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Autore: Evola Who    08/10/2020    1 recensioni
“Eccoci qua, Naboo” disse Mando, uscendo dall'iperspazio e fissando il maestoso pianeta da dietro il suo elmo che componeva l’armatura Mandaloriana.
“Pianeta ricco, pieno di spazioporto, colonie commerciali e altre cose” elencò, con tono quasi monotono: “Ma, soprattutto, paludi, colline e laghi. Un buon posto per riprendersi un po' dall'ultimo viaggio. Tu che ne dici?”
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Baby Yoda/Il Bambino, Din Djarin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6
Nuove scoperte e vecchi ricordi

 


 

Ormai Mando iniziava ad infastidirsi per quelle occhiate verso il piccolo. Lui, invece, guardava tutti con il volto incuriosito.

“3PO, tu sai a che razza appartenga questo cucciolo?” chiese subito Ben.

“Beh, signorino Solo, sinceramente non saprei” rispose.

“Eppure, conosco moltissime specie e le loro varianti. In fondo, ho visto varie razze diverse di Nikto, Klattoinan, Ugnauht e persino di Grebleips. Eppure… non mi sembra di aver mai visto qualcosa del genere….” Ritornò a guardare il piccolo. “Almeno, non mi sembra.”

E, per tutta risposta, ricevette un piccolo verso dalla creatura, che fece ridere Ben.

“Però, questa creatura ha un aspetto anziano, ma il linguaggio e i comportamenti di un cucciolo” continuò l’androide. Alzò la testa verso Mando e, con tono un po' tremolante, chiese: “Mi scusi, signor Cacciatore di Taglie Mandaloriano, posso chiedere quanti anni ha la creatura?”

Han alzò gli occhi al cielo, incredulo che avesse fatto davvero quella domanda, ma si rassegnò. In fondo, conosceva fin troppo bene l’importunità di quel droide. Che, comunque, era meno peggio di quella di BX-778.

“Cinquanta” rispose Mando.

“Cinquant’anni?!” ripeté Ben, sconvolto, fissando il suo nuovo amico: “È vecchio come papà?”

Han fu po' offeso da quell'uscita, ma strinse i denti, cercò di sorridere e, con pazienza, rispose: “Ben, io non ho ancora cinquant’anni!”

Prese il figlio dalle braccia di Chewie e, posandolo a terra accanto a sé, continuò: “Non sono nemmeno vicino a quella età!”

“Ma mamma ha detto che ormai è quella la tua età.”

Han fece un sospiro paziente e incassò quelle parole, pur sentendosi ferito nell'orgoglio.

“Comunque, come è possibile che lui sia così piccolo, se ha tutti quegli anni?” domandò il bambino.

“La risposta è molto semplice, signorino Solo: molte specie diverse di alieni hanno un avanzamento di età o di invecchiamento molto diverso da quello umano. Quindi, esistono alieni che sono ancora bambini, pur avendo già un’età che, per molti, è considerata avanzata. Questo perché hanno una durata della vita molto lunga. Come, per esempio, il nostro caro e vecchio buon Chewbecca.” E indicò l’amico accanto a sé.

“Ci crederesti, che ha circa duecento anni?”

Si aspettavano una risposta da parte sua. Ma il Wookiee rimase muto, con il volto girato verso il piccolo alieno, perso in chissà quale pensiero.

Un silenzio davvero molto insolito, da parte sua.

“Chewie?” chiamò Han, con tono fermo ma un po' preoccupato.

Il Wookiee finalmente fece dei versi molto veloci e a, a tratti, parecchio confusionali.

Mando lo fissò, domandandosi se dovesse preoccuparsi per qualcosa.

“Cosa?” chiese Han, che non aveva capito niente del discorso confuso dell'amico.

“Ha detto che ha già conosciuto una creatura simile, nel periodo delle Guerre dei Cloni, su Kashyyyk” tradusse 3PO.

“Che cosa?!” esclamò il pilota, incredulo.

“Davvero?” aggiunse Ben, sorpreso.

Mando non ci credeva. Quel Wookiee aveva appena detto di aver conosciuto un simile del piccolo, più di quarant’anni prima?

“Sta dicendo su serio?” chiese Mando. “Lui ha già visto una specie del genere?”

Chewie fece un verso di conferma, lasciando di sasso Mando, sbigottito.

