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Autore: Arvistloe    16/10/2020    0 recensioni
Un malanno degli eterni, sia celestiali che infernali, proietta Chloe in un vortice di eventi.
Questa storia si svolge poco dopo il quindicesimo episodio della seconda serie, dal titolo Deceptive Little Parasite
Genere: Hurt/Comfort, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amenadiel, Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Mazikeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Serata. Camera di Chloe.

Chloe decise di controllare nuovamente la temperatura di Lucifer, disteso sul fianco destro nel suo letto, incosciente, coperto da due coperte di lana e un piumone. Con delicatezza gli asciugo la fronte dal sudore, appoggiando sopra il termometro digitale della cucina, l'unico che poteva misurare la temperatura del diavolo. Notò che era sempre alta, per come gli aveva detto Maze, doveva essere sessanta gradi, mentre era novanta gradi. Decise di dargli un altro po' dell'erba magica che le aveva inviato Maze. Sapeva bene di provocargli un fastidio ma doveva. Arrotolo un po' dell'erba nella mano. Prese da sopra il comò un paio di fazzoletti di carta. Con forza chiuse il naso di Lucifer che dovete aprire la bocca per respirare. Svelta, Chloe tirò dentro la pallina di erba magica, lasciandogli il naso, vedendolo tornare nell'incoscienza, rabbrividendo.

Non gli piaceva vederlo così vulnerabile, ma si trovò a pensare che era molto carino, quasi un cucciolo. Notò che fuori il sole stava tramontando. Decise che voleva dormire un paio di ore. Si distese nel letto, dalla parte opposta dove era Lucifer. Gli dispiaceva vederlo tremare per la febbre. Istintivamente si avvicinò a quelle spalle larghe, accoccolandosi contro, dicendo
"Lucifer sono qui. Cerca di dormire, su riposa"
Sentì come un gemito gorgogliante, convinta di un suo si. Chloe guardò fuori dalla finestra, vedendo le stelle iniziare ad apparire. Sorrise, pensando che tre giorni prima non poteva immaginare di fare da infermiera a un influenzato re dell'inferno.

Tre giorni prima. Mattina, appartamento di Chloe.

Chloe ringraziò Dio per quelle tre fortuite coincidenze. La prima, un sospettato pieno di pidocchi aveva infestato la centrale, per eseguire la disinfestazione, avevano concesso a tutti cinque giorni di vacanze pagate. La seconda coincidenza, una gita scolastica di cinque giorni a Vancouver in Canada, cui Trixie stava partecipato. La terza coincidenza, il Lux chiuso per ristrutturazione tre giorni, quindi Lucifer libero. Un buon momento, pensava Chloe, per parlare con Lucifer della sua fuga a Las Vegas, il matrimonio con Candy, cercando di capire dove andava il loro rapporto.
Ma la terza coincidenza si infranse, poche ore dopo, durante una telefonata di Lucifer
"Detective sono bloccato nel mio attico. Mio fratello Amenadiel e Maze sono affetti da una brutta febbre. Solo io posso aiutarli"

Chloe accettò la notizia con una punta d'incredulità, pensando che forse Lucifer voleva spassarsela con qualche sua amante. Preparò del brodo di pollo, così da avere la scusa per andare nell'attico.

Nel parcheggio coperto del Lux trovò uno dei buttafuori di guardia all'entrata. Quel buttafuori la conosceva, dicendole
"Mi dispiace, ma il capo non vuole che salga nessuno all'attico. Ci sono degli influenzati"
Chloe si rassegnò, decidendo di non essere troppo soffocante per Lucifer, in fondo pensò che erano solo amici. Consegnò al buttafuori la piccola pentola con il brodo di pollo, andando via. Era appena tornata in auto, quando ricevete una telefonata da Amenadiel. Questo le chiese con tono agitato
"Chloe per caso Lucifer di trova con te?"
Chloe gli rispose preoccupata
"No, aveva detto che era con te e Maze, perché influenzati"
Sentì Amenadiel tossire, sullo sfondo Mazikeen starnutire. Ripresosi Amenadiel le disse
"Si era con noi. Ma era anche lui con la febbre. Improvvisamente è andato via. Chloe ti chiedo un grande favore…"
Starnuti
"...Se lo trovi, non portarlo all'ospedale. Chiamami, ti spiegherò cosa fare"
Perplessa Chloe disse uno stentato
"Si, va bene"

