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Autore: Khailea    06/10/2020    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 
 
Ayame:
 
Era stato semplice trovare ciò a cui puntava. Trovato il primo spacciatore questa volta Ayame aveva deciso di usare un po’ di erba, anzi, un bel po’.
Con tutti i soldi che aveva una persona normale sarebbe stata apposto per almeno un mese con la quantità comprata, ed invece lei l’aveva già quasi finita subito.
Fumare marijuana era facile e non creava una dipendenza fisica, però non era comunque qualcosa da prendere alla leggera.
Qualsiasi sostanza presa, che sia una droga o dell’alcol, può avere un effetto diverso in base allo stato mentale ed emotivo di una persona.
La marijuana può aiutare a rilassarti, e può divertirti soprattutto in compagnia dei tuoi amici, ma se si è in uno stato più simile a quello della ragazza le cose cambiano.
La paranoia ti assale, i pensieri si accumulano, e le cose diventano più difficili.
Il suo obbiettivo era ricacciare quei pensieri, e proprio il non riuscirci la spingeva a fumare di più.
Esagerare in quel modo non le avrebbe fatto bene, e visto lei non fumava iniziare non era stato semplice, tra una continua tosse ed un forte bruciore alla gola per il suo sforzarsi.
Avrebbe dovuto anche tener da conto la sua sopportazione, per la quale probabilmente le sarebbe bastato un consumo decisamente inferiore a quello stava assumendo, ma non le importava.
-Non vanno via…-
Continuava perfino a piangere ora che non riusciva a trattenere il mare di pensieri negativi che l’attanagliava.
Non aveva nemmeno voluto spostarsi in un luogo sicuro, era semplicemente in mezzo ad un vicolo, e per questo presto venne notata da qualcuno.
-Ehi, ma tu sei la tipa dell’altra sera.-
A parlare era stato il ragazzo che le aveva dato l’ecstasy.
Il mondo era piccolo a quanto pare.
-Caspita! Vedo che hai un bel po’ di roba, che ne dici di dividere.-
Non appena allungò la mano Ayame afferrò la propria motosega, e con un movimento secco gli strappo il braccio dal corpo.
-AAAAAAAAH!-
Le urla del ragazzo naturalmente attirarono varie persone, mentre questo era a terra agonizzante in una pozza di sangue.
Nonostante non fosse del tutto lucida la ragazza capì fosse il momento di andarsene, ma gli sputò in faccia prima di farlo.
-Questo è per avermi dato roba scadente.-
Era svenuta in mezzo alla scuola, fortunatamente per lui non le era successo nulla, altrimenti avrebbe perso molto più che un braccio.
Ora assieme alla tristezza sentiva montare anche la rabbia, che si mischiò a quella per Annabelle.
-Quella stronza vuole ingannarmi…credevo che anche gli altri all’inizio volessero farlo, ma mi sono sbagliata…lei però è una puttana, mi ha già rubato Lighneers…ma sono stata io a ferirlo, ho agito di impulso. Mi odiano tutti…ma hanno detto di volermi perdonare…sarebbe troppo faticoso, non ne valgono la pena. Io sono meglio di loro, sono superiore, sono perfetta…faccio schifo, mi odiano, e anche Lighneers mi odia.-
Quell’insieme di frasi senza senso non erano certo date dalla marijuana, e mostravano il miscuglio incomprensibile di emozioni e paure che viveva.
Se solo avesse fatto più attenzione al cellulare, ed avesse ascoltato chi aveva vicino, forse avrebbe capito non era sola come credeva.
 
 
 
 
 
 
-Ok, quindi fatemi capire. Prima hanno attaccato Johanna, e qui, non ci piove, siamo tutti sicuri nessuno abbia nulla contro di lei, e che quindi non fosse l’obbiettivo principale. Dopo nemmeno un’ora però hanno attaccato anche te Zell.-
-Esatto.-
Il biondo non aveva aspettato un secondo, non appena si era liberato di quel tizio, o meglio quando era scappato, era subito corso dagli altri per avvertirlo.
Tutti erano stati piuttosto scioccati dalla rapidità con la quale avevano attaccato, e soprattutto Astral per decidere il da farsi aveva deciso di riepilogare.
-Quindi l’obbiettivo sei tu Zell nya?-
Chiese Lacie, in tono più retorico che altro.
-Gli unici che avevano degli affari in sospeso con lui erano i tizi delle pillole di satana.-
Osservò Alexander cercando di costruire un pensiero logico, Hope però non era molto sicura delle sue parole.
-Ma li abbiamo sconfitti…-
-Qualcuno potrebbe essere sopravvissuto.-
Alle parole di Vladimir Zell rivide davanti a sé il viso di Serena, e del momento in cui era precipitata verso la sua dolorosa fine…scuotendo il capo cercò di riprendersi.
-Non possiamo escludere questa possibilità.-
Disse infine serio, sospirando stancamente visto non era certo sua intenzione attirare altri guai.
