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Autore: ElderClaud    19/08/2009    1 recensioni
Che diavolo stava succedendo? In effetti c'era qualcosa che non andava.
“Grimmjow... Ma che sta succedendo? Che ti salta in testa eh?”
Il tono del rosso era scettico e incredulo, e a Jaggerjack davano noia le persone così stupide!
“Secondo te idiota? Sto lavorando!”
“Sei conciato così male da dover battere per strada...?”
“Sono sotto copertura co***ne!!”
Primo tentativo di creare un "trianolo" GrimmHimeIchi, tentativo forse mal riuscito. rating arancione per linguaggio scurrile!
Genere: Generale, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inoue Orihime, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Raining Stones'
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Rieccomi dopo tanto con una nuova storia!
Inutile dire che si allaccia in qualche modo con le precedenti e con le future, ma sappiate che mi ha fatto davvero dannare!
Avevo il blocco dello scrittore e questo stramaledetto caldo non mi aiutava, quindi non lamentatevi se pubblico ad un orario poco decente quali l'una di notte.
È una storia semplice ma che, almeno all'inizio mi sembra forzata e poco ispirata. Solo alla fine sembra prendere una buona piega.
Fatemi sapere cosa ne pensate ok?

Piccole Confidenze


Non c'era niente di bello nel frequentare l'università.

Vi erano le stesse cose presenti in qualunque scuola da lui frequentata durante il corso della sua vita solo che, i problemi – tutti i problemi – erano elevati all'ennesima potenza.
Elementari.
Medie.
Superiori.
C'era forse qualche scuola che non aveva causato problemi a Ichigo Kurosaki? Ad essere sinceri no.
Era un ragazzo che in media si faceva gli affaracci suoi, ma che se provocato rispondeva in egual tono se non maggiore. Per non parlare poi di quei suoi orridi capelli di un acceso color rame.
Quella cute capricciosa gli aveva sempre causato un mare di guai, colpevoli di ciò antichi pregiudizi e voglia di prendersela con uno diverso dal gruppo.
E lui era considerato diverso per l'appunto.
Aveva quindi una reputazione da difendere, e visto che non poteva sempre difenderla a cazzotti, che almeno nello studio eccellesse.
Quindi, morale di tutto il pensiero, era che non c'era nulla di bello nel sorbirsi l'università – tra l'altro si era ritrovato fuori corso per motivi familiari – ma se voleva dimostrare a tutti che ci sapeva fare, era disposto a dare.

Tuttavia quella sera avrebbe fatto volentieri a meno di dare se stesso per qualsiasi cosa, dato che aveva speso tutto il pomeriggio in università e al mattino - oltre che al casino che doveva sorbirsi con i suoi coinquilini - Rukia aveva spaccato le balle con il suo nuovo lavoro e quasi sicuramente appena ritornata avrebbe raccontato per filo e per segno tutta la sua prima esperienza.
E lui era troppo stanco per sorbirsi lo zoo in cui viveva con la solita indifferenza.
Dette un calcio – con un certo rammarico – ad una silenziosa lattina che non faceva nulla di male e questa rotolò giù per il marciapiede finendo dentro un tombino di scarico.
Purtroppo finì fuori dal campo visivo della luce fornita da un lampione e quindi non la vide cadere. Ma ne avvertì comunque il timido tuffo.
Sbuffò con sincerità, quanto avrebbe voluto essere quella lattina.
Era sera, era stanco ed era seccato!
In più, si era dovuto sorbire ore di lezione di materie che erano tutt'altro che favorite con professori che dire bastardi era poco. Soprattutto quel Dordoni Alessandro e qualcosa che non ricordava... Quell'italiano aveva un nome lungo e impronunciabile!
Comunque che ore saranno state? Le otto? Le nove? Non aveva con se un orologio e il display del cellulare era rotto... E a stare chino sui libri aveva perso la cognizione del tempo. Senza contare che da casa all'università ci avrebbe messo un ora solo a piedi.
Che allegria eh Kurosaki?
Tuttavia un pizzico di fortuna ce l'aveva. Se avesse continuato a camminare in linea retta, si sarebbe presto imbattuto nella fermata dell'autobus che per sua fortuna possedeva pure un orologio ancora in funzione.
Se fosse stato troppo tardi, sarebbe rincasato di corsa e si sarebbe buttato a letto, ma se fosse stato troppo presto, allora si sarebbe fermato a mangiare qualcosa sia per riempirsi lo stomaco, sia per evitare i ragazzi a casa.
Tanto per distrarsi un po' quindi, piantò maggiormente le mani nelle tasche della giacca e camminò con passo più spedito.

