La pioggia
battente picchiettava sui vetri dalle imposte interne serrate.
Il legno del
telaio usurato dal tempo e dall'umidità risentiva della scarsa manutenzione
rivelandosi inutile contro gli spifferi gelidi enfatizzati dalle pareti in
pietra in quella fredda notte autunnale.
Yuri guardò
indifferente l’ennesima scena strappalacrime del film chiedendosi perché si
ostinasse sempre a proseguire la visione fino alla fine malgrado lo sdegno,
odiava il genere drammatico e non era il solo. Ogni mattino ognuno di loro
aveva sempre da ridire sul film della notte precedente ma, nonostante ciò, al
termine della giornata lavorativa accettavano comunque la proposta di Ivan
ritrovandosi in silenzio davanti al televisore a guardare qualcosa che a
nessuno di loro importava, in primis allo stesso organizzatore.
Abbassò lo
sguardo sul ragazzo placidamente addormentato sul tappetto nel consueto letto
improvvisato dalla serie di coperte, caduto fra le braccia di morfeo dopo i
primi minuti e seguito da Boris sbracatosi sul divano senza ritegno tanto da
costringere lui in uno spazietto ristretto.
«Siamo solo noi
quattro, puoi abbandonare quell’aria perennemente fredda e composta provando a rilassarti»
Mosse il capo
verso Sergej seduto in poltrona concentrato sulla lettura di un libro alla
penombra dell’abatjour.
«Solo perché non divento un animale
spiaggiato come Boris non vuol dire che non sia rilassato» ribatté pacato
accentuando le gambe accavallate e le braccia incrociate, procurandosi il rumore
sordo di una pagina voltata come unica risposta.
Proseguì la
visione fino al funerale del terzo o quarto personaggio della storia prima di
decidersi a spegnere il televisore, come al solito era rimasto l’unico
sveglio.
Si alzò lentamente
per non svegliare il suo migliore amico bloccandosi a centro stanza alla vista
dei tre con un sonoro sospiro rassegnato, non poteva lasciarli in quel modo.
Mossosi a tentoni alla fioca luce della lampada raggiunse Sergej a cui sfilò delicatamente
il libro dalle mani e gli occhiali da lettura riponendoli sul tavolinetto, adagiandogli
accuratamente addosso una delle coperte superflue prelevate dal tappeto.
Soddisfatto si
spostò verso Ivan e non poté impedirsi un sorrisetto alle contorte posizioni in
cui il più piccolo del gruppo si addormentava scostandosi via le coperte nel
sonno, lui non avrebbe mai capito come facesse a trovare comodo in primo luogo
dormire senza cuscino. Abbassatosi sul tappeto lo coprì nuovamente appuntandosi
di suggergli qualcosa di più pesante da indossare l’indomani.
«Io sarò anche un
animale, ma tu sei mamma chioccia fatta persona»
Sobbalzò
leggermente alla piatta constatazione girandosi alle spalle, scontrandosi con
le iridi blu di Boris perfettamente sveglio e seduto compostamente sul divano.
«Fa freddo,
sarebbero congelati»
«Puoi
risparmiarti le tue inutili scuse, lo sappiamo tutti che fai così ogni notte»
replicò divertito al tenue rossore dell’amico borbottante venendo interrotto da
uno sbadiglio «Però concordo, fa freddo, quindi stai zitto e dormi anche tu qui»
Yuri si ritrovò
trascinato di peso sul divano, disteso accanto a Boris che gli gettò addosso l’altra
metà del plaid bloccandogli ogni possibile via di fuga.
«Non siamo più
bambini, starai scomodo»
«Forse, ma tu
non starai solo di là»
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Prompt usato: Coprirsi con il plaid
Flashfic dalle 500
parole.
Un caloroso saluto serale a tutti! ^^
Stamattina mi
sono svegliata con un cielo cupo e il rumore della pioggia quindi è colpa loro
se sono tornata con un nuovo prompt, mi hanno dato l’ispirazione. xD
Incredibilmente
sono ancora nelle 500 parole e non posso che festeggiare questo piccolo
traguardo, è davvero complicato restare entro tale numero…questa raccolta sta
diventando una sfida con me stessa.
Ringrazio tutti
coloro che hanno letto il precedente spezzone, chi lo ha recensito e chi ha
inserito questi deliri nei preferiti e vi saluto dandovi appuntamento al
prossimo prompt! ❤
Aky
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono
proprietà di Takao Aoki, questa
storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.