-Quindi cosa facciamo? Invece che con Johanna organizziamo turni di ronda con Zell?-
Domandò Jack guardando gli altri, anche se il biondo in questione non era certo su di giri.
-So badare a me stesso.-
-Ed io se non è un problema mi sentirei comunque più sicura in compagnia…-
Aggiunse Johanna grattandosi il capo imbarazzata, ma Yume l’abbracciò di slancio schiacciandole il viso sul seno.
-Oh stellina, non preoccuparti. Ci sarò io con te.-
-G-grazie Yume…-
-Non cantiamo vittoria troppo presto però. Non siamo sicuri se sia veramente lui l’obbiettivo. Se possibile quindi è meglio non rimanere da soli.-
Seraph aveva ragione, di prove infondo non ce n’erano.
-Contatto Ailea per informarla dell’accaduto.-
Prendendo il cellulare la bionda scrisse all’amica un rapido messaggio, dove descriveva dettagliatamente la situazione e soprattutto gli aggressori ed il loro aspetto.
-Ok, quindi organizziamo dei gruppi? Giusto per sicurezza.-
A proporre la cosa inaspettatamente fu Grace, che tenendo le braccia incrociate evitò di guardare chiunque.
Non era certo la tipica ragazza dimostrava di tenere a qualcuno, già ci riusciva poco con Hope che era la sua migliore amica, ma non per questo non voleva impegnarsi per proteggerli.
Quasi tutti almeno…
-Direi che è una buona idea. Immagino poi non possiamo scegliere in base ai soliti gruppi, ma a chi è abbastanza forte e pratico nella lotta da proteggere chi lo è meno.-
Milton aveva ragione, anche se gestire i gruppi non sarebbe stato così semplice.
-Scriviamoli su un foglio, sarà più facile.-
L’idea di Nadeshiko fu sicuramente ben accolta, ma prima di procedere Annabelle prese parola.
-Dobbiamo avvertire anche Lighneers ed Ayame.-
Il silenzio calò per qualche minuto, ma nessuno era in disaccordo.
-Manderemo ad entrambi un messaggio, e per sicurezza non appena li incontreremo li avviseremo.-
Fu Ryujin a prendere l’iniziativa, ed il gruppo procedette nella scelta dei gruppi, visto non era fattibile stare tutti nello stesso punto, per questioni anche di spazio.
Alla fine i gruppi vennero decisi nel seguente modo:
-Johanna Ryujin Yume Astral;
-Sammy Jack Vladimir Khal;
-Annabelle Zell Cirno Seraph;
-Hope Alexander Grace Lacie;
-Milton Daimonas Nadeshiko Ailea.
Lighneers-Ayame???
Visto alcuni del gruppo non erano assolutamente avvezzi alle armi si era deciso di creare i gruppi basandosi sul loro numero, da lì poi si erano aggiunte persone più capaci, mettendo in particolare chi fosse particolarmente portato per il combattimento, nel senso che certamente non avrebbe avuto problemi o rimorsi nel ferire qualcuno, in ciascun gruppo.
Ciò aveva significato separare molte coppie, ma era per il bene di tutti.
Ayame e Lighneers non erano stati però sistemati, perché non si poteva dare per scontato ancora la loro partecipazione.
-Quindi ci dividiamo in gruppi oggi pomeriggio? Come quando studiavamo?-
Chiese Sammy, che in verità sarebbe stata felice della compagnia di chiunque.
-Già, ed a quanto pare voi avete fatto jackpot. Sarete più al sicuro che in una cassaforte.-
Ridacchiò Cirno indicandosi.
-Effettivamente con le tue sfere di ghiaccio puoi congelare chiunque…-
Il brontolio di Zell alludeva in particolar modo al fatto che la ragazza le aveva ghiacciato completamente il viso, ma la sua pelle era ancora tutta intatta, quindi lei non se ne preoccupava.
Meno contento era Daimonas, che nonostante approvasse le scelte era dispiaciuto di dover rimanere lontano da Jack, e per quest’ultimo valeva lo stesso, infatti lo guardò cercando di sorridere.
-Almeno siamo nei dintorni. Se hai bisogno puoi chiamarmi.-
-E tu puoi fare lo stesso.-
Rispose sorridendo Daimonas.
-Ok, e adesso? Non vorremmo certo vivere nel terrore?-
Disse Vladimir interrompendo tutti.
-Ma non avete paura?-
Era la prima volta che Annabelle si trovava in una situazione simile, quindi era comprensibile la sua confusione e preoccupazione.
-Ci siamo passati altre volte. Anche se siamo spaventati sappiamo che dobbiamo mantenere la calma.-
Alle parole di Milton tutti annuirono.
-Non lasceremo che queste cose ci condizionino, però useremo la testa. Sicuramente andrà tutto bene.-
Disse Hope rassicurandola.
