Simpatica anziana
«Non indovinerai mai cosa mi è successo!» esclamò Joe, entrando in cucina.
Martin, seduto al tavolo rotondo, cercava invano di rammendare la tasca di un paio di pantaloni del suo ragazzo, borbottando tra sé e sé e inveendo contro l’ago con cui si pungeva di tanto in tanto.
«Martin, mi ascolti o no?»
«Sì, che vuoi?!» sbottò il moro, per poi gridare di dolore quando la punta affilata si conficcò sotto l’unghia dell’indice sinistro.
Joe fece qualche passo verso il tavolo e, dopo aver trovato una sedia, vi si accomodò e intrecciò le mani sul piano in legno. «Che stai facendo?»
«Cerco di cucire i tuoi fottuti jeans, ma sono una frana e mi sto pungendo tutte le dita…»
Joe sorrise intenerito e allungò una mano per cercare la sua.
«Attento, c’è l’ago sul tavolo» lo avvertì Martin. «Cosa volevi dirmi?»
«Ah, giusto: ero al minimarket, quello vicino alla sede del corso, e stavo comprando un po’ di yogurt.»
Martin aggrottò la fronte e si lasciò sfuggire un sospiro.
«Non sono scaduti, ho chiesto aiuto a una simpatica anziana. E comunque questa vecchietta si è avvicinata a me e mi ha detto…»
«Spiritoso, devi ancora rigirare il coltello nella piaga per quella faccenda degli yogurt scaduti?» borbottò Martin.
«Dai, stavo scherzando! Lasciami finire!»
«Okay, parla!»
Joe ridacchiò e si appoggiò meglio alla spalliera della sedia. «La nonna mi si avvicina e mi fa: Scusa, signorina, ti sposti? Non vedi che ho il carrellino perché non posso camminare bene?»
Martin scostò lo sguardo dalla tasca dei pantaloni ancora scucita e lo posò sul viso del suo ragazzo. «Signorina?!»
Il riccio annuì. «Ti giuro! Adesso mi viene da ridere, ma in quel momento avrei voluto infilarle il bastone su per il…»
«Lasciamo stare! Cosa le hai detto?»
«Mi sono girato verso la sua voce e le ho risposto: Mi scusi, signora, ma non lo vede che sono cieco? O secondo lei a cosa mi serve questo bastone bianco?»
Martin si coprì il viso con le mani, ma non poté trattenere le risate. «Non puoi averlo fatto davvero!»
«Ma certo che l’ho fatto, ti pare che mi lascio trattare male da una presuntuosa bacucca? E comunque poi le ho detto che non ero una signorina ma un ragazzo, e che mi serviva aiuto!»
«E poi?»
Joe sghignazzò. «Ci è rimasta talmente male che poi si è offerta di aiutarmi a fare la spesa!» finì di raccontare.
Martin scosse il capo e si batté una mano sulla fronte. «Certe volte vorrei proprio essere come te…»
«Anche tu riesci a essere spavaldo a modo tuo, quando te le fanno girare!» lo rassicurò Joe, per poi rimettersi in piedi. «Ho lasciato la busta nell’ingresso, vado a prenderla.»
Martin tornò a fissare i jeans scuciti di Joe e scosse la testa con fare esasperato. «Non ce la farò mai…»
Joe rise, rientrando in cucina. «Lascia perdere quei pantaloni, chiederò a Maddy se sua madre può sistemarli. Ti va uno yogurt?»
Martin sorrise e corse finalmente ad abbracciarlo.
♥ ♥ ♥
[Prompt 25: “Non indovinerai mai cosa mi è successo!”]
Ed ecco un’altra flashina basata su un avvenimento capitato a me personalmente XD
Praticamente una mia amica ha fatto una bellissima illustrazione di Martin&Joe, e un giorno mentre eravamo insieme, le ho fatto notare che doveva aggiungere il neo sul nasone di Martin; mia madre, che era lì di fronte, se ne esce con: “Ah, lo devi aggiungere al ragazzo, non alla ragazza, vero?”
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH e io che le dico: “Mamma, guarda che sono due ragazzi!”
Lei aveva confuso Joe per una ragazza, per via dei suoi lineamenti delicati, i capelli lunghi e ricci, il viso pulito… e ovviamente io e Soul abbiamo subito capito (?) che AVREI DOVUTO scrivere di qualcuno che scambiava Joe per una signorina XD
Mi sono divertita un sacco a scrivere questa storiella, specialmente a immaginare Martin che prova a rammendare i pantaloni di Joe e si punge le dita con l’ago AHAHAHAHAHAHAH povero il mio pandoro incapace, non sa fare una mazza X’DD
Grazie a chiunque abbia letto anche questo capitoletto e spero di avervi fatto almeno sorridere ;)
Alla prossima ♥