Tentò di chiamare il cellulare di Lucifer, ma seppur suonava, non rispondeva. Decise di tornare nel suo appartamento, per trovare il numero di cellulare di un amico dell'fbi, chiedendogli di rintracciare il cellulare di Lucifer. Aperta la porta dell'appartamento le sembrò di sentire la voce di Lucifer piagnucolare
"Muoio...Si sono certo...porca troia no...devo dirglielo...Chloe...muoio"
Lo trovò di fronte la porta del bagno, appoggiato con la schiena, gli occhi chiusi, ma ripetendo parole che in quel momento per Chloe erano senza senso, soprattutto in una lingua straniera. Gli sfiorò i capelli, scoprendo che era madido di sudore, come i vestiti. Voleva chiamare un'ambulanza, ma Chloe aveva fatto una promessa ad Amenadiel. Decise prima di tutto di togliergli quei vestiti bagnati di sudore. Sperava che Lucifer potesse darle un minimo di aiuto, altrimenti avrebbe fatto venire uno dei grossi buttafuori del Lux per aiutarla. Gli disse
"Lucifer, per favore, devi aiutarmi. Non posso metterti in piedi da sola. Puoi provare? Così ti porto nel mio letto"
Notò un piccolo sorriso svolazzare sulla bocca di Lucifer, facendola sorridere a sua volta. Con un grande sforzo, tossendo violentemente, Lucifer si alzò, facendo piccoli passi verso la porta della camera.

Nella camera di Chloe.

Svelta, Chloe premete l'interruttore della luce, dicendo a Lucifer, mentre lo indirizzava verso il bordo del letto
"Un ultimo sforzo. Tenta di restare in piedi, devo toglierti i vestiti…"
Altro lieve sorriso si Lucifer con gli occhi semichiusi
"...Non per quello che pensi. Resisti"

Svelta gli abbassò i pantaloni e i boxer, spostando la coperta con il lenzuolo, facendolo sedere. Dopo avergli tolto le scarpe con i calzini, corse in bagno tornando con la cesta di vimini degli indumenti sporchi, mettendola lì vicino. Aveva anche portato un catino con diversi asciugamani.

Mezz'ora dopo.

Denudato Lucifer, Chloe lo infilò sotto le coperte, mettendo un doppio lenzuolo per limitare un po' il sudore che avvolgeva il corpo tremante del suo partner. Posizionato il catino vicino dove era Lucifer, con un paio di asciugamani, uscì dalla camera con la cesta dei vestiti sporchi, per mettere tutto in lavatrice. Solo che appena fuori la camera senti Lucifer dire con voce piagnucolante, agitato
"Non scappare via, non sono un mostro, ti prego, non sono un mostro"
Facendola tornare dentro la camera, dicendogli mentre gli asciugava con un piccolo asciugamano la fronte
"Stai tranquillo, non vado via. Non potrei mai lasciarti da solo in questo stato. Non sei un mostro, sei un eccentrico, ecco tutto"
Lo vide tornare tranquillo, chiudendo gli occhi. Pochi minuti dopo, Chloe si agito eccome.

Aveva appena aperto la porta del bagno, quando sentì un urlo terribile venire dalla sua camera. Tornò dentro trovando qualcosa che non credeva mai di vedere. Lucifer aveva gettato fuori dal letto le coperte con le lenzuola. Il corpo nudo era disteso su un fianco, con le braccia tirate indietro, ma soprattutto un paio di ali bianche premute dietro la schiena. Sembrava quasi come se delle corde invisibili lo tenessero fermo, formando le pieghe sulla pelle. Chloe tentò di avvicinarsi, ma sul letto comparvero delle ombre nere. La voce di Lucifer disse tra i singhiozzi di pianto
"Vi prego, vi scongiuro, sono sconfitto, sono il perdente"
Con orrore, Chloe vide le ombre scendere su Lucifer, aprendo una ala per volta, rompendola. Le urla di Lucifer scossero il cuore di Chloe. Lasciando ogni ragionevole dubbio, Chloe si buttò sul letto, mettendo supino il suo Lucifer, dicendogli mentre le ombre svanivano
"Lucifer svegliati, ti prego"
Piangendole il cuore mentre vedeva quelle ali di angelo dietro di lui, accartocciate e sanguinanti. Improvvisamente le ombre tornarono, una spinse via Chloe. Con orrore, lei vide le ombre alzare Lucifer sopra il letto, dicendo in un coro malefico
"Brucerai, per sempre brucerai"