-Se il pericolo fosse un ristorante saremmo già clienti abituali ahahah.-
Alla battuta di Vladimir in vari risero, e si avviarono verso le scale per tornare ai piani inferiori.
Ormai l’intervallo era passato e le lezioni dovevano riprendere, ma nessuno di loro stava tenendo la guardia abbassata.
Potevano anche mostrarsi sicuri, ma era un inganno, solo perché sapevano che qualcuno poteva starli osservando. Proprio per questo durante tutta la lezione di geografia con il professor Anshu rimasero in silenzio agendo come se nulla fosse, controllando però le finestre.
In base a ciò che era successo nei precedenti attacchi sembrava i loro nemici non volessero farsi scoprire da altre persone, quindi in parte poteva essere un loro vantaggio. Poteva significare che, finché fossero stati in mezzo a tante persone, non avrebbero corso rischi.
L’unico rischio al momento era quello di lasciarsi distrarre e così perdere la lezione, soprattutto Seraph stranamente, che controllava il cellulare in attesa di una risposta da parte di Ailea.
-Stupida muoviti a leggere…-
Perché non rispondeva?
Le era successo qualcosa?
Già solo queste domande l’avrebbero spinta a correre a cercarla, ma con ogni probabilità si stava distraendo con Khal in modi che non voleva nemmeno pensare.
-Attenta.-
Fortunatamente Astral evitava ogni volta che il professore la scoprisse.
-Grazie Astral.-
-Non c’è di che, non vorrei mai una delle ragazze più intelligenti della scuola venga beccata con il telefono in mano.-
Il fatto la elogiasse le faceva piacere, anche se ancora riusciva solo ad arrossire ed a voltare lo sguardo, reprimendo i vecchi istinti di colpirlo.
Infondo anche se erano una coppia lei per tutta la vita aveva sempre agito così, non poteva cambiare dall’oggi al domani, ma si stava impegnando per essere una buona compagna.
-Sei preoccupata per Ailea?-
Era un dato talmente scontato che non la sorprese l’avesse intuito.
-Si starà sicuramente divertendo con Khal.-
Tentò di dire lui per tranquillizzarla.
-Lo so, e preferirei non pensarci.-
-Ahah già, sa essere strano quel ragazzo.-
-Non spettegolate voi due.-
Il professore alla fine aveva notato i due chiacchierare, ma aveva deciso per loro fortuna di ammonirli e basta.
Li avrebbe però sicuramente tenuti d’occhio, quindi la ragazza rinunciò all’idea di controllare il telefono e lo spense.
Dietro ai due però Lacie iniziò a tirare dei calci alla sedia del fratello.
-Nya Astry, non ti metti nei guai con me ma con Seraph sì? Potrei essere gelosa.-
-Sshhh Lacie.-
Il tentativo di calmarla non infastidì la ragazza, che tuttavia pur di continuare a punzecchiarlo diede un calcio più forte degli altri alla gamba della sedia, muovendola.
-Allora! Cosa vi ho appena detto!-
Stavolta il professore era veramente arrabbiato, ma Lacie non riusciva a trattenere nemmeno un piccolo sorriso, per questo nascoste il volto dietro ad un libro.
-Visto vi piace tanto la confusione allora adorerete mettere in ordine l’intera classe dopo la lezione.-
-Intende dopo la fine delle lezioni nya?-
Chiese Lacie alzando educatamente la mano, incerta se parlasse anche a lei.
-No, dopo questa lezione. Salterete ginnastica, tutti e tre.-
-Mi scusi ancora nya. Ha detto tre, Astry, Seraph e…Sammy?-
-Ma perché io?-
Chiese la bambina confusa guardando l’amica, che la guardò scusandosi frettolosamente con le mani.
-No signorina. Lei, suo fratello e l’altra signorina.-
-Ma non possiamo saltare ginnastica nya.-
-Si che potete, se sono io a dirlo.-
-Ma ginnastica è la materia più divertente nya!-
Protestò ancora la ragazza rizzando la coda.
-Allora la prossima volta imparerà a non disturbare la lezione. E se non vuole sia così per tutto il mese taci!-
Gonfiando le guance irritata la ragazza dovette arrendersi, mentre Astral e Seraph avevano preferito restare in silenzio per evitare la situazione peggiorasse.
Peccato che stavolta Lacie fosse veramente arrabbiata, ed era deducibile ai calci che tirava, ancora, alla sedia.
-Scusa Lacie.-
Nonostante Astral provasse a scusarsi, solo per farla calmare visto sapeva non aveva fatto nulla di male, la sorella non gli rispondeva, tenendo le guance gonfie e le orecchie basse.
Intanto Daimonas stava continuando a sfruttare i suoi sensi per avvertire la presenza di sconosciuti, essendo più sviluppati di quelli degli esseri umani.
Tramite l’udito faceva attenzione ai corridoi, ad ascoltare i passi e ad assicurarsi che si allontanassero, e con l’olfatto cercava di percepire cambiamenti nell’ambiente che li circondava.