Han cominciò a sentirsi a disagio. Forse era meglio parlare da solo con il cacciatore di taglie per risolvere ogni questione una volta per tutte.

Inginocchiatosi accanto al figlio, per essere alla sua stessa altezza, lo guardò e disse, con tono rassicurante: “Ehi, piccola peste, visto che hai fatto tante storie per andare a giocare fuori, perché adesso tu e il tuo nuovo amico non andate a giocare insieme sulla riva di questo bel lago?” E, con la testa, accennò al vicino specchio d'acqua, che luccicava placido poco distante.

“Davvero posso?”

“Se il padre Mandaloriano è d’accordo.”

Han alzò gli occhi, fissando Mando con una occhiata complice, sperando di fargli capire la sua intenzione di volergli parlare da solo.

Mando era un po' timoroso all'idea di lasciare solo il piccolo, ma Ben si era comportato bene e aveva dimostrato di conoscere la Forza, quindi con lui sarebbe stato al sicuro. E, poi, era dai tempi di Sorgan che il piccolo non aveva contatti con gli altri bambini.

“D’accordo” rispose. “Potete giocare insieme.” E lanciò una breve occhiata al bambino che stava sorridendo, cercando di sembrare rassicurante, pur sentendosi ancora un poco preoccupato.

Ben saltò subito di gioia per questa notizia, ma la sua smania fu subito interrotta dal padre, che gli dettò queste regole: “Ma restate sempre in un punto da cui possiamo vedervi, non andate dentro l’acqua, niente scherzi e non discutete.”

“Sì, papà…”

“E, mi raccomando, fai attenzione al piccolo. Avrà anche cinquant’anni, ma si comporta ancora come un bebè!”

Ben rise per quelle parole, rispondendo: “D’accordo!”
Han guardò lo sguardo sorridente e luminoso del figlio e fu sicuro che non gli avrebbe disobbedito. Gli scompigliò i capelli con affetto e disse: “Dai, ora potete andare!”

“Sììì!” esclamò Ben euforico, per poi girarsi verso l'alieno e dire: “Dai, andiamo! Ti faccio vedere come sono bravo a disegnare con la terra!”

Il piccolo umano iniziò a correre verso il lago, con l’alieno alle costole, sotto gli sguardi dei due adulti, del Wookiee e del droide.

“3PO, vai con loro” ordinò subito Han, ritornando in piedi e posandosi le mani sui fianchi.

“Ma, signore…” rispose subito il droide: "Per quanto io apprezzi la compagnia del signorino Solo, non mi sento molto a mio agio nel stare vicino all’acqua… potrei rischiare un corto circuito!”

“Bene, allora vuol dire che, forse, è arrivato il momento di sostituirti con un droide più affidabile e moderno!”
Han lo guardò male, facendolo intimorire.

“D’accordo!” ammise C-3PO. “Vado subito a tenerlo d’occhio!” E iniziò a camminare verso ai due bambini, borbottando: “Ma tu guarda, anni e anni di strategia militare, e ora sono considerato alla pari di una semplice balia! Oh, povero me!”

“E non farli allontanare!” gli urlò dietro il pilota.

“Sì, signore!”

Raggiunse i due piccoli e si fermò al loro fianco senza perderli di vista, mentre Ben era chino a terra, intento a scarabocchiare la terra con un bastoncino, mentre l’alieno lo osservava incantato.

Sia Han che Mando si sentirono rassicurati da quella scena.

“Allora è vero?” chiese il cacciatore di taglie, senza troppi giri di parole, fissando il generale Ribelle e il suo amico: “Il suo Wookiee ha già visto una creatura simile, durante la Guerra dei Cloni?”

“A quanto pare sì….” rispose Han, sospirando: “Ma è una storia che conosco poco anche io.”

Chewie decise di raccontare quell'evento: ai tempi delle Guerre dei Cloni, i Jedi erano a capo dell'esercito che difendeva i pianeti della Repubblica dagli attacchi dei Separatisti.

I Wookiee conoscevano poco di quella situazione. Kashyyyk era sempre stata protetta dalla Repubblica, e si erano mantenuti estranei alle vicende dei separatisti. Ma, verso la fine della guerra, poco prima della caduta della Repubblica, i combattimenti raggiunsero il pianeta.

I cloni erano sotto la guida di un antico maestro Jedi, simile alla piccola creatura. Nonostante fosse molto anziano, era pronto a difendere il pianeta.