[...]

Ma che cazzo hai da guardare, eh deficiente? Va a casa idiota!”

Si era detto che il percorso dall'università fino a casa sarebbe stato mediamente tranquillo... Ma a quanto pare si sbagliava.
L'orologio tanto ricercato era proprio dall'altra parte della strada, quindi gli bastava superare l'asfalto deserto per osservare il benedetto strumento, ma c'era qualcosa di profondamente sbagliato che stava rovinando la sua vista.
E piantala di fissarmi! Che sto lavorando!”
Si era ritrovato misteriosamente a fissare una figura solo in apparenza femminile per ritrovarsi controvoglia bersaglio di critiche oscene.
Si sentiva come confuso e, a tratti, sentiva una sorta di nausea torturargli le budella.
Accigliato, sbatteva di continuo le palpebre per cercare di risvegliarsi da quel sogno assurdo fatto ad occhi aperti. Anzi, più che un sogno era proprio un incubo.
Un incubo che lo rendeva sempre più pallido alla luce artificiale dei lampioni presenti, dato che quella scena era la ciliegina sulla torta dopo una pesantissima giornata. Un trip mentale assurdo che stava vivendo pur non avendo in nessun modo assunto stupefacenti.
Si massaggiò le tempie doloranti, e finalmente si preparò a rispondere a quella figura grottesca e fuori luogo.
Gri... Ehm, Grimmjow?”
le parole gli uscirono sottili e quasi sussurrate. Manco si trovasse in chiesa a momenti, o in alternativa di fronte alla sacra Madonna.
Anche se di sacro il tizio che aveva di fronte non aveva nulla.
No sono Babbo Natale!!”
“Anche se non urli ti se...”
Non mi parlare!!”
Che diavolo stava succedendo? In effetti c'era qualcosa che non andava.
Perchè mai Grimmjow Jaggerjack, suo attuale vicino di casa – purtroppo avrebbe aggiunto Ichigo – era sotto un lampione, vestito con abiti femminili di dubbio gusto e attillatissimi, truccato come i peggio trans e con in testa una parruccona bionda dai boccoli così vistosi da essere visibili a tutti che fossero finti?
Ancora più strano fu il fatto di voler andare a controllare da vicino quella bizzarra creatura, nonostante quest'ultima gli lanciasse a ripetizione occhiate di fuoco.
Superando a passi decisamente rapidi la strada deserta che li divideva e trovandoselo finalmente, e in poco tempo, di fronte.
E tralasciando il disappunto del corpulento vicino si apprestò a chiedere specificazioni.
“Grimmjow... Ma che sta succedendo? Che ti salta in testa eh?”
Il tono del rosso era scettico e incredulo, e a Jaggerjack davano noia le persone così stupide!
“Secondo te idiota? Sto lavorando!”
“Sei conciato così male da dover battere per strada...?”
Sono sotto copertura coglione!!”
La seconda domanda di Ichigo, venne pronunciata con una certa innocenza – senza comunque cancellare una nota critica in tutto ciò – ma comunque sia scatenò una prepotente reazione nel poliziotto travestito.
Il volto mascolino e minaccioso cosparso di trucco pesante, divenne inspiegabilmente rosso di rabbia a quelle parole dette quasi con incredulità sincera.
Quello che non si aspettava Ichigo tuttavia, era che il caro vicino si sarebbe incazzato ancora di più da lì a pochi secondi.
“Sotto copertura eh...? e questo Inoue lo sa...?”
“Cazzo c'entra lei EH?! Sta lontano da mia moglie Kurosaki! Che è meglio!!”
il tono era ancor più minaccioso e c'era una punta di gelosia nel pronunciare le ultime parole. Mai toccare le proprietà di Jaggerjack... Qualunque esse siano.