Sembrava però tutto nella norma, ma era talmente concentrato da non aver minimamente ascoltato la lezione, e nemmeno la discussione.
Tornò alla realtà solo quando Jack gli diede un piccolo colpetto sulla spalla, che lo fece sobbalzare.
-Ehi scusa, non volevo infastidirti.-
Disse subito il ragazzo ritraendo la mano. Era forse per il bacio sulla guancia?
Gli faceva schifo ora?
Ma no, queste erano solo le sue paranoie a parlare, anche perché dalle loro chiacchierate aveva intuito potesse essere anche lui gay…forse.
Però il dubbio d’aver osato troppo rimaneva, ma quando Daimonas gli sorrise tornò a rilassarsi.
-No scusami tu. Stavo cercando di capire se ci fossero dei nemici vicino.-
-Come fai?-
Chiese Jack colpito, avvicinandosi e sussurrando per non farsi sentire dal professore.
-I miei sensi sono più sviluppati di quelli umani. Sono più vicino ad un lupo, diciamo.-
Anche se erano in mezzo a molte persone era sicuro nessuno li avrebbe ascoltati, e parlò molto piano per esserne certo.
-Wow, sei incredibile! Un fantastico e bellissimo lupo ahah.-
Freddandosi per l’imbarazzo di quell’ultima parola Jack si voltò di scatto come se qualcuno l’avesse chiamato, mentre Daimonas spalancò gli occhi colpito.
Era stato solo un lapsus o lo pensava veramente?
Il battito del suo cuore però accelerò, felice.
Le chiacchiere non si perdevano quel giorno comunque, anche da parte di Annabelle, che sedutasi vicino a Lighneers provò a parlargli.
-Hai letto i messaggi?-
-No.-
Aveva già silenziato il gruppo, e se non usciva era solo perché gli altri l’avrebbero costretto a rientrare.
-Delle persone ci stanno attaccando, abbiamo formato dei gruppi.-
-E chi se ne frega. Fate quello che vi pare.-
-Anche tu potresti essere in pericolo.-
-Bene, spero mi cavino le orecchie, così non dovrò più starti a sentire.-
Stavolta le sue risposte irritarono non poco la ragazza, che odiava quando qualcuno faceva battute sulla propria incolumità.
-Hai visto Ayame?-
-Mi vedi irritato? Beh certo che si, sto parlando con te. Ma non irritato come quando lei è in giro almeno.-
Questo significava che dopo l’intervallo nessuno l’aveva più vista, e che poteva esserle successo qualcosa.
-Forse l’hanno rapita. Dovremmo controllare che stia bene.-
-Hai un cellulare, chiamala e lasciami in pace.-
Questa volta Lighneers voltò la testa dall’altra parte per ignorarla, ignorando anche la voce della sua coscienza, che in passato l’avrebbe spinto ad accertarsi dell’incolumità di chiunque, perfino di Ayame.
Reprimerla era difficile tanto quanto cambiare personalità, ma a forza di farlo di sarebbe riuscito.
Annabelle in parte gli diede retta, visto tentò di scrivere un messaggio alla ragazza, ma non era certa le avrebbe risposto.
-Comunque…ti ringrazio per ieri, mi hai salvata.-
Già, l’altro giorno il ragazzo le aveva evitato di venir ferita, dando prova del fatto fosse ancora debole.
Per questo al ricordo il suo volto si contrasse in una smorfia, non sapeva ancora resistere ai suoi impulsi buonisti.
Era evidente che non le avrebbe risposto, ma Annabelle era felice anche solo per averglielo detto. In qualche modo avrebbe cercato di sdebitarsi più avanti.
Tra tutte queste chiacchiere gli altri stavano invece seguendo, più o meno.
Yume sicuramente ci stava provando, anche se il ragazzo di fronte a lei stava flirtando visibilmente. Infondo era ben conosciuta per le sue scappatelle, ma dopo la visita dal ginecologo e l’inizio della cura per l’infiammazione era passato ancora troppo poco tempo per riprendere a divertirsi.
Stava iniziando ad essere dannatamente difficile per lei però…qualsiasi ragazzo le sembrava perfetto per una piccola avventura di qualche ora, ed ovunque andasse c’erano tentazioni.
Il suo stesso corpo non si tratteneva dal tentare gli altri, ma era la testa a dover mantenere il controllo.
-Mmmh…ancora qualche giorno.-
Il ricordo della paura per il rischio d’avere una malattia sessualmente trasmissibile era ancora lucido, e sicuramente sarebbe stata molto più attenta nel scegliersi i partner.
Almeno stava racimolando un bel po’ di numeri di telefono, finito quell’ultimo periodo li avrebbe chiamati tutti all’istante.
Certo, non si poteva dire stesse prestando veramente attenzione, ma accanto a lei Ryujin e Nadeshiko invece si stavano impegnando molto.
