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Autore: Haruka_Lisbet_Tenou    15/10/2020    1 recensioni
Si svolge il tutto l'estate in cui sono finiti gli Interhigt.
Sanno solo che parteciperanno alla wintercup, ma ancora non sanno contro chi saranno.
Qui hanno circa 16 anni e mezzo, il 10 ottobre Murasakibara ne compirà 17.
È il prequel di Aishiteru, che in linea temporale si svolge qualche settimana dopo la loro sconfitta contro il Seirin proprio alla wintercup.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsushi Murasakibara, Tatsuya Himuro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Notte di mezza estate

 

 

Questo è il prequel di Aishiteru, come già detto questo episodio si svolge durante la pausa estiva del primo anno alla Yosen kōkō.
non ho voluto andar troppo oltre nel raccontare le cose che sono successe per cercare di rimanere in linea con i pg che ho delineato nell'altra fic.

Da un certo punto si nota che parlano inglese, da li in poi in realtà tra loro parlano inglese, ma ho preferito usare l'italiano per evitare strafalcioni figli di Google translate, dato che sono una capra in inglese, e finché sono frasi corte mi va anche bene dopo è un problema.
spero vi possa piacere, in qualsiasi caso lasciatemi senza problemi una recensione se volete :)



Murasakibara era seduto sul balcone dell'appartamento che gli avevano assegnato quando si era iscritto alla Yosen. Aveva scelto quella scuola per due semplici motivi: il primo era il fatto di esser discretamente lontano da colui che gli aveva spezzato il cuore e il secondo invece aveva a che fare con la sorella maggiore. Era sera inoltrata e tirava una leggera aria estiva e come tante altre volte stava ripensando un po' al passato, gli faceva ancora male quello che era successo tra lui, Kuroko e Akashi.
Fu raggiunto da Himuro che gli porse un paio di snack, sapeva benissimo quanto lui li adorasse e quanto lo rallegrassero; ma quella sera non li toccò nemmeno.
Himuro si sedette vicino a lui, era preoccupato non l'aveva mai visto rifiutare gli snack.
"Murasakibara-kun tutto ok?"
"Si, stavo solo ripensando al passato muro-chin"
"Mh.. Ti va di parlarne?"
Murasakibara non rispose, non era mai incline a parlare dei suoi sentimenti, lo faceva solo con sua sorella maggiore della quale si fidava da sempre. Himuro comprese bene il suo silenzio e non disse più nulla, si accomodò meglio e si mise a guardare il cielo estivo insieme al suo compagno di stanza. Se la ricordava bene quella notte d'estate in cui lui e Kuroko si erano amati e si erano dati piacere reciproco, ricorda ancora molto chiaramente le sensazioni provate, il calore sviluppato dai loro corpi e la sensazione di ristrettezza proprio li sul suo membro. Ricorda ancora i sentimenti profondi che provava per lui, forse non se ne erano mai andati del tutto; ricorda anche quando tutto finì per colpa dell'imperatore e dei suoi capricci.
Furtiva gli scese una lacrima che gli andò a rigare la guancia, Himuro se ne accorse e allungò una mano per toglierla.
"Muro-chin?" Atsushi era sorpreso dal suo gesto.
"Don't cry Atsu-chan, please. I hate it when you feel bad"
"Oh... I know but thoughts hurt"
Ha preferito rispondergli in inglese, è quasi un abitudine ormai e gli fa piacere avere quel "canale" di comunicazione privato, quando si parlano in inglese si sente rilassato e tranquillo come se stesse parlando con sua sorella. Himuro non disse altro e l'abbracciò stretto, comprendeva bene quanto potessero fare male certi pensieri e certe emozioni, anche se erano relegate nel passato.
Molto probabilmente non ci libereremo mai di certe cose, perché ci hanno segnato talmente nel profondo che è impossibile eliminarle al cento per cento.
"Muro-chin..."
"Si dimmi Atsushi"
"Sai... È stato l'imperatore, si è messo di mezzo lui"
"Ti riferisci al numero quattro della Rakuzan?"
"Si, lui. Io e... No nulla lascia perdere"
"Atsu-chan, sarò sempre qui accanto a te"
"Lo so, ma a me fa ancora male. Perché non passa?"
"Perché a volte ci sono cose che rimarranno con noi per sempre, perché sono radicate nel nostro profondo, dobbiamo solo accettare che ci siano"
"Ma...Muro-chin..." Murasakibara non disse più nulla, si chiuse nel suo silenzio. Non sapeva che altro dire, non si sentiva pronto a parlarne e forse non lo sarebbe stato mai; non riusciva davvero ad affrontare quel discorso.