La storia era lunga e anche difficile – in senso psicologico – da rimembrare, ma ad Ichigo dava un certo fastidio ricordarsi di come Orihime stesse vivendo tutta questa faccenda da ormai un anno.
“Non è più tua moglie Grimmjow...- il ragazzo sbuffò seccato e si massaggiò l'attaccatura del naso con il pollice e l'indice. Poi continuò ignorando l'ira crescente del collega – state divorziando! Oppure te ne sei dimenticato?”
Vaffanculo ok?!! Finché non firmo quel dannato pezzo di carta lei resta mia moglie!”
Si era fatto del gelo nell'aria, e la responsabilità era del moccioso che si doveva laureare.
Gli era venuto spontaneo di citare Inoue in quella discussione, perchè qualsiasi cosa faceva Jaggerjack negli ultimi tempi, era talmente rischioso e fuori di testa che sembrava essere fatto apposta per mortificare la moglie.
Pardon, ormai ex moglie.
Conosceva Grimmjow da molto ornai – fin dai tempi delle medie – e sapeva che quando credeva di subire un torto, doveva farla pagare a tutti i costi.
Cercò quindi di evitare tali pensieri insidiosi perchè sennò era la volta buona che si menava con lui... Di nuovo!
“Comunque sia...– si massaggiò le tempie ancora un po' e tornò a guardarlo serio – che razza di missione ti hanno dato stavolta? Non bastava che ti declassassero a semplice poliziotto?”
Non aveva voglia di litigare, ma quella visione era una pura e semplice parodia. Perchè era assurdo, e disgustoso, vedere quel bastardo con addosso un completino striminzito di pelle nera, calze a rete e una borsetta di pajette che era evidente contenesse una pistola.
“Sei una testa di cazzo Kurosaki lo sai? Ti spaccherei volentieri la faccia... Se non fosse che sono intrigato in questa missione di merda!”
Il tono del gigante era sibilato e crudele. Avrebbe volentieri trasgredito agli ordini se non fosse stato che tale missione l'aveva accettata con uno scopo ben preciso.
E a ricordarglielo fu proprio pel di carota.
“Prostituzione?”
“No, traffico di droga!”
Gli occhi di Ichigo si spalancarono sorpresi, tutto quel camuffamento osceno per beccare semplice un teppistello che spacciava? No, non era possibile e non era da Jaggerjack farlo. Quindi, c'era solo un unica alternativa.
“Roba grossa immagino...”
Il tono del ragazzo era ovviamente scettico. Da quel che ricordava al vecchio Grimm, toccavano le missioni “pesanti”, mentre per questo tipo di cose ci pensava quel suo collega effeminato di nome Luppi. Però nel dubbio chiedeva, e un poco ci sperava che fosse una missione vera e propria, e non una sorta di dispetto ad Inoue.
E leggendo quel suo dubbio in volto, il corpulento poliziotto fece una smorfia schifata per la mal fiducia riposta.
“Uhmpf! Se non fosse roba grossa non avrei... – il poliziotto ebbe un attimo di esitazione nelle parole irose, come a cercare di formulare bene la risposta – ...sostituito quel frocio di Luppi dannato idiota!”
Aveva detto la parola sostituzione in un modo alquanto sospetto e poco convincente. Jaggerjack non era bravo a sparare balle, o almeno non era raffinato nel farlo.
Kurosaki se ne accorse immediatamente ed ebbe l'impulso di fare una faccia ancor più scettica. Risultando comunque più “rilassato” sapendo che stava solo facendo il suo lavoro.
“Sostituendo eh? E dove si trova lui ora?”
“Che ti frega stronzetto?”
“Niente, ma se non hai nulla da nascondere non vedo il perchè tu non debba dirmelo”

