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Autore: jarmione    09/10/2020    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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.Sono senza speranze, imperdonabile e non so cosa dire per questo aggiornamento dopo una vita.

Probabilmente non se la filerà più nessuno, ma vi faccio lo stesso un “dove eravamo rimasti” giusto che se volete riprenderla almeno capite qualcosa...mi spiace.

 

 

RIASSUNTO ULTRA BREVE: Amelia Knight (mia OC) si è ritrovata a Storybrooke a causa di Jareth che ha scagliato la maledizione.
Lei ricorda tutta la sua vita e, come lei, anche KITT e Loki in quanto (lei grazie a KITT) ne sono immuni.
Avevamo lasciato la nostra protagonista con Sean Hale (Sherlock Holmes della BBC) che stavano andando da Cora (Clara Oswald) per aiutare lei e il Dottore a ricordare chi sono veramente.
KITT è sparito, dopo averla attaccata, così come Loki, dopo averla tradita.

Il Dottore alla fine ricorda tutto e vuole aiutare Amy, ma i problemi non sono finiti.

Sean ha qualche patto con Jareth di cui Amy non sa nulla, Loki è stato trovato in una cella di manicomio e Amy ha deciso di aiutarlo.

 

 

 

 

Amy corse a più non posso, cercando di evitare le buche e le radici degli alberi che spuntavano dal terreno.

Dannazione a lei e la sua curiosità; ma perché non si faceva gli affari suoi?

Semplice, rivoleva la sua famiglia e voleva aiutare le persone a ricordare per poter insorgere e prevalere su Jareth.

Per ora poteva contare su poche persone...molto poche.

Poteva contare sul Dottore, su KITT e su Loki, ma avrebbe dovuto liberare quest'ultimo prima.

Corse nel rifugio dove si trovava KITT.

“KITT!” lo chiamò “KITT, presto, aiutami!”

KITT uscì velocemente, ringhiando e pronto ad attaccare chiunque stesse infastidendo Amy.

Invece, la vide sola.

“KITT, dobbiamo liberare Loki!” si fermò e riprese fiato.

KITT scosse la testa, non era intenzionato a farlo.

“Ti prego” implorò Amy “Loki è tra i pochi che possono aiutarci e Jareth lo vuole togliere di mezzo”

KITT la scrutò con occhi da rimprovero.

Anche se Loki gli aveva dato una mano in passato, non significa che ci si possa fidare di lui, viste le problematiche sorte.

“KITT...” ma il lupo scosse la testa “Vorrà dire che farò da sola” sibilò Amy, voltandosi e correndo nella direzione opposta.

KITT non sembrò della stessa opinione di Amy; con un balzo le fu davanti e le bloccò la strada con un ringhio.

Sembrava quasi che le stesse dicendo -Non ti permetterò di avanzare, sono programmato per salvare vite e non mandarle al patibolo-

Amy interpretò così lo sguardo del suo amico.

“Se davvero tieni a me, allora saprai che sto andando a salvare una vita” gli disse “E tu le salvi le vite, vero?”

KITT odiava quando Amy usava il doppio gioco con lui, però ammise che quel discorso non faceva una piega.

Sbuffò e acconsentì di aiutarla.

Raggiunsero l'ospedale.

Non c'era nessuno, erano tutti al talent-show, questo le dava la possibilità di agire senza problemi...più o meno.

Giunti vicino all'ingresso, sussurrò qualcosa all'orecchio di KITT ed indicò la finestra aperta di una delle stanze vuote dell'ospedale.

“KITT, stai attento, ti prego”

Lui, per tutta risposta, le diede un buffetto con il muso e si incamminò verso l'entrata dell'ospedale.

Con un ululato, balzò all'interno ed iniziò a ringhiare e abbaiare facendo spaventare e gridare gli infermieri presenti .

Approfittando del caos creatosi, Amy entrò e raggiunse la porta che dava verso le celle del piccolo manicomio; l'infermiera che doveva restare nel reparto era uscita per controllare cosa stesse accadendo ed era rimasta paralizzata.

Una volta nel corridoio, più calmo rispetto all'atrio, cercò subito con lo sguardo le chiavi delle celle e, non appena le vide, le prese al volo ed iniziò a cercare la cella di suo interesse.

Notò che su tutte quante le porte, una sola possedeva un lucchetto.

-Trovata!- pensò.

Subito cominciò a cercare la chiave giusta per aprire quel dannato lucchetto e quando la trovò si sentì quasi sollevata.

Quando la aprì vide che Loki stava dormendo sulla branda, con la coperta fin sopra la testa.

“Loki, svegliati” lo scrollò “Presto, prima che ci scoprano” Amy volse uno sguardo verso la porta, da cui provenivano le urla degli infermieri.

“Credo che ti abbiano già scoperta”

Amy deglutì e sentì lo stomaco chiudersi.

Quella voce...

La coperta cadde a terra e al posto di Loki c'era Jareth.

Amy fece per indietreggiare, ma andò a sbattere contro qualcun'altro...qualcuno che non credeva di vedere.

“Tutto bene, signor sindaco?” domandò lo sceriffo Kostner, mettendo le mani sulle spalle di Amy e facendo forza per non farla scappare.