Quando lo lasciarono, Lucifer si contorse in urla silenziose, come se le corde vocali non funzionassero. Con orrore, Chloe vide il corpo di Lucifer diventare rosso e piegato, per un fuoco che bruciava solo lui, le sue ali che divennero polvere. Lo sentì dire con voce rotta dal pianto
"Sono maledetto, un empio, solo, mostro, samael il maledetto...solo per sempre"
una ombra compari accanto al re dell'inferno, dicendogli all'orecchio mentre quel bruciato Lucifer tornava nel letto
"Sei sempre stato un errore, sei il male, sei sporco nell'anima. Illuso, credevi sul serio di poter piacere a qualcuno, alla detective?il tuo posto rimane l'inferno. Nasconditi nelle sue oscurità. Nessuno ti crede, tu sei il male del mondo. Tu sei empio, tu sei indegno"
Dalla gola di Lucifer un urlo strozzato, mentre si contorceva, piagnucolando
"Padre dovevi uccidermi, ti prego uccidimi, non voglio che lei mi odi, padre come posso farle capire. Perché non posso essere felice"

L'ombra rise
"Resterai solo per sempre, tu sei il male. Nessuno può amare il diavolo. Resterai sempre un empio"
Chloe non resistete più, urlando alla perfida ombra "Vattene. Lascialo stare. Non merita tutta questa sofferenza, nessuno la merita"
L'ombra rise, dicendole prima di scomparire
"Mai lo accetterei, mai. Prendi un coltello, spacca il suo cuore. Fai un favore a tutti"
Chloe urlò all'ombra
"Vattene! Nessuno gli farà del male. Non lo merita"
L'ombra scomparve in una risata. Con cautela Chloe si avvicinò a Lucifer. Era con gli occhi chiusi, respirando appena, in quella forma bruciata. Gli disse, mettendogli una mano sulla fronte bruciata
"Devo ammettere che non conoscendoti mi sarei spaventata. Ti conosco eccome. Non sei mai stato un bugiardo. Sei il diavolo, ma non sei il male, punisci il male. Lucifer quanta sofferenza devi aver patito, così solo, rifiutato continuamente da tutti quelli che conoscevi. Comprendo il rancore che provi verso la tua famiglia…"
Lo vide tornare a poco a poco alla sua forma umana. Con pazienza lo riportò sotto le coperte, dicendogli mentre tremava per la febbre
"Non ti lascio. Non lascio il mio amico, il mio partner…"
Bacio le labbra del diavolo
"...appena ti sentirai meglio dovremmo parlare. Solo per capire meglio, magari per farti comprendere che non sei solo"

Un ora dopo. Nel corridoio di fronte la camera.

Chloe si sedette per terra, spalle alla parete accanto la camera, sorridendo. Aprì il suo cellulare, guardando varie foto di Lucifer con lei e Trixie. Quasi contenta di aver capito finalmente quale grande mistero gravava su Lucifer, telefonò ad Amenadiel. L'angelo, congestionato, era incredulo sul fatto che avesse accettato Lucifer. Fu Maze che afferrò il cellulare di Amenadiel, dicendo a Chloe, tra un paio di starnuti
"Sono felice per te Chloe. Ora ascoltami bene. Circa ogni cento anni, sia gli angelici che i demoniaci sono preda per un paio di giorni di una brutta febbre, che nel caso di Lucifer, lo blocca nei suoi incubi. Quando succede, lui istintivamente cerca un posto dove si sente al sicuro, stavolta casa tua. Ti mando con uno dei buttafuori un sacchetto con un'erba magica, non droga, che devi dargli ogni sei ore. Siccome non gli piace, arrotola un po' dell'erba, chiudigli il naso. Aprirà la bocca per respirare, tu gli butti l'erba in bocca. Chloe…"
La voce di Maze divenne più bassa
"...Sono felice tu abbia capito che lui punisce il male, non è il male. Dopo, quando si sentirà meglio, fatti dire tutto del nostro mondo tra paradiso e inferno. Benvenuta in questa strana famiglia"
Chloe sorrise, tornando in fretta nella camera quando sentì Lucifer piagnucolare. Lo trovò che tossiva violentemente, dicendo con gli occhi chiusi
"Che stupido, sarà scappata via. Nessuno può volermi bene. "
Chloe gli disse sedendosi sul bordo del letto, accanto a lui
"Sono qui. Non vado via. Ti ripeto per l'ennesima volta che ti accetto per come sei. Non vado via"
Lucifer sorrise appena, lasciandosi cullare da un sonno meno agitato.