Che figlio di troia veramente!
Grimmjow ebbe la tentazione ancora una volta, di posare le proprie truci manine su quel gracile collo e spezzarlo.
Sentiva ogni fibra del suo corpo muscoloso tremare di rabbia sotto quei vestiti da puttana troppo stretti per lui. Sentiva che a breve gli avrebbe sparato addosso con la sua nove millimetri d'ordinanza e gli avrebbe spappolato il cervello.
Era assurdo che quel babbeo sapesse pure lui che era stato retrocesso da tenente a merdaccia, ma con tutta probabilità c'era la colpa di Inoue dietro tutto questo.
Quella puttana – la sua puttana – passava un po' troppo in compagnia di Kurosaki, e prima o poi si sarebbe lasciato travolgere per davvero dalla gelosia.
Ma prima di quel giorno, doveva fare il “bravo” per riprendersi ciò che era suo, a costo di danneggiare qualche stronzetto del dipartimento.
E un lieve, perfido, sorriso si materializzò agli angoli della sua bocca sporca di rossetto a pensare ad Octavio Luppi.

Se ci tieni a saperlo Kurosaki – trattenne un sospiro di soddisfazione nella cassa toracica e poi finì il discorso – è all'obitorio
la notizia venne appresa come se una saetta fosse atterrata lì davanti a loro. Improvvisa e shoccante.
“EH?! Cos...! – per un breve momento il rosso rimase spiazzato per quella frase detta con troppa naturalezza e quasi si sentì mancare – ma è morto??!”
“Ho solo detto che è all'obitorio deficiente! Non che è morto! Ho semplicemente preso il suo posto mentre lui se ne sta al fresco!”
la semplicità con cui vennero pronunciate testuali parole lasciarono a dir poco spiazzato il ragazzo sconvolto.
E in breve, nella mente di Kurosaki si materializzò un filmino mentale che vedeva, il povero Luppi, chiuso dentro una fredda cella frigorifera che sbraitava incazzato che qualcuno lo facesse uscire da lì. Sbattendo come un folle i pungi sullo sportello metallico ben chiuso.
Poteva essere andata anche così in effetti, se Jaggerjack voleva ritornare a rivestire la carica di tenente poteva essere disposto anche ad una pagliacciata simile. Ma proprio per casi estremi avrebbe fatto una cosa del genere, anche a costo di essere messo in galera.

La situazione poteva anche degenerare da lì a pochi secondi, inoltre, quasi sicuramente Jaggerjack non era solo in quella strada. Forse, i suoi colleghi erano appostati poco lontani e tenevano d'occhio la situazione.
Gentaglia scalmanata quanto lui, e li conosceva bene o male un po' tutti. E per giunta era da solo.
Anche se magari era remota la possibilità che apparissero da dietro un cespuglio per riempirlo di botte, non voleva essere la causa del fallimento di una missione così delicata.
Pertanto, lasciò perdere l'orologio sopra la testa di Grimmjow e si decise a ripercorrere la strada di casa. Era giunto lì con l'intento di guardare quel fottuto oggetto e alla fine non lo aveva neanche fatto.
Troppo scosso da ciò che aveva visto e sentito, e troppo stanco per passarci sopra.
Borbottò una semplice frase di congedo e quello travestito l'accolse con scherno e sollievo. Ben felice di togliersi quel perdente di torno.
Tuttavia, l'ultima frase di Kurosaki non lo lasciò indifferente.
“Comunque, sono sollevato di constatare che non è per Inoue che fai tutto questo... ma solo per te stesso. Beh, buona fortuna eh!”

