Serie TV > Skam Italia
Segui la storia  |       
Autore: Asmodeus    07/10/2020    2 recensioni
Una raccolta di momenti dolci e demenziali su due giraffe innamorate troppo carine, ovvero Martino e Niccolò.
Pillole di vita quotidiana, baci, momenti stupidi e altre piccolezze simili, per provare a strapparvi un sorriso e per celebrare questa splendida coppia.
| Raccolta di brevi one-shot e flashfic partecipante alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
- I capitoli #12 e #13 partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
- Il capitolo #17 partecipa al contest "Countdown" indetto da Soul_Shine sul forum di EFP
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Martino Rametta, Niccolò Fares
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pozzanghere
Pozzanghere


SABATO
16:50
3 ottobre 2020


Niccolò non riesce ancora a credere di star portando a spasso Paco insieme a Martino.
Stava per uscire a portare il bulldog dell’Arnalda a fare il suo classico giro pipì quando il suo ragazzo lo aveva fermato per chiedergli di aspettarlo per uscire insieme.
Ed ora eccoli lì, a girare fianco a fianco con Paco che trotterella allegro alla sua destra, mentre Martino lo agguanta saldamente per il braccio sinistro.
Riesce a percepire la tensione del suo ragazzo – non che sia difficile, visto che Martino è praticamente aggrappato al suo braccio sinistro come faceva sua nonna quando la aiutava a camminare e lei lo usava come bastone.
Ma è fiero del fatto che il rosso stia provando a superare la sua avversione per quel cane in particolare, che lui ha sempre visto come immotivata.
In effetti potrebbe chiedergli come mai odia così tanto Paco: da quel che sa, l’ha detestato dal momento stesso in cui l’ha visto gironzolare nel giardino del palazzo a fianco dell’Arnalda.
Così, senza motivo alcuno, un odio a pelle.
Suppone invece di sapere come mai Paco abbai sempre contro Martino – attirando dunque sul suo ragazzo anche le antipatie dell’Arnalda, visto che gli fa sgolare il povero cane: da quello che sa, i cani percepiscono molto bene le sensazioni negative e rispondono di conseguenza.
Martino è sempre stato una vera centrale d’odio verso Paco, e non c’è da stupirsi dunque che il bulldog gli abbia fin da subito risposto per le rime.

Eppure, tutto quest’odio in quel momento sembra inesistente.
Anzi, da ieri a pranzo quando ha recuperato il cane per aiutare la vicina ancora in ospedale, tra i due c’è come una Guerra Fredda in corso: si sono scrutati, soppesati, fiutati con diffidenza per tutto il pomeriggio, ma alla fine la guerra nucleare che temeva non è scoppiata.
Anzi, Paco sembra trovarsi a suo agio a casa loro, nonostante rifugga il rosso a ragione.
Da quando è in casa loro non ha più abbaiato nemmeno una volta, e ha compreso in fretta di dover stare nella sua cesta mentre Martino sta facendo cose in giro per casa.
Il suo ragazzo invece si limita ad ignorarlo, se non per lanciargli delle occhiatacce mezzo arrabbiate mezzo disperate.
Almeno per il momento, la guerra è dunque archiviata.