A Himuro non dava problemi se non ne parlava, comprendeva benissimo il dolore che gli causava perché era simile a ciò che provava lui quando ripensava al suo litigio con Kagami prima che entrambi tornassero in Giappone, era la stessa cosa, anche se con Kagami non aveva mai avuto implicazioni romantiche.
"Muro-chin... Ma se continuassi ad amare quella persona, anche se non lo verrà mai a sapere? È così brutto?"
Himuro ebbe un moto di stizza che lo fece irrigidire per qualche istante, quelle parole gli facevano male; nel suo piccolo cuore si era creata una piccola ferita che sanguinava lenta e silenziosa, lo amava anche se ancora non era riuscito a dirglielo. Cercò di rilassarsi non voleva che Atsushi la prendesse male, gli sarebbe dispiaciuto davvero molto.
"Non so se sia una cosa buona o brutta, potrebbe aiutarti ad andare avanti per un po', ma rischierebbe di trasformarsi in veleno, costringendoti a qualcosa che ti può limitare anche nella vita. Amare qualcuno è qualcosa di decisamente più profondo che voler bene. Non so darti una risposta precisa"
Atsushi rimase in silenzio, quelle parole somigliavano molto a ciò che avrebbe potuto dire sua sorella e questo in parte lo sorprese; non pensava ti trovare qualcuno simile a Yuriko.
"Atsu-chan, non ti preoccupare quando sarà il momento giusto arriverà la persona giusta..."
"Dici sul serio muro-chin?"
"Si dico sul serio, potrebbe essere già qua per quanto ne sappiamo"
Non è il momento per dirgli dei suoi sentimenti ma almeno è un inizio, anche se glieli vorrebbe urlare in faccia e poi far l'amore con lui mille e più volte; ma ora sarebbe stato sbaglio un gesto simile, Himuro rispetta e ama sul serio Atsushi ed è per questo che non vuol sovrastarlo con i suoi sentimenti ora.
Himuro non è spaventato dal fatto che il suo compagno è un gigante, non lo spaventa nulla di lui, solo teme di non averlo per sé.
L'amore non è solo romanticismo, il darsi e il ricevere, ma è anche estremamente egoista e difficilmente permette la convivenza di due persone nello stesso cuore e con la stessa intensità di sentimenti; questo Himuro lo sa, ecco perché ha paura di non riuscire a entrare nel cuore di Atsushi.
Non gli importa, farà l'impossibile per entrarci, perché lo ama ed è ciò che vuole; affronterà l'inferno se serve.
"Lui è stato il primo, successe per caso mentre mi aiutava con alcune materie per superare meglio gli esami."
"Il primo dicono sia il più doloroso e anche quello che non dimenticheremo mai"
"Dopo quello che è successo siamo rimasti amici. Tu l'hai avuta una persona Muro-chin?"
"No, sono bravo a farmi amici ma fin'ora non mi è mai interessato nessuno"
"Capisco... È stato l'imperatore a far finire tutto, lo voleva per sé, e noi al tempo gli obbedivamo anche troppo, ma era sia il capitano che il coach della squadra il no non era contemplato come risposta”
“E' orribile, mi dispiace"
"Fu solo un suo capriccio, ma io la presi male e lo accusai di avermi ingannato..." Atsushi si fermò di parlare le lacrime gli offuscarono la vista, sentì le braccia di Himuro avvolgerlo e stringerlo, si rannicchiò e si appoggiò al petto del suo compagno di stanza.
"Atsu-chan, non pensarci. Più ci pensi e più farà male" Himuro usò un tono di voce calmo e soffice, con una mano gli accarezzò la testa; scoprì che i capelli del suo gigante erano morbidi come la seta, un altra cosa che amava di lui si era appena aggiunta alla lista. Ad Atsushi pareva di esser tra le braccia di sua sorella Yuriko, aveva lo stesso tono di voce che usava lei quando lui stava male e lo consolava un po'; qualcosa dentro di lui stava iniziando a urlare in testa di smettere di piangere, che il passato si chiama passato perché non è il presente.
"Muro-chin...Grazie di esserci"
“Te l'ho promesso, ci sarò sempre e comunque, non me ne vado". Himuro sorrise nel dirlo anche se era estremamente serio nel suo intento, vide comparire sul volto di Atsushi un leggero sorriso e questo bastò a scaldargli il cuore e a fargli sopportare meglio il peso dei suoi sentimenti inespressi. Atsushi rimase tra le braccia di Himuro, gli piacevano davvero tanto e le trovava accoglienti; come se fossero fatte apposta per lui e la sua corporatura. Himuro non disse nulla, si spostò leggermente con le gambe per stare un poco più comodo, sarebbe rimasto così per sempre, adorava quei piccoli momenti d'intimità tra loro, un giorno non lontano avrebbe avuto il coraggio necessario a dichiarargli i suoi sentimenti.

 

   
 
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