Il ragazzo più per il generale impegno metteva nello studio, e nel voler evitare che un eventuale lotta lo rallentasse, mentre Nadeshiko non tanto per una passione per la geografia, quanto più per il voler tenere momentaneamente la testa occupata. Avrebbe aiutato i suoi amici e sconfitto quelle persone volevano far loro del male, ma non voleva stare a pensarci tutto il tempo.
Aveva già capito in passato quanto potesse essere snervante, e serviva quindi un po’ di stacco.
Lo studio, seppur noioso, sembrava la scelta migliore.
Anche Cirno la pensava come lei, ma era già di per sé una persona molto rilassata, quindi dei semplici attacchi non bastavano a farla andare in paranoia. Non stava seguendo particolarmente la lezione, ma questo era abbastanza normale.
Anormale era invece il fatto che Hope non lo stesse facendo, ed Alexander lo notò subito.
-Va tutto bene?-
Chiese il ragazzo accarezzandole la mano, e lei rispose solo dopo qualche minuto di silenzio.
-Pensi che io sia un’impicciona?-
-Cosa? No! Chi te lo ha detto?-
Era la prima volta che lo vedeva arrabbiato, e per questo Hope sorrise accarezzandogli la guancia.
Le piaceva fosse protettivo e premuroso nei suoi confronti.
-Nessuno, è solo un mio timore. Non vorrei essermi intromessa troppo nella faccenda di Lighneers ed Ayame.-
-Ma non hai fatto nulla…-
Era confuso, ma non avrebbe comunque smesso di ascoltarla.
-Ho provato a prendere in mano la situazione, ma ho paura di aver fatto delle scelte sbagliate.-
-No, è adesso che ti stai sbagliando. C’è bisogno di persone che prendano posizione e controllo nelle cose, altrimenti sarebbe solo un caos. Hai forse impedito che qualcosa di peggio accada, e l’hai fatto perché ci tieni agli altri.-
Un po’ ammetterlo gli faceva male, perché temeva un giorno l’avrebbe abbandonato, e la capiva anche per questo, ma non volle dirglielo.
Almeno le sue parole sembravano un po’ rassicurare la ragazza.
-Grazie, sono felice di averti con me.-
-Ci sarò per tutta la vita.-
Non erano comunque soli, anzi vicino ai due c’erano Milton e Grace, e se la prima sospirò intenerita dalla loro dolcezza l’altra sollevò gli occhi al cielo trovandoli troppo smielati.
Vladimir nel frattempo stava prendendo numerosi appunti, ma lo faceva addirittura quando il professore non parlava, e per questo Zell si insospettì.
-Ehi, ma stai davvero seguendo?-
-Certo, però sto anche prendendo appunti sui nostri assalitori.-
Rispose il ragazzo mostrandogli un piccolo foglio.
-Descrizione fisico, armi e possibili punti deboli.-
-Ma…non li hai nemmeno visti.-
-No, ma ipotizzo che se uno è un colosso di ottanta kili non sia facile sollevarlo ahah.-
Ironizzò Vladimir terminando i suoi appunti.
-Almeno se dovessimo incontrarli, anche chi non lotta mai, con questi appunti potrebbe avere qualche idea.-
-Oh, non ci avevo pensato. E’ premuroso da parte tua.-
-A modo mio ci tengo a questo gruppo.-
Già, e non era l’unico, però era molto utile quello che stava facendo.
Johanna involontariamente origliò la conversazione, e sperò di poter dare un’occhiata più tardi a quegli appunti.
Doveva però riconoscersi d’essersi comportata bene durante il primo attacco, quindi magari con gli appunti di Vladimir avrebbe fatto anche meglio.
A quel punto però la campanella della fine della lezione suonò, dando inizio a quella di ginnastica, e se fossero arrivati in ritardo la professoressa Dumb avrebbe reso le cose molto più spiacevoli.
Purtroppo il professore Anshu ricordava perfettamente la punizione di Seraph, Lacie ed Astral, ed infatti i tre vennero obbligati a rimanere per pulire.
-Uffaaaa nyaaa! Io volevo giocare nya!-
Urlò immediatamente Lacie senza nemmeno prendere in mano la scopa.
-Anche le pulizie possono essere un gioco.-
Tentò di dire Seraph porgendogliela per spronarla a pulire, ma fu del tutto inutile.
L’unico risultato che ottenne fu un piccolo sorriso di Astral da sotto la maschera per il tentativo.
-Perché continuavi a controllare il cellulare Seraph nya?-
Chiese Lacie muovendo la coda sui banchi come se questo bastasse per spolverarli.
-Per sapere se Ailea ha letto i messaggi su ciò che è successo.-
-Aaaah nya. Potresti chiamarla allora, sempre che Khal non le abbia nascosto il telefono nya.-
-E’ una cosa che mi aspetterei.-
Rispose Seraph alla “battuta” della ragazza, mentre Astral ignorò la conversazione.