Chewbacca e Tarfful, che erano diventati i suoi collaboratori più stretti, lo videro in azione quando decapitò con la sua spada laser due soldati che avevano cercato di ucciderlo all’improvviso.

I due Wookiee, pur non capendo bene la situazione, aiutarono il maestro a mettersi in salvo da altri attacchi dei cloni, portandolo in un guscio di salvataggio e guardandolo partire dopo un breve ma sincero addio.
Ma Kashyyyk fu invaso lo stesso, diventando parte dell’Impero e finendo sottomesso alle nuove leggi marziali.

Chewie ricordò quell'episodio con amarezza, ma anche con l'orgoglio di aver salvato quel saggio maestro dalla morte. Sperava di essergli stato utile e che avesse avuto ancora una lunga vita.

Mando e Han rimasero colpiti da questi vecchi ricordi del passato.

“Cavolo” disse Han. “Amico, perché non mi hai mai accennato prima a questa storia? In fondo, abbiamo deciso di schierarci contro l'Impero quando mi hai raccontato che molti di voi sono stati schiavizzati da loro.”

Chewie replicò che, certi ricordi, erano molto duri, anche da rievocare.

“Già…” ammise l’amico, con occhi a terra. “Nemmeno io ho mai avuto tanta voglia di raccontare di Corellia…”
Mando si prese anche lui un momento per ripensare alla Guerra dei Cloni, quando i robot separatisti invasero il suo pianeta.

“Sai come si chiamava, quel maestro Jedi?” chiese poi, ritornando alla realtà e attirando l’attenzione dei due.
Chewie rispose che non si ricordava più, era passato troppo tempo e non aveva mai riflettuto molto su quel periodo, che aveva preferito dimenticare.

Han avrebbe voluto ribattere qualcosa, ma poi capì che non sarebbe stata una scelta utile. Così, decise di appoggiare una mano sulla sua spalla in segno di conforto, rispondendo con tono rassicurante: “Non fa niente. Anzi, tu e Tarfful avete fatto una cosa davvero giusta, salvando la vita a qualcuno. In fondo, l’ho sempre detto: sei sempre stato migliore di me.”

Han fece un mezzo sorriso, ricambiato dal Wookiee. Entrambi provarono a pensare a quel vecchio jedi, domandandosi che cosa ne fosse stato di lui, in tutti quegli anni.

Le loro riflessioni furono interrotte dalla voce ansiosa di C-3PO, che provava a richiamare i bambini che avevano iniziato a correre.

Il pilota del Falcon sospirò davanti a quella scena, chiedendo a Chewie di dargli una mano e tenere d’occhio i due piccoli. Il copilota annuì e fece per dirigersi verso la riva, ma fu fermato da Mando, che lo fissò e sussurrò un “Grazie”.

Il Wookiee capì che quelle parole erano per le sue poche ma utili informazione. Gli rivolse uno sguardo grato, prima di raggiungere la riva.

Mando e Han rimasero da soli, a fissare i due bambini che cominciarono a divertirsi con il Wookiee.

Il vecchio generale Ribelle sorrise ancora una volta, ma si sentì improvvisamente molto stanco.

Non sapeva neanche il perché. Doveva essere una vacanza. E, per un po', l’lo era effettivamente stata. Ma poi aveva iniziato a discutere con Leia, aveva perso suo figlio e ora si era ritrovato con un Mandaloriano e un essere sconosuto ma potente nella Forza. Mentre il suo obiettivo era stato quello di staccare, almeno per un po', da qualsiasi tipo di guaio.

Han prese un lungo sospiro, abbassando il capo e strofinando la mano in mezzo agli occhi, cercando di rilassarsi un po'.

“Immagino che sia un momento molto duro” disse Mando.

“Lo è” ammise: “Più di quanto tu possa immaginare…”


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Note:
Salve! 
Ecco il nuovo capitolo con un
sacco di detagli e riferimenti alle
sage precedenti :)
Dove Mando è quasi scopre
qualcosa di più della Forza
e del nostro veccho Yoda :)
Ma ora, con Han si confronterà
un'altra cosa molto più complessa
Ovvero la patenità :)
Al prossimo capitolo!
Dove manca sempre meno, al
30 ottobre!
A venerdì!
Evola 


 

 
   
 
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