Siamo talmente abituati a mascherarci dinanzi agli altri che finiamo col mascherarci anche dinanzi a noi stessi.
(François de La Rochefoucauld)
Le cose esterne penetrano all’interno, e la maschera, a lungo andare, diventa il volto
(Marguerite Yourcenar)
Quando la necessità ci costringe a usare parole sincere, cade la maschera e si vede l’uomo.
(Lucrezio)
Ogni tanto ci guardiamo intorno,
in cerca di qualcosa o di qualcuno
che ci possa comprendere
e rivelare quelle verità sfuggenti
che vorremmo afferrare,
ma spesso ci accorgiamo di indossare,
delle maschere
talmente bene,
che quasi non ci rendiamo conto
di quanto siano diventate parte di noi stessi
e delle quali,
sempre più sovente,
non riusciamo a privarci,
quasi tutti noi interpretassimo una parte
nel palcoscenico che è la nostra vita,
per non svelarci agli altri
o per camuffare le ferite subite.
Parliamo con le persone
e scopriamo che, anche loro,
si celano dietro un comportamento,
o un atteggiamento,
o peggio ancora,
dietro alle parole,
come a voler costruire una barriera
che le preservi dal dolore.
Ma una maschera
non può diventare il nostro volto,
il nostro vero io,
e, presto o tardi,
dovremo calarla,
scoprendo agli altri
la nostra vera identità,
esponendoci così al mondo
e allora,
solo in quel preciso istante,
ci renderemo conto
di quanto siamo indifesi.