Dalla finestra in lontananza potevano vedere facilmente gli altri allenarsi durante ginnastica, ed al ragazzo dispiacque la sorella non fosse lì.
-Ehi Lacie, potremmo provare a fare qualche gioco per passare il tempo, visto non possiamo andare in palestra.-
-Siii nya! Che gioco?-
-Io ne conosco uno perfetto…-
I tre sobbalzarono sentendo una voce sconosciuta vicino a loro, e mettendosi spalla contro spalla Astral e Seraph presero mano alle armi.
-Chi sei?!-
Urlò Astral minacciosamente, ma la risposta fu una gelida risata.
Dopo pochi secondi, dall’altra parte della scrivania del professore, sbucò la figura di un ragazzo.
Era alto e snello, ma comunque con una buona muscolatura. La pelle olivastra metteva in risalto i sottili occhi azzurri, piccoli perfino in quel momento che erano spalancati, ed i capelli neri sembravano andare in ogni direzione come se gli fosse appena esplosa una bomba addosso.
Continuava a ridacchiare mostrando dei denti affilati, ed ancheggiando muovendosi attorno a loro faceva dondolare dei grossi guanti aventi affilati artigli alle dita.
I tre volevano evitare di fare la prima mossa, e cercarono di studiare l’avversario.
-Chi sono io? Sono un brutto cagnaccio ahahaha! Wof!-
Mentre parlava teneva letteralmente la lingua di fuori, questa sembrava essere stata tagliata in modo avesse una punta sottile quasi come un serpente.
In modo piuttosto ovvio attaccò i tre con un colpo frontale, alzando la mano per tentare di ferirli con il guanto, ma Seraph riuscì facilmente con la propria spada a fermarlo. Inaspettatamente però il ragazzo invece che allontanarsi le saltò direttamente addosso, usandola come una sorta di trampolino per andare dall’altra parte del gruppo, mordendo la gamba di Lacie lasciando un grosso segno rosso.
Astral sentendo il sangue al cervello non esitò a sparargli.
-Bastardo!-
-Ahahahah!-
Il colpo venne evitato, e Lacie soffiò contro al nemico infastidita.
Questo per tutta risposta abbaiò come un cane rabbioso, alternandosi con delle risate.
-Chi è il vostro obbiettivo?-
Seraph manteneva la calma cercando di estorcergli qualche informazione, ma sapeva non sarebbe stato così facile.
-Voi al momento siete i miei ossi da spolpare. Peccato però, ho già mangiato un gatto a pranzo ahaha!-
Che fosse vero o meno quella provocazione andò a segno con Lacie, che ringhiando gli saltò addosso tentando di graffiarlo con le sue unghie e di ferirlo alle costole con dei calci.
Lui però era altrettanto abile nei movimenti, ed evitava solamente i colpi che avrebbero potuto fargli veramente male, mentre gli altri li incassava volentieri, perché tramite questi tentava di aprirsi una strada per forarle lo sterno.
Guardandola Astral si morse le labbra irritato, non poteva sparare fino a quando fossero stati così vicini. Perfino uno bravo come lui non poteva prevedere i randomici movimenti che facevano.
Non per questo però rimase fermo, sarebbe stato molto stupido attaccare uno alla volta, e così usando il manico della pistola tentò di colpirlo alla testa, armonizzandosi con i movimenti della sorella per non intralciarla.
Il primo tentativo non andò a buon fine, ma quando riuscì a colpire il nemico al ginocchio aprì la possibilità a Lacie di tirargli un calcio in bocca, facendolo volare a terra.
Perfino con le labbra sanguinanti però il nemico non perdeva la sua risata.
-Aprirò il cranio della ragazza con quella pistola.-
Insultare la sorella era il modo migliore per far infuriare Astral, e perfino da quei pochi minuti di combattimento lo sconosciuto l’aveva capito. Il ragazzo infatti ribollendo di rabbia gli gettò contro un intero banco, ma il nemico con un salto lo evitò, iniziando a correre attorno ad Astral.
-Sei forte, ma ci sono punti che difficilmente riusciresti a raggiungere con tutti questi muscoli.-
Fermandosi per un solo istante il ragazzo conficcò gli artigli nella sua schiena, non riuscendo ad arrivare fortunatamente abbastanza infondo.
Preoccupate Seraph e Lacie si precipitarono da lui, ma con un urlo Astral riuscì a reagire voltandosi ed afferrando un braccio dell’altro, rimuovendo l’arma dal corpo e schiacciandolo a terra.
A quel punto Seraph sfiorò con la spada la sua gola, portandosi sopra di lui per bloccarlo.
-Cosa vuoi da noi?-
In un modo o nell’altro avrebbero ottenuto delle informazioni, non si sarebbero fatti sfuggire un’opportunità simile e soprattutto non intendevano rovinare tutto.
-Ahahaha! Avanti, uccidimi. Così non saprete proprio nulla ahahah!-
Non era uno sprovveduto, e non aveva nemmeno paura. Questo però non impedì a Seraph di far affondare la lama nel petto, senza raggiungerlo il cuore ma puntando solo a spaventarlo.