-Perché?- pensò Amy -Perché mi fanno questo?-

Jareth rispose con un cenno del capo e si ripulì la giacca dalla polvere.

“Dov'è Loki?” domandò Amy, cercando di dimenarsi “Dov'è!?”

“Non è di tuo interesse” la liquidò Jareth, che si rivolse poi allo sceriffo “Portala via, sai cosa fare”

lo sceriffo annuì, ma Amy inziò a dimenarsi ancora più forte “No! Lasciami!” riuscì a liberarsi “Digli la verità!”

“Ma di che verità parli?” domandò Jareth, con finto tono sorpreso.

“Basta! Smettila di fingere!”esclamò Amy, voltandosi verso lo sceriffo “Tu sei Michael Knight!” gli disse “Lavori per la Fondazione per il rispetto della legge, sei mio padre!” Kostner era talmente sbalordito che non sapeva come reagire, mentre Amy si era aggrappata alla sua giacca e lo guardava con gli occhi lacrimanti “Papà, ti prego, ricordati di me!”

“La porti via, sceriffo”

Kostner era confuso e gli era venuto persino mal di testa, ma obbedì.

Prese Amy per le spalle e fu costretto ad ammanettarla per farla calmare.

Nell'atrio c'era ancora il caos, ma non era quello il peggio.

KITT era steso a terra, con Chris sopra di lui.

Quest'ultimo teneva in mano una pistola per sedare.

“KITT...”

Il lupo stava per addormentarsi sotto l'effetto del sedativo.

“KITT!” Amy tentò di nuovo di dimenarsi, ignorando i pazienti, gli infermieri ed i parenti lì attorno.

C'era persino il dottor Gale, che quel giorno era di turno.

Quando i loro occhi si incrociarono, lui le fece intendere che andava tutto bene.

Ma Amy era accecata dalla rabbia per poterlo realizzare.

“Vi prego, lasciatelo stare!” gridò “Come hai potuto!?” sbraitò rivolta a Chris, che la ignorò e rimise la pistola nella fondina.

Lo sceriffo Kostner si assicurò che la situazione fosse sotto controllo, poi trascinò Amy fuori dall'ospedale e la fece salire in macchina come se fosse una ricercata.

Grazie al caos creato da KITT, tutte le persone al talent-show erano accorso per vedere cosa stesse accadendo.

Tra la folla vi erano anche Mina, Maddy e Sally.

“Amy!” Mina tentò di avvicinarsi, ma venne bloccata da Wayne e Jamie.

Amy non guardò nessuno.

Voleva solo sprofondare nelle viscere della terra.

Sua padre l'aveva appena arrestata e le sue parole non avevano fatto il benché minimo effetto.

E KITT? Che ne sarebbe stato di lui?

Loki? Anche lui era nei guai per colpa sua.

Sean...era infuriata con lui, era intenzionata a concludere ogni rapporto con lui.

Ma aveva bisogno di lui, non sapeva perché o per come ma aveva bisogno di Sean...di Sherlock.

La macchina dello sceriffo stava dirigendosi verso la centrale a sirene spiegate; le manette stringevano e lei non sapeva cosa fare.

Le porte erano bloccate dall'esterno e quindi non poteva aprirle.

Pensò velocemente e trovò una sola soluzione.

Quando lo sceriffo si fermò, attese che le aprisse la portiera e quando scese lo guardò dritto negli occhi a metà fra il rassegnato e la sfida.

“Vorrei allacciarmi la scarpa” disse facendo capire all'uomo che con le manette non era in grado, anche perché l'aveva ammanettata dietro la schiena.

Kostner sospirò e si piegò lui ad allacciarla. Un vero poliziotto non l'avrebbe mai fatto.

Amy trattenne un singhiozzo “Perdonami, papà” mormorò

Non diede il tempo a Kostner di realizzare la frase.

Con velocità, assestò un calcio in pieno volto allo sceriffo e mentre lui cadeva a terra lei iniziò a correre.

Corse come se avesse alle calcagna il diavolo, cercando di evitare tutti gli ostacoli che la strada e la foresta le mettevano davanti.

Le lacrime le appannavano gli occhi, ma lei continuò a correre fino a raggiungere la miniera.

“John!” chiamò a gran voce “John!”

dall'ingresso si intravide la figura di John.

“Amy?” appena lei raggiunse l'entrata, lui la prese al volo “Ma che...?”

Non volle approfondire, ebbe una risposta dalle voci dello sceriffo Kostner e di altri che si stavano avvicinando.

“John, ti prego, aiutami” lo implorò lei.

Dapprima, John osservò le manette ai polsi di Amy, poi la fece mettere dietro di se “Vai al riparo!” ordinò, mentre metteva quella che assomigliava a dinamite intorno all'ingresso.

Poi si allontanò, prendendola al volo mentre correva via e si rifugiava nell'ascensore in fondo al tunnel.

Prese dalla tasca un accendino e lo accese, gettandolo a terra.

Amy si accorse che, oltre alla dinamite, aveva rilasciato una striscia di polvere da sparo.

Una volta nell'ascensore, John si mise sopra di lei per farle da scudo.

Un boato echeggiò per tutta la miniera.

  
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