Perchè... Perchè quell'arrogante continuava a citare lei? Lei era sua e non di quel frocetto con i capelli arancioni!

Dal nervosismo quindi, si decise di accendersi una sigaretta per farsi passare i bollenti spiriti che da circa cinque minuti buoni bollivano dalla voglia di menarlo con ferocia.
Le mani addirittura gli tremavano mentre rovistava in quella sudicia borsetta.
“Ma si può sapere perchè citi quella stronza di continuo? Dai sui nervi Kurosaki!”
Aveva le parole un po' impastate a causa del filtro – appena portato alla bocca – che teneva ben saldo tra i forti denti.
Una piccola fiamma si scaturì poi dalle sue dita quando fece scattare la rotellina metallica dell'accendino. E in breve, dopo un piccolo mezzo minuto di silenzio, si levò uno sbuffo di fumo violaceo da quella bocca sporca di parolacce e trucco.
Ichigo lo osservò di scorcio e in perfetto silenzio effettuare quel piccolo gesto che per lui , il poliziotto malfattore, sembrava un puro momento di relax.
“Mi preoccupo di lei perchè è mia amica fin dalle superiori Grimmjow. Ma forse tu non puoi capire cosa...”
AH! Sono tutte stronzate bamboccio!”
il ruggito di Jaggerjack indurì ancora di più il volto di Kurosaki che, quasi sentitosi in causa, si voltò verso di lui di scatto mosso da sentimenti permalosi.
Ricambiando quello sguardo duro e carico di tensione per svariati secondi.
Osservando quasi con distrazione lui che continuava a fumarsi quella schifosissima sigaretta senza togliergli gli occhi di dosso.
Ma le sue prossime parole lo avrebbero nuovamente sorpreso.
“Conosco Hime da molto più di te, mister Kurosaki! È da quando ho quattro anni che la frequento! Quindi non venire qui a parlare che... non capisco quello che dici, e altre stronzate varie perchè tu, di noi due, non sai proprio un cazzo di nulla!”
dopo quelle lunghe parole ci fu un altro breve silenzio che però, nella mente dello stesso Ichigo, pareva quasi eterno.
Non aveva mutato la sua espressione aggrottata e severa neppure di fronte a quelle rivelazioni a lui sconosciute. Ma sentiva chiaramente il cuore andargli in panne dal nervosismo.
Grimmjow sbuffò ancora fumo mentre trattiene quella sigaretta consumata per metà con un lieve tremore alle dita.
E stufo della vista del rosso, preferisce tornare a guardare la strada deserta in attesa delle sue stupide prede.
“Per quanto possa sembrarti assurdo, idiota... Quello che capisce meglio Inoue sono proprio io!”
lo disse quasi più rivolto a se stesso, ma per Ichigo quella stronzata basta e avanza. Decidendo finalmente di andarsene senza proferire parola alcuna.
Una giornata pesante che culmina in una serata che è un puro delirio, ma che però, lo lascia con l'amaro in bocca.

Più che il travestimento in se, fu proprio la dichiarazione di Grimmjow a “infastidirlo” più di ogni altra cosa. Per il fatto che avesse l'arroganza di conoscere Orihime meglio di chiunque altro.
Una stronzata alle sue orecchie che sapeva di balla infame.
Comunque, non si sarebbe mai aspettato una simile confidenza da lui.
Ma se credeva di essersi fatto dire tutto da quel re decaduto, si sbagliava di grosso.
Jaggerjack non era tipo da confidarsi con nessuno figurarsi quindi con lui, ma quella piccola discussione la si poteva benissimo definire una piccola confidenza. Una piccola fetta di una grande torta.

Solo più avanti avrebbe assaggiato controvoglia tutta quella torta ignota. Ma per il momento, era semplicemente una giornata finita male e un orologio la cui ora sarebbe rimasta ignota per chi lo cercava.

   
 
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