-Chi ti ha ordinato di attaccarci?-
Il ragazzo le sputò sulla guancia ridendo, ma Astral non accettando un simile gesto gli tirò un calcio alla guancia, rompendogli probabilmente qualche altro dente.
Per tutta risposta l’altro continuava a ridere come se nulla fosse.
-Siete contro gente che non ha paura di morire. Potete anche provare a spaventarmi, ma alla fine vi troverete tutti dentro una fossa.-
In quell’istante, approfittando della vicinanza di Astral, il ragazzo si alzò lasciando che la spada di Seraph gli si conficcasse nel torace, ma con uno scatto rapido e felino riuscì a rubare la pistola dell’altro, puntandola a Lacie.
Lo sparò si sentì subito dopo, ed il suo corpo cadde a terra.
-Caspita Astry, sei stato più veloce del solito nya.-
Il fratello aveva ancora il braccio dritto e la seconda pistola in mano. Non appena aveva sentito l’altra scivolargli via aveva subito reagito, anche se gli era costato la loro fonte di informazioni.
Lacie però era salva, e non importava altro, questa infatti aggirando il cadavere lo abbracciò.
-Grazie nya.-
Sospirando sollevato lui ricambiò l’abbraccio, guardando poi Seraph.
-Mi dispiace averlo ucciso.-
-Non preoccuparti. Non ci avrebbe detto niente. Credo sia chiaro però che siamo tutti quanti nel mirino di questi tizi.-
Il perché non era chiaro, ma era già un punto di partenza rispetto a prima.
Ora sapevano d’essere tutti in pericolo.
Durante questo attacco però i loro nemici non erano rimasti con le mani in mano.
Non appena tutti gli studenti erano arrivati la professoressa Dumb aveva imposto un rigido allenamento, seguito da una lunga corsa di più giri attorno all’edificio della palestra.
Se per alcuni non era nulla di che per altri era stato veramente noioso.
-Non potevamo fare qualche gioco più divertente?-
La piccola Sammy di solito riusciva in qualche modo a divertirsi durante le ore di ginnastica, ma una corsa a vuoto non faceva proprio per lei.
-Chissà, se giocassimo a palla avvelenata credo sarebbe peggio.-
Annabelle accanto a lei manteneva un passo lento, visto era già stanca per gli allenamenti di prima.
Non voleva stancarsi più del dovuto, e finché la professoressa non la rimproverava andava anche bene.
-Hai provato a sentire Ayame?-
Chiese Sammy guardandola con un piccolo sorriso.
-Sì, ma non mi sembra abbia ancora risposto ai messaggi.-
-Sono felice tu stia cercando comunque di rimanere amica di Lighneers ed Ayame. Non voglio lasciarli soli nemmeno io.-
-Alcuni temo la pensino diversamente…-
Sospirò la rossa senza dire nomi.
-Non penso. Certe volte si comportano da duri, ma si vogliono tutti bene.-
Chissà se era veramente così. Sicuramente avevano dimostrato di essere molto uniti almeno.
-Ehi ragazze, va tutto bene? Vi vedo un po’ lentine.-
A parlare era stata Nadeshiko, che ormai le aveva già superate due volte.
-Non tutti hanno le tue stesse energie.-
Replicò Vladimir alla ragazza, con il fiato corto ormai.
-Ti basterebbe allenarti un po’ di più ahaha.-
-Già, ci penserò stasera sul divano.-
-Miiii!-
Nadeshiko riprese a correre ancor più veloce di prima, senza nemmeno dar tempo alle due di rispondere alla sua domanda.
-Ahaha, scusate, ma è divertente quando fa così.-
Disse il ragazzo a Sammy ed  Annabelle.
-Non farla arrabbiare troppo però.-
-Va bene Sammy, non preoccuparti. Le darò un frappé in caso per scusarmi.-
-No no! Continua così, con questa grinta potrebbe essere una vera sfida questa corsa.-
Cirno a sorpresa li aveva raggiunti, ma per poco tempo visto che in seguito si era subito messa a gareggiare con Nadeshiko, per quanto a questa non importasse molto.
Un ritmo più serrato rispetto ad Annabelle e Sammy lo stavano tenendo invece Hope ed Alexander; per il momento lei non voleva pensare ad altro che a correre, ed era per questo che aveva chiesto a Ryujin di stare vicino a Johanna.
Ancora l’amica era spaventata per l’aggressione della mattinata, a visto Ryujin era molto forte e sicuramente degno di fiducia le era sembrato la scelta perfetta. Naturalmente il ragazzo aveva subito accettato, e per distrarre Johanna avevano iniziato a chiacchierare dei suoi lunghi viaggi, un argomento che certamente l’aveva incuriosita.
