Storie originali > Nonsense
Segui la storia  |       
Autore: ottantanove    19/08/2009    1 recensioni
Chissà. Io non so più che questo. Questa è una storia. Un po' romanzata e un po' no.
Chi vuol capire capisca. Chi può capire, per favore, che lo voglia anche.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E' successo, tanto tempo fa, che una ragazza e una ragazza si incontrarono su un sito e diventarono amiche.
La messaggistica istantenea era il loro mondo, smile, emoticon, punti, virgole e scrittura appartenevano al loro essere, e così era bello, tutto era perfetto.
Continuarono così, messaggiando e contattandosi per parecchio tempo e conoscendosi davvero[o per finta, in quel momento non potevano sapere].
Le distanze possenti, i loro anni pochi per compiere un tale viaggio.
Poi accadde qualcosa di meraviglioso.
A una delle due capitò di imbattersi in un depliant che organizzava viaggi organizzati proprio nella città dell'altra!
Dopo lunghe giornate di pianti, lacrime, capricci, i genitori acconsentirono al viaggio e la ragazza partì felice, organizzando con la sua amica virtuale un incontro in una tal piazza.
Che gioia, che gaudio, quando si parlarono per telefono la prima volta durante il viaggio di lei!
Che stranezza, che stranezza!
Ma davvero è la tua voce? Dicevano.
Ma sei davvero tu? Chiedevano.
Così pareva e dopo qualche minuto, attesero il giorno dopo per vedersi davvero per la prima volta.
Che gran ridere, in quella piazza, quando a telefono si cercavano urlando i loro nickname al vento!
Che bello, quando finalmente si videro e si abbracciarono urlando!
La gioia era davvero tanta, la voglia d comunicare era di più!
Ma la gita doveva continuare e alla fine si separarono.
Durante quella notte, realizzarono entrambe che forse la persona che avevano incontrato era reale.
Era viva, non era uno schermo.
Ehy, ma era una cosa fantastica!
Tornata a casa, la ragazza del viaggio pensò spesso a ciò che aveva provato per quella ragazza che considerava così speciale.
Cos'era quel sentimento?
Aveva un nome?
Non importa. Pensò. In ogni caso ci sono tanti e troppi chilometri a dividerci, mi basterà esserle amica.
E amica fu.
Si videro altre volte, la ragazza innamorata rinchuse il suo sentimento in una gabbia nascosta e tenne la chiave vicino a sè per molto tempo, accontentandosi di poco, gioendo di quel poco che le veniva dato dall'altra.
Chissà cosa provava l'altra?
Non lo volle mai sapere, cullandosi nel suo mondo in gabbia.
Questo le provocò gioia, dolore e strazio. Molte volte.
Fu ferita spesso ma sempre riusciva a non pensarci, pensando invece al tenue bagliore racchiuso nella sua gabbia dorata.
Poi, si videro ancora una volta.
Il cuore della viaggiatrice era colmo di gioia e quando la vide alla stazione le corse incontro e la abbracciò stretta, felice.
Ma erano cambiate.
Nonostante tutte le chiamate da ore in cui avevano parlato di tutto [ma proprio tutto], il modo, l'atteggiamento era diverso, cambiato.
Era da tanto che non si vedevano.
Forse successe ciò che temevano, forse dal vivo non sarebbero riuscite più a comunicare, dicevano.
Comunque fosse, la Viaggiatrice pianse e si disperò, quando l'Altra si allontanò da lei per tornare nella sua città.
Si era resa conto che ciò che teneva in gabbia era fuggito, lasciandosi dietro un grande vuoto.
Ma non poteva perdersi d'animo, tra poco l'avrebbe rivista e voleva esserle ancora amica, comuqnue fosse stato.
La andò a ritrovare e le rimase accanto per più di un giorno.
Mentre la rabbia della Viaggiatrice, che non rivedeva più nell'Altra ciò aveva trovato fino a poco prima, montava sempre di più... successe un grosso pasticcio.
Arrivò qualcun'altro e quel qualcunaltro prese il posto nella gabbia della Viaggiatrice.
La gabbia era di un banale ottone, non d'oro come la precedente e la delusione era così tanta che la viaggiatrice ne ne "infischiò", confusa e frustrata, di tutto e fece quel grande casino che ha ripercussioni addirittura sul suo presente attuale.
Ora la Viaggiatrice si tormenta, perchè sa di aver fatto una stupidaggine e se ne pente enormemente e non ha neppure il coraggio di tentare di chiamare la sua, forse ex, Altra amica.
Chissà se ritorneranno mai più insieme.
Insieme come amiche, insieme come persona che si vogliono bene.
Insieme come sorelle a distanza, senza più gabbie nascoste tra i piedi.
Forse no.
Probabilmente no.
Ma forse sì, sempre che entrambe riescano a crescere e a ritrovare un equilibrio.
I cambiamenti le hanno colpite più e più volte in sette mesi di distanza e ora, la Viaggiatrice si è resa conte che, forse, se riusciranno a bilanciare le loro diversissime esperienze di vita e a... dimenticare, anche se è chiedere moltissimo, riuscirebbero a tornare insieme, ancora una volta.
Sarebbe bello rivederle mentre corrono per le vie di Lucca Comics per poi saltarsi addosso ridendo.
Sarebbe bello tornare a parlare ore a elefono, facendo finta che i chilometri che le separano siano solamente un illusione irreale.
Sarebbe bello.
...ma per il momento, la loro storia finisce qui.
Stretta la foglia, larga la via, dimmi la tua che ti ho detto la mia.

Con affetto infinito.


Maddy. Che è stata un'idiota.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: ottantanove