Continuano a passeggiare insieme nel piccolo parco vicino a casa, in attesa che Paco faccia i suoi bisognini.
L’aria è fresca e frizzante per la pioggia della notte scorsa, e Niccolò se ne riempie i polmoni per bene prima di tornare in casa: il cielo promette comunque altra pioggia già nella prima serata, e non sa quanti giorni avranno ancora davanti per passare un pomeriggio all’aperto insieme.
Quando Paco si allontana un po’ di più da loro, Martino sembra finalmente rilassarsi del tutto.
Prende anche lui una profonda boccata d’aria, poi gli molla il braccio e scende a stringergli semplicemente la mano.
Si sta guardando intorno: il parco è pieno di famigliole felici con pargoli e animali vari, tutti lì per godersi uno degli ultimi sabati di sole disponibili.
Niccolò vede i suoi occhi saettare tra le persone, attenti e pronti a reagire davanti ad una qualunque gestualità o sguardo contrario a loro due. È sulla difensiva, come quel giorno in spiaggia col pescatore: per fortuna tutti nel quartiere ormai li conoscono di vista, e mai nessuno ha avuto da ridire davanti al loro amore.
Martino continua comunque la sua opera di attenta sorveglianza, ma proprio quando sembra rilassarsi ancora un altro po’ ecco che lo vede scattare come un felino.
Il rosso urla difatti preoccupato «Paco! Vieni qui, lascialo stare!», e lui immediatamente si volta a osservare cosa stia succedendo al povero cane per meritarsi un richiamo addirittura da Martino.
Il piccolo bulldog nero come la notte si è avvicinato a un bambino di tre o quattro anni, anche lui allontanatosi dai genitori in chiacchiere con un’altra coppia con una bimba in carrozzina.
Il bimbo assomiglia a una versione in miniatura di Martino: indossa un leggero cappottino dello stesso blu adorato dal suo ragazzo, e da sotto la cuffietta azzurra che ha sulla testa spuntano dei corti riccioli bruno-rossastri. Anche da lontano riesce poi a vedere il suo sorriso contagioso come quello di Martino, nonché due occhietti marroni vispissimi e straordinariamente emotivi.
Di fronte all’urlo di Martino anche i genitori del pupo si mettono sull’attenti, e fanno per richiamare il bambino prima che entri in collisione col cane nero: «Federico, lascialo stare!», gridano infatti, ma è ormai troppo tardi.
Federico e Paco sono ormai vicinissimi: il bimbo si accuccia un po’ per guardare da vicinissimo la faccia curiosa del cane, e lui si passa la lingua sul muso mentre annusa lo strano umano davanti a sé.
Sia Martino che la madre del bambino si affrettano verso i rispettivi protetti, mentre lui come il padre se ne stanno impalati insicuri su che fare.
Ma di nuovo, entrambi arrivano in ritardo.
Federico sembra molto interessato al muso di Paco, e gli sbatte una mano dritta nelle narici.
Martino e la madre urlano all’unisono un forte «Fermo!», mentre Paco si ritrae per il gesto a sorpresa e starnutisce con forza.
Un attimo dopo, è lì che lecca la mano del pupo ricoperta del suo muco, mentre il mini-Martino ride a crepapelle per il solletico.
Cane e bambino sembrano trovarsi davvero a loro agio insieme, e quando Martino e la giovane donna arrivano alla loro portata tutto è già risolto.
Vede il suo ragazzo parlare un po’ imbarazzato con la giovane donna, troppo lontano perché lui possa sentirli, ma a quanto pare è tutto ok, il volto di lei disteso e sorridente.
I due osservano da vicino i propri cuccioli che continuano a giocare insieme, e per la prima volta da quando convivono insieme Niccolò vede sorridere sinceramente felice a pochissimi centimetri di distanza da Paco.
Poi il bulldog e il bambino schizzano via in un lampo dal loro controllo, entrambi attirati da un movimento poco lontano: un piccione si sta abbeverando in una delle varie grosse pozzanghere sparse per i viottoli del parchetto, e i due stanno ora correndo verso di lui.
Martino scatta immediatamente anche lui, nel tentativo di fermare cane e pupo da un’infangata assicurata, ma di nuovo arriva troppo tardi.
Paco con uno sprint da manuale si avventa sul volatile, che fugge via immediatamente lasciando il povero bulldog a schiantarsi nel mezzo dell’ampia pozzanghera sollevando fiumi di spruzzi ovunque intorno a sé e che bagnano sia Martino che il piccolo Federico.
I due si arrestano davanti a Paco che, ormai incurante della fuga dell’uccello, continua a saltellare all’interno della pozzanghera sollevando sempre più spruzzi. Entrambi hanno uno sguardo sorpreso e confuso in volto, i loro occhi che saettano a ritmo coi salti del cane nero.
Federico è il primo a muoversi, e si lancia anche lui a saltellare nella pozzanghera insieme a Paco, mentre la madre ormai rassegnata si avvicina ma stando a distanza di sicurezza. Pochi istanti dopo, accade l’imprevedibile quando anche Martino si unisce a loro, prendendo per mano il bimbo e saltano insieme a lui nella pozza e bagnandosi anche lui da capo a piedi.
I tre sorridono tutti felici, e mentre Niccolò si avvicina alla giovane donna non sa proprio più che pensare davanti a quello spettacolo.
«Le chiedo scusa, non pensavo che Paco avrebbe fatto questo disastro… e che Martino finisse per seguirlo» abbozza poi alla giovane madre, imbarazzato.
Lei gli sorride divertita, facendogli segno di non preoccuparsi.
«Tranquillo, Fede è un bimbo fin troppo curioso, avremmo dovuto sorvegliarlo meglio noi!» ride cristallina, i bellissimi occhi azzurri che abbandona per un attimo il figlio per guardarlo e trasmettergli serenità. «Sai, lui adora i cani, anche se noi abbiamo sempre un po’ paura che possano fargli del male mordendolo. Ma il vostro cane è davvero bravo, anche davanti alla sua irruenza si è messo subito a giocare!»
«In realtà il cane non è nostro, ma di una vicina. Lo stiamo tenendo noi per lei mentre si trova in ospedale…» prova a spiegare Niccolò, ma lei lo prende nuovamente in contropiede.
«Vostro o non vostro, si vede che il tuo ragazzo ci sa proprio fare con gli animali… e coi bambini! Sono sicura che sarete degli ottimi genitori, un giorno!»
Niccolò è spiazzato da quella frase, e arrossisce per quel complimento inaspettato. Rimangono per qualche minuto a parlare tra loro, poi Martino riesce a calmare sia Paco che Federico e a riportare tutto alla normalità.