Le cose per il momento stavano andando normalmente, ed il fatto di essere in mezzo a molti altri studenti li rassicurava, ma quando Milton notò uno strano luccichio nel punto in cui stava per passare la situazione cambiò presto.
Per un soffio evitò di essere intrappolata in una trappola per orsi dai denti affilati, e dallo spavento cadde a terra.
-Merda.-
Grace fu la prima a raggiungerla ed a sollevarla per allontanarla.
-Questa non l’ha messa la prof…-
Guardandosi attorno non le sembrò ce ne fossero altre, ma avevano comunque corso un grosso rischio.
-Milton!-
Immediatamente Daimonas e Jack la raggiunsero, assicurandosi che l’amica stesse bene, ma a parte lo spavento non aveva subito ferite.
-Stiamo scherzando?! Come hanno fatta a metterla qui? C’erano troppe persone perché fosse solo un caso.-
Zell aveva ragione, ma guardandosi attorno non le sembrò di vedere nessuno vestito come i loro aggressori.
-Non importa come, a questo punto siamo certi stiano puntando al gruppo intero. E questo include anche te Lighneers.-
Yume aveva notato che il ragazzo, dopo aver scoperto la trappola, si era fermato confuso dalla situazione.
Ormai non poteva più ignorare il fatto qualcuno li stesse attaccando.
-E cosa dovrei farci io?-
Chiese il verde incrociando le braccia.
-Smettere di comportarti come una spina nel fianco ed aiutarci.-
Grace parlò con fermezza, ma per una volta l’altro rimase in silenzio.
Ancora una volta quella parte di lui che non riusciva ad abbandonare chi era in difficoltà cercava di avere la meglio, ma non poteva vincere sempre.
Proprio per questo Lighneers, senza dare altre risposte, il ragazzo si allontanò, tentando di soffocare quella voce nella sua mente.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ailea-Khal:
 
La mattinata era andata meglio del previsto per i due; dopo aver passato una buona ora nella vasca da bagno della ragazza avevano deciso di fare qualcosa di rilassante, e si erano preparati dei pop-corn per guardare un film.
In verità dopo poco tempo Khal aveva iniziato a paciare il collo di Ailea, e l’intera situazione era sfociata rispetto all’idea iniziale in qualcosa di molto diverso, ma andava benissimo anche così.
Si sentivano entrambi completamente fuori dal mondo, in un angolo di paradiso tutto per loro.
-Non potremmo farlo tutti i giorni?-
Chiese la ragazza tenendo il viso appoggiato al petto del compagno.
-Devi solo chiedere amore mio.-
Ogni volta che le rispondeva così le sfuggiva una piccola risatina; sapeva che in qualche modo ne sarebbe stato in grado, quindi evitava di ripetere due volte la richiesta.
Per quanto l’avrebbe amato non voleva rinunciare a tutto ciò che vivevano nel mondo esterno, inclusa la scuola ironicamente.
-Sicuramente se dovessi andare in vacanza passerei il mio tempo così.-
-Su di me? Sono assolutamente a favore.-
Rispose il ragazzo ridacchiando maliziosamente, e per tutta risposta Ailea gli tirò il cuscino in faccia.
-Ahahah, guarda che casino abbiamo fatto però.-
Effettivamente la camera della ragazza era completamente in disordine, a partire dal letto sfatto fino ad arrivare ai vestiti sparsi a terra.
-Un bellissimo casino direi.-
Abbracciandola Khal le diede qualche altro bacio, ma non le impedì di trovare almeno una maglietta per rivestirsi.
-Hai idea di dove sia finito il mio telefono?-
Chiese la ragazza rivestendosi e guardandosi attorno, c’erano talmente tanti strati di roba che chissà dove poteva essere sepolto.
-Non saprei.-
Fingendo di aiutarla a cercarlo Khal spinse il realtà il suo cellulare dietro il cassetto vicino al letto.
Lo aveva sentito vibrare prima, e non voleva interruzioni in quel piccolo momento solo per loro.
Proprio per questo per tentare di distrarla la prese in braccio, rituffandosi nel letto ed iniziando a farle il solletico.
-Ahahaha! No ti prego ahahah!-
Era così adorabile mentre si contorceva sotto di lui, ed anche i suoi tentativi di fargli il solletico lo divertivano.
In realtà lui non lo soffriva, ma finse per farla divertire.
Rotolandosi in quel modo nel letto passarono un’altra decina di minuti senza far nulla, fino a quando però con la coda dell’occhio Ailea non notò il telefono.
-Eccolo! Cavolo spero non si sia rotto lo schermo.-
Recuperandolo immediatamente lo accese per controllare, e notò con sua sorpresa numerosissimi messaggi sul gruppo, e soprattutto alcuni da Seraph.
-Ma cosa…-
Incuriosito anche Khal si avvicinò, leggendo rapidamente tutte le chat recenti prima che l’altra entrasse in quella dell’amica, leggendo tutto ciò che era successo a scuola durante la loro assenza.
-Oh cazzo!-
 
   
 
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