorargli in mente, sia perchè l'odore dolce di lei gli solleticava le narici.
Poi, come un incantesimo spezzato...
<< Domani vai via... >> disse affondando la testa nella maglia nera di lui. Ed sospirò sconfitto, era bello ritrovarsi, ma altrettanto brutto doversi separare.
<< Mmh... si. >> mugugnò mentre appoggiava il mento sulla sua testolina bionda, che si alzò di scatto facendo mordere la lingua al povero Ed.
<< Ahi... Winly... mannaggia, ma c-che ti è... >> disse con una mano davanti alla bocca. Rimase sorpreso di vedere l'amica sorridente.
<< Va bene... e poi lo sapevamo entrambi no? >> disse mentre si alzava.
<< Si... >> rispose con un sorriso triste l'alchimista, sapeva perfettamente quanto la sua amica si stesse sforzando per fare quel sorriso.
<< E poi... >> proseguì << E' meglio così... >> adesso guardava il cielo stellato, il viso più rilassato, il cuore leggero grazie alla criptata dichiarazione di Ed, ma che aveva raggiunto perfettamente l'obbiettivo.
Si avvicinò a quel corpo morbido ed esile, profumato e candido... realizzando che Winry era una ragazza splendida sia nel corpo che nell'animo, e un pensiero gli balenò nella mente.
<< Si è meglio così... >> lei si girò a guardarlo lui fece altrettanto proseguendo << ... Ma non sarà così per sempre... >> Winry lo osservava stupida, poi sorrise, si non sarebbe stato così per sempre un giorno sarebbe tornato da lei per rimanere... definitivamente.
Gli prese la mano timidamente, lui la strinse senza pensarci troppo su, e insieme fecero rientro a casa.

Il mattino seguente Winry si alzò molto presto, aveva dormito poco e male. La sua mente era affollata dalle immagini della sera prima... la litigata, l'abbraccio, gli sguardi...
<< Si Winry, vedrai che oggi sarà come sempre... >> disse sospirando pesantemente, e prendendo un sorso di latte dalla tazza che rigirava tra le mani.
<< Cosa sarà come sempre? >> disse una voce alle sue spalle.
Si girò di scatto presa dal panico. Ed l'aveva sentita, fortuna che non era stata troppo esplicita. Doveva levarsi quel brutto vizio di pensare ad alta voce.
<< Già sveglio? >> chiese la bionda cercando di cambiare argomento, mentre affondava la faccia nella tazza.
<< Si, non avevo poi così sonno... >> disse avvicinandosi a lei per poi proseguire << Allora? Cos'è che sarà come sempre? >> i loro volti erano ad un palmo di naso, e Edward era profondamente accigliato.
<< No, nulla davvero, solo che... >>
Improvvisamente si senti levare dalle mani la tazza del latte, ne seguì ogni suo movimento, per poi vederla posare sul ripiano della cucina alla quale anche lei era appoggiata.
<< Niente sarà come sempre, Winry... >>
Dopo quella frase sussurrata, la distanza che li separava si accorciò in un battito di ciglia... Winry sgranò gli occhi, la stava baciando? Si sentiva le gambe molli e il cuore le faceva male per quanto in fretta battesse. Decise di lasciarsi andare a quella dolce sensazione... non credeva che le labbra di Ed potessero essere così delicate e morbide.
Dopo qualche istante che ad entrambi parve infinito, si allontanarono... Winry era confusa e visibilmente imbarazzata, mentre Ed, leccandosi le labbra esclamò:
<< Mmmmh... >>
<< Cosa? >> chiese Winry un po' scocciata, sicuramente stava per dire qualche cosa di stupido che l'avrebbe mandata su tutte le furie.
<< Non credevo che... >> iniziò guardandola beffardo <<...Il latte potesse essere così ... >>
Winry arrossì violentemente portandosi una mano alla bocca e poi guardando la tazza li vicino.
<< Scusa... io non... tu odi il latte. >> disse quasi mortificata. Edward rise e disse carezzandole la guancia e guardandola negli occhi:
<< Si... ma è molto meglio così. >>


Angolo dell'Autrice: Ecco un'altra one shot edxwin, ovviamente è scritta di getto, mi gironzolava per la testa e quindi... ecco questa schidezzuola XD. Ringrazio per le recensioni di Il peccato più grande:Cleo92, maddy_chan eLady_Ginny, Grazie davvero ^O^
A presto
SAKURACHAN
   
 
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