Il terzo giorno.

Chloe si svegliò non percependo le larghe spalle di Lucifer. Fuori stava albeggiando. Il letto accanto a lei era vuoto. Corse in bagno sentendo rimettere. Trovò Lucifer seduto per terra vicino il water, completamente nudo, mezzo assonnato. Con calma Chloe gli avvicinò uno sgabello, facendolo sedere. Stava per andare a prendere almeno un plaid da mettergli sulle spalle, quando Lucifer l'abbraccio, posando la testa sul suo petto, dicendole tra brevi colpi di tosse
"Era tutto nella mia testa? Sul serio mi vuoi vicino a te?"
Chloe gli accarezzo i capelli scompigliati, notando che non sudava più, dicendogli
"Lo confermo. Non sarei coerente se farei il contrario. Ti conosco così bene. Quando ti sentirai meglio mi racconterai nello specifico il tuo mondo, potendo crederci"
Lucifer aveva sempre odiato quella febbre da eterni, ma in quel caso la ringraziò per aver rivelato a Chloe quello che non riusciva a dirle.

Quarto giorno.

Quella mattina un buttafuori del Lux, consegnò a Chloe un ampio trolley, da parte di Maze per Lucifer. Il trolley conteneva vari vestiti, pigiami per Lucifer. Non mancavano delle medicine specifiche e anche delle droghe.

Lucifer si sentiva meglio, solo un terribile mal di testa con della debolezza lo attanagliavano. Non lasciò che questi, sintomi della febbre, lo bloccasse dal parlare con Chloe di ogni ambito del suo mondo, tra cielo e terra. Gli rivelò ogni volta era morto per salvarla. Fu un po' più difficile ricordare cosa gli aveva fatto la sua famiglia. Gli rivelò anche il fatto che era stata creata da suo padre Dio per lui. Non si aspettava che Chloe ridesse, dicendogli

"Può anche darsi, ma penso che tuo padre Dio, sbaglio qualcosa. Guardami, se fosse così, io sarei vissuta solo per trovarti. Invece ero sposata con Dan, abbiamo fatto una figlia. Sono stata una attrice, ora una detective. Credo piuttosto che ero una specie di scommessa, una probabilità. Lucifer, ma credi sul serio che all'inizio tu mi eri simpatico? Posso affermare che dal bacio sulla spiaggia mi sei piaciuto, prima per me eri solo uno spaccone, che però mi aiutava tantissimo nel mio lavoro"
la spiegazione di Chloe fu per Lucifer come avergli tolto un peso dal cuore.

Quinto giorno.

Ripresi dalla febbre divina, Amenadiel e Maze fecero visita a Lucifer ancora nella camera di Chloe. Lo trovarono che parlava con Trixie, che gli raccontava della gita scolastica in Canada. Indossava un suo costoso pigiama di seta blu scuro. Appena la bambina vide Maze le corse incontro abbracciandola, dicendole felice
"La mamma sa tutto di Lucifer…"
Sussurrando alla demone
"...forse diventano fidanzati"

Chloe entrò nella camera con un vassoio in mano, con sopra una tazza di caffè e delle fette biscottate. Amenadiel percepì nel caffè l'inconfondibile odore di whisky, chiedendo a Chloe che appoggiò il vassoio sul comodino accanto Lucifer
"Gli permetti di bere alcol?"
Chloe sorrise
"Abbiamo provato senza, ma sembra che il suo stomaco convalescente apprezzi un po' di alcol"
Chloe consegnò la tazza a Lucifer, sorridendo quando si sfiorarono le mani.

Mentre andavano via, Maze si accorse di aver dimenticato le chiavi della Corvette nella camera di Chloe. Amenadiel si offrì di andare lui a riprenderli, mentre la demone stava progettando con Trixie una gita allo zoo. Vicino la porta della camera, Amenadiel sentì un ridacchiare. Si sporse nella camera, vedendo Lucifer e Chloe distesi nel letto, abbracciati che si baciavano. Piano, Amenadiel si allontanò dalla camera, consapevole che per accendere l'auto Maze poteva usare il suo potere demoniaco. Quell'angelo non voleva disturbare il fratello, contento di vederlo finalmente felice.

FINE
   
 
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