«Che ti stava dicendo quella mamma?» gli domanda poi un Martino fradicio poco dopo, mentre rientrano verso casa. Il cielo promette pioggia abbondante, e comunque fa già abbastanza freddo per rimanere all'aperto se zuppi d'acqua.
«Ha detto che te la cavi molto bene col nostro cane» gli riporta lui, «e che saremo degli ottimi genitori un giorno. Pensa che tu sia bravo coi bambini e i cani».
«Beh, sai com’è: mi alleno con te tutti i giorni. Ci sono abituato!» scherza il rosso, facendogli una linguaccia prima di stringersi tra le spalle per il freddo.
Niccolò si finge offeso, poi ride insieme a lui e per riscaldarlo lo stringe più vicino a sé mentre camminano.
«Come mai questo cambiamento con Paco?» gli domanda infine con finta nonchalance.
«Quale cambiamento? Continuo a odiarlo, sai?» borbotta il rosso, mascherando un sorriso.
«Anzi, dopo la doccia di oggi penso proprio che mi vendicherò» conclude maligno osservando un Paco più felice che mai che scodinzola davanti a loro.
Niccolò sorride scuotendo la testa, poi gli stampa un bacio in fronte mentre rincasano tutti insieme col cuore decisamente più leggero.

[1595 w.]




🦒💙🦒
[Prompt 49. "Mi vendicherò!"]
[Prompt #Hoppipolla: saltare nelle pozzanghere.]

Buondì a tutti ed eccomi qui di nuovo con un'altra clip! Come potete vedere, in questi giorni sono proprio una fucina di ispirazione a quanto pare, non riesco a smettere di scrivere su queste due giraffine *_*
Credo che su questa clip molto gioiosa ci sia poi poco da dire, se non che il nome del bambino, Federico, è un piccolo omaggio al caro Federico Cesari, colui che ci ha regalato con le sue meravigliose capacità attoriali uno splendido Martino!
Questa clip inoltre è anche un ideale seguito del quarto capitolo dell'altra mia raccolta ambientata nel mondo di Skam, "Come si contrabbandano i porri fuori dall'orto"; se volete andare a dare un'occhiata anche di là, ovviamente ve ne sarò gratissimo!
Ringrazio Soly Dea per avermi fornito una nuova parola splendida da utilizzare per questa clip, oltre che la musa primaria Soul per tutta questa raccolta! *___*
Ora vi lascio anche io col cuore più leggero, visto che forse d'ora in avanti tra Martino e Paco ci sarà la pace (e non posso che essere più contento! *__*)
Ci rivediamo alla prossima clip! 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Skam Italia / Vai alla pagina dell'